ANGUILLARA, ENRICO SERAMI (FDI-AN): "BASTA CON LE LOGICHE 'PAESANE' DEL PASSATO CHE HANNO CONSEGNATO IL PAESE ALLA SINISTRA"
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Tempo di lettura6minuti "Sono certo che FDI-AN parteciperà alle prossime elezioni amministrative da protagonista, se in coalizione ampia o meno saranno i prossimi giorni a dirlo"
Anguillara (RM) – L'Osservatore d'Italia prosegue con le interviste ai vari rappresentanti della politica del comune di Anguillara dove ci si prepara a rinnovare la massima assise che governerà la cittadina per i prossimi 5 anni.
Enrico Serami Coordinatore FdI-AN di Anguillara ha la grande responsabilità di traghettare FdI-AN alle prossime amministrative. Ecco l'intervista:
Qual è il suo ruolo e cosa si aspetta dalla sua squadra?
Innanzitutto vorrei ringraziare il suo giornale per lo spazio che gentilmente ha deciso di concederci. Tornando alla domanda, sono in FDI-AN sin dalla sua fondazione, seguo Giorgia Meloni sin dai tempi di Azione Giovani, il movimento giovanile dell'allora Alleanza Nazionale, di cui Giorgia stessa fu brillante Presidente Nazionale, e vista la lunga militanza, in questa fase costituente sono stato nominato Coordinatore locale verso le prossime elezioni amministrative con l'obiettivo di creare le condizioni più proficue per la crescita e lo sviluppo del partito sul territorio. Devo dire che l'interesse verso FDI-AN è cresciuto in maniera esponenziale nell'ultimo anno e questo ci ha consentito di creare un nucleo direttivo con elevate competenze tecnico-amministrative che si è subito messo a lavoro per redigere una proposta forte e concreta per il futuro di Anguillara. Come amiamo ripetere: gli uomini, i nomi, altro non sono che le gambe su cui devono camminare le idee in cui crediamo e che vogliamo rappresentare.
Secondo lei qual è la maggiore criticità di Anguillara?
Ad oggi credo sia la mancanza di una programmazione a lungo termine che passi attraverso scelte coraggiose. Fino ad oggi si è amministrato Anguillara inseguendo o facendosi inseguire da problemi vecchi e nuovi senza mai dare l'impressione di adottare politiche di ampio respiro: vivere alla giornata è sembrato anche il motto di questa Giunta PD ormai al tramonto.
Quale sarebbe per lei il candidato Sindaco ideale?
Come detto prima crediamo fermamente che prima degli uomini vengano le idee e dunque il miglior candidato per noi è colui che sarà in grado di rappresentare e garantire l'attuazione dei punti programmatici che proporremo. Vede, in passato si è sempre deciso di intraprendere un percorso inverso, partire dagli uomini e alla fine arrivare alle idee. Beh Fratelli d'Italia ha la presunzione di voler invertire questo approccio convinti che il centrodestra Sabatino debba imparare dagli errori del passato, traendo le giuste lezioni per evitare che certi errori possano essere ripetuti. Per noi al centro c'è il programma: entro pochi giorni inizieremo a presentare le nostre proposte in incontri dedicati con i Cittadini, andremo in piazza per proporre ascoltare e condividere.
Quale contributo fondamentale può apportare Fdi alla guida del palazzo comunale?
Liberi, onesti e senza paura: è lo slogan coniato da Giorgia Meloni per presentare Fratelli d'Italia all'atto della fondazione e che sentiamo rappresenti appieno lo spirito che anima e animerà le nostre scelte, fuori e dentro il palazzo Comunale. Anguillara ha bisogno di coraggio. Il coraggio di rompere alcuni circoli viziosi che hanno portato il nostro paese a somigliare più a una degradata periferia piuttosto che al gioiello che avrebbe potuto e dovuto essere.
Siamo un movimento giovane, che ad appena due anni dalla fondazione è già cresciuto esponenzialmente in termini di partecipazione e consenso, tra l'altro approfitto dello spazio concessoci dal vostro giornale per informare i lettori che i dirigenti locali di FDI-AN sono a disposizione dei Cittadini ogni martedì dalle ore 18.30 alle 20.00 presso la sede di Via Umberto I (centro storico).
Se le dico scuole?
Un disastro. Edifici in cui la manutenzione straordinaria non esiste e quella ordinaria spesso (ovvero sempre) è demandata all'impegno volontario dei genitori con tutte le implicazioni che ne discendono. D'altra parte è anche impensabile che per una banale sosituzione di un vetro ovvero per un banale intervento tecnico su una caldaia si debbano attendere dei mesi. Anche qui però il problema ha radici antiche e la mancanza di programmazione e attenzione da parte del comune, oggi ci consegna una realtà relativa all'edilizia scolastica da terzo mondo: si è mai chiesto come mai edifici nati 30 o 40 anni fa, sembra ancora manchino di regolare accatastamento ovvero delle giuste certificazioni di conformità e di sicurezza degli impianti? Forse perché nel tempo le varie amministrazioni succedutesi hanno pensato più all'edilizia privata che a quella pubblica? A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca se poi questo è lo "schema" che vediamo replicato in altre strutture pubbliche….
E se le dico piazza del Molo?
L'autoritratto di un'amministrazione di Sinistra. Non c'è altro da dire.
Ritiene che le periferie versino in buono stato?
Assolutamente no. Anzi, la situazione delle periferie è davvero preoccupante, facendo un giro per Ponton dell'Elce o Colle Sabazio ad esempio, si percepisce chiaramente l'assenza dell'Amministrazione Pubblica sotto ogni aspetto. Su questo punto non vogliamo transigere, gli uffici pubblici devono avere un presidio permanente anche nelle zone periferiche, uno sportello pubblico in grado di erogare i principali servizi e ascoltare le istanze e dare risposte ai cittadini in tempi brevi deve essere presente in tutte le aree decentrate, su tutte PdE e Colle Sabazio.
Mi parla del suo impegno in politica?
L'interesse per la Politica quale più alta forma di impegno civico, nasce sin da ragazzo a scuola e proseguito all'Università. Negli anni di liceo classico mi sono avvicinato alle organizzazioni studentesche appartenenti all'universo della Destra risultando più volte eletto Rappresentante di Istituto sotto le insegne di Azione Studentesca mentre sul territorio contibuii ad aprire il primo circolo di Azione Giovani (movimento giovanile erede del Fronte della Gioventù). Furono gli anni anche della prima tessera ufficiale di Partito, Alleanza Nazionale. Dove ho avuto modo di maturare esperienza politica amministrtativa ricoprendo diversi ruoli direttivi all'interno del partito. Era il tempo in cui nei partiti si imparava ad essere Cittadini Consapevoli in cui vi erano veri e propri laboratori di Cittadinanza, in cui reperire strumenti e dove approfondire tematiche importanti, e perché no, studiare anche la storia politico-amministrativa della propria città. Con lo scioglimento di Alleanza Nazionale ho vissuto la parabola del Popolo della Libertà unitamente alla mia diretta partecipazione alle elezioni del 2009, vinte con un risultato eclatante, e nelle quali venni eletto con un ottimo risultato in termini di preferenze. Ottimo risultato riconosciuto dagli allora colleghi Consiglieri Comunali che decisero di nominarmi Capogruppo Consiliare del Partito. L'esperienza e le capacità acquisite mi hanno consentito di essere eletto poi nel 2010 Vice Presindente Vicario della Consulta ANCI (Associazione Nazionale Comuni d'Italia) Giovani Amministratori, ruolo che mi ha permesso di approfondire il funzionamento della macchina amministrativa anche in relazione con altre realtà. Il contatto e il confronto con diverse amministrazioni pubbliche mi ha dato la dimensione di come la sinergia tra realtà territoriali debba essere perseguita a tutti i livelli per favorire azioni di sistema che, salvo alcuni esempi virtuosi a nostro modo di vedere (vedi l'impegno in tal senso del Consorzio di Navigazione) mancano nel territorio sabatino. Per tornare alla mia esperienza politica nel 2013, sono stato Candidato alla Camera dei Deputati per Fratelli d'Italia. Queste diciamo sono le mie esperienze strettamente politiche alle quali andrebbero aggiunte le esperienze prettamente civiche all'interno di diverse associazioni locali e attive tanto nell'organizzazione di eventi (qualcuno ricorderà il Musicarnevart) quanto nel sociale.
Come giudica l’operato dell’attuale sindaco Pizzorno?
Un vero disastro, dalla testa ai piedi. Credevo che il PD fosse contrario all'accanimento terapeutico invece vediamo come non solo il locale partito democratico non abbia avuto il coraggio di staccare la spina a quella che non esitiamo a definire la peggiore amministrazione che Anguillara ricordi ma addirittura, attraverso il finto gioco partecipativo delle primarie, tenta di rifilare lo stesso identico “pacco” agli elettori. Ad Anguillara dalla politica dei due forni siamo passati alla politica della minestra riscaldata. Cinque anni di nulla, di navigazione a vista e di ordinaria amministrazione. Oltre metà delle opere messe in campo sono frutto del lavoro della precedente amministrazione, il resto giudicate voi: strade, tassazione locale, servizi pubblici, scuole, impianti sportivi, gestione turistica. Cosa è stato fatto? Nulla nella migliore delle ipotesi, ulteriori disastri dove hanno deciso di intervenire, basta pensare alla messa in sicurezza dell'Anguillarese, l'innalzamento di tutte le tasse locali a fronte dell'abbassamento della qualità dei servizi erogati, o la gestione della questione Martignano, per non parlare della manutenzione stradale, degli edifici scolastici e del decoro urbano. Anguillara è stanca di tanta approssimazione.
Pensa che il centrodestra possa vincere?
Assolutamente si ma siamo convinti sia giunto il momento di marcare un segno di discontinuità rispetto alle logiche del passato. Le vecchie alchimie della politica paesana infatti, non hanno ottenuto altro che consegnare il paese alla sinistra e allontanare gli elettori dal voto. Sebbene qualcuno si ostini a non capire che le coalizioni e dunque le relative candidature non possono essere “calate dall'alto” dei coordinamenti provinciali o regionali di questo o quel partito ovvero decise su tavoli bilaterali o trilaterali, noi di FDI-AN come da sempre sottolineato dal Presidente Giorgia Meloni continuiamo a sostenere, banalmente, che debbano essere il frutto di un percorso di condivisione di idee e progetti, di valorizzazione delle competenze e delle capacità, di sintesi rappresentativa e soprattutto il risultato di un iter franco e cristallino che porti ad individuare il “Primus inter Pares” in grado di rappresentare tutte le anime della costituenda coalizione e soprattutto di essere scrupoloso interprete delle istanze e dei reali bisogni della cittadinanza.
Condivide la candidatura di Bertolaso a Roma?
Bertolaso è certamente un uomo di provata esperienza ed indiscussa capacità che speriamo possa essere il sindaco che farà uscire la Capitale d’Italia dalla infinita emergenza nella quale è precipitata.
Chi avrebbe candidato nella Capitale?
Avrei preferito un candidato di Fratelli d'Italia certo, e secondo me vista l'indisponibilità di Giorgia Meloni, la scelta di Fabio Rampelli (Capogruppo alla Camera) sarebbe stata un'ottima opzione.
Si aspetta di far parte di un’ampia coalizione alle amministrative di Anguillara?
Sono certo che FDI-AN parteciperà alle prossime elezioni amministrative da protagonista, se in coalizione ampia o meno saranno i prossimi giorni a dirlo: si è intrapreso un percorso di confronto con le altre forze politiche e civiche che vogliono dare una risposta forte e concreta ad Anguillara dopo cinque anni di inconcludente gestione PD. Vedremo chi sentirà la responsabilità di guardare all'unità di intenti e progettualità come un valore non sacrificabile sull'altare delle aspirazioni personali. Se partiamo da questo presupposto siamo certi che la quadra si troverà entro breve. Per dirla con Goethe “E' necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa” e ad Anguillara, concorderà… c'è tanto da fare.
Dal 21 settembre, l’Infiorata di Pane celebra il Patrono San Tommaso da Villanova e la Festa del Pane casareccio IGP
L’edizione 2024 dell’Infiorata di Pane, dal tema “Saremo ricchi per ogni generosità”, promette di regalare un’esperienza unica che coniuga l’arte dell’infiorata con una delle eccellenze locali più apprezzate: il pane. L’evento, che prenderà vita il prossimo 21 settembre lungo via Nazario Sauro, è ormai un appuntamento immancabile della città, nato nel 2005 ma consolidato con edizioni regolari solo dal 2011.
Quest’anno, l’Infiorata di Pane sarà composta da quattro spettacolari quadri orizzontali realizzati interamente con materiali per la panificazione, affiancati da tre intermezzi floreali. Queste opere artistiche, frutto di maestria e passione, saranno visibili fino alla sera di domenica 22 settembre, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare un connubio tra arte e tradizione che esalta la bellezza effimera delle creazioni.
Marta Elisa Bevilacqua, Consigliera delegata all’Infiorata, ha elogiato il lavoro svolto dagli artisti: “Le nostre Maestre e i nostri Maestri hanno dimostrato, ancora una volta, la loro capacità di fare squadra e la loro dedizione nei confronti della loro arte e delle nuove generazioni. L’Infiorata di Pane, insieme all’Infiorata dei Ragazzi, rappresenta una straordinaria opportunità di condivisione e trasmissione di competenze tecniche e artistiche.”
Bevilacqua ha voluto inoltre ringraziare pubblicamente gli infioratori che hanno ideato i bozzetti di quest’anno: Cinzia Severoni, Paola Arpinelli, Carlotta De Vitis, Roberta Imbastari, Daniela Fattori, Rossano Buttaroni, Assunta Giacchetti, Sabrina Sandrini, Maria Fumarola e Giorgio Galli. Un particolare riconoscimento è stato rivolto anche ai giovani dell’Accademia dei Maestri Infioratori, coordinati dal Presidente Giampalo Leuti, che hanno contribuito alla realizzazione degli intermezzi floreali.
L’Infiorata di Pane non è solo un’espressione artistica, ma anche un’occasione di coesione sociale, che coinvolge diverse generazioni e che celebra la cultura locale attraverso un simbolo profondamente legato alla comunità: il pane. Parte integrante dei festeggiamenti in onore di San Tommaso da Villanova e della Festa del Pane casareccio IGP, l’evento rappresenta un importante momento di aggregazione e di orgoglio cittadino.
L’invito della Consigliera Bevilacqua è chiaro: “Invito tutti coloro che amano la nostra meravigliosa Infiorata tradizionale a visitare questa Infiorata di Pane e ad ammirare la qualità e il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione di questa nostra arte effimera.”
Un evento che promette di incantare, ricordando quanto l’arte, anche se transitoria come un’infiorata, possa lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva.
Dopo il comunicato diffuso nei giorni scorsi, come redazione de L’osservatore d’Italia abbiamo incontrato GianpietroCantiani, dottore forestale iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, socio fondatore della Società Italiana di Arboricoltura che ha lanciato “un grido di allarme” per la situazione in cui versano i pini della città di Frascati.
L’attacco di un parassita animale, la cocciniglia tartaruga, li sta indebolendo e succhiando la loro linfa con il rischio di vedere distrutto un patrimonio arboreo che conta circa 150 esemplari di questo albero maestoso al quale il grande Ottorino Respighi ha dedicato un poema sinfonico.
Il D.M. 3 giugno 2021, il D.G.R. Lazio n. 458 del 05.08.2021, la Determinazione n. G11396 del 25.08.2023 ne disciplina l’obbligo di trattamento in tutte le arie in cui è presente tale problematica. Oggi abbiamo incontrato il dottor Gianpietro Cantiani al quale abbiamo rivolto alcune domande.
il dottor Gianpietro Cantiani
Innanzitutto grazie per la sua disponibilità e per questo “grido di allarme” lanciato a difesa dei pini della nostra città. La prima domanda è diretta: perché, a suo avviso, il Comune di Frascati non interviene? Secondo me non interviene perché pensa di non avere le somme necessarie, e forse anche perché non sa a chi rivolgersi in termini di operatori specializzati in questa attività che non è come tagliare l’erba, anche se pure per quello bisogna essere bravi, o scopare le foglie da un viale. L’endoterapia, di fatto, è un’operazione chirurgica perché prevede l’inserimento di un prodotto all’interno dei tessuti della pianta e bisogna conoscere l’anatomia, la morfologia e la fisiologia dell’albero.
Diciamo una sorta di endovena? Sì! Perché bisogna fare un piccolo foro, che fa il minore danno possibile, e all’interno del quale bisogna inserire un becchetto che è collegato ad una siringona che veicola un prodotto che è quello ammesso dalla normativa.
Lei mi parlavi di una norma. Quindi se c’è una norma, ci sta una legge. Se c’è una legge ci dovrebbe stare pure un fondo, giusto? Un fondo? Non c’è nessun elemento economico che il governo ha stanziato a tutela di queste piante. Ogni comune è responsabile degli alberi comunali, come noi cittadini siamo responsabili delle piante del giardino. Ci sono delle situazioni in cui lo Stato o le regioni intervengono a supporto di comuni ma non è questo il caso.
Quindi diciamo che non è come il caso della xylella che ha colpito gli ulivi in Puglia? Stiamo parlando di un patrimonio di circa centocinquanta alberi ed il lavoro da fare fatto bene da chi è capace costa dai 18 ai 20 mila euro. Capisco che esista un problema delle risorse finanziarie ed il nostro comune è in dissesto e quindi dovrebbe trovare nelle pieghe delle disponibilità le risorse per fare questa cosa. È questo lo scoglio. Sia ben chiaro: io non ce l’ho con il comune di Frascati mi spiace che non siano ancora intervenuti nonostante che questo problema esista da parecchi mesi e mi spiace vedere morire i pini.l’attacco della cocciniglia tartaruga ai danni dei pini (foto dal web)
Quello che ho letto in quel suo comunicato, come riporto in alto alla nostra intervista, è un “grido di allarme” da persona coscienziosa, da cittadino? Da esperto, ti aggiungo io. Io mi occupo di alberi da 35 anni e come faccio a non accorgermi di ciò.
Mentre, sempre nel suo comunicato, ci dice che il comune vicino, Grottaferrata, è invece intervenuto. Loro avevano delle risorse, le hanno messe in campo capendo l’importanza ed ha potuto investire per risolvere questo problema. Lo stesso dicasi per Ariccia ma altri comuni, nonostante non abbiano gli stessi problemi economici di Frascati, non recepiscono la gravità della problematica: Monte Porzio Catone, Monte Compatri e tanti altri. Forse qualcuno lo ha fatto, ad esempio, Castelgandolfo ed Albano Laziale dovrebbero essere intervenuti. Io, ovviamente, non ho contezza di tutto
Oggi però noi siamo qui a Frascati e vediamo questo problema Certo l’ho sollevato perché vivo a Frascati, conosco Frascati perché per 25 anni ho fatto il consulente del verde della città di Frascati e quindi conosco le aree, i luoghi, li guardo, capisco.
Quindi Lei sa dove stanno e come stanno? Si perché li guardo come guardo le persone guardo gli alberi. E quindi vedo anche il loro stato di salute. Ricordiamoci che hanno loro sono esseri viventi e come vedo una persona che cambia nel corso della vita lo stesso succede agli alberi.
Le cito un pensiero di Lucy Larcom, poetessa e scrittrice americana “Chi pianta un albero, pianta una speranza”. Lei crede che dobbiamo dare, oggi, noi una speranza a questi nostri “amici” alberi? Il messaggio che tu mi dici è forte. Noi tutti abbiamo un dovere, non solo noi tecnici di conservare nel migliore modo possibile il patrimonio esistente, quindi gli alberi che già esistono, il verde che già esiste. Rimuovere solo quello che “veramente” è pericoloso per la nostra incolumità fisica. Ogni tanto leggiamo notizie in cui si parla di un albero caduto; ma per quanti alberi che esistono ne cadono sempre estremamente pochi, numericamente parlando. Quindi quando ti parlo di sicurezza debbo curare e monitorare lo stato degli alberi mantenere quello che esiste e quando non si può fare diversamente, sostituirlo! E lo dico con estrema chiarezza! Quello che dice il pensiero che mi hai citato implementa questa mia riflessione perché abbiamo bisogno di nuovi alberi. Ma i nuovi alberi che piantiamo debbono essere adeguatamente curati. Perché mettere a dimora un nuovo albero e se non lo seguiamo dopo qualche settimana muore.immagine tratta dal sito del Parco dell’Appia Antica dove si è effettuato il salvataggio di oltre 600 pini
Quindi, mi permetta il paragone, è come avere un figlio e non seguirlo? Certo! La mamma che fa? Non lo allatta? Non gli da mangiare? L’albero è un essere vivente che ha fasi di vita più delicate di altre e basta pensare alla nostra: nella fase iniziale e nella fase finale. La fase finale di un albero può essere pure 1000, 2000, 3000 anni ci sono anche questi casi estremi. Per noi, comunque, la fase più delicata è la messa a dimora, dell’impianto, della piantagione e poi che siano piante di qualità in quanto è come comprarsi una maglietta di marca oppure una da una bancarella al mercato: quale dura di più? La risposta è scontata ed ovvia.
Lei ora mi hai parlato di messa a dimora ma da quello che ho capito che ho compreso poi negli anni, un po’ ovunque sono state fatte opere sbagliate, errate Certo! Tante, purtroppo!
Ed adesso le faccio una domanda diretta. Noi abbiamo un territorio dove nascono molti alberi autoctoni. Sarebbe logico fare una messa a dimora di queste specie? In città l’albero autoctono può avere delle limitazioni: perché le roverelle in città non si piantano, nemmeno i cerri, nemmeno i castagni. Il verde della città, il verde urbano a servizio delle strade, delle piazze del paese, oltre che dei giardini pubblici o privati, non necessariamente deve accogliere solo piante autoctone, può anche accogliere piante che vengono da qualsiasi quadrante del pianeta terra, purché siano piante adattate e adattabili alle condizioni climatiche, al suolo, resistenti alle malattie, resistenti alla siccità, resilienti con i cambiamenti climatici, tutto ciò. Basta però che sia compatibile con noi, con il clima e se cattura più l’anidride carbonica, cattura più polveri, ci fa meglio l’ombreggiamento … ben venga anche una specie non autoctona. Un conto sono le foreste, un conto gli alberi di città. Sono due sono completamente diverse e separate tra loro e dobbiamo tenerlo bene a mente!
La ringrazio davvero di questa sua precisazione e personalmente io le dico che mi accorgo della mancanza di un albero in città non perché non vedo il bosco è perché, magari, dieci anni fa mi fermavo in piazza in un punto ed avevo l’ombra e magari oggi no … Ed ecco perché se io tolgo un albero noto una differenza. Mi è capitato pochi giorni fa in un comune limitrofo di un albero squarciato da un fulmine e con una carie gigantesca ed alla richiesta di un consiglio tecnico su un albero che era ormai ko per lo squarcio il consiglio che gli ho dato è stata una immediata nuova messa a dimora: è questo che le persone, i cittadini apprezzano in una amministrazione. Dopo un danno non dovuto da una volontà da un caso eccezionale i cittadini comprendono il cambio di mentalità che punto ad una restituzione di un bene comune. È questo che deve cambiare nella mentalità di chi governa i territori.
Beh questo è un bell’esempio di attenzione da parte di una amministrazione, sbaglio? No, affatto. Vedi il problema che viviamo a Frascati è strettamente legato a questo default economico e quindi non ha più attivato nessuna forza di consulenza tecnica specialistica di alto livello per avere qualcuno che consiglia agli uffici ed al Comune tutta una serie di buone pratiche di vario genere. Il comune di Frascati non ha personale qualificato e specializzato in materia per le ragioni che dicevamo prima ma io lo capisco e comprendo la difficoltà.
A fine di questa chiacchierata usciamo fuori dal bar guardando i pini che accolgono i frascatani ed i turisti all’ingresso di Villa Torlonia (presenti nell’immagine di copertina dell’articolo) e non si può e non si deve neanche pensare all’idea che questo parassita possa distruggere la bellezza e la maestosità di questi custodi della memoria cittadina.
Un grazie immenso al dottor Cantiani e nei prossimi giorni proveremo a contattare il delegato al verde della città di Frascati per capire quali sono le intenzioni e le possibilità che l’amministrazione tuscolana possa mettere in campo in difesa per questo suo immenso patrimonio.
“Vivevamo con la paura che succedesse qualcosa di peggio”, raccontano i vicini, scossi dall’episodio
Nella giornata di ieri, a Tor Bella Monaca, si è consumato l’ennesimo episodio di violenza domestica. Un uomo di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e lesioni personali aggravate nei confronti della sua compagna convivente, una donna di 37 anni, originaria di Roma.
L’intervento dei Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca è avvenuto a seguito di una segnalazione ricevuta in caserma. La vittima, che presentava una ferita alla testa causata da un violento colpo sferrato dal compagno, è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata al Policlinico Casilino. Sebbene le sue condizioni non fossero considerate gravi, la donna è stata trattenuta in osservazione, lasciando emergere una storia di abusi che durava da anni.
Secondo quanto riferito dalla donna ai Carabinieri, le violenze erano ormai una costante nella sua vita da circa 10 anni, sin dall’inizio della convivenza con l’uomo. Il compagno, un tossicodipendente con evidenti problemi di gelosia morbosa, l’aveva sottoposta a continue aggressioni fisiche e verbali, senza che lei trovasse mai il coraggio di denunciarlo. Solo ora, dopo l’ennesimo episodio di brutalità, ha deciso di rompere il silenzio.
Tra i dettagli più agghiaccianti emersi dalle sue dichiarazioni, vi sono le minacce di morte ricevute e i danni causati all’interno della loro abitazione, segni di un clima di terrore vissuto quotidianamente. La donna ha anche ammesso di aver subito altre lesioni in passato, mai refertate, lasciando intuire una lunga scia di violenze mai denunciate.
Il vicinato: “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava”
I residenti della via Fabrizio Chiari, luogo dell’arresto, hanno espresso il loro sgomento per la vicenda. Alcuni di loro, scossi dall’accaduto, hanno riferito ai giornalisti di aver sentito più volte urla e litigi provenire dall’abitazione della coppia. “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava, ma nessuno si aspettava che fosse così grave”, ha dichiarato una vicina di casa, con voce tremante. “Vivevamo con la paura che potesse succedere qualcosa di peggio, ma non immaginavamo che lei subisse violenze così terribili.”
Un altro residente ha commentato: “Lui era una persona difficile, lo sapevamo tutti. Aveva problemi di droga e spesso lo vedevamo alterato. Ma lei era sempre così riservata, sembrava che volesse nascondere tutto”.
L’arresto
Dopo aver acquisito la denuncia della donna e raccolto le prove necessarie, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto presso il carcere di Regina Coeli. Il Tribunale di Roma ha già convalidato l’arresto, disponendo la sua detenzione in carcere in attesa di ulteriori sviluppi. Le accuse nei suoi confronti sono gravi e includono maltrattamenti e lesioni personali aggravate, reati che potrebbero costargli una lunga pena detentiva.
L’episodio ha sollevato ancora una volta il tema delle violenze domestiche, una piaga che troppo spesso resta nell’ombra, e che coinvolge numerose vittime incapaci di denunciare i propri carnefici. Le forze dell’ordine continuano a sensibilizzare sulla necessità di rompere il silenzio e denunciare tempestivamente situazioni di abuso, per evitare che episodi di violenza degenerino in tragedie irreparabili.
Un grido di allarme sociale
Questo dramma si inserisce in un contesto sociale già problematico come quello di Tor Bella Monaca, un quartiere noto per l’alto tasso di criminalità e disagio sociale. “Speriamo che questa vicenda serva a far riflettere”, ha dichiarato un altro residente. “Qui la violenza è all’ordine del giorno, ma non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo fare di più come comunità per aiutare chi soffre in silenzio.”
La speranza è che la vicenda possa portare maggiore attenzione sulla necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e offrire loro il supporto necessario per ricostruire le proprie vite.