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Frosinone

ANAGNI, VIDEOCOOP: CON LE POLITICHE ATTIVE PREMIATO IL CORAGGIO DEGLI EX-LAVORATORI DELLA VIDEOCON

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Tempo di lettura 3 minuti Bianchi (PL): Pronta con assessorati competenti a valutare progetti simili

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Redazione

Anagni (FR) – Le politiche attive sul lavoro, fatte di formazione, reinserimento professionale, sostegno all’innovazione nelle imprese e alla nascita di startup sono lo strumento per uscire dalla crisi e avviare una nuova economia del territorio. A testimoniarlo c’è la cooperativa Videocoop, nata dalla voglia di riscatto di alcuni ex-lavoratori della Videocon. A dichiararlo è Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo per il Lazio, in occasione della festa del volontariato di Ceccano. L’iniziativa, organizzata dal Comune, si è svolta alcuni giorni fa presso la mediateca della città a cui ha preso parte anche l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio Rita Visini.

La Videocoop avrà sede a Ceccano, e raccoglierà le esperienze lavorative di operai che, con coraggio, hanno voluto puntare su se stessi. Gli ex-dipendenti dell’azienda di Anagni in questi mesi hanno lavorato alla nascita di una cooperativa che si occuperà principalmente del recupero di materiale elettrico. Un percorso che ho sostenuto e accompagnato, convinta che l’unico modo per rilanciare la provincia sia puntare sulle politiche attive del lavoro.

Con gli assessorati regionali al Lavoro e allo Sviluppo abbiamo messo a disposizione di questi lavoratori tutti gli strumenti necessari per avviare la loro idea di impresa, grazie alle opportunità offerte dai fondi europei. Una sfida che la Regione sta vincendo, mettendo a frutto nei prossimi mesi ben 235 milioni di euro per il sostegno alle startup, alla green economy  e al credito d’impresa.-

Ora abbiamo la grande occasione di riscrivere il presente e il futuro di questa terra, e la Videcoop può essere il primo tassello di questa nuova storia, fatta di audacia e consapevolezza delle proprie capacità. Per  questo, metto a disposizione il mio ruolo e il mio staff tecnico a  tutti coloro che, dipendenti o non della Videocon, vogliono seguire l’esempio della Videocoop e impegnarsi in un progetto d’impresa.-

Sono contento che finalmente la Regione Lazio stia abbandonando l'idea di ridurre il disagio sociale esclusivamente attraverso misure di supporto passive, come il sostegno al reddito, ed invece stia puntando decisamente all'utilizzo dei fondi per le cosiddette "politiche attive" finalizzate a promuovere l'occupazione e l'inserimento lavorativo soprattutto attraverso la creazione di nuova imprenditorialità. – così Daniele Del Monaco, presidente della Legacoop di Frosinone-    Se lavoriamo tutti insieme per questo, l'ottimismo della volontà potrà vincere sul pessimismo della ragione e sarà possibile avviare processi virtuosi come quelli della coop. sociale Videocoop che è il risultato di sinergie tra Regione Lazio e stakeholders locali. Di questo devo ringraziare la consigliera Daniela Bianchi che sta creando le premesse affinché tutto questo accada.-
Bianchi ricorda anche l’importanza del terzo settore nella società italiana , un comparto che secondo i dati Istat è l’unico in forte crescita, nonostante la crisi economica, con incrementi del 39% degli addetti negli ultimi dieci anni

Questi numeri ci segnalano che il terzo settore in Italia ha ormai assunto un ruolo fondamentale per l’intera società e non può essere più ignorato dalla politica. Una cittadinanza attiva e solidale che crea lavoro, sviluppo e contribuisce a costruire un welfare migliore, più attento alle persone in difficoltà.-

In Regione stiamo lavorando sia ad una nuova legge sul Servizio Civile e  sia ad una legge sul sistema dei servizi sociali adottando il metodo della sussidiarietà circolare, coinvolgendo direttamente gli operatori nella costruzione delle politiche sociali. Un esempio di questo nuovo approccio è l’iniziativa “Tutti inclusi”, che alcune settimane fa ha chiamato a raccolta associazione, enti, imprese per scrivere assieme la nuova legge sul sistema integrato dei servizi sociali.-

Il mio impegno – conclude la consigliera- è che, come richiamato da questa iniziativa, le politiche sociali siano parte dello  sviluppo economico. Contributi importanti possono arrivare  sia dalla  regolamentazione degli enti non profit, ormai vere e proprie aziende, e sia dell’abbandono di politiche assistenzialistiche e passive per avviare interventi attivi di reinserimento lavorativo anche e soprattutto  con l’autoimprenditorialità.
 

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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