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Roma

ANGUILLARA, ACEA ATO 2: PROSSIMA CONFERENZA DEI SINDACI LUNEDI' 27 GENNAIO 2014

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Tempo di lettura 3 minuti Stronati: "Il risultato referendario del 2011 deve essere rispettato, nuovi aumenti non si possono tollerare!"

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Nota di Enrico Stronati Assessore all'Ambiente del Comune di Anguillara Sabazia

Anguillara (RM) – In merito all'affermazione fatta dal Direttore di Acea Ato-2 Spa, durante la Conferenza dei Sindaci del 21 gennaio scorso, il Soggetto Gestore (ovvero Acea Ato-2 Spa) NON PUO' PROCEDERE automaticamente a nessun aumento/aggiornamento tariffario ma si deve attenere a quanto previsto dal c. 9.2 della Deliberazione dell'AEEG n. 643 del 27 dicembre 2013. Ciò vuol dire che il massimo che Acea Ato-2 Spa potrà fare sarà inviare entro il 27 gennaio p.v. all'Ente d'Ambito e all'AEEG i documenti relativi alle tariffe, sui quali poi entro 30 giorni lo stesso Ente d'Ambito si dovrà esprimere.
In caso di inadempienza dell'Autorità d'Ambito, l'AEEG valuterà la proposta fatta dal gestore anche e soprattutto in funzione dell'entità dell'aumento presentato.

Quindi, Sindaci di Ato-2, APPROFONDIAMO L'ARGOMENTO, io lo sto facendo con il mio Sindaco. Ci sono molti documenti in circolazione che chiariscono bene come stanno le cose.

IL RISULTATO REFERENDARIO DEL 2011 DEVE ESSERE RISPETTATO, NUOVI AUMENTI NON SI POSSONO TOLLERARE!

NOTA 2 :: APPROFONDIMENTI IN MERITO ALLA PROSSIMA CONFERENZA DEI SINDACI DI ATO-2 DEL 27.01.2014

Riporto qui il comma 9.2 della Deliberazione dell'AEEG n. 643 del 27.12.2013, invito i Sindaci a leggerla.

9.2 – Nei casi in cui gli Enti d’Ambito o gli altri soggetti competenti risultino, alla data di pubblicazione della presente deliberazione, inadempienti ai propri obblighi di predisposizione tariffaria per gli anni 2012 e 2013, il gestore può presentare, entro 30 giorni, al soggetto competente medesimo istanza di aggiornamento tariffario, recante tutti gli atti e i documenti previsti dalle deliberazioni 347/2012/R/IDR, 585/2012/R/IDR, 73/2013/R/IDR, 88/2013/R/IDR, 271/2013/R/IDR e 459/2013/R/IDR, nonché dai loro provvedimenti dirigenziali attuativi, dandone comunicazione all’Autorità. L'Autorità, ricevuta la comunicazione di cui al precedente periodo, diffida l’Ente d'Ambito o altro soggetto competente ad adempiere entro i successivi 30 giorni, decorsi i quali l’istanza del gestore, intendendosi accolta dall’Ente d’Ambito o altro soggetto competente per effetto di quanto già previsto dall'art. 20 della legge 7 agosto 1990 n. 241, è trasmessa all’Autorità ai fini della sua valutazione ed approvazione entro i successivi 30 giorni.

OBIETTIVO DELLA CONFERENZA DEL 27.01.2014 DOVRA' ESSERE QUELLO DI RIMANDARE LA DISCUSSIONE SULLE TARIFFE PER I NECESSARI APPROFONDIMENTI CHE NON SI RISOLVONO IN 3 GIORNI!

Elenco quelle che dovrebbero essere le richieste da fare alla STO che mi auguro i Sindaci (almeno quelli della Provincia) sosterranno con forza:

1. quali sono stati gli investimenti conclusi, avviati, annullati contenuti nel piano delle attività allegato alla Deliberazione per la definizione (aumento) delle tariffe approvata nell'aprile del 2012 (grazie al voto di Roma Capitale!);

2. richiedere al soggetto gestore (Acea Ato-2) un quadro analitico dettagliato degli interventi che verrebbero eventualmente coperti con l'aumento delle tariffe che evidenzi inoltre le annualità;

3. l'organigramma dettagliato della Segreteria Tecnica Operativa con ruoli e inquadramento;

4. il piano degli investimenti per il potenziamento o adeguamento del sistema informatico (si parla di 3 milioni di euro – dati forniti dal Sindaco di Fiumicino nel suo intervento del 21.01 u.s.);

5. documentare che cosa si è fatto con i maggiori fondi incassati dal Soggetto Gestore (Acea Ato-2) dal 2003 al 2013 (10 anni di aumenti) se è vero che, una volta ammortizzato l'investimento – ovvero la presa in carico di un SII di un Comune – i costi di gestione scendono, anche in termini di costi di esercizio quali ad esempio i minori costi dell'energia, costi del personale che a me risulta essere sempre meno, etc. Domanda: cosa si è fatto con i milioni di euro in più incassati con gli aumenti dal 2003 al 2013? Per ricordare, quella che oggi è chiamata Tariffa Agevolata nel 2003 era pari a 0,1261 euro, nel 2013 era pari a 0,1749 euro. Le tariffe sono aumentate costantemente tranne negli anni 2007-2008-2009. Che investimenti sono stati fatti in questi 10 anni? Quanto sono costati?

6. che fine hanno fatto i soldi che il soggetto gestore DEVE ai Comuni che hanno passato il servizio idrico ad anno contabile già avviato?

A tutto questo si aggiunge lo scenario in cui stiamo operando che DEVE far riflettere tutti!

La legge di iniziativa popolare in iter alla Regione Lazio, le sospensive richieste alla Camera dei Deputati con la Interrogazione a Risposta Scritta e alla Regione Lazio con l'ODG al Bilancio, i ricorsi presentati (circa 40) in tutta Italia contro l'aumento tariffario mascherato da obbligo che anche qui in Ato-2 si profila, la sentenza del Tar dell'Emilia Romagna attesa per febbraio, sono tutte "situazioni" che CI OBBLIGANO A PRENDERE TEMPO!

Spero che tutti voi che avrete avuto la voglia di leggere tutto deciderete poi di diffondere il più possibile, se ci sarà un aumento delle tariffe, questo non lo si dovrà fare con il voto della Conferenza dei Sindaci che è un organo di tutti i Sindaci dei Comuni di Ato-2, ergo un organo composto da rappresentanti dei cittadini che nel 2011 hanno già DETTO NO alla gestione privata dell'acqua!

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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