Connect with us

Roma

ANGUILLARA, LE RISIBILI SCUSE DELLA PRO LOCO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti In una nota hanno fornito delle giustificazioni che non sono assolutamente credibili

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

di Silvio Rossi

 

Ci sono casi in cui le giustificazioni sono peggiori del danno iniziale. Perché quando vengono fornite risposte inconsistenti e in gran parte non veritiere, non si fa altro che confermare che quanto affermato in precedenza da chi ha sollevato critiche corrispondeva alla realtà.
Questa massima si può applicare benissimo a una nota che, dopo alcuni tabella in cui si contestano le scelte della Pro Loco, è stata pubblicata per fornire chiarimenti. La prima affermazione recita: “Le motivazioni che hanno spinto la Pro Loco, per quest’anno, ad affidare la gestione del cottio ad un catering esterno sono state dettate dall’esigenza di conoscere e far conoscere alla cittadinanza quelli che sono gli incassi (fino ad oggi solo ipotizzabili) di una manifestazione storica…”. Vorrebbero farci credere lor signori che, per riuscire a conoscere gli incassi di una manifestazione bisogna affidarsi a un catering esterno?
Non c’è bisogno di essere organizzatori di eventi, per comprendere la puerilità di quanto affermato. Basta andare in una qualsiasi delle manifestazioni che vengono realizzate in tutte le stagioni, a Roma come nei paesi più piccoli, l’ente organizzatore, specialmente quando coesistono nell’evento più soggetti, gestisce la cassa per tutti, e vengono rilasciati dei buoni, con cui gli avventori si presentano ai vari stand. È un sistema semplice, efficace, adottato ovunque, solo qui a Anguillara non si riusciva a utilizzarlo per conoscere esattamente quanto venduto da ogni singola fraschetta?
Quindi non era necessario affidarsi a un catering esterno. Quanto fatto con questa società lo si sarebbe potuto fare anche con le associazioni cittadine, anche perché non crediamo il catering sia venuto fino ad Anguillara, abbia lavorato per due giorni, senza ottenere un compenso. A questo punto è lecito quindi chiedersi: come è stato scelto questo catering? Quanto è stato retribuito? Ne sono stati contattati altri? Le associazioni che gli anni scorsi hanno organizzato le fraschette sono state interpellate per prestare lo stesso servizio del catering alla stessa cifra, o sono state completamente ignorate?
Altra frase che ci lascia perplessi: “Tra qualche giorno pubblicheremo il rendiconto ufficiale in totale trasparenza”. Bene, ottima cosa. Mi chiedo però se negli anni scorsi, quando la Pro Loco ha organizzato eventi PER CONTO DEL COMUNE, godendo di una convenzione in tal senso, quante volte è stato pubblicato il rendiconto ufficiale di una qualsiasi delle feste? Perché non ci sembra che tanta trasparenza sia il normale modus operandi. Negli anni passati non abbiamo mai letto sui gruppi social cittadini nulla che sia stata una rendicontazione, seppure approssimativa, effettuata dalla Pro Loco. Abbiamo invece più volte trovato determine comunali che elargivano alla stessa associazione quote di migliaia di euro come contributo per l’organizzazione dei vari eventi.
Continuando a leggere la nota della Pro Loco, appare scritto: “Quest’anno, per via del doppio turno elettorale, la Sagra è stata posticipata a Luglio, periodo non ottimale per il lattarino”. Giustificazione che ha fatto non poco sorridere i lettori. Storicamente la sagra del pesce ad Anguillara si è sempre svolta a luglio, al limite a cavallo tra giugno e luglio. Solo negli ultimi due anni, per non sovrapporsi con iniziative di successo nei paesi vicini, si è anticipato di qualche giorno. Basta vedere gli ultimi anni, e leggiamo che nel 2009 la sagra c’è stata il 12 luglio, nel 2013 dal 5 al 7 luglio, negli altri anni tra il 2010 e il 2012 la sagra è coincisa con la prima domenica di luglio. Ci chiediamo quindi, perché fare affermazioni che sono così facilmente smentibili?
Nota a parte, però, vogliamo chiedere conto di un’altra affermazione effettuata dall’associazione che ci ha lasciato basiti. Sul loro sito, nella sezione notizie, c’è scritto che: “la Pro Loco di Anguillara Sabazia informa che opera nella massima legalità ed è iscritta: ALL'ALBO REGIONALE – PRO LOCO DEL LAZIO – ISCRIZIONE N. 179”.
Basta andare però a leggere l’albo regionale, e scopriamo che la stessa è iscritta solamente a partire dal 2015 particolare che hanno omesso (http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/TUR_DD_G07063_21_06_2016_Allegato1.pdf). Ci chiediamo a questo punto. Come mai la Pro Loco operava già da diversi anni, senza essere iscritta all’albo? Come era possibile che nel 2007 sia nata un’associazione cittadina, denominata “Pro Loco Anguillara Sabazia”, se l’articolo 1 comma 2 del disciplinare della Provincia di Roma recita: “La denominazione ‘Pro-Loco’ è riservata esclusivamente alle associazioni iscritte all’Albo”? Perché mai il Comune ha elargito contributi e ha approvato la convenzione con un’associazione che, da quanto mostrano i documenti, sembra non avesse avuto le carte in regola?
Eppure, un anno prima dell’iscrizione all’albo, il Consiglio Comunale, con N.Reg. 970/2014, ha deliberato la: “APPROVAZIONE CONVENZIONE COMUNE DI ANGUILLARA SABAZIA – PRO LOCO”. Dobbiamo ritenere questa approvazione come annullabile a tutti gli effetti di legge, per mancanza dei requisiti da parte della Pro Loco?

Ci viene da chiedere al sindaco, le elargizioni effettuate dal Comune alla Pro Loco prima dell’iscrizione erano regolari? Se no, si può pensare di chiedere indietro tali somme? Nel caso si rilevassero irregolarità che hanno comportato un danno economico al Comune, ha intenzione questa amministrazione di perseguire i responsabili, e richiedere gli eventuali danni, economici e d’immagine?

Chiediamo infine alla Pro Loco, che si lamenta rispetto alle “Associazioni […] che non hanno mai investito parte degli incassi, come è giusto che sia, nello sviluppo turistico del Paese”, quanto dei propri incassi è stato investito nello sviluppo turistico di Anguillara? Conosciamo casi in cui alcune associazioni hanno devoluti parte degli incassi per scopi sociali. Ci sono associazioni che hanno aiutato persone di Anguillara finite in difficoltà perché hanno perso il lavoro, in un caso in particolare ne siamo stati testimoni. Possiamo fare la stessa affermazione sulla Pro Loco? Ha realmente a cuore lo sviluppo cittadino e la bellezza di Anguillara? A giudicare dalle condizioni con cui viene tenuto il magazzino che il Comune ha concesso in comodato d’uso alla stessa, e illustrato nella foto allegata all’articolo, temiamo di conoscere la risposta.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Roma

Roma, Tor Bella Monaca: violenze domestiche e minacce di morte, arrestato un uomo per maltrattamenti aggravati

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Vivevamo con la paura che succedesse qualcosa di peggio”, raccontano i vicini, scossi dall’episodio

Nella giornata di ieri, a Tor Bella Monaca, si è consumato l’ennesimo episodio di violenza domestica. Un uomo di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e lesioni personali aggravate nei confronti della sua compagna convivente, una donna di 37 anni, originaria di Roma.

L’intervento dei Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca è avvenuto a seguito di una segnalazione ricevuta in caserma. La vittima, che presentava una ferita alla testa causata da un violento colpo sferrato dal compagno, è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata al Policlinico Casilino. Sebbene le sue condizioni non fossero considerate gravi, la donna è stata trattenuta in osservazione, lasciando emergere una storia di abusi che durava da anni.

Secondo quanto riferito dalla donna ai Carabinieri, le violenze erano ormai una costante nella sua vita da circa 10 anni, sin dall’inizio della convivenza con l’uomo. Il compagno, un tossicodipendente con evidenti problemi di gelosia morbosa, l’aveva sottoposta a continue aggressioni fisiche e verbali, senza che lei trovasse mai il coraggio di denunciarlo. Solo ora, dopo l’ennesimo episodio di brutalità, ha deciso di rompere il silenzio.

Tra i dettagli più agghiaccianti emersi dalle sue dichiarazioni, vi sono le minacce di morte ricevute e i danni causati all’interno della loro abitazione, segni di un clima di terrore vissuto quotidianamente. La donna ha anche ammesso di aver subito altre lesioni in passato, mai refertate, lasciando intuire una lunga scia di violenze mai denunciate.

Il vicinato: “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava”

I residenti della via Fabrizio Chiari, luogo dell’arresto, hanno espresso il loro sgomento per la vicenda. Alcuni di loro, scossi dall’accaduto, hanno riferito ai giornalisti di aver sentito più volte urla e litigi provenire dall’abitazione della coppia. “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava, ma nessuno si aspettava che fosse così grave”, ha dichiarato una vicina di casa, con voce tremante. “Vivevamo con la paura che potesse succedere qualcosa di peggio, ma non immaginavamo che lei subisse violenze così terribili.”

Un altro residente ha commentato: “Lui era una persona difficile, lo sapevamo tutti. Aveva problemi di droga e spesso lo vedevamo alterato. Ma lei era sempre così riservata, sembrava che volesse nascondere tutto”.

L’arresto

Dopo aver acquisito la denuncia della donna e raccolto le prove necessarie, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto presso il carcere di Regina Coeli. Il Tribunale di Roma ha già convalidato l’arresto, disponendo la sua detenzione in carcere in attesa di ulteriori sviluppi. Le accuse nei suoi confronti sono gravi e includono maltrattamenti e lesioni personali aggravate, reati che potrebbero costargli una lunga pena detentiva.

L’episodio ha sollevato ancora una volta il tema delle violenze domestiche, una piaga che troppo spesso resta nell’ombra, e che coinvolge numerose vittime incapaci di denunciare i propri carnefici. Le forze dell’ordine continuano a sensibilizzare sulla necessità di rompere il silenzio e denunciare tempestivamente situazioni di abuso, per evitare che episodi di violenza degenerino in tragedie irreparabili.

Un grido di allarme sociale

Questo dramma si inserisce in un contesto sociale già problematico come quello di Tor Bella Monaca, un quartiere noto per l’alto tasso di criminalità e disagio sociale. “Speriamo che questa vicenda serva a far riflettere”, ha dichiarato un altro residente. “Qui la violenza è all’ordine del giorno, ma non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo fare di più come comunità per aiutare chi soffre in silenzio.”

La speranza è che la vicenda possa portare maggiore attenzione sulla necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e offrire loro il supporto necessario per ricostruire le proprie vite.

Continua a leggere

Castelli Romani

Nemi, “I Corsi” senz’acqua: una battaglia che non trova ascolto

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Residenti esasperati da continui guasti idrici, l’associazione locale lancia un grido di aiuto contro il silenzio di Acea

Da anni, la zona alta di Nemi, conosciuta come “I Corsi“, si trova a dover affrontare una situazione inaccettabile: l’acqua potabile, bene primario e fondamentale, continua a mancare per lunghi periodi durante l’estate a causa di guasti alle condutture idriche. Il problema, ormai cronico, ha colpito ancora una volta i residenti nel corso dei mesi estivi, lasciando numerose famiglie senza fornitura idrica per giorni interi.

Nonostante le ripetute segnalazioni, la situazione sembra essere sempre la stessa. A pagare il prezzo più alto di questa disfunzione sono le famiglie del quartiere Corsi e del Parco dei Lecci, costrette a vivere senza acqua, per più di due giorni consecutivi in diverse occasioni solo nell’ultimo mese.

La comunità locale è esausta, e l’unica risposta ricevuta dal gestore idrico Acea sembra essere una generica scusa per il disagio, accompagnata da una sterile offerta di rimborso. Un rimedio che, però, non può compensare la gravità del problema.

L’Associazione “Corsi & Parco dei Lecci”, nata oltre due anni fa proprio per far fronte a questa emergenza, ha portato avanti una lunga battaglia contro il gestore, ma senza alcun risultato concreto. A guidare questa battaglia è la presidente Rosa Lenci, che ha recentemente inviato un’ulteriore lettera di reclamo all’indirizzo PEC di Acea, evidenziando i disagi continui subiti dagli abitanti. “Con la presente sono a comunicare la mancanza di acqua a giorni alterni per più di quattordici volte nel mese di agosto e ancora a settembre per altre cinque/sei volte, compreso oggi”, scrive nella sua denuncia, sottolineando come la mancanza d’acqua si protragga spesso per oltre 48 ore.

La presidente Lenci, ha rimarcato la gravità della situazione, ricordando che l’interruzione della fornitura di acqua rappresenta una violazione del codice penale. “Ci state portando all’esasperazione,” aggiunge con forza, evidenziando come il disinteresse di Acea Ato 2 stia esasperando i residenti, che si trovano ormai stremati da anni di disagi senza una soluzione concreta all’orizzonte.

L’associazione chiede ora un incontro urgente con un responsabile di Acea per discutere una soluzione definitiva, mentre il loro grido di aiuto continua a rimanere inascoltato. La mancanza d’acqua non è soltanto un disagio quotidiano, ma un problema di salute pubblica e di qualità della vita, che le autorità locali dovrebbero prendere in carico con maggiore serietà e urgenza.

Se da un lato Acea Ato 2 continua a rassicurare i residenti con scuse formali e promesse di rimborso, dall’altro lato il problema persiste, senza che vengano prese misure concrete per evitare nuovi guasti.

È ora che le istituzioni locali intervengano in modo deciso per garantire il rispetto di un diritto essenziale e mettere fine a questa vergognosa situazione.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati: “Crolla” la pavimentazione in piazza San Rocco

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Spaventano le immagini che ci sono arrivate oggi in redazione di piazza San Rocco a Frascati.
“Frascati crolla” è il grido che ci giunge.

la foto mostra nel dettaglio la “voragine” creatasi su piazza San Rocco

I lavori che imperversano in città mostrano la fragilità del territorio dove si sviluppa Frascati.
Anni di mancate manutenzioni e di lavori, a quanto ci dicono numerosi altri cittadini, eseguiti con poca accuratezza hanno minato la stabilità del terreno e le piogge torrenziali di questi giorni sono il “colpo di grazia”.

immagini giunte in redazione

Quello che traspare è la necessità di porre in essere un accurata ricognizione della città stessa, specie nella zona più storica ed antica.
La necessità di riqualificare, in special modo, tutto il centro storico diventa sempre di più necessaria ed urgente proprio per evitare ulteriori danni a quello che resta il fragile territorio della città tuscolana.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti