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Roma

ANGUILLARA, PONTON DELL'ELCE: LO SCUOLABUS E LE FERMATE "KILLER" CHE I RESIDENTI NON VOGLIONO

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Tempo di lettura 2 minuti Una mamma:"Ci meraviglia il fatto che l’assessore alla Scuola è una docente che dovrebbe innanzi tutto pensare ai bambini"

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di Silvio Rossi

Anguillara (RM) –  Gran parte dei genitori di Ponton dell’Elce non ce la fanno proprio più. L’ultima decisione presa dall’ufficio pubblica istruzione non è stata accettata di buon grado.

Le nuove disposizioni per il trasporto scolastico prevedono che i minori siano prelevati dallo scuolabus alle fermate, disposte ad almeno 250 metri l’una dall’altra. La norma, prevista dal regolamento approvato lo scorso anno dalla giunta comunale, ha fatto arrabbiare i residenti del quartiere periferico, che vedono questa disposizione come un’ulteriore macigno che viene scagliato da parte del Comune nei loro confronti.

Alcuni di loro si sono riuniti in un comitato spontaneo per dire no a questa scelta che, a loro avviso, non può essere applicata nel quartiere di Ponton dell’Elce. Le strade del comprensorio non sono idonee a posizionare le fermate così come indicato nel regolamento.

“Il nostro rifiuto non è dovuto a un capriccio – ci dice una delle mamme «arrabbiate» –  ma è l’inadeguatezza delle strade che ci costringe a rifiutare quanto stabilito dall’ufficio scuola. Non ci sono i marciapiedi, figuriamoci le piazzole per le fermate. In questo contesto mancano le condizioni di sicurezza per organizzare il servizio così come voluto da qualche burocrate che probabilmente non sa come funziona ciò che gestisce. Ci meraviglia il fatto che l’assessore alla Scuola è una docente che dovrebbe innanzi tutto pensare ai bambini, invece queste cose ci lasciano allibiti”

In effetti nel comprensorio non esistono i marciapiedi a lato delle strade, e con le vetture in sosta a ridosso dei muri di cinta delle abitazioni i bambini sono costretti a percorrere il tratto di strada tra il proprio cancello e la fermata dello scuolabus al centro della carreggiata. Le fermate inoltre non sono adeguatamente segnalate, non esiste uno spazio delimitato dalla segnaletica orizzontale, come prevede la legge, per garantire la fermata dei mezzi in condizione di sicurezza.

“Ci lamentiamo anche perché paghiamo il servizio di trasporto ad un prezzo più alto rispetto ai paesi confinanti, basti pensare che a Roma il costo mensile è di 12 euro, mentre da noi arriva a 30 euro. –  rincara la dose un’altra mamma – Qui a Ponton dell’Elce non esiste nessuna politica per i minori. Il giardinetto comunale, realizzato sotto la giunta Pizzigallo più di dieci anni fa, versa in uno stato pietoso. Il centro sportivo, che avrebbe potuto rappresentare un punto d’aggregazione per i nostri bambini, è abbandonato a se stesso”.

I genitori si lamentano anche del fatto che, per poter usufruire del servizio, bisogna andare a vidimare mensilmente il tesserino presso gli uffici del Comune. Considerata la distanza che separa il quartiere periferico dal centro, e il fatto che se i genitori lavorano, devono prendere un permesso, reputano il servizio fornito inefficiente su tutti i fronti.

“Siamo disposti a ricorrere al magistrato se quest’amministrazione, invece di usare il buon senso, cerca di imporre provvedimenti immotivati, inadeguati e privi di logica. I soldi per la scuola di Ponton dell’Elce sono stati scippati per mandarli a scalo, i nostri bambini non hanno uno straccio di servizio, mentre il Centro Anziani costa molti soldi ogni mese alla collettività, però si sa: i bambini non votano, mentre gli anziani sì.”.  

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Cronaca

Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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