ANBI, la proposta: contro le crisi idriche un’alleanza per bacini polivalenti

“L’emergenza idrica, che si sta prospettando
nell’Italia settentrionale, non colpirà solo l’agricoltura, ma tutti gli
interessi, che gravano sulla risorsa idrica; per questo, ANBI propone una
strategia ventennale di bacini ad uso plurimo dove, nel rispetto delle priorità
di legge, trovino soddisfazione le diverse esigenze: umane, agricole,
produttive, turistiche  in un contesto di
valorizzazione ambientale, nel quale coinvolgere le realtà locali attraverso
processi partecipativi dal basso.”

Lo afferma Francesco Vincenzi, Presidente
dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del
Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI),
intervenuto ad un workshop sul
futuro delle energie rinnovabili, organizzato a Roma da “Terna”.

“L’acqua – prosegue
il Presidente di ANBI – è non solo
fonte di vita, ma un elemento produttivo strategico da gestire con
lungimiranza. E’ necessario contemperare  le diverse esigenze, evitando
controproducenti conflitti sull’utilizzo della risorsa idrica; per questo,
nell’immediato abbiamo chiesto la convocazione degli Osservatori sulle risorse
idriche presso le Autorità di Distretto, ma in prospettiva dobbiamo aumentare
la capacità di trattenere le acque in bacini, coinvolgendo le espressioni del
territorio in una strategia virtuosa. Già oggi, i Consorzi di bonifica
producono, da fonti rinnovabili, l’80% dell’energia utilizzata.”
 

ANBI e Terna,
unitamente a Coldiretti, sono già legate da un Protocollo d’Intesa, siglato ad
inizio 2018, per ottimizzare i benefici di una gestione polivalente della
risorsa irrigua, coniugandone un uso idroelettrico con i fabbisogni prioritari
delle imprese agricole e con la sostenibilità ambientale.

“L’accordo siglato
fra ANBI, Coldiretti e Terna – conclude Francesco
Vincenzi
– conferma il ruolo che i Consorzi di bonifica e, più in generale,
l’agricoltura possono giocare sul terreno della modernità. L’intesa apre nuove
opportunità nel campo della sostenibilità energetica e della ottimizzazione
d’uso delle risorse idriche nell’interesse della salvaguardia ambientale e
dell’economia del settore primario. Il futuro non può che nascere dalla
condivisione di obbiettivi comuni fra soggetti di diversa natura, ma con una
comune sensibilità per la valorizzazione del territorio e delle sue risorse
naturali.”