Connect with us

Roma

ANGUILLARA, CAVE BASALTO: PRESENTATO ESPOSTO AI CARABINIERI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti "Anguillara in Movimento" denuncia i possibili effetti sulla salute delle persone e sulla stabilità degli edifici circostanti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Anguillara (RM) – I membri di "Anguillara in Movimento" hanno depositato un esposto ai carabinieri sulla questione delle cave. Nell'esposto viene chiesta un’urgente ed approfondita analisi ed un monitoraggio costante dei livelli di inquinamento e di disturbo prodotti dalle attuali attività estrattive situate nelle vicinanze del comprensorio di Colle Sabazio, quartiere di Anguillara Sabazia. In particolare si richiede l’analisi sulle emissione nell’atmosfera e sul rischio di incidenti ed un monitoraggio permanente, anche con strumenti muniti di filtro di ponderazione, per il controllo del rumore, delle vibrazioni e dell’inquinamento idrico e del sottosuolo.

Attualmente ad Anguillara in località “Quarticillo” area adiacente al centro abitato di Colle Sabazio sono collocate attività estrattive appartenenti alle società Generale S.r:l. e alla società MCCUBO S.r.l.

La Generale s.r.l. è stata autorizzata all'esercizio
di una nuova cava di basalto sita in località “Quarticillo” dalla Regione Lazio con provvedimento n.506 del 6 Luglio 2009 e successivamente con Determina Dirigenziale n.1.102 del 25/10/2012 veniva concessa l’autorizzazione all’ampliamento per anni 5 dell’attività estrattiva di lava leucitica in località “Casaletto di Sopra” adiacente alla precedente concessione.

La MCCUBO s.r.l. è stata autorizzata all’attività di cava di materiale basaltico
sita in località "Quarticillo" dalla Regione Lazio con provvedimento DEC24 del 5 Novembre 2013.

Considerando le medio piccole dimensioni di alcune delle cave presenti nelle prossimità del sito abitativo di Colle Sabazio, – denunciano da "Anguillara in Movimento" – in ottemperanza alla normativa europea che non obbliga ad effettuare Valutazioni di Impatto Ambientale per attività estrattive che si svolgono su superfici inferiori a 25 ha, le autorizzazioni rilasciate dalla Regione sono state date con uno screening superficiale sugli effetti che un’attività estrattiva, effettuata con cariche esplosive, potrebbe comportare sulla salute delle persone e sulla stabilità degli edifici circostanti. Tenendo infatti presente – proseguono da "Anguillara in Movimento" – che le esplosioni provocate da un fenomeno fisico-chimico sviluppano, in un tempo breve, notevoli quantità di energia sotto forma di onde d’urto attraverso la produzione di gas a pressione a temperatura elevatissima e che questa energia si diffonde nella pietra sotto forma di pressione provocando delle fratture nella roccia, si ritiene che non si sia tenuto sufficientemente conto della collocazione dell’insediamento rispetto alla comunità umana".

Molte fonti autorevoli in materia di attività estrattive puntualizzano come in queste tipologie di insediamento siano presenti numerosi elementi di rischio come quello delle polveri, del rumore, delle vibrazioni e di inquinanti idrici, atmosferici e del sottosuolo. Negli ultimi tempi, con l’ampliamento della superficie sfruttata dalle attività estrattive e dalle nuove concessioni, ma anche per l’incremento dell’attività di trasporto del materiale, la diffusioni delle polveri nel centro abitato è aumentata. Tralasciando poi i rumori generati dai macchinari che operano nella cava e dai camion per il trasporto del materiale, la percezione degli abitanti delle zone limitrofe alle cave è che i livelli di pressione sonora sono aumentati sia di intensità (decibel) che di periodicità (tempo). In alcune ore del giorno il rumore delle esplosioni viene precipito anche a chilometri di distanza e considerando che la sua imprevedibilità può avere un grave effetto di disturbo sia sugli edifici che sugli esseri umani si dovrebbe verificare se quanto avvertito dalla popolazione sia effettivamente dannoso in quanto superiore ai limiti stabiliti dalla legge. Non meno importante possono essere le cause di inquinamento del sottosuolo ed in particolare delle falde acquifere che potrebbero causare problemi non solo agli impianti idrici delle abitazioni ma all’intera zona agricola circostante.
 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

Continua a leggere

Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

Continua a leggere

Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti