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Roma

ANGUILLARA: FIRMA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA TRA IL COMUNE E L’ENEA

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Tempo di lettura 3 minuti Il Comune di Anguillara Sabazia, ha avviato da tempo “processi virtuosi” finalizzati alla riduzione dell'impatto antropico sull'ecosistema

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L’accordo riveste carattere di particolare importanza perché l’area del lago di Bracciano, limitrofa a quella del Centro ENEA Casaccia, è di particolare pregio dal punto di vista ambientale essendo tra l’altro Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Sito di Interesse Comunitario (SIC).

Questa sperimentazione precederà la messa in funzione di altre compostiere di comunità che il Comune acquisterà per tramite del CNS (Consorzio Nazionale Servizi, l’azienda che effettua il servizio raccolta e smaltimento rifiuti presso il comune di Anguillara). Queste verranno installate presso aree isolate del Comune ove il servizio di raccolta dell’organico presenta costi elevati.

 

Redazione

Verrà firmato il 6 ottobre 2012 ad Anguillara Sabazia l’accordo quadro tra il Comune e l’Enea. L’accordo riveste carattere di particolare importanza perché l’area del lago di Bracciano, limitrofa a quella del Centro ENEA Casaccia, è di particolare pregio dal punto di vista ambientale essendo tra l’altro Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Sito di Interesse Comunitario (SIC).

Va segnalato inoltre come l’acqua del lago e della sua falda, oltre che essere la base di un complesso ecosistema, abbia numerosi usi antropici, spesso tra loro concorrenti. Rappresenta infatti non solo riserva idrica di emergenza per Roma ma anche un importante bacino ittico, un luogo di balneazione e villeggiatura – con il relativo impatto dei flussi turistici – senza dimenticare gli usi storici come irrigazione delle culture e la Fonte dell’Acqua Claudia.

Il Comune di Anguillara Sabazia, ha avviato da tempo “processi virtuosi” finalizzati alla riduzione dell'impatto antropico sull'ecosistema e ad ha intrapreso un percorso di sviluppo sostenibile della propria città. Numerose sono le iniziative intraprese dall’amministrazione comunale in tema di politiche ambientali quali ad esempio: l’installazione delle “case dell’acqua” per la riduzione del quantitativo di bottiglie in PET, l’installazione di due impianti di dearsenificazione nelle cucine delle mense scolastiche per far fronte all’emergenza arsenico nelle scuole, la riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, l’avvio della campagna informativa e formativa al compostaggio domestico, il controllo dell’inquinamento elettromagnetico con l’installazione di un rilevatore di emissioni GSM/UMTS, la partecipazione al progetto Oileco per la raccolta degli oli vegetali esausti, l’approvazione del PAES, etc.

Molti dei processi menzionati richiedono l’utilizzo e/o l’integrazione di nuove tecnologie e di campagne di sensibilizzazione oltre che di “costruzione di capacità” sia della popolazione che dei tecnici comunali.

L’ENEA, e in particolare l'Unità Tecnica Tecnologie Ambientali (UTTAMB), svolge attività di ricerca nel settore delle tecnologie ambientali, con specifico riguardo all’eco-innovazione di processi, prodotti e sistemi industriali, alla gestione sostenibile della risorsa idrica e dei rifiuti, allo sviluppo e validazione di sistemi e tecnologie innovativi per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale, all’implementazione di norme, direttive, regolamenti nazionali ed europei e sistemi di gestione ambientale, nel quadro di riferimento della sostenibilità e competitività dei sistemi produttivi ed in linea con il Piano d’Azione sulle Tecnologie Ambientali dell’Unione Europea.

Questo accordo con il Comune vuole anche dare il segno di una diversa modalità con la quale il Centro della Casaccia dell’ENEA, attraverso l’unità UTTAMB , vuole rapportarsi con il territorio che lo ospita. Una modalità di supporto e di collaborazione in cui le singole azioni trovano senso in un accordo più vasto che prevede linee varie di attività quali:

1.    Gestione sostenibile della risorsa idrica;
2.    Ciclo integrato dei rifiuti;
3.    Turismo sostenibile;
4.    Certificazione ambientale;
5.    Compostaggio di comunità.

La prima attività a partire sarà proprio quella del compostaggio di comunità, nell’ambito del più ampio progetto “Smart School”, che verrà presentato successivamente alla firma dell’accordo. Il compostaggio di comunità è una tecnica efficiente per il riciclo della frazione organica dei rifiuti. Si tratta di piccoli impianti elettromeccanici che si pongono a metà strada tra il grande impianto di compostaggio e l’attività di compostaggio domestico. Il Comune ha recentemente ricevuto un ottenuto dalla Provincia di Roma un contributo per l’acquisizione di uno di questi macchinari da installare presso la scuola elementare di Via della Mainella. Presso il Centro della Casaccia da quasi un anno si sperimenta con successo questa tecnologia (progetto ASTRO). Il compost sarà utilizzato per la coltivazione dei prodotti dell’orto didattico che i ragazzi delle classi IV e V elementare realizzeranno nel cortile della scuola.

Questa sperimentazione precederà la messa in funzione di altre compostiere di comunità che il Comune acquisterà per tramite del CNS (Consorzio Nazionale Servizi, l’azienda che effettua il servizio raccolta e smaltimento rifiuti presso il comune di Anguillara). Queste verranno installate presso aree isolate del Comune ove il servizio di raccolta dell’organico presenta costi elevati.

Durante la collaborazione su questo tema tecnici ENEA visiteranno la scuola, effettueranno misurazioni, terranno seminari informativi ad alunni, cittadini ed insegnati. Tecnici del Comune e rappresentanti della società civile visiteranno l’impianto ASTRO dell’ENEA per familiarizzare con l’uso di queste apparecchiature.
 

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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