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Roma

Anguillara, bagarre sull'acqua: Pizzorno pubblica documenti che confermano il buon operato di Anselmo

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Tempo di lettura 3 minuti Appare singolare la lettura sommariamente superficiale da parte dell’ex sindaco dei documenti che lui stesso ha reperito

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di Alberto De Marchis

 

ANGUILLARA (RM) – Continua la bagarre sull’acqua tra vecchia e nuova amministrazione di Anguillara. Quest’ultima ha consegnato alla magistratura gli atti dai quali si desumerebbe la mancanza di emissione di apposite ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua pubblica, nonostante le comunicazioni della ASL con la quale, in ragione delle analisi condotte e dei parametri fuori norma riscontrati, si richiedeva di dichiarare la assoluta non potabilità delle acque provenienti dai pozzi di Anguillara.

 

Ma ecco che arriva il contrattacco dell’ex sindaco Pizzorno insieme al suo ex assessore Enrico Stronati i quali postano su Facebook cinque documenti della Asl nei quali l’azienda sanitaria scrive al sindaco Anselmo evidenziando i valori dell’acqua e in alcuni casi sollecitando l’emissione di ordinanza di non potabilità. Fin qui nulla di fantascientifico perché la Asl, come da prassi consolidata, ha il dovere di informare l’amministrazione sull’esito dei prelievi ai pozzi in quanto di sua stretta competenza. Il sindaco Pizzorno che informa di aver dato mandato al proprio legale di procedere in ogni sede civile e penale a tutela della sua persona, nonché chiede alla Autorità Giudiziaria competente di procedere nei confronti degli eventuali responsabili per tutte le fattispecie di reato ravvisabili nei fatti rappresentati, scrive: “Dall'esame di alcuni di questi documenti ho potuto constatare che allorquando la Sindaca ha emesso la ordinanza di non potabilità la ASL aveva già comunicato per due volte il superamento dei valori per ciò che attiene l'acquedotto del Montano e per ben tre volte per ciò che attiene l'acquedotto di Ponton dell'Elce. In quest'ultimo caso le date di prelievo non conforme sono state eseguite nei giorni 2.8.16, 8.9.16 e 4.10.16 a fronte di una ordinanza datata 13.10.16 e di tale circostanza la ASL competente aveva avvertito ogni volta la Amministrazione”.

 

Appare singolare la lettura sommariamente superficiale da parte dell’ex sindaco dei documenti che lui stesso ha reperito. Il primo grosso “abbaglio” è l’aver comparato la data di prelievo per l’analisi dell’acqua, addirittura cerchiata in rosso, con la data di emissione dell’ordinanza da parte di Anselmo. Al Contrario sarebbe stato corretto comparare la data in cui il Comune ha ricevuto la missiva Asl con la data di emissione dell’ordinanza perché è noto a tutti che dal momento del prelievo dell’acqua al momento della ricezione delle analisi da parte della stessa Asl (perché l’Arpa comunica alla Asl l’esito delle analisi) passano almeno 15-20 giorni.

 

Il passaggio è questo: si fa il prelievo, l’Arpa analizza l’acqua e scrive alla Asl l’esito dell’analisi dopodiché la Asl scrive al Comune l’esito dei prelievi e il Comune emette o meno l’ordinanza in base al risultato delle analisi trasmesse. Quando il Comune riceve fisicamente la missiva della Asl è tenuto a emettere ordinanza qualora se ne ravvisi la necessità: dunque le date da comparare sono ben altre ma si sa che in guerra e in amore è tutto concesso e questa tra ex amministratori di centrosinistra e attuali pentastellati è una vera e propria battaglia all’ultimo “esposto”


In tutta questa storia continua ad apparire singolare il fatto che negli anni precedenti alla giunta Anselmo non si ravvisino ordinanze di non potabilità dell’acqua nonostante le diverse comunicazioni in cui la Asl chiedeva al Comune di Anguillara di dichiarare la assoluta non potabilità delle acque provenienti dai pozzi, come evidenziato nell’esposto dei Cinque Stelle alla Magistratura.


Ma analizziamo bene i documenti per capire dove e quale sia il presunto errore che Pizzorno vorrebbe invece imputare all’attuale maggioranza. Dal primo documento si evince che a fronte di un prelievo effettuato dall’Arpa il 2 agosto 2016, vi è chiaramente in alto a sinistra del documento un numero di protocollo datato 5 ottobre 2016, dunque dal prelievo alla comunicazione passano ben 2 mesi. In questa missiva la Asl comunica al Comune di Anguillara che si rende necessaria una ordinanza e al contempo si suggerisce un monitoraggio attento del parametro e si annuncia che seguirà un prossimo prelievo. Il 13 ottobre arriva l’ordinanza di non potabilità dell’acqua da parte dell’amministrazione Anselmo. Fin qui, dunque sembrerebbe tutto normale e non si capisce come mai Pizzorno abbia cerchiato la data del prelievo e non quella del protocollo.


Nel documento successivo la data del prelievo è dell’8 settembre 2016 ma quella del protocollo Asl è sempre del 5 ottobre 2015 quindi si evince che la Asl ha comunicato nello stesso periodo al Comune di Anguillara l’esito di due prelievi. Nel successivo ancora il prelievo del 4 ottobre porta come data di protocollo il 12 ottobre.


Di fatto, nonostante la bagarre accesissima, sembrerebbe che Pizzorno voglia prendere “lucciole per grilli”.
Ironia a parte, i conti continuano a non tornare rispetto a degli interrogativi enormi che rimangono in capo ai predecessori dei pentastellati: dove sono le ordinanze di Pizzorno a fronte delle comunicazioni Asl? Per il momento grazie all’operoso impegno dell’ex sindaco di reperire questi atti della Asl si può asserire che almeno finora i “grillini” hanno agito correttamente. Ma quella sull’acqua è una guerra che difficilmente potrà finire presto. Aspettiamo di commentare le prossime dichiarazioni.

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Metropoli

Tivoli, giovane domestico violenta l’anziana datrice di lavoro: arrestato e portato al carcere di Rebibbia

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli hanno arrestato un cittadino dello Sri Lanka di 28 anni, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale. A seguito di chiamata al 112, i Carabinieri di Tivoli sono intervenuti in casa di una pensionata 73enne che, ancora in stato di shock, ha riferito di essere stata vittima di violenza sessuale da parte del proprio collaboratore domestico, un 28enne proveniente dallo Sri Lanka.
Il giovane, dopo aver bloccato la pensionata, ha iniziato a molestarla pesantemente, fino a quando la donna non è riuscita a divincolarsi ed a chiedere aiuto.
I militari intervenuti hanno avuto modo di riscontrare evidenti tracce della colluttazione avvenuta e della violenza consumata sull’anziana signora. Immediatamente attivata la procedura del Codice Rosso, la vittima è stata sentita dai Carabinieri ed accompagnata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli per le cure e gli accertamenti del caso.
Il 28enne è stato quindi arrestato d’intesa con la Procura della Repubblica di Tivoli e tradotto presso la casa circondariale di Rebibbia, in attesa dell’udienza di convalida.
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Roma, Giannini (Lega): a Primavalle l’area giochi è diventata un covo di sbandati”

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“C’era una volta un’area giochi pubblica, accanto a un asilo nido, frequentata da famiglie, bambini e anziani, un punto di aggregazione per il quartiere di Primavalle. Adesso è chiusa con un lucchetto, è diventata un covo di sbandati e senza fissa dimora che dormono dentro i giochi tubolari, lasciano i loro indumenti ovunque e bivaccano sulle panchine bevendo alcolici a tutte le ore”.
 
È la denuncia di Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega. “Quello di via Pasquale II – prosegue – è l’ennesimo esempio del degrado e dell’incuria che regnano nella Capitale e in particolare nel Municipio XIV, dove le istituzioni latitano e il territorio, governato dal Pd, si trasforma sempre più in periferia abbandonata a se stessa. Invece di contrastare fenomeni legati alla sicurezza e al decoro, questa sinistra preferisce serrare le porte di un’area giochi e lasciare i bimbi del quartiere fuori da spazi pensati per loro, creando invece habitat ideali per il proliferare della microcriminalità e del vagabondaggio. Non è questa la città che vogliamo per i nostri figli – conclude Giannini – e solleciteremo l’amministrazione ancora e ancora, per porre rimedio a questo scempio”.
 
 
 
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Cronaca

Roma, operazione antibivacco a piazza dei Cinquecento

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ROMA – I Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini, con la collaborazione delle unità antidegrado del comune di Roma Capitale, hanno proceduto allo sgombero di bivacchi e giacigli di fortuna in piazza dei Cinquecento dinanzi la pensilina di accesso alla fermata della metropolitana. Le attività si sono estese in tutta la piazza, dai parcheggi fino ai giardini Einaudi.
 
L’area è stata sgomberata e, grazie all’intervento del personale dell’A.M.A., i luoghi sono stati igienizzati e messi in sicurezza.
 
A nove persone, per la prima volta censite come stanziali nella piazza, è stata offerta accoglienza presso strutture dedicate da parte dell’unità Assistenza Emarginati del comune di Roma Capitale ma tutti hanno rifiutato.
 
L’attività rientra nell’ambito di un più ampio piano strategico pianificato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per contrastare situazioni di degrado, abusivismo e illegalità, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
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