Connect with us

Ambiente

Anbi, consorzi di bonifica: “L’inchiesta di Foggia conferma le ingerenze di settori deviati della politica”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 11 minuti
image_pdfimage_print

“Non abbiamo mai difeso l’indifendibile, né mai lo faremo, ma quanto sta accadendo da tempo in Puglia ha dell’inverosimile. L’inchiesta della magistratura, che ha portato all’arresto di Angelo e Napoleone Cera, sta facendo emergere un diffuso sistema clientelare, di cui avrebbe dovuto essere vittima anche il Consorzio per la bonifica della Capitanata, un’eccellenza a livello internazionale ed i cui vertici, di fronte al ricatto della malapolitica, hanno saputo mantenere la schiena diritta: hanno detto no ad alcune assunzioni pilotate, nonostante il ricatto  di vedere trasferite le funzioni principali del Consorzio ad altro ente. Al Presidente, Giuseppe De Filippo, al Direttore Generale, Francesco Santoro ed al Dirigente, Luigi Nardella, va il grazie di un sistema, di cui sono, oggi ancora di più, un orgoglio nazionale.”

E’ stato questo il primo commento di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, all’inchiesta della Procura di Foggia.

“L’azione della magistratura – ha proseguito  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – conferma che avevamo visto giusto nel denunciare il tentativo di sostituire l’autogoverno dei Consorzi di bonifica con gli interessi di una società di capitali; va infatti sempre ricordato che, aldilà di qualsiasi facile congettura sull’efficienza del servizio, scopo di tali aziende è l’utile d’impresa per remunerare i soci; ben diverso è l’atteggiamento dei Consorzi di bonifica che, applicando il principio della sussidiarietà, privilegiano il servizio al territorio, il cui unico scopo, in un quadro di semplice equilibrio economico, è favorire lo sviluppo dell’agricoltura, salvaguardando il reddito delle imprese. E’ questa la cornice, nella quale collocare il Mezzogiorno, dove ambiente, agroalimentare, cultura devono essere asset di sviluppo economico ed occupazionale.”

“Cogliamo l’occasione – ha aggiunto il Presidente  ANBI – per ribadire la necessità di riportare, al più presto, all’ordinaria amministrazione democratica, i 4 Consorzi di bonifica commissariati da anni e la cui gestione economica venne definitivamente minata da una mal interpretata funzione della politica che, all’epoca della Giunta del Presidente, Fitto, volle sostituirsi all’autogoverno degli enti consortili, abolendo i contributi di bonifica; il mancato rispetto degli impegni assunti, addirittura aggravato da parziali provvedimenti riparatori assunti nelle legislature successive, ha condannato alcuni degli enti consortili al dissesto dei bilanci, cui bisogna ora dare soluzione in un’ottica di riforma e rilancio del settore nel rispetto dell’Accordo Stato-Regioni del 2008.”

“La trasparenza gestionale, di cui i Consorzi di bonifica sono esempio, ogni qual volta possono applicare  i principi di autogoverno e sussidiarietà – conclude Gargano – deve essere patrimonio di un Paese, che non vuole arrendersi e che deve avere, come perno economico centrale, la valorizzazione del territorio, delle sue eccellenze, del reddito delle imprese e dell’occupazione.”  

BONIFICA A PORTE APERTE: LA PIANA DEL SELE VISITATA DA GALLINELLA, PRESIDENTE COMAGRI CAMERA

“Il credito, che chiediamo alle Istituzioni  ed alla comunità, non è mai sulla semplice fiducia, ma sulla concretezza dei progetti realizzati e delle opere quotidianamente gestite. Per questo siamo orgogliosi quando autorità o cittadini organizzati ci onorano della loro visita.”
E’ con queste parole che Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha commentato  la visita del Presidente, Filippo Gallinella e di alcuni componenti  della Commissione Agricoltura  Camera  Deputati (Maglione, Gagnarli, Acunzo e Cioffi) alla realtà della Piana del Sele, trasformata dalla disponibilità irrigua, gestita da locale Consorzio di bonifica, nella “capitale” italiana della “quarta gamma ortofrutticola”, in particolare della rucola, collocando la provincia di Salerno al primo posto italiano per P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) agricolo. La coltivazione di rucola della Piana del Sele, si estende su 3.600 ettari per una produzione di 400 milioni di chilogrammi, pari al 73% di quella nazionale per un valore complessivo di circa seicentottanta milioni di euro. L’areale di produzione interessa 7 comuni della provincia di Salerno (Eboli, Battaglia, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella, Monte! corvino Pugliano, Bellizzi, Capaccio-Paestum), dove operano 430 aziende agricole, per il 60% guidate da giovani e che danno lavoro a 5.000 addetti più altri 4.000 nell’indotto.
“Ringrazio il Presidente del Consorzio di bonifica Destra Sele, Vito Busillo ed i vertici ANBI per avermi fatto conoscere una realtà del Mezzogiorno molto efficiente – dichiara Filippo Gallinella, Presidente  Commissione Agricoltura Camera Deputati –  e che, non ho difficoltà a dirlo, dovrebbe essere presa come modello da tanti altri. Il solo fatto che agricoltori e Consorzio, collaborando sul “progetto della rucola”, abbiano raggiunto oltre seicento milioni di fatturato, denota il grande lavoro e gli straordinari risultati raggiunti.”

La visita della delegazione  parlamentare, accompagnata dai vertici ANBI,  ha interessato anche alcune opere idrauliche, tra cui la diga di Persano, bacino artificiale realizzato dal Consorzio di bonifica Destra Sele (con sede a Salerno) per scopi irrigui ed oggi anche oasi naturalistica.
“L’esempio della Piana del Sele – ha affermato  Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – dimostra la capacità di fare anche nelle regioni meridionali del Paese. Per riuscire, però, è necessario garantirne le condizioni; in questo caso, sono la disponibilità d’acqua e la sistemazione idrogeologica del territorio, assicurate dal locale Consorzio di bonifica.”
“Il nostro impegno – ha proseguito  Vito Busillo, Presidente dell’ente consortile ospite – è abbattere, anno dopo anno, i costi energetici della distribuzione irrigua attraverso l’autonoma produzione di energia rinnovabile, che già oggi ammonta a 8 milioni di kilowattora annui. La nostra rucola sarà sempre più un prodotto a piena sostenibilità ambientale.”

“L’agricoltura nella Piana del Sele –  ha concluso Vincenzi – è un esempio di compatibilità fra aspetti  produttivi ed ecosistema; è quel nuovo modello di sviluppo, sostenuto dai Consorzi di bonifica e per il quale hanno un parco progetti a disposizione del Paese.”
 

ANBI HA FIRMATO MANIFESTO SYMBOLA SU CRISI CLIMATICA

Anche il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, hanno firmato il manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, redatto dalla Fondazione Symbola e cui si può aderire sul sito www.symbola.net .

Il preambolo del documento recita: “Affrontare con CORAGGIO la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di FUTURO. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la PARTECIPAZIONE dei cittadini. Importante è stato ed è in questa direzione il ruolo dell’ENCICLICA LAUDATO SI’ di Papa Francesco”.
Il manifesto (primo firmatario: Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola) conclude: “ Noi, in ogni caso, nei limiti delle nostre possibilità, lavoreremo in questa direzione, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. Un’Italia che fa l’Italia, a partire dalle nostre tradizioni migliori, è essenziale per questa sfida e può dare un importante contributo per provare a costruire un MONDO PIÙ SICURO, CIVILE, GENTILE”.
 

#GIORNATA MONDIALEALIMENTAZIONE

ANBI: NON C’E’ CIBO SENZA ACQUA DETERMINANTI LE SCELTE DELLA PROSSIMA PAC

La lotta alla fame nel mondo non può prescindere dalla disponibilità d’acqua, perché anche  le risorse idriche non sono distribuite in modo omogeneo sulla superficie terrestre; secondo i dati dell’ONU, su una popolazione mondiale di oltre sette miliardi e mezzo di persone, circa un miliardo non ha accesso all’acqua potabile e circa due miliardi e mezzo non ne dispone a sufficienza per le pratiche igieniche ed alimentari: a ricordarlo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, è stata l’ANBI.
“L’agricoltura fuori suolo dimostra come si possa coltivare senza terra, ma mai senza acqua – ha evidenziato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi – Se vogliamo che la terra continui ad essere un luogo ospitale per tutti, occorre agire, prevedendo soluzioni contro le precipitazioni eccessive, ma  contestualmente attuando piani per creare e tutelare le riserve idriche, fondamentali per ogni forma di vita.”
Per continuare ad agire sulla produttività, l’agricoltura deve continuare ad evolversi, puntando sullo sviluppo di sistemi che, a partire dall’irrigazione, consentano di ottenere risultati uguali o maggiori, utilizzando la medesima o una minore quantità di risorsa idrica. Questo può avvenire, solo implementando le tecnologie attualmente disponibili per ridurre le risorse utilizzate ed  aumentare le produzioni, continuando a garantire un reddito adeguato alle imprese: investire nell’innovazione e nella ricerca risulta quindi imprescindibile. L’irrigazione collettiva consente certezze alle filiere produttive, provvede alla ricarica delle falde sotterranee, assicura il mantenimento degli agrosistemi, riduce la subsidenza e l’intrusione salina nelle falde, assicurando il presidio del territorio. Per questo è  importante l’opportunità di riforma della Direttiva Quadro Acque, che costituisce l’o! ccasione per adeguarla anche alle necessità degli Stati mediterranei, dove l’irrigazione è fondamentale per le necessità dell’agricoltura e quindi dell’alimentazione.
E’ lo scopo che si è prefissata  ANBI, unitamente alle omologhe realtà di Spagna, Portogallo e Francia, costituendo l’associazione Irrigants d’Europe, punto di riferimento tecnico della Commissione Europea per  la complessa normativa, che riguarda, oltre alla Direttiva Acque, temi  fondamentali, nella prospettiva alimentare, come il riuso delle acque reflue depurate ed il cosiddetto “global gap”, che affronta la questione della qualità della risorsa idrica L’Italia è ricca d’acqua, in quanto l’afflusso medio annuo, costituito dalle precipitazioni meteoriche, corrisponde a  1.000 millimetri,  superiore alla media europea (circa seicentocinquanta millimetri) ed a quella delle terre emerse (mm. 730); il problema è che piove in modo diverso rispetto alle esigenze colturali con la paradossale alternanza di emergenze alluvionali nel periodo autunno/inverno e scarsità di precipitazioni in primavera/estate.
“E’ in un tale scenario – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – che riteniamo si debbano fare, nella prossima Politica Agricola Comune, scelte fondamentali per i territori più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici perché, come cita un nostro affermato slogan,  il cibo è irriguo.”

MARCHE: LOTTA ALLE MICROPLASTICHE: PROGETTO EUROPEO  SUPERA PRIMO STEP AMMISSIBILITA’

Anche il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) è impegnato per ridurre le microplastiche nei fiumi e nei mari; grazie ad un progetto Life, di cui l’ente consortile è capofila e che coinvolge 7 Regioni italiane e 3 Stati europei , si intendono studiare soluzioni  innovative per catturare le microplastiche  presenti nelle acque: dall’utilizzo di alghe particolarmente efficaci  a sistemi meccanici di intercettazioni, cui si andranno a sommare altre strategie da implementare. Per questo, l’ente consorziale  ha coinvolto eccellenze locali: dall’Università di Camerino  alla Politecnica delle Marche fino all’Università di Urbino. 
Secondo uno studio della Fondazione Ellen MacArthur, ogni anno finiscono in mare 8 milioni di tonnellate di plastica, pari ad 1 camion al minuto e nel 2050 gli oceani potrebbero contenere più plastica che fauna ittica, in termini di peso. Il problema, che crea maggior allarme, è quello delle microplastiche, che non vengono intercettate dai depuratori, finiscono direttamente in mare ed attraverso i pesci entrano nella nostra catena alimentare. Il progetto Life guidato dall’ente consorziale ha già superato il primo step sull’ammissibilità in Commissione Europea; il budget complessivo  ammonta a 12 milioni di euro.

TOSCANA: CONTRO I RIFIUTI NEI FIUMI, VIA A PROGETTO DIDATTICO EDUCATIVO

Il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno (con sede ad Arezzo) ha aderito al manifesto “Toscana Pulita”, annunciando l’impegno per combattere un fenomeno, che rischia di compromettere la qualità dell’habitat fluviale  e la sicurezza del territorio. Durante gli interventi di manutenzione idraulica, infatti, vengono recuperati quintali di rifiuti,  che poi devono essere correttamente conferiti negli appositi siti; queste operazioni sono costose e rallentano i lavori programmati per migliorare lo scorrimento delle acque.
Non solo: gli oggetti, che si accumulano lungo le sponde ed in alveo, in caso di eventi meteorologici estremi, possono trasformarsi in ostacoli improvvisi e contribuire al collasso del sistema idraulico. Per questo, l’ente consortile sarà nelle aule del comprensorio per dimostrare praticamente i pericoli creati da comportamenti irresponsabili, superficiali o scorretti. Il progetto AMICO CB2 darà agli studenti la possibilità di imparare, attraverso un percorso didattico esperienziale; negli incontri sono previsti anche laboratori per promuovere comportamenti ed iniziative “plastic free”.
Il progetto ha ottenuto un alto indice di gradimento e molte scuole si sono prenotate per aderire all’iniziativa.

LOMBARDIA: WATER ALLIANCE: TAVOLO DI LAVORO ACQUA E AGRICOLTURA

“Water Alliance”, una rete di imprese costituitasi tra 8 aziende pubbliche, che gestiscono il servizio idrico integrato in Lombardia, ha promosso a Lodi il tavolo di lavoro “Acqua e Agricoltura”; vi hanno preso parte stakeholders  del settore, rappresentanti istituzionali, amministratori locali e dei Consorzi di bonifica, che hanno messo in a fuoco le principali questioni riguardanti il rapporto tra acqua ed  agricoltura, lo studio dei consumi idrici, il riutilizzo dell’acqua per uso industriale, urbano ed agricolo in una logica di economia circolare.
ANBI Lombardia ha illustrato Centro Dati (CeDATeR), progetto  finanziato da Regione Lombardia e che sta attuando per la raccolta, l’elaborazione di dati finalizzati alla conoscenza, gestione, migliore efficienza del sistema irriguo. E’ stato inoltre  sottolineato il contributo che ANBI Lombardia sta dando alla programmazione del Piano Sviluppo Rurale 2021-2027 attraverso la partecipazione ai tavoli tematici “Agricoltura”, “Ambiente”, “Aree rurali”, con proposte concrete di interventi ed azioni mirate all’uso sostenibile della risorsa acqua ed alla tutela dell’ambiente.

LAZIO: INCONTRO CON ORGANIZZAZIONI AGRICOLE: NUOVI CONSORZI  DI BONIFICA  PRONTI AL RITORNO ALLE ELEZIONI

Nell’ambito del nuovo corso di ANBI Lazio si è tenuto un incontro con i rappresentanti  delle Organizzazioni Professionali  Agricole (O.P.A.). I temi affrontati  hanno permesso anche di illustrare lo stato dell’arte del riordino regionale del settore, che vede le strutture del Litorale Nord (Consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano, con sede nella Capitale; Consorzio di bonifica Maremma Etrusca,  con sede a Tarquinia nel viterbese; Consorzio di bonifica Pratica di Mare, con sede ad Ardea,  in provincia di Roma), di Etruria Meridionale e Sabina (Consorzio di Bonifica Val di Paglia Superiore con sede ad Acquapendente, in provincia di Viterbo; Consorzio di bonifica Reatina! con sede a Rieti) verso la fine del commissariamento e con le elezioni consortili già programmate per il prossimo 9 febbraio 2020. Negli altri territori  sarà invece necessario attendere ancora qualche tempo per tornare all’amministrazione ordinaria.
La salvaguardia ambientale ed idrogeologica dei territori consortili, insieme alla garanzia dell’irrigazione per gli imprenditori agricoli rappresentano, oggi più che in passato, i punti chiave sui quali i Consorzi di bonifica laziali, insieme alle O.P.A., deve guardare per attività nuove e virtuose, tese al reperimento di risorse finanziarie ed umane al passo coi tempi. Le Organizzazioni Professionali Agricole regionali hanno sottolineato positivamente il nuovo corso di ANBI Lazio.

VENETO: NUOVA SEDE OPERATIVA

Il Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) ha inaugurato la nuova sede operativa a San Pietro di Legnago; situata su un terreno di 11.500 metri quadri è composta da 2 edifici: uno più ampio destinato alla manutenzione ed allo stoccaggio dei mezzi di lavoro, l’altro posizionato accanto e adibito al personale della manutenzione, nonché  ad uno sportello dedicato all’utenza.
L’ente consortile può contare su circa cento mezzi tra trattori, escavatori, camion, macchine movimento terra, motobarche, gru, autoveicoli e bracci decespugliatori, la cui manutenzione potrà essere effettuata dal personale consorziale nella nuova officina di Legnago, oltre che a Palazzolo di Sona, nella zona nord del comprensorio.

EMILIA ROMAGNA: LAVORI TERMINATI

Terminati i lavori di regimazione idraulica del Rio Cavallo, a monte dell’abitato di Pianello Val Tidone, a cura del Consorzio di bonifica Piacenza (con sede nella città emiliana). Con gli intensi fenomeni atmosferici degli ultimi anni, il comprensorio montano è stato interessato da diffusi dissesti idrogeologici, a seguito dei quali sono stati registrati danni alla viabilità rurale ed allagamenti di centri abitati nella “fascia pedecollinare” come nel caso del comune di Pianello.
A segnalare la situazione di dissesto è stata l’Amministrazione Comunale, a seguito della cui nota, l’intervento è stato inserito nella programmazione annuale dell’ente consortile. Dal sopralluogo era emerso che in diversi tratti del rio era presente una fitta vegetazione, che ne comprometteva la funzionalità idraulica; con l’aiuto di una ditta specializzata, sono stati puliti e risezionati circa seicento metri del rio Cavallo, regimandolo  mediante la realizzazione di 14  piccole traverse in legname, poste in alveo.

VENETO: CHIUSA STAGIONE IRRIGUA

Si è conclusa la stagione irrigua del Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico (con sede a Cologna Veneta, nel veronese) iniziata lo scorso 15 Marzo. In questi mesi, il canale L.E.B. ha distribuito 360 milioni di metri cubi di acqua in un territorio di 83.000 ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Verona, servendo ben 102 comuni. Ora l’attività dell’ente sarà dedicata alla manutenzione ordinaria e straordinaria del canale, in preparazione della prossima stagione irrigua ed all’attività di mantenimento delle portate a salvaguardia dell’ambiente e della difesa del suolo.

TOSCANA: FORTEZZA D’ACQUA

Alla mostra “Fortezza d’acqua” di Pistoia si aggiungono una serie di proposte didattiche, promosse e finanziate dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) e realizzate da “Artemisia” e “Eta Beta onlus”, facenti parte dell’offerta didattica comunale “Pistoia Ragazzi”: si tratta di un viaggio alla scoperta del territorio pistoiese,  di come l’azione dell’acqua e dell’uomo lo abbiano disegnato nel tempo.
Dalle visite dialogate alla mostra ai laboratori creativi con l’argilla, dalle simulazioni di scavo archeologico ai laboratori di esplorazione del paesaggio agrario, passando per la storia dell’invenzione della ruota: le scuole avranno a disposizione un’ampia scelta di percorsi ; sarà inoltre possibile mettersi alla prova con Flumina, uno speciale tavolo di simulazione fluviale, grazie al quale è possibile affrontare  le problematiche del dissesto idrogeologico, mostrandone l’origine in una cornice di gioco. Visite e laboratori sono gratuiti.
Le scuole, che si prenotano attraverso il Servizio Educazione e Istruzione del Comune di Pistoia entro il 31 ottobre p.v., potranno usufruire del servizio di trasporto gratuito (entro i limiti delle disponibilità del servizio). Il depliant con le proposte didattiche e tutte le informazioni utili sono reperibili sul sito www.fortezzadacqua.it .

VINCENZI A CREMONA

E’ annunciato il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, a conclusione della sessione di “Watec Italy”, dedicata al tema “Irrigazione: utilizzo dell’ agricoltura”; l’appuntamento, organizzato da ANBI Lombardia, si terrà venerdì 25 Ottobre p.v., a partire dalle ore 9.00 nell’Area Conferenze di Cremona Fiera.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ambiente

Maltempo, prevenzione idrogeologica: Vicenza salvata dai bacini di laminazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Francesco Vincenzi (Presidente ANBI): “Il Veneto ha imparato la lezione ed ha in programma la realizzazione di 23 bacini, di cui 13 già in opera”

“Sono i bacini di laminazione – opere idrauliche che vengono realizzate per ridurre la portata durante le piene di un corso d’acqua tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena Ndr. – a Caldogno e Montebello, dove sono stati stoccati 3 milioni di metri cubi d’acqua, ad avere salvato Vicenza da una nuova, disastrosa alluvione con picchi di pioggia paragonabili a quelli della tempesta Vaia. Non possiamo quindi che sottoscrivere l’invito al Governo esternato dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di stanziare almeno 2 miliardi all’anno per la prevenzione idrogeologica sul territorio italiano; quanto accaduto nel vicentino deve essere monito per privilegiare politiche di prevenzione alla mera conta di danni e vittime. Il Veneto ha imparato la lezione ed ha in programma la realizzazione di 23 bacini, di cui 13 già in opera”: di fronte all’evolversi del quadro meteo a dichiararlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Ancora una volta le casse di espansione, realizzate dopo l’inondazione del 2010, si dimostrano fondamentali per garantire sicurezza alle comunità. È opportuno comunque ricordare che la loro è una funzione di sicurezza idraulica e quindi, superata l’emergenza saranno progressivamente svuotate, contribuendo comunque a rimpinguare le falde. Per questo sarebbe importante affiancarle con una rete di bacini destinati a trattenere l’acqua in eccesso per utilizzarla nei momenti di necessità” chiosa Francesco Cazzaro, Presidente di ANBI Veneto.

“Che sia Piano Invasi o Piano Laghetti è comunque indispensabile dotare il territorio di infrastrutture multifunzionali, destinate a calmierare regimi idrici, ormai condizionati dall’estremizzazione degli eventi meteo, conseguenza della crisi climatica. Il paradosso è che tra qualche mese, di fronte alle esigenze della stagione irrigua, potremmo rimpiangere l’acqua, che sta cadendo ora sul territorio e che facciamo defluire inutilizzata a mare; emergenza idrogeologica e siccità sono facce di una stessa medaglia” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Continua a leggere

Ambiente

Manutenzione fiumi in ambito urbano, sindaci di Firenze e Pisa sostengono la proposta di Anbi: affidare la manutenzione a Consorzi di Bonifica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti

image_pdfimage_print

Massimo Gargano (DG ANBI): “Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo affiancarlo con la stipula di apposite convenzioni per la sicurezza dei territori”
 
Arrivano dalla Toscana due qualificati “endorsement” a sostegno della proposta avanzata da  ANBI di affidare ai Consorzi di bonifica la manutenzione dei fiumi in ambito urbano, stante l’insufficienza delle risorse pubbliche e l’indispensabilità di queste attività  per la sicurezza idrogeologica delle comunità: a portare la loro, positiva testimonianza sono i Sindaci di Firenze e Pisa.
 
“In questi anni è stato fatto un grande lavoro per la sicurezza dell’Arno e del reticolo minore; se oggi il fiume non fa più paura, lo si deve alle tante opere di mitigazione realizzate – dichiara il Primo Cittadino di Firenze, Dario Nardella – Il Consorzio di bonifica è da sempre in prima fila per la tutela dei nostri corsi d’acqua e per la sicurezza dell’Arno; ci auguriamo che il buon esempio possa estendersi ad altre zone d’Italia.”
 
«L’importanza del lavoro dei Consorzi di bonifica diventa evidente nei momenti di crisi ed emergenza – aggiunge Michele Conti, Sindaco di Pisa – Qui, per esempio, in occasione del passaggio delle piene del fiume Arno, fa la differenza farsi trovare pronti con la pulizia delle sponde, grazie ad una manutenzione costante e ad un sistema, che funziona. Una politica lungimirante sulla regimazione delle acque, unita ad una pianificazione territoriale, che riduca il consumo di suolo, sono alla base di ogni azione di sviluppo per la nostra comunità.”
 
“La Legge di Bilancio, approvata dal Parlamento ed il contestuale obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro gli eventi naturali certificano una verità già nota: le risorse pubbliche sono insufficienti e da anni i ristori statali non superano il 10% dei danni subiti dai territori colpiti da eventi naturali. Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo affiancarlo con la stipula di apposite convenzioni per la sicurezza dei territori” sottolinea Massimo Gargano, Direttore dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
 
“È il valore dell’autogoverno e le positive esperienze di manutenzione di fiumi in ambito urbano a convincerci di candidarsi ad ulteriori responsabilità nell’interesse della comunità, consci dell’impegno, che ci assumiamo – chiosa il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi.
 
“Siamo orgogliosi di essere presi ad esempio per la manutenzione del reticolo idrografico di acque pubbliche anche negli ambiti urbani – commenta Marco Bottino, Presidente di ANBI Toscana – In tutte le città, capoluogo di provincia nella nostra regione, i Consorzi di bonifica concorrono alla manutenzione di fiumi e torrenti dentro e fuori dai centri abitati, rendendo disponibili risorse economiche ingenti e sicure, derivanti dai contributi di bonifica e pari a poco meno di 100 milioni di euro all’anno.”
 
“Essere indicati come modello per la manutenzione urbana dei fiumi rappresenta un riconoscimento al grande lavoro svolto per tenere in sicurezza sia l’Arno, che scorre nel cuore della città di Pisa, ma anche tutto il reticolo idraulico – conclude Maurizio Ventavoli, Presidente del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno – Cura e vigilanza costante sono le parole chiave, che guidano il nostro lavoro sia nella manutenzione del grande fiume toscano che di tutti i corsi d’acqua, su cui abbiamo competenza.”
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Ambiente

Clima, ANBI: “Dalla Sicilia al Piemonte incombe il filo rosso della siccità”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti

image_pdfimage_print

Massimo Gargano: “L’ormai acclarata imprevedibilità dei fenomeni meteo può trasformare in breve tempo un alveo asciutto in un’irrefrenabile forza distruttrice”
 
 
C’è il filo rosso della siccità a collegare l’assetata Sicilia con il Piemonte, le cui zone meridionali sembrano destinate al ripetersi di analogo destino nei prossimi mesi, permanendo la carenza di neve, che a Gennaio ha segnato -86%.
 
Sono soprattutto le alte temperature (da Siracusa a Torino e nel Cuneese hanno sfiorato e talvolta superato i 20 gradi con lo zero termico, che ha raggiunto i 3000 metri sulle Alpi) a confermare come l’area mediterranea sia investita dalla crisi idrica, che ha il suo epicentro nel Maghreb (in Marocco le temperature sono mediamente 5 gradi superiori alla norma, trasformando Febbraio in Aprile) e si diffonde lungo i Paesi dell’Europa Meridionale: l’intera Italia (ad eccezione del NordEst), il Sud di Spagna e Francia, parte della Croazia, la Bosnia, il Montenegro, la Grecia fino a Creta; a soffrire di più sono i territori siciliani e quelli spagnoli di Andalusia, Murcia e Catalogna (fonte: EDO-European Drought Observatory).
 
Questo quadro di anomalie termiche (Gennaio 2024 è stato il mese più caldo di sempre a livello globale) condiziona fortemente l’andamento dei corsi d’acqua, caratterizzati ormai da un andamento torrentizio, se non addirittura da fiumara o da “uadi” africano (alveo di un corso d’acqua a carattere non perenne, tipico delle zone desertiche): dopo i confortanti segnali idrici post piogge, i fiumi della Penisola sono tornati in larga parte sotto i livelli tipici di questa stagione.
 
“E’ questo un dato, su cui prestare molta attenzione, perché la costante escursione idrica indebolisce la tenuta degli argini, aumentando la necessità di costante monitoraggio. In questo senso va la nostra disponibilità ad affiancare gli organi competenti nella manutenzione dei fiumi, soprattutto negli ambiti urbani, così come è importante che sia stata riconosciuta per legge la fondamentale funzione dell’agricoltore nel mantenere il territorio” evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
 
“Non solo – aggiunge il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – È indispensabile non abbassare la guardia sul rischio idrogeologico, distratti dai ricorrenti allarmi siccità. L’ormai acclarata imprevedibilità dei fenomeni meteo può trasformare in breve tempo un alveo asciutto in un’irrefrenabile forza distruttrice. È necessario non dimenticarlo negli strumenti urbanistici, ma soprattutto è quanto mai urgente il varo della legge contro l’inarrestabile consumo di suolo, che aumenta i rischi per il territorio.”
 
Tra i grandi laghi del Nord, il livello del Verbano cresce di 10 centimetri, arrivando al 90,5% di riempimento, mentre il Benaco è quasi al massimo della capacità (99,3%); il Lario scende leggermente al 52,9% ed il Sebino (unico sotto media) rimane attorno al 30%.
 
In Valle d’Aosta, dopo le nevicate della scorsa settimana, la coltre bianca va assottigliandosi: ad alta quota, il calo è superiore ai 10 centimetri, mentre a quote basse il manto è decisamente scarso. Si riduce la portata della Dora Baltea, anche perchè le precipitazioni sulla regione sono state finora esigue.
 
Detto dell’anomalia climatica sul Piemonte, conseguentemente si riducono le portate di tutti i fiumi nella regione, dove il Tanaro ha appena il 15% dell’acqua di 7 giorni fa e la portata è dimezzata rispetto alla media del periodo; anche i flussi di Stura di Lanzo e Toce si distinguono in negativo: rispettivamente -58% e -38% in una settimana.
 
In Lombardia prosegue invece il periodo favorevole del fiume Adda, che mantiene una portata al di sopra dei 150 metri cubi al secondo e largamente superiore a quanto registrato in anni recenti. Migliora anche la condizione delle riserve idriche regionali, grazie soprattutto all’aumento di neve al suolo (+ 46%), riducendo all’8,1% il deficit sulla media storica e registrando addirittura + 94% sul 2023.
 
Andamento altalenante per le portate fluviali in alcuni bacini del Veneto:  il Brenta scende da mc/s 154  a mc/s 48, mentre il Bacchiglione perde in una settimana l’80% d’acqua in alveo e torna sotto media (-33%). Sui monti la neve è localmente abbondante solo sopra i 2200 metri.
 
In Emilia-Romagna si allarga il fronte dei territori, dove la pioggia scarseggia: i bacini montani romagnoli, le pianure a Nord e a Sud del fiume Reno ed ora anche la pianura tra Panaro ed Enza registrano cumulate al di sotto della media; alvei, che solo pochi giorni fa erano ricchi d’acqua, ora si presentano quasi asciutti: se la Secchia registra l’83% in meno ed il Reno ha circa la metà delle portate minime mensili,  sono però tutti i fiumi appenninici a soffrire: Savio (6,7% di portata rispetto alla media mensile), Enza, Taro e Trebbia. 
 
Il fiume Po, dopo l’exploit della scorsa settimana, torna alle ormai consuete misure di flusso, ovunque sotto media: dopo i picchi di piena di 7 giorni fa, le portate si sono praticamente più che dimezzate (a San Sebastiano da mc/s 193  a mc/s 75; a Piacenza da mc/s 1663 a mc/s 612; a Boretto da mc/s 1918 a mc/s  912).
 
Una netta contrazione dei livelli idrometrici si registra anche in Liguria, dove Entella, Vara e Magra calano di circa mezzo metro.
 
Più evidente è la contrazione delle portate fluviali in un’Italia centrale con le cime dei monti ancora totalmente brulle.
 
In Toscana, l’Arno segna un preoccupante -64% sulla media; flusso più che dimezzato anche in Serchio e Sieve, mentre l’Ombrone torna sotto i 10 metri cubi al secondo (la media è intorno a mc/s 36).
 
Nelle Marche, i livelli dei fiumi restano molto bassi ed inferiori allo scorso quinquennio; continuano invece a crescere i volumi invasati nelle dighe (+2 milioni di metri cubi), rappresentando una certezza per la prossima stagione primaverile.
 
In Abruzzo cala il livello del fiume Sangro , che ora si attesta sui valori dell’anno scorso, a differenza dell’Orta che, rispetto al 2023, è circa 40 centimetri più basso. Sull’Appennino sono presenti 10 centimetri di neve solo a Campo Imperatore.
 
Nel Lazio cresce la portata del fiume Tevere, mentre si riducono quelle di Aniene, Fiora e Liri. Su Roma, il 2024 è stato finora avaro di piogge: solo 30 millimetri dall’inizio dell’anno.
 
Brusca è la riduzione dei livelli nei fiumi della Campania: Volturno, -cm. 120; Garigliano, -cm. 160 .
 
In Basilicata si registra un cospicuo incremento d’acqua invasata nei bacini artificiali: ben 15 milioni e mezzo di metri cubi in più; il deficit sullo scorso anno resta però di oltre 150 milioni.
 
In Puglia, infine, il volume d‘acqua, trattenuto negli invasi di Capitanata, è cresciuto di 1 milione e 330.000 metri cubi, raggiungendo il 47% della capacità di riempimento, ma rimanendo inferiore all’anno scorso per oltre 124 milioni di metri cubi. La regione sta soffrendo molto per la scarsità di precipitazioni invernali soprattutto sui territori meridionali della Penisola Salentina: infatti, dai 60 millimetri di pioggia caduti a Gennaio sulla provincia di Foggia si scende a mm. 50 sul Barese, circa 40 millimetri  sulla Valle d’Itria, mm. 23 sul basso Salento fino a 12 millimetri su Leuca, il comune più a Sud nel “Tacco d’Italia”.
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti