Connect with us

Costume e Società

ANCRI, in prima linea per promuovere i principi e i valori della Costituzione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

La prima delle nuove tappe, organizzate dalla presidenza nazionale e dalle sezioni territoriali in Basilicata, l’Umbria e la Puglia, è programmata per questo pomeriggio nella capitale della cultura europea 2019. L’evento si terrà a partire dalle ore 18 nell’Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso.

Il presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove e il vice presidente Domenico Garofalo in collaborazione con il presidente della Sezione di Matera Antonio Montalbano hanno organizzato un convegno su “I Beni Culturali: Matera un faro per un nuovo impegno”.

Dopo i saluti del Sindaco Vincenzo Zito e del presidente dell’ANCRI Tommaso Bove interverranno Vincenzo Esposito nella veste di delegato nazionale ai Beni Culturali dell’ANCRI, Marta Ragozzino direttore del Polo museale regionale della Basilicata e Lucia Latera studiosa di Abbazia San Michele Arcangelo.

Seguirà un tour gastronomico culturale per vivere a pieno la Basilicata e scoprirne non solo i silenzi, i profumi e i sapori ma soprattutto il patrimonio culturale, la bellezza e l’arte. La visita si concluderà il 29 settembre.

Per sabato 5 ottobre in Umbria è stata organizzata la Prima Giornata della Legalità caratterizzata da due distinti eventi.

Dalle ore 10, nell’Aula Magna della Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato di Spoleto, si terrà una conferenza rivolta ai docenti e alunni degli Istituti Superiori di Spoleto su “La legalità dai banchi di scuola al mondo del web”

Dalle successive ore 15.30 allo Stadio Comunale, si terrà un triangolare di calcio, dal titolo “Diamo un calcio all’illegalità”, in cui si sfideranno le Nazionali di Calcio Magistrati, Prefetti e Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI).

Per venerdì 18 ottobre a Canosa di Puglia ci sarà un convegno su “Ambiente e Paesaggio: tra passato presente e futuro”

“Questi quattro eventi- scrive il prefetto Francesco sulla pagina FB – rappresentano una tappa importante del progetto “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” che Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), sta portando avanti da tempo.

“I decorati delle cinque classi dell’OMRI, iscritti all’ANCRI, suddivisi in 86 sezioni nazionali e 16 delegazioni estere – scrive Tagliente – operano per promuovere, a tutti i livelli e in ogni forma, i principi e i valori della Costituzione repubblicana, specialmente quelli incarnati nei simboli nazionali di cui il sodalizio divulga la conoscenza storica, la portata ideale, la tutela del decoro.

L’ANCRI – prosegue Tagliente – ha avviato, a livello nazionale e locale, due importanti progetti: “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” e “Decoro del Tricolore”. Gli insigniti dell’ANCRI con queste attività intendono far conoscere, soprattutto al mondo della scuola, le idealità storiche ed etiche che formano i pilastri della nostra democrazia: la libertà personale, la tutela della salute, il diritto al lavoro, l’uguaglianza davanti alla legge, la pari dignità sociale, il pluralismo, lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, la sicurezza e via dicendo”.

Per dare una idea dell’impegno tematici del sodalizio Tagliente ha poi ricordato che “Fra le più recenti iniziative si annoverano la sostituzione delle bandiere logore negli istituti scolastici e nelle sedi comunali, la celebrazione della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” insieme con il CNR di Pisa, la Giornata delle vittime del terrorismo celebrata in Questura a Roma con le Associazioni vittime del terrorismo, il convegno svoltosi nel Salone dei Cinquecento di Firenze in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, promosso insieme con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism); l’incontro-dibattito sulla prevenzione dei disastri ambientali che ha visto la partecipazione del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, l’incontro-dibattito a Canosa di Puglia su Sicurezza e democrazia, incontri tematici a Pisa, Bologna, Ferrara e Lecce su “Unità d’Italia e dei simboli nella Costituzione.

Due incontri in particolare, seppure in contesti diversi, hanno premiato l’impegno e la passione civile degli associati con un notevole risalto anche mediatico. Protagonista assoluto il nostro inno, che è stato “svelato” musicalmente il 13 gennaio nell’Aula di Montecitorio e il 4 giugno nel ritiro della Nazionale di calcio a Coverciano, con la partecipazione, fra gli altri, della Banda della Polizia di Stato

Costume e Società

Il maternage: una pratica educativa di crescita individuale

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La relazione madre-figlio rappresenta il primo legame affettivo di un neonato.

Come afferma Bowlby, è in questa fase che la madre mette in atto una serie di comportamenti come, coccolare il proprio bambino, contenerlo e nutrirlo affinché si possa instaurare un attaccamento sicuro o insicuro.

Nell’ambito psicologico il maternage è un complesso di atteggiamenti ed azioni implicati nel rapporto madre-figlio. Tali comportamenti possono creare relazioni di dipendenza o di indipendenza. Da questi atteggiamenti il bambino costruisce il proprio io nonché la propria personalità.

Nell’ambito psicoterapico il maternage è considerato una tecnica per curare le psicosi avvenute nella prima infanzia. In questo caso il rapporto di cura si crea tra terapeuta e paziente. Il maternage, come cura del paziente da parte del terapeuta, è stato individuato da Racamier, Sechehaye e anche da Winnicott nel secolo scorso.

Il maternage nell’accezione complessa del termine è considerato un approccio, una filosofia di vita basata sulla condivisione emotiva tra due soggetti sia nell’ambito familiare, educativo che terapeutico.

Il termine maternage sottintende il prendersi cura dell’altro con delicatezza, con gentilezza e con rispetto. La tecnica del maternage è un cammino sia per il bambino che per l’adulto, è come dire “sono qui con te”, è una sorta di “formula magica”.
Il soggetto che si prende cura dell’altro funge da contenitore emotivo.
Lo studio del maternage analizza differenti pratiche diffuse nel mondo, in funzione dei modelli di riferimento definiti in base al livello di contatto: il maternage ad alto contatto, caratterizza le società tradizionali, mentre il maternage a basso contatto è tipico dei paesi industrializzati.

Tale affermazione pone in evidenza le differenziazioni culturali. Ad esempio, pensiamo ai bambini africani rispetto a quelli svedesi: i primi, per usanze e tradizioni hanno maggior contatto con la propria madre, mentre i secondi, data la frenesia quotidiana, hanno un minor coinvolgimento nelle cure materne.
È proprio in base alle attenzioni che si danno ad un soggetto che si riceveranno altrettante risposte differenti.

Il maternage è una tecnica di cura e di empatia, deve essere svolta nel modo più attento e sensibile possibile. In questo atteggiamento sono implicate le emozioni di entrambi i soggetti.
Tuttavia, un comportamento adeguato crea momenti di simbiosi unici, in particolare nel rapporto madre e figlio nei primissimi anni di vita. È un rapporto di esclusività che deve dar vita a sicurezza, serenità, fiducia e bidirezionalità relazionale: una sorta di gioco di sguardi che coinvolge i due soggetti in un rapporto sano, equilibrato e disposto a proseguire nel tempo.

Continua a leggere

Costume e Società

La nuova sede romana dei corrispondenti dei media esteri dall’Italia rinnova memorie berlusconiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti

image_pdfimage_print

La nuova sede romana dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, ASEI, inaugurata in presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha dato occasione ai media italiani ed esteri che hanno descritto l’evento di rinnovare memorie, di vario genere, sul trentennio berlusconiano attraversato dall’Italia, poiché la stessa sede era stata la residenza romana del magnate e politico italiano per molti anni. Si è ricordato, nelle descrizioni mediatiche, l’allergia di Berlusconi ai contatti con i corrispondenti, le occasioni di numerosi incontri politici, e poco politici, che avvenivano tra le museali stanze del secentesco palazzo Grazioli, proprietà di una famiglia nobiliare romana.
Non sono mancate citazioni pruriginose sulle vicende personali del presidente del Consiglio dell’epoca, che sono state una manna per i cronisti di cronaca nera o rosa, e che forse sarebbe ora di riporre negli scaffali della storia politica e del costume italiana.
Come scritto da taluni, la nuova sede al primo piano del palazzo, che assomiglia indubbiamente più ad un museo che ad una struttura per lavoro, ha subìto importanti ed autorizzati rifacimenti che la recedono senza dubbio unica in Europa, e forse nel mondo, come centrale operativa dei circa 400 corrispondenti della antica Associazione, fondata nel 1912 da un manipolo di corrispondenti basati a Roma a quel tempo, e in cui è attivo dal 1989 il giornalista tarantino Gianfranco Nitti, come corrispondente di media finlandesi.
Dopo il rituale saluto al Presidente Mattarella dalla Presidente dell’Associazione, la turca Esma Çakir, il capo dello Stato italiano, che aveva fatto un rapido giro nella sede, ha ringraziato per l’invito a essere presente in un momento così significativo: l’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Stampa. Nel formulare gli auguri, dicendosi lieto di vedere una così bella nuova sede, anche come socio onorario, Mattarela ha detto di apprezzare tale condivisone, ricordando come, oltre un secolo fa, sia iniziata la storia dell’Associazione, Come ricordato dal Presidente, era il momento in cui l’Europa attraversava la ‘belle époque’, poi travolta, dopo due anni, dalla terribile condizione della Grande Guerra. Fino a due anni fa, l’Europa viveva non in una belle époque, ma in una ‘époque de paix’, che si spera di riuscire a difendere, preservare e ripristinare appieno. È una storia importante quella dell’Associazione, con i corrispondenti esteri che si sono moltiplicati, insieme agli strumenti dell’informazione che cambiano continuamente in questa epoca. Tutto questo non ha visto cambiare lo spirito della presenza dei corrispondenti a Roma, in Italia. Mattarella ha detto di aver sempre accompagnato questo lavoro, questa attività, con due impegni: l’indipendenza di giudizio e la conoscenza approfondita dell’Italia. Queste attività integrative dell’Associazione – come conoscere meglio la cultura italiana, il cinema, la cucina, lo stile di vita italiano e lo sport – sono fondamentali per interpretare e raccontare l’Italia in maniera autentica. Il ruolo della libera stampa è decisivo, essendo il presidio indispensabile della libertà delle persone. Il Presidente ha evidenziato come la Repubblica italiana esprime riconoscenza verso i corrispondenti dei media esteri augurando buona fortuna per la loro attività, consapevole che il mondo è sempre più integrato e interconnesso, richiedendo rapporti collaborativi.
Hanno fatto eco a Mattarella il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, con interventi di apprezzamento e di sostegno all’Associazione. È giusto ricordare che quest’ultimo ha la competenza sulla concessione della sede all’Associazione, sede che è messa a disposizione dallo Stato italiano, il che costituisce probabilmente un unicum nel mondo. Urso ha detto, tra l’altro, che “sin dall’inizio della legislatura abbiamo migliorato il contesto per l’internazionalizzazione economica del nostro paese e per gli investimenti esteri. In questi mesi gli investimenti esteri sono notevolmente cresciuti ed è notevolmente cresciuto, più di ogni altra borsa, l’indice di borsa italiana”. Si sono poi susseguiti interventi degli sponsors che hanno collaborato all’allestimento della nuova sede.



Continua a leggere

Costume e Società

L’amore ai giorni nostri…

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Oggi l’amore ha subito numerose variazioni. Rispetto al passato i sentimenti d’amore sono diventati più labili e superficiali.

Questo mutamento è dovuto anche ai nuovi sistemi tecnologici: dichiararsi con un messaggio whatsapp, lasciarsi con una telefonata e via dicendo…

L’amore oggi è come giocare a scacchi, l’essere umano vuole premeditare ogni mossa avversaria con lo scopo di risultare il più forte. Oggi è difficile riconoscere i propri sentimenti, mentre è diventato più facile fingere l’indifferenza.

L’aspetto che fa la differenza è legato anche all’incapacità emotivo-relazionale e affettivo-empatica. Non si piange più sulle spalle degli amici quando si soffre per amore, ma ci si chiude in sé stessi. Quando i nostri sentimenti sono feriti e quando le nostre aspettative vengono meno, cadiamo in pianti, urla e disperazione.

Un tempo questo scenario era maggiormente accettato dalla società, ma oggi purtroppo non lo è più: viviamo in un mondo fatto di solitudine, sensi di colpa e inquietudine.
Oggi l’amore è “liquido”, afferma Bauman, cioè è immaturo; è un amore scisso tra il desiderio di emozionarsi e la paura di legarsi. L’amore viene narrato come qualcosa di passeggero, futile, da non prendere troppo sul serio.

Il romanticismo non esiste più, al suo posto c’è la volgarità. Il corpo delle donne è uno strumento da usare e gettare via. La sessualità e il desiderio temporaneo del corpo dell’altro hanno la maggiore rispetto ai concetti legati all’amore e al sentimento duraturo e profondo.
I termini come matrimonio e procreazione sono fortemente messi alla prova: i giovani si sposano meno e temporeggiano sull’avere figli.

Questo fenomeno, in Italia, sta vedendo un calo della natalità e un progressivo aumento della popolazione anziana. L’amore rompe i propri schemi e riproduce il degrado della nostra società.

La nostra generazione pensa che la non curanza ed il disinteresse siano i concetti chiave di una relazione. Non è così; lo sforzo, l’interesse, la fedeltà, lo sono.
Oggi, cambiare le prospettive sul concetto di amore risulta molto difficile se non irraggiungibile. Sarebbe opportuno dare maggiore attenzione alle relazioni anche se questo a volte significa sacrificare il proprio orgoglio, bisognerebbe osservare le persone attorno a noi e non lasciarle andare facilmente.

Prima di arrenderci di fronte ad una difficoltà, dovremo assicurarci di aver lottato fino in fondo. Ognuno di noi dovrebbe custodire l’amore e farne qualcosa di prezioso. Bisognerebbe riconoscere il proprio modo di amare e fortificarlo ogni giorno di più.
Il pianto, il dolore e la vulnerabilità fanno parte dell’amore e in parte contribuiscono a renderlo magico.

Resistere alle tentazioni, al giorno d’oggi, è molto difficile, ma dovremo scindere il desiderio sessuale dal sentimento vero.

La società vulnerabile e superficiale dei nostri giorni non lascia il tempo di riflettere e meditare, è tutto più veloce e rapido. La cura e la parsimonia di avere una relazione stabile e continuativa, ricca di valori è un ideale che si sta sempre più allontanando.
Sarebbe adeguato essere più stabili sentimentalmente per garantirci una società meno legata alla “materia” e più aperta ai valori e ai sogni.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti