ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA

"L’attuale amministrazione ha inviato una lettera di sollecito al finanziamento regionale  l’8 maggio del 2012. La risposta del garante del servizio idrico è arrivata dopo un mese chiedendo al Comune di far parte dell’ATO 2 e quindi di passare il servizio idrico ad ACEA (in contrasto con i risultati del referendum: ACEA dovrebbe cambiare statuto mentre invece continua ad essere una SPA di diritto privato e a non realizzare i piani di investimento previsti)."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Anguillara Bene Comune in merito all'emergenza arsenico.

Ecco la nota:

"Come è a conoscenza di tutti, Anguillara vive uno stato di emergenza acqua strutturale: migliaia di cittadini non hanno accesso all’acqua potabile nelle loro case. E sono costretti ad acquistarla nei supermercati o a recarsi alle casette dell’acqua, che funzionano anche male.
Nell’ultima assemblea pubblica sono state date alcune informazioni di grande interesse. Problemi di arsenico vi sono nelle zone Montano (dove vivono 900 persone), Ponton dell’Elce (2500) e Biadaro (800). Secondo l’amministrazione alle problematiche del Montano è possibile sopperire con miscelazione in vasche da attuare nei prossimi mesi. Per la zona del Biadaro la situazione è più seria, è necessario un impianto di depurazione-dearsificazione, per cui è stata avviata una progettazione preliminare con un costo previsto di 450 mila euro, mentre a lungo termine sarà necessario un collegamento con il condotto Acea. A Ponton dell’Elce è necessario un impianto di depurazione (costo 350 mila euro) ed il prolungamento del condotto Acea. Fino a qui niente di nuovo, già l’amministrazione precedente aveva informato su questa situazione.

L’attuale amministrazione ha inviato una lettera di sollecito al finanziamento regionale  l’8 maggio del 2012. La risposta del garante del servizio idrico è arrivata dopo un mese chiedendo al Comune di far parte dell’ATO 2 e quindi di passare il servizio idrico ad ACEA (in contrasto con i risultati del referendum: ACEA dovrebbe cambiare statuto mentre invece continua ad essere una SPA di diritto privato e a non realizzare i piani di investimento previsti). Comunque, verbalmente la Regione assicura che con l’assestamento di bilancio si troveranno i finanziamenti per gli impianti di depurazione-dearsinificazione (ricordiamo che già l’ass.re regionale Mattei nel 2011, all’avvio della campagna elettorale ad Anguillara, aveva promesso i finanziamenti entro la fine dello stesso anno). Occorrerà prevedere dei finanziamenti dal bilancio comunale ed entro la fine del 2012 avere almeno la progettazione degli impianti di depurazione per evitare sanzioni. Ricordiamo peraltro che Anguillara non può giovarsi di alcune deroga, perché non richiesta dalle amministrazioni precedenti.

Alcuni spunti di riflessione:
•    Le casette dell’acqua dovevano essere un intervento emergenziale, ormai è da un anno che sono l’unica soluzione con diversi problemi operativi come segnalano diversi cittadini. ABC già nel luglio scorso aveva subito denunciato come le casette fossero solo un palliativo.
•    Il sollecito per il finanziamento è stato inviato solo nel maggio del 2012, quando si sapeva già da un anno del problema, e che non ci si poteva accontentare di sole parole (nel consiglio comunale di Febbraio 2012 l’amministrazione aveva già informato su promesse verbali della Regione).
•    L’ordinanza di non potabilità per mezzo di manifestini giallini e scritto in piccolo, affissi a metà maggio, evidenzia l’ipocrisia dell’amministrazione che non comunica chiaramente l’impossibilità a soddisfare un diritto fondamentale dei cittadini.
•    L’opposizione chiede la riduzione delle bollette del 50%, ma potrebbe attivarsi presso i suoi referenti politici in Regione per ottenere i finanziamenti promessi (così come concesso ad altri comuni laziali). Anche se questo non dovrebbe dipendere da favori e buone relazioni partitiche ma dal rispetto del diritto dei cittadini.
•    La Regione gioca sporco ricattando il comune affinché passi il servizio idrico ad Acea per ottenere i finanziamenti, quando invece il risultato del referendum deve essere rispettato.

Se si vogliono cambiare effettivamente le cose non resta che una protesta dei cittadini forte e senza sconti verso eletti che non fanno valere il diritto. Potrebbero essere fatte denuncie, il comune sarebbe costretto a fare venire autobotti e forse solo allora i cittadini capirebbero che per ottenere un diritto è indispensabile l’impegno di tutti senza delegare ad altri la lotta per diritti essenziali. "

tabella PRECEDENTI:

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