ANGUILLARA: COME GUARDARE CON SERENITA’ AL FUTURO?

Emanuel Galea

Il 18 febbraio l’amministrazione comunale di Anguillara, soddisfatta di aver risparmiato 300mila euro ha rilasciato un comunicato stampa dicendo di aver evitato il dissesto finanziario, e così "ora si può  guardare con maggiore serenità al futuro".

Un comune molto particolare che per 300mila euro rischia il dissesto finanziario. "I cittadini anziani e tutti quelli che richiedono cure  mediche specialistiche, purtroppo, non percepiscono questo clima di serenità  e temono che il dissesto lo rischia la loro salute – afferma un residente che prosegue – l’assistenza medico sanitaria non induce a ben sperare in questo momento ad Anguillara". Gli episodi di malasanità si continuano a riscontrare in molti presidi ospedalieri.  E la cronaca di questi giorni ne riporta numerosi episodi riconducibili a uno stato generale di malessere della macchina sanitaria.

Il Padre Pio di Bracciano, presidio che dovrebbe coprire i servizi medico sanitari anche per Anguillara , a detta del  Capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino e del consigliere provinciale Emiliano Minnucci, è in fase di disarmo e i posti letto già vengono sostituiti con le scrivanie.

Il Padre Pio è uno degli ospedali con una delle storie più tormentate e burrascose.  Il 20 dicembre 2011, con sentenza 9949/2011 RG 127/2011 il TAR ha rigettato la richiesta di annullamento del Decreto 80 del Piano di Riordino Ospedaliero del Lazio avanzata da sette Comuni.

Il 15 febbraio il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso promosso dai comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano Romano, Canale Monterano e Ladispoli concedendo la sospensiva cautelare della sentenza di merito del Tar sulla "riconversione" dell'ospedale Padre Pio,  disposta dalla commissaria Polverini.

I guasti e il degrado del presidio ospedaliero Padre Pio sono complessi e sarebbe riduttivo circoscriverli al piano di riordino ospedaliero del Lazio. Sono tanti i fattori e le responsabilità. E nessuno può chiamarsene fuori. C’è stata una cattiva gestione di tutta la struttura . L’ospedale Padre Pio va riconvertito, riordinato e tutto il personale ristrutturato. Dal primo dirigente, fino ai barellieri , ognuno deve interrogarsi seriamente e cercare di localizzare le proprie responsabilità .

Nella relazione del Procuratore Regionale della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti , Angelo Raffaele De Dominicis, nel 2011 sono stati riscontrati gravissimi fatti illeciti nella spesa sanitaria e , secondo il Procuratore, “apparati che hanno stravolto il quadro d'insieme fino all'attuale crisi”

Per riflesso, questo fattore non ha fatto altro che completare l’agonia del Padre Pio.

Nasce quindi il problema per Anguillara, come per tutti gli altri comuni del territorio. C’è estrema urgenza di un punto di primo intervento che funzioni veramente. E al momento non esiste alcuna struttura degna di questo ruolo..

"Nei giorni dell'emergenza neve, al contrario di quanto asserisce il sindaco di Bracciano,per alcuni sfortunati pazienti di Anguillara, il presidio non è risultato per niente una risposta utile, occorre istituire sul luogo un centro di primo intervento attrezzato e presieduto da personale capace d'affrontare qualsiasi evenienza e non solamente episodi di semplici raffreddori o influenza. – dichiara M.P. una cittadina di Anguillara  –  mi sono trovata di notte con urgente necessità di una visita oculistica per gravi danni all’occhio e non ho potuto usufruire dell’ambulanza per essere trasporta, non a Bracciano, ma come dallo stesso medico di guardia consigliato, ad un pronto soccorso idoneo per il mio caso. – La residente prosegue nel suo racconto concludendo – Sono stata aiutata da un famigliare, la notte tra domenica e lunedì, che con le strade ghiacciate. Mi ha portato con la propria auto a Roma, con tutti i relativi rischi e imprevisti". Il 118 offre un servizio indispensabile per gli emodialetici da accompagnare al Padre Pio, ma fa rimanere scettici per i ricoveri urgenti di partorienti e forse per qualche altro caso. E chissà quante altre persone del territorio sono costrette a organizzarsi per proprio conto.

Il Padre Pio non può chiudere, ma sarebbe da escludere che si possa proseguire senza cambiamenti sostanziali. Ha bisogno di essere riconvertito da cima a fondo. E nel frattempo lasciare i cittadini privi di assistenza di pronto soccorso sarebbe una scelta irresponsabile per le varie amministrazioni locali del territorio. Ne tantomeno lavarsi la coscienza mettendo un medico di guardia e un’ambulanza che non può che trasportare tutti ad un presidio in disarmo dove i letti lasciano il posto alle scrivanie.

"La primavera sta per bussare alle nostre porte e i cittadini fra poco riprenderanno a interessarsi della copertura della piscina comunale, del campo sportivo, dello stadio comunale e di tante altre cose belle. Sarebbe bello oltre che auspicabile chiedere tutti insieme, una volta tanto, ai responsabili della nostra amministrazione di dotare Anguillara di un adeguato centro di vero pronto soccorso per tutte le evenienze. – dichiara P.L. residente di Anguillara che conclude – Qualche consiliatura fa si parlava della cittadella socio sanitaria,  servizi medico sanitari specialistici,centro di pronto soccorso. Parte della struttura ad oggi giace in mezzo ad un campo incolto.  Se ai cittadini dovesse capitare di avere la necessità del servizio socio sanitario per qualsiasi assistenza medica, se la dovranno andare a cercare per proprio conto, così come è successo alla concittadina che è dovuta correre in piena notte a Roma con propri mezzi. Non è giusto!"