Anguillara: città in preda ai vandali per le festività natalizie

ANGUILLARA (RM) – Le festività natalizie a Anguillara sono state caratterizzate da un considerevole numero di episodi di vandalismo, che hanno interessato diverse iniziative. Sono stati colpiti il bambinello del presepe costruito sul pontile a Piazza del Molo, i nevicchi, pupazzi di neve realizzati con copertoni riciclati, che adornano le strade del quartiere San Francesco, nell’omonima chiesa sono state trafugate anche alcune ostie, elemento che ha fatto pensare anche a un episodio legato a riti satanici.

Non si fermano qui le bravate commesse nella cittadina lacustre

Nei pressi del centro storico due ulivi che sono stati piantati per abbellire il giardino sopra le rupi, sono stati strapiantati per ben due volte, dopo che al primo episodio alcuni volontari hanno nuovamente scavato le buche per sistemare gli alberelli. Non è esente da questi episodi il rione stazione, dove in un giardino pubblico è stato fatto saltare un cestino con un petardo, nel piazzale della chiesa Regina Pacis è stato danneggiato un camino utilizzato nelle feste.

I vandali sembra si siano spinti anche nel quartiere periferico di Ponton dell’Elce

Un presepe realizzato da alcuni volontari del quartiere è stato profanato con immagini di zombie messe a sostituire le icone della Sacra Famiglia. Sui pupazzi di San Francesco sembra poi che l’attenzione di chi ha forse poco sale in zucca da comprendere come tali azioni non portino nulla di positivo alla propria causa, è stata particolare. Sono stati numerosi gli episodi di danneggiamento, alcuni realizzati in pieno pomeriggio, quando la strada dove sono posizionati difficilmente è deserta.

Un fenomeno, quello del vandalismo, che non può certo definirsi una novità ad Anguillara

Ma se normalmente gli episodi erano circoscritti e prevalentemente limitati al periodo estivo, quando facilmente adolescenti con poco controllo da parte dei genitori dimostrano tutta la propria immaturità facendosi notare per il mancato rispetto altrui, in questo periodo ha effettuato un salto di qualità preoccupante. Il trafugamento delle ostie, anche se come sembra affermare la curia, le stesse non erano consacrate, quindi non utilizzabili per i riti satanici, è indicativo di come i vandalismi abbiano aumentato il livello di pericolosità. Per giungere a tale risultato bisogna forzare l’ingresso della chiesa, che seppure potrebbe non essere particolarmente resistente agli attacchi, rappresenta qualcosa di diverso rispetto alla rottura del pupazzi di neve o di un secchio. È un qualcosa che deve allarmare tutti, dal sindaco, ai consiglieri comunali, alle forze dell’ordine presenti sul territorio, alla società civile, commercianti, professionisti, compresi noi organi di stampa, che dobbiamo realizzare un controllo del territorio più capillare, più attivo, che si realizza non solamente con la sorveglianza, ma elevando l’attenzione alla cultura nel territorio, per rendere più comunemente accettata l’idea che chi fa un danno a un bene pubblico, danneggia tutti noi.

Silvio Rossi