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ANGUILLARA, "ACQUA AVVELENATA E CANCEROGENA": NON SI STRUMENTALIZZA LA SALUTE!

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Tempo di lettura 3 minuti Adesso Stronati si affanna a pubblicare normative, ordinanze, analisi dell’acqua quando basterebbe rettificare, qualora le sue dichiarazioni non fossero veritiere

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Redazione
Anguillara (RM)
– Ebbene, numerose le “piroette riparative” diffuse nel social dall’ex assessore all’Ambiente di Anguillara Enrico Stronati, dopo l’articolo che abbiamo pubblicato con le sue rivelazioni allarmistiche per aver asserito che dal 2001 al 2013 è stata fornita “acqua avvelenata e cancerogena” nel quartiere di Ponton Dell’Elce ad Anguillara. Adesso si affanna a pubblicare normative, ordinanze, analisi dell’acqua quando basterebbe rettificare, qualora fossero false, le dichiarazioni scellerate e scriteriate fatte che in toto, sia nella forma che nel contenuto, sono scioccanti, fuorvianti e danneggiano l’operato degli amministratori che si sono succeduti dal 2001 al 2013. Perché se è vero, come dice Stronati, che è stata erogata per 12 anni acqua avvelenata e cancerogena saremmo di fronte a delle azioni criminose che non riteniamo siano state perpetrate in quanto negli anni sono state emesse delibere di divieto di utilizzo dell’acqua nel momento in cui le analisi registravano valori oltre la norma.

Dunque come è possibile che sia stata erogata alla cittadinanza “acqua avvelenata e cancerogena”? Ma Enrico Stronati, almeno finora, non sembra voler rettificare quanto scritto, forse si tratterebbe di un gesto troppo umile che non è contemplato nel suo modus operandi. Quindi niente “mea culpa” ma un basso attacco all’autore dell’articolo Ivan Galea ricordando che è il fratello di un consigliere di maggioranza pentastellato. Ma non si capisce dov’è lo scandalo: Galea scriveva prima come scrive adesso e non cambia certamente “penna” ora che una delle sue sorelle è stata eletta consigliere. Non ci sembra che sia stato assunto nell’ufficio di segreteria del sindaco.

Dispiace che a emettere facili sentenze sia proprio il figlio di un ex amministratore che ha governato negli anni ‘80/’90 e che è stato consigliere dal 2004 al 2008. Anche in quegli anni è stata somministrata acqua avvelenata e cancerogena oppure c’è stata qualche congiunzione astrale per cui magicamente era limpida, pura e salubre al 100%?

Adesso siamo noi che facciamo una rivelazione a Stronati: ci sono acque minerali dove la concentrazione di arsenico è pari a 50 microgrammi per litro, la stessa percentuale media di concentrazione riscontrata nelle acque negli anni dal 2001 al 2013. Altra rivelazione: l’assunzione di arsenico non provoca alcun danno se è limitata. E di fatto quando i valori hanno superato i limiti di legge, prima stabiliti in deroga a 20 mc/litro e poi a 10, gli amministratori hanno provveduto ad emettere delle ordinanze. Tant’è che il valore massimo di 10 microgrammi per litro è frutto di uno studio che, calcolando un consumo medio giornaliero di un paio di litri, porterebbe un individuo ad assumere nel corso dell’intera vita, attraverso l’acqua potabile, una quantità di arsenico pari a circa mezzo grammo, quindi del tutto priva di conseguenze negative. Bisogna però tenere presente che l’arsenico può essere assunto anche per altre vie. Per esempio, è molto facile trovarlo in pesci e frutti di mare, che lo assorbono dall’acqua in cui vivono. Quindi l’arsenico è nocivo e può arrivare a provocare tumori solo se assunto in grandi quantità ma da qui a parlare di “acqua avvelenata e cancerogena” ce ne vuole.

Perciò, cosa intende Stronati quando asserisce che ai cittadini è stata somministrata acqua avvelenata e cancerogena per 12 anni? Allora se si fosse riferito all’arsenico avrebbe dovuto dire che sin dalla nascita dell’umanità fino al 2013, anno in cui sono intervenuti i paladini della salute dei cittadini che hanno arginato un processo letale di avvelenamento in corso. Ma siamo seri per favore. Non sono le parentele e i fattarelli raccontati nei bar a cambiare lo stato dei fatti: Stronati ha fatto delle dichiarazioni molto gravi che offendono gli ex amministratori e gettano ombre sul fatto che presumibilmente non si è tutelata la salute della collettività per dodici lunghi anni. Le lezioni di Stronati su analisi e “consigli per l’uso” sono davvero superflue, adesso si pretende chiarezza. I cittadini di Anguillara sono o non sono stati “avvelenati” per 12 anni?
 

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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