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Roma

ANGUILLARA, OMICIDIO FEDERICA MANGIAPELO: ARRESTATO MARCO DI MURO

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Tempo di lettura 7 minuti Secondo la pubblica accusa, Federica è stata uccisa dal suo fidanzato, che le tenne la testa sott’acqua fino a farla morire annegata.

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di Chiara Rai 

Anguillara Sabazia (RM) – Le tesi de L'osservatore d'Italia sembrano essersi concretizzate. Svolta rivoluzionaria nel caso di Federica Mangiapelo, la 16enne trovata morta la notte di Halloween del 2012 in riva al lago di Bracciano. E' stato arrestato il suo fidanzato, Marco di Muro, che era anche l'unico indagato. I carabinieri hanno portato il 24enne in caserma per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per omicidio volontario aggravato.

Federica Mangiapelo la sera del 31 ottobre 2012 era uscita con il suo fidanzato e non aveva fatto più ritorno a casa. Dopo una serie di perizie disposte dalla Procura di Civitavecchia in sede di incidente probatorio, è emerso che la ragazzina sarebbe stata annegata nelle acque del lago. A prova di questa tesi ci sarebbe il ritrovamento di tracce di alghe nel sangue della ragazza.

Secondo la pubblica accusa, Federica è stata uccisa dal suo fidanzato, che le tenne la testa sott’acqua fino a farla morire annegata. Il pm Eugenio Rubolino, che lo scorso ottobre ha chiuso le indagini sul caso della 16enne, ha sempre parlato di una morte non accidemntale, nè una disgrazia, 

Le accuse
L’esito della perizia dell’incidente probatorio aveva confermato che Federica, che i genitori hanno definito “una nuotatrice esperta”, è morta affogata, fra le 2 e le 4 di notte del 1 novembre 2012. Un annegamento difficile da spiegare, visto che l’acqua nel punto del lago in cui è stato rinvenuto il corpo è poco profonda. Le alghe diatomee trovate nel sangue e nei polmoni della 16enne indicavano che l’acqua ha circolato nel suo corpo. Le stesse alghe che sono state ritrovate sui jeans indossati da Di Muro la notte della scomparsa della fidanzata. Lui ha sempre detto di aver lasciato Federica in strada, dopo aver litigato. Invece la presenza di quelle diatomee colloca anche lui, nel luogo dove la ragazza è morta. Il corpo di Federica è stato ritrovato con il giubbotto parzialmente sfilato dalla testa, come se qualcuno avesse tentato di toglierle il vestito.

Ad appesantire la posizione di Marco, poi, alcuni comportamenti “sospetti” del giovane. Quella notte, appena rientrato a casa, Di Muro chiese alla madre di lavargli i pantaloni, sostenendo che gli sarebbero serviti per una festa il giorno dopo. Ma il giorno seguente non ci fu mai nessuna festa. Poi le scarpe che il 24 enne indossava quella sera: il giovane agli investigatori ne consegnò un paio nere, mentre le immagini di una telecamera di sorveglianza che l’ha immortalato dimostrano che le scarpe che indossava erano bianche. 

La difesa di Di Muro si basa però su alcuni elementi: sul corpo della giovane, dice, non è stato rinvenuto nessun segno di collutazione. Nessun violento litigio, quindi. E ancora, il fatto che nello stomaco della 16enne non sia stata rinvenuta traccia di acqua, per i legali del fidanzato significa che Federica è stata solo pochi secondi immersa nell’acqua. Per loro, la giovane, che soffriva di miocardite, sarebbe svenuta in acqua e questo ne avrebbe causato la morte. 

Le contraddizioni
Era capitato che Federica Magiapelo utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco Di Muro. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare il Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il proproio dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto la pioggia sulla via Anguillarese.
Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avevano trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.
E non è tutto: il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica Mangiapelo in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.

Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco Di Muro qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.
Tra l’altro un telefono smontato e messo ad asciugare sul davanzale di casa di Marco Di Muro è stato ritrovato dagli inquirenti, mentre il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi solo un cellulare. Di chi era l’altro cellulare bagnato? La borsetta non è mai stata ritrovata. 

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Metropoli

Roma, dopo 19 anni terminati i lavori di allargamento della via Tiburtina

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Un progetto approvato nel 2004 dalla giunta Veltroni, appaltato nel 2009 dalla giunta Alemanno

Dopo 19 anni di attesa il cantiere è finito: l’allargamento di via Tiburtina è stato terminato. Sette chilometri tra Ponte Mammolo e la rotatoria di via Marco Simone, periferia est di Roma, che sembravano maledetti, tra mille pareri da chiedere e ottenere, ritrovamenti archeologici preziosi, ingorghi chilometrici e progetti da modificare in corsa. Ma che adesso sono completamente aperti al traffico giusto in tempo per l’apertura della Ryder Cup, il prestigioso torneo di golf che si disputerà dalla prossima settimana a Guidonia, proprio lungo la consolare appena ristrutturata.

L’evento inizierà lunedì 25 e sono attesi 300mila spettatori, all’80% stranieri. Percorreranno una Tiburtina rimessa a nuovo e impavesata con i banner del torneo senza immaginare, probabilmente, che quello stradone per quasi due decenni era stato, parola del sindaco Roberto Gualtieri, “una delle grandi incompiute di Roma”.

Tempi “surreali” li ha definiti il sindaco stamattina all’inaugurazione: un progetto approvato nel 2004 dalla giunta Veltroni, appaltato nel 2009 dalla giunta Alemanno e poi rallentato da una serie di ritardi e intoppi per cui, diceva stamattina il minisindaco del IV Municipio Massimiliano Umberti, “ci sono nel quartiere maggiorenni che non hanno conosciuto altro che cantieri”.

L’accelerata, ha sottolineato l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, l’ha data l’attuale giunta da novembre 2021: “un lavoro di squadra difficile e sfidante” terminato in
due anni, gomito a gomito con la soprintendente Daniela Porro. Perché, oltre alle complessità ingegneristiche e di traffico, dal sottosuolo della Tiburtina sono emersi reperti archeologici di pregio tra cui due ponti romani, uno d’età repubblicana e uno d’età imperiale, oltre a sepolcri e tratti di strada antica che saranno studiati dagli esperti. Ora però via Tiburtina è passata da una a due e a tre corsie per senso di marcia, con una parte di carreggiata dedicata agli autobus, illuminata a led, opportunamente servita dalle fognature e con un sistema a chiusini per cui, in caso di guasti, non si dovrà rimuovere l’asfalto. Pronta ad accogliere, oltre ai cittadini che
aspettavano da tanti anni, anche i tifosi diretti ai campi da golf. Stamattina all’inaugurazione c’era non a caso anche il direttore generale del progetto Ryder Cup 2023 Giampaolo Montali:

“È una nostra felicità essere stati degli acceleratori – ha detto – perché i grandi eventi devono lasciare una eredità oltre lo sport”. “Lo avremmo fatto lo stesso – ha aggiunto Gualtieri – Questa non è solo l’inaugurazione di un cantiere e una infrastruttura strategica per un grande evento, ma la dimostrazione concreta che a Roma non ci sono problemi insuperabili ma se si lavora insieme le cose si possono e si devono fare”. Non sarà l’unica eredità della Ryder a Roma: la
rotatoria di Marco Simone, la località che ospiterà il torneo, è destinata a diventare un parco suburbano archeologico, ha annunciato Gualtieri, “e realizzarlo non richiederà tutto il tempo che è servito per la Tiburtina”. “Un ettaro di verde e alberi, un regalo per la città” ha concluso l’assessora Segnalini.

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Cronaca

Roma, Cinecittà: arrestato tossicodipendente che perseguitava i genitori per estorcergli denaro

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ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato in flagranza un 50enne romano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di atti persecutori ai danni degli anziani genitori non conviventi.
L’uomo si è presentato presso l’abitazione dei genitori in via Libero Leonardi, in zona Cinecittà e dopo aver citofonato più volte e poi bussato alla porta nel tentativo di entrare in casa, al diniego dei genitori, ha iniziato a colpire violentemente la porta dell’appartamento danneggiandola, spingendo così i genitori a chiedere l’intervento dei Carabinieri tramite il numero di emergenza 112, attirando l‘attenzione degli altri residenti del palazzo.
Dopo pochi minuti i Carabinieri hanno raggiunto l’abitazione e sorpreso l’uomo che versava in evidente stato di agitazione e lo hanno arrestato e condotto in caserma. Poco dopo sono giunti anche i genitori per formalizzare la denuncia riferendo che da circa un anno erano vittime di analoghi episodi di violenza che non avevano mai denunciato, e che erano determinati dallo stato di tossicodipendenza del figlio e finalizzati all’ottenimento di somme di denaro.
Per questo motivo, l’uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere di Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere.



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Metropoli

Monterotondo, arrestate 3 persone per spaccio di droga

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I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato 3 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, nella strada Vicinale del Pozzo hanno controllato un’autovettura con a bordo due cittadini albanesi trovati in possesso di 19 grammi di cocaina suddivisa in 30 confezioni pronte per lo spaccio, mentre il terzo, un italiano, allontanatosi repentinamente è rientrato presso la vicina abitazione, dove a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 220 grammi di cocaina, suddivisa in 378 dosi. La droga è stata sequestrata.
 
I tre arrestati sono stati portati in carcere. La droga, dal peso complessivo di 240 grammi, suddivisa in 408 dosi, è stata sequestrata e le successive analisi hanno confermato la natura della sostanza.
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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