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Roma

ANGUILLARA: COMITATO DI QUARTIERE NR 9 E DEMOCRAZIA (POCO) PARTECIPATIVA

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Tempo di lettura 5 minuti Il capogruppo Manciura presenta un'interrogazione al Consiglio comunale sui diversi fatti gravi e lesivi della dignità delle persone avvenuti all'interno del Comitato di quartiere

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di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – Si sono riempiti la bocca. Hanno fatto dell’istituto dei “comitati di quartiere” il loro cavallo di battaglia, il tutto per avvicinare i cittadini alle scelte politiche del territorio. Sono stati fieri del risultato raggiunto (dopo circa tre anni e mezzo dal loro mandato elettorale), non passava giorno nel quale non vi fosse una presa di posizione forte, affinché si raggiungesse l’approvazione della cosiddetta “democrazia partecipativa”, ovvero, una forma di democrazia diretta con la quale i cittadini possono esercitare richieste, pareri su vari temi di interesse pubblico, come ad esempio l’ambiente o la gestione dei beni comuni.

Così doveva essere, direttamente ed esclusivamente funzionale allo sviluppo del senso critico e dell’opinione pubblica. Belle parole. Ma al peggio, come si dice, non c’è mai fine. Perché sta di fatto che è servita un’interrogazione consiliare, presentata lunedì 25 gennaio, dal Capogruppo “Scegliamo Italia”, Sergio Manciuria, per chiedere al Consiglio comunale, delucidazioni sui diversi fatti gravi, lesivi della dignità delle persone (tra l’altro è stata attaccata più volte la libertà di espressione, di cronaca, di critica, rivolte anche alla scrivente e a questo giornale da parte di alcuni consiglieri, per non presentare una versione edulcorata dei fatti, espressioni denunciate anche agli organi di garanzia della stampa) che denotano comportamenti poco trasparenti accaduti in questi mesi da parte del “Comitato di Quartiere 9”, quello che dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, i cittadini di Ponton dell’Elce, Albucceto, Colle Sabazio e La Riccia.

La decisione di presentare questa denuncia arriva personalmente da chi ha subito alcuni di questi comportamenti e che da decenni si è speso attivamente per il territorio. Ci spiega uno dei diretti interessati, che l’esigenza di portare a conoscenza i fatti nasce dopo aver chiesto ripetutamente spiegazioni e correzioni sia al consigliere Secondo Ricci, delegato ai Comitati di Quartiere e presidente del Consiglio Comunale, sia al suo collaboratore Benedetto Titocci (il quale periodicamente pubblica sul web i motivi per il quale si dovrebbe costituire un comitato di quartiere) che alla Presidente Martini e ad altri componenti del comitato stesso. Ma di risposte neanche a parlarne. A quanto pare, più bassi sono i livelli di rappresentatività, minori sono le garanzie che gli organi eletti rispettino le basilari regole democratiche.

Ma veniamo ai fatti. In un anno circa dalla costituzione del comitato oltre la metà dei componenti del direttivo non sono più nell’organico, alcuni perché hanno rassegnato le dimissioni, perché non “compatibili” con la presidenza del comitato. In un caso un consigliere è stato repentinamente allontanato dopo tre assenze (cosa che non è avvenuta con altri consiglieri forse meno antipatici). Un caso di allontanamento, inoltre, presenta elementi poco chiari.
 

Secondo il collega Silvio Rossi, membro del direttivo, colpito da un provvedimento di espulsione per “telefonate non consone”, così come le ha definite la presidente, si è reso necessario rendere pubblico alla cittadinanza, anche con l’ausilio dei media, i segnali (diversi) allarmanti elaborati dal comitato di quartiere (tanto da rendere necessario l’intervento di un’interrogazione consiliare presentata da Manciuria). Uno di essi, ad esempio, è proprio a seguito di una telefonata effettuata dalla scrivente (residente nel quartiere) che probabilmente è stata concepita dalla presidente come una “lesa maestà”, solo perché le si chiedeva di difendere gli interessi dei cittadini del quartiere.

Un deferimento che presenta numerosi aspetti discutibili. Non si rileva una ragione plausibile, se si eccettuano riferimenti a “offese” non meglio definite. Ma ciò che è meno chiaro è la risposta dei garanti, che invece di esprimere un giudizio circostanziato, rispondono con una comunicazione in cui “avalla quanto richiesto dalla maggioranza”.


La risposta è giunta senza che i garanti avessero ascoltato le ragioni della persona, nonostante ciò fosse stato richiesto e inserito nel verbale che gli stessi hanno scritto di aver preso in considerazione. Un giudizio che non sembra quindi dettato da una attenta analisi della situazione, come ha confermato una mail in cui uno dei garanti, che si è astenuto, ha chiesto di rivedere la decisione, in quanto è stata presa in sua assenza, e il foglio già scritto con la bizzarra formula di condanna, gli è stato portato da un altro garante, non chiedendogli il suo parere, ma proponendo un giudizio preconfezionato che lascia realmente molti dubbi.

Il giornalista Rossi ci sottolinea come: “Tutta la questione è fuori da ogni logica. Ho chiesto la motivazione per cui sono stato deferito, e mi è stato detto che il problema non è ciò che ho fatto io, ma tutto quanto successo all’esterno del direttivo. Sono stato deferito ai garanti, e ho chiesto di essere ascoltato. Non solo non hanno ascoltato me, ma ho saputo che neanche uno dei garanti è stato ascoltato, ma gli è stato portato solo il foglio da firmare. Inoltre i garanti possono esprimere un parere, ma l’eventuale espulsione dal direttivo avrebbe dovuto essere confermata dal direttivo. E dalla data del giudizio farsa dei garanti, il direttivo non si è più riunito ufficialmente. Ho chiesto al Presidente del Consiglio Comunale, che ha la delega ai quartieri, quale fosse la forma per ricorrere contro il giudizio dei garanti, se si riteneva questo non corretto, e mi è stato risposto che non è previsto nulla.

Quella dei Comitati di Quartiere corre quindi il serio rischio di sembrare una farsa istituzionale. Un organo che non ha le minime garanzie del rispetto delle persone, che la Costituzione riconosce, e che urla tutta la sua ingiustizia. Intanto mi sto muovendo per richiedere i danni d’immagine verso le persone responsabili delle azioni incriminate, anche verso chi in Comune ha le deleghe in materia, che doveva intervenire e se ne è praticamente lavato le mani ”.

Un'espulsione quindi, a quanto si evince, che non risponde a quanto stabilito dal regolamento comunale, ma assume i contorni di una vera e propria “epurazione”. Una “purga staliniana” per eliminare l’elemento scomodo, così come avviene quando la democrazia non viene rispettata.

Un comitato che, agli antipodi di quanto dovrebbe fare un organo di democrazia partecipata, si riunisce in maniera che potrebbe definirsi “carbonara”. Infatti, in barba al regolamento dei comitati di quartiere, che prevede la possibile presenza dei cittadini alle riunioni del direttivo, esclusi i casi di particolare riservatezza, dallo scorso ottobre ad oggi i consiglieri si sono riuniti, non si sa quando, non si sa in quale forma, non si sa per decidere cosa, dato che dopo il 15 ottobre non si trova traccia dei verbali delle riunioni (che devono essere pubblicati entro 15 giorni). Insomma, non se ne sa più nulla.

Intanto per domenica prossima 31 gennaio  2016  è stata programmata un’assemblea, della quale non sembra sia stata data la necessaria pubblicità. Non appare nulla sul sito del Comune di Anguillara, nulla neanche sul sito del del Comitato.

Per trovarne traccia in rete bisogna andare sul gruppo Facebook dello stesso, che nei suoi 274 membri annovera molte persone che non sono residenti nel quartiere. Sulle bacheche locali l’avviso è stato esposto solo giovedì 28 gennaio 2016, con tre giorni di anticipo, molti meno di quanto sono previsti dal regolamento. Regolamento evidentemente poco conosciuto dal direttivo, dato che l’avviso riporta anche un errore sull’articolo cui la riunione fa riferimento, cosa che ne determinerebbe a rigore di logica la nullità di convocazione, con il conseguente rinvio a data da destinarsi.

Cosa si deve pensare? Che la riunione indetta dalla Presidente e dal suo team intenda seguire le regole della filosofia del “meno siamo meglio stiamo” di arboriana memoria?

Metropoli

Orrore a Tivoli Terme: Giovane madre travolta e uccisa sulle strisce, i responsabili in fuga

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Daniela Circelli, 39 anni, strappata alla vita in un tragico incidente. La comunità sotto shock chiede giustizia

Una notte di terrore ha sconvolto la tranquilla cittadina di Tivoli Terme, lasciando una famiglia distrutta e una comunità in lutto. Daniela Circelli, una vivace imprenditrice di 39 anni, madre e residente a Guidonia, ha perso la vita in circostanze tragiche e scioccanti che hanno scosso l’intera provincia di Roma.

Era poco dopo la mezzanotte quando Daniela, forse di ritorno da una serata con amici o da un impegno di lavoro, si apprestava ad attraversare via Tiburtina sulle strisce pedonali. Un gesto quotidiano, un diritto di ogni pedone, si è trasformato in un incubo quando due auto, sfrecciando a velocità folle, hanno spezzato il silenzio della notte e la vita di una giovane donna.

Testimoni raccontano con orrore la scena: la prima auto è riuscita per un soffio a evitare Daniela, ma la seconda l’ha travolta senza pietà, scaraventandola sull’asfalto come una bambola di pezza. Il rumore sordo dell’impatto, le grida di aiuto dei pochi passanti, il silenzio agghiacciante che è seguito. E poi, in un atto di inaudita viltà, entrambe le auto sono fuggite, lasciando Daniela agonizzante sull’asfalto freddo.

I soccorsi, allertati da chiamate concitate al 112, sono giunti rapidamente sul posto. Paramedici e carabinieri hanno lottato disperatamente per salvare la vita di Daniela, ma il destino aveva già scritto il suo tragico epilogo. A soli 500 metri dalle terme, luogo di relax e benessere, si è consumata una tragedia che ha spezzato sogni, progetti e l’amore di una famiglia.

Ora, mentre la comunità piange la perdita di una giovane donna descritta da tutti come solare e piena di vita, cresce la rabbia e l’indignazione per la fuga dei responsabili. I carabinieri sono al lavoro, setacciando le telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze, in una corsa contro il tempo per assicurare alla giustizia chi ha strappato Daniela all’affetto dei suoi cari.

Il sindaco di Tivoli, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Questa tragedia ci ricorda quanto sia fragile la vita e quanto sia importante la responsabilità di ogni cittadino sulla strada. Non ci daremo pace finché i responsabili non saranno individuati e puniti secondo la legge.”

Mentre i fiori si accumulano sul luogo dell’incidente, trasformandolo in un mesto memoriale, la comunità si stringe attorno alla famiglia di Daniela. Amici, colleghi e semplici cittadini chiedono a gran voce più sicurezza sulle strade e pene severe per chi fugge dopo aver causato un incidente.

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Litorale

Fiumicino celebra l’Europa: il Comune intitola il Piazzale antistante al Municipio “Piazzale dell’Unione Europea”

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Con un’iniziativa che unisce simbolismo e rilevanza internazionale, il Comune di Fiumicino ha annunciato ufficialmente l’intitolazione dell’area prospiciente il Municipio come “Piazzale dell’Unione Europea”. Questa decisione, adottata all’unanimità dalla Giunta comunale, non è solo un gesto di riconoscimento verso l’Unione Europea, ma anche un tributo alla storia e all’impegno per la pace, la riconciliazione e i diritti umani che l’UE rappresenta.

Una piazza per l’Europa

La delibera approvata il 28 agosto 2024, ha reso ufficiale il progetto di intitolare l’area di fronte al Palazzo comunale, su Via Portuense, alla storia e all’azione dell’Unione Europea. Non è un caso che l’inaugurazione del piazzale avverrà il 12 ottobre, data simbolica per il ricordo del conferimento all’UE del Premio Nobel per la Pace nel 2012, riconoscimento per oltre sessant’anni di impegno dell’istituzione nella promozione della pace e della fraternità tra i popoli europei.

L’obiettivo dell’iniziativa non si ferma all’aspetto commemorativo, ma mira a riaffermare il ruolo chiave di Fiumicino come crocevia internazionale. Il Comune, infatti, ospita uno degli aeroporti più importanti d’Europa, il “Leonardo da Vinci”, il quale rappresenta non solo una porta d’accesso a Roma, ma anche un punto strategico per l’intero continente.

Una cerimonia solenne

Il 12 ottobre 2024, il Piazzale dell’Unione Europea sarà ufficialmente inaugurato con una cerimonia solenne alla presenza delle massime autorità dello Stato e degli ambasciatori di tutti i 27 Paesi membri dell’Unione. A rendere ancora più maestoso l’evento, sarà la disposizione di 27 pennoni sui quali sventoleranno le bandiere dei Paesi membri, accompagnati dal vessillo dell’Unione Europea.

La manifestazione sarà accompagnata dallo schieramento delle forze armate italiane e di quelle degli altri stati membri, con una rappresentanza significativa che sottolinea l’importanza del legame tra Fiumicino e l’Europa.

Un progetto di respiro internazionale

L’intitolazione del Piazzale dell’Unione Europea è solo una parte di un più ampio progetto di internazionalizzazione della città di Fiumicino. Come sottolineato dal Sindaco Mario Baccini durante la seduta della Giunta, la città, oltre ad essere un punto di riferimento per l’economia italiana grazie alla presenza dell’aeroporto e alla sua storia culturale, è anche una porta che si apre sul mondo, con una vocazione europea e globale.

Con questa cerimonia, Fiumicino si propone di rafforzare la propria identità di città internazionale, unendo l’orgoglio locale a quello europeo. La presenza dell’aeroporto, che collega Fiumicino a tutto il mondo, e la posizione strategica della città come punto di ingresso verso Roma, rendono l’iniziativa un passo simbolico ma decisivo nel collocare Fiumicino al centro delle relazioni europee.

Verso un futuro di integrazione

L’evento non è solo una celebrazione, ma un messaggio di apertura verso il futuro. L’intento della Giunta è di rendere Fiumicino un punto di incontro tra culture e un esempio di integrazione. La cerimonia del 12 ottobre sarà, infatti, un momento di riflessione sui valori europei e sulle prospettive di collaborazione che l’Unione rappresenta.

L’intitolazione del Piazzale dell’Unione Europea è una dimostrazione concreta dell’impegno della città a partecipare attivamente al dialogo internazionale e a promuovere i valori di cooperazione e solidarietà tra i popoli.

Questa iniziativa segna un momento significativo nella storia di Fiumicino, proiettandola verso una dimensione sempre più internazionale, dove l’Europa e i suoi valori diventano parte integrante della vita quotidiana e del futuro della città.

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Cultura e Spettacoli

Fiumicino e Miami uniti in progetto di scambio culturale e turistico

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Fiumicino guarda oltre oceano e sigla un importante accordo di interscambio con Miami, segnando un passo significativo verso la promozione del turismo e della cultura italiana all’estero. La Giunta Comunale, guidata dal sindaco Mario Baccini, ha approvato un programma che mira a rafforzare i legami tra le due città attraverso eventi e collaborazioni culturali. Il progetto, chiamato “Italo Miami Disco Connection”, avrà il suo apice in due serate uniche, una a Miami e una a Fregene, entrambe dedicate alla celebre disco music italiana.

Gli obiettivi del progetto

La delibera comunale sottolinea come il turismo sia un settore strategico per lo sviluppo economico del Comune di Fiumicino. L’intento è di promuovere il territorio come una meta culturale e turistica, non solo per gli italiani ma anche per un pubblico internazionale. Il programma di interscambio con Miami ha quindi l’obiettivo di far conoscere le bellezze di Fiumicino al di fuori dei confini nazionali, evidenziando le sue attrazioni paesaggistiche, archeologiche ed enogastronomiche.

Durante l’incontro a Miami, in programma il 1° settembre, la città americana ospiterà un evento di rilievo dedicato alla musica italo-disco, che vedrà protagonisti artisti di fama internazionale come Aramis Lorie e Stefano Fusco. L’evento non sarà solo un momento di intrattenimento, ma rappresenterà un’importante occasione per promuovere il brand di Fiumicino attraverso la proiezione di un video istituzionale che metterà in risalto le principali attrazioni della città.

Una serata unica per Fiumicino

L’evento clou si terrà al Miami Beach Bandshell e vedrà un mix di pattinaggio e musica disco, unendo artisti italiani e statunitensi in un format che celebra la cultura musicale e artistica dei due Paesi. Successivamente, l’8 settembre, Fregene sarà il palcoscenico della tappa italiana del progetto, che sancirà l’amicizia e la collaborazione tra Fiumicino e Miami.

Il ruolo del Comune di Fiumicino

La Giunta di Fiumicino ha evidenziato come l’iniziativa rientri tra gli obiettivi strategici del Piano di Sviluppo Turistico del Comune, che punta su un turismo di qualità, culturale e sostenibile. Inoltre, la delibera sottolinea la volontà dell’amministrazione di instaurare rapporti di collaborazione e scambio con altre città e Paesi, allo scopo di rafforzare il dialogo interculturale e promuovere una cittadinanza attiva e partecipativa.

Il sindaco Mario Baccini ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del progetto, sottolineando come esso rappresenti un’importante vetrina per la città, che potrà mostrarsi al mondo in una veste inedita, non solo come crocevia economico e turistico, ma anche come promotrice di eventi culturali di spessore internazionale.

I dettagli della delibera

La Giunta Comunale ha deliberato la realizzazione di un video promozionale della durata di tre minuti, che verrà proiettato durante l’evento a Miami. La produzione del video sarà curata dall’Area Sviluppo Economico del Comune e avrà un costo stimato di 4.990 euro. La Giunta ha anche previsto una serie di collaborazioni future con enti locali e internazionali, con l’obiettivo di ampliare il programma di scambio in settori come la gastronomia e la crocieristica.

Infine, la Giunta ha votato all’unanimità per rendere immediatamente eseguibile la delibera, sottolineando l’urgenza e l’importanza dell’iniziativa per la promozione del territorio. Il progetto di interscambio con Miami rappresenta, dunque, un’occasione unica per Fiumicino di affermarsi come una destinazione turistica di eccellenza, capace di attirare visitatori da tutto il mondo.

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