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Roma

ANGUILLARA, DI SOLE INTENZIONI E’ LASTRICATA LA POLITICA DELL'AMMINISTRAZIONE PIZZORNO

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Tempo di lettura 5 minuti E mentre la cittadinanza continua ancora ad attendere che i bravi amministratori inizino a fare a meno del superfluo, vediamo come vengono affrontate alcune tra le criticità da questa amministrazione

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Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. Secondo l’immaginario collettivo, l’inferno rappresenta la dannazione, la perdizione… La politica del Comune di Anguillara è più che lastricata di buone intenzioni e di speranze. E stando all’immaginario collettivo, dunque, è avviata verso la strada della perdizione. Che sia ben chiaro, con perdizione si intende la rovina, il default, il fallimento e se ancora non è abbastanza chiaro il concetto: il Comune della cittadina lacustre oggi, domani o dopo domani, è destinato a finire a gambe per l’aria.

Gli amministratori guardano ma non vedono, sentono ma non ascoltano e parlano senza dire niente.
I problemi sono molteplici, nessuno lo nega. La coperta è corta. E sta agli amministratori decidere quale parte coprire. In momenti di magra, fare economia non vuol dire fare a meno del necessario. E mentre la cittadinanza continua ancora ad attendere  che i bravi amministratori inizino a fare a meno del superfluo, vediamo come vengono affrontate alcune tra le criticità da questa amministrazione.

Natale è alle porte e la notte di fine anno segue a ruota. Mancano appena una trentina di giorni per la scadenza dell’ultimatum di Bruxelles- Emergenza Arsenico. Senza meno, i bravi amministratori hanno già pensato a tutto. Però, se così fosse, perché lasciare i cittadini nell’ansia? L’Emergenza arsenico è stata risolta, sì o no?

Dicembre di solito è il mese dei rendiconti. Il momento di tirare le somme. A prescindere da quello che verrà raccontato dagli interessati, i cittadini faranno sicuramente presto a tirare le somme sull’anno politico di questa amministrazione.

Intanto, entro il 17 dicembre, tanto per non scordare la buona amministrazione, i cittadini dovranno versare buona parte del loro dodicesimo stipendio per la quota IMU.  E ringraziano questa amministrazione che ha optato per le aliquote massime. Comunque, brontolando e stringendo la cinghia all’inverosimile, i cittadini pagano, ma poi s’interrogano: cosa ne fa il Comune con questi sacrifici? Ci vorrebbe un libro bianco per illustrare tutti i rivoli che prosciugano i “sacrifici” della povera gente.

Un’idea generale, pescando qua e là tra le spese dell’Ente si può avere. Noi de L’osservatore laziale già abbiamo scritto delle migliaia di euro spesi per abbonamenti a Consorzi, per riviste e giornali online,  [ Art. del 07/11/2012 ANGUILLARA, IL DILEMMA: SERVIZI SOCIALI O UN GIRO IN BATTELLO SUL LAGO ? ] per assistenza informatica, per bagni chimici mai forniti, [ Art. del 29/10/2012 ANGUILLARA, DETERMINE DIRIGENZIALI: E' TEMPO DI SALDI. PAGHI TRE E PRENDI DUE ] per fascia tricolore extra lusso anziché una semplice come si sarebbe convenuto in tempi di spending review, [ Art. del 08/10/2012 ANGUILLARA, FASCIA TRICOLORE, CONTRATTO DA 60MILA EURO E GLI AUMENTI IMU ] per ripetute perizie giurate su stessi immobili, per incarichi di consulenza legale, per incarichi a professionisti, [ 28/10/2012 ANGUILLARA, SPENDING REVIEW DALLA PANNA "MONTATA" DAI CAPO AREA ALLE BRICIOLE CHE TOCCA RACCOGLIERE PER TERRA ] e chi più ne ha più ne metta.

C’è il problema del dirigente part-time e come evidenziato con nostro articolo [ Art. del 26/10/2012 ANGUILLARA: CHI DETERMINA LE DETERMINE OSCILLA TRA IL LEGGITTIMO E L'INOPPORTUNO ] che riguarda la Deliberazione di Giunta Comunale n. 117 del 11.10.2012, sovente questo funzionario è costretto sacrificare il controllo di quello che gli viene presentato  e  firma sulla fiducia. E alcune volte, la fretta diventa cattiva consigliera.

Ci sono i servizi mancati. La manutenzione del manto stradale, [ Art. del 02/09/2012 ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE E LA SICUREZZA: FERMI A META’ STRADA ] la piscina “olimpionica” che ormai è sinonimo di noncuranza, [ Art. del 03/08/2012 ANGUILLARA, TRE SOGNI NEL CASSETTO: MUSEO NEOLITICO, PISCINA COMUNALE E CITTADELLA SOCIO SANITARIA ] monumento al disinteresse ed ai sacrifici dei cittadini buttati alle ortiche.

Si può parlare del vuoto di interesse per la cultura. Un “lumicino” alimentato da favole, giri in barca sul lago mentre la cultura storica viene coperta di una coltre di polvere dell’oblio. Parte di questa testimonianza storica, qualcuno osa chiamare ”una barca”, invece trattasi di una piroga di 8mila anni fa, giace abbandonata in un capannone dimenticato in mezzo al parcheggio della stazione ferroviaria. [ 30/06/2012 ANGUILLARA, IL MUSEO NEOLITICO FA PARTE DELLA CULTURA? ] in attesa di un consigliere con delega alla Cultura (con la C maiuscola) che si interesserà anche di questo reperto storico.

Si può parlare del degrado urbano. l’assessore portavoce della Giunta, perché è l’unico che fa sentire la sua presenza, si sforza di evidenziare il degrado, il comportamento degli incivili che si trovano in ogni Comune. Non una parola si è mai sentita pronunciare da alcuno dei tanti amministratori che si sono susseguiti nel tempo, sul degrado che sta provocando quel rudere abbandonato che deturpa il panorama di Piazza del Molo. [ Art. del 23/05/2012 ANGUILLARA, LA TORRE GALFA E IL RUDERE DI PIAZZA DEL MOLO ] Mistero! Chissà perché nessuno osa prendere provvedimenti per sanare quello scempio. Il capire supera ogni comprendonio.

Il degrado di quella “opera pubblica” quella scalinata ai “soldati”, in via del Molo, che faceva vanto ed onore a qualche amministrazione addietro! Oggi è un sito eretto al degrado ed allo spreco di denaro pubblico.

Finalmente è stato votato il bilancio di previsione per il 2012. [ Art. del 16/11/2012 ANGUILLARA, FUMATA BIANCA PER IL BILANCIO DI PREVISIONE 2012 ] L’opposizione aspetta la delibera per considerare quali iniziative prendere a sostegno delle due pregiudiziali bocciate dal Consiglio. Un bilancio lastricato di buone intenzioni, buone speranze e null’altro.

Come si dice, chi di speranze vive disperato muore. Questo è il dilemma. Meglio morire subito o è preferibile allungare l’agonia? Questa lunga agonia ovverosia accanimento terapeutico, quanto può incidere sui già tartassati cittadini?.

tabella PRECEDENTI SU EMERGENZA ARSENICO AD ANGUILLARA:

 

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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