ANGUILLARA, POSTE ALLO SFASCIO

di Emanuel Galea

Anguillara (RM) – Ai centri di meccanizzazione postale o CMP ovvero gli uffici presso i quali vengono smistati grandi quantitativi di corrispondenza da parte di Poste Italiane, giacciono accatastati migliaia e migliaia dei nostri pacchi, lettere, bollette e riviste, che ormai non arriveranno più.

Scorrendo i titoli dei giornali di qualche giorno fa non si trova altro che notizie delle Poste in tilt.  I centri meccanizzati con pacchi, lettere e riviste accatastate. Quale sarà la loro destinazione? Intanto i vari destinatari, ormai disperati e indifesi continuano ad attendere sfiduciati. Sul web, i commenti dei malcapitati lamentano lettere smarrite, pacchi in viaggio da mesi che mancano all’appello. “Tonnellate di lettere inevase nascoste nei sotterranei” titolava, giorni fa, un quotidiano nazionale.  Il direttore di Poste Italiane smentiva, ma le lettere, intanto, non davano nessun segno di vita.

Riferisce un residente di Anguillara Sabazia, cittadina in provncia di Roma. che da lu, la situazione è identica al resto della penisola. Dallo scorso gennaio, ben 4 mesi or sono, che non gli viene recapitata una rivista, che dovrebbe ricevere mensilmente e alla quale tiene tanto, oltre che averla pagata. Dall’ufficio postale di largo dello Zodiaco gli viene consigliato di interpellare il centro di meccanizzazione e smistamento di via San Francesco. Come era prevedibile, anche in quest’ufficio della rivista nessuna traccia. Il responsabile promette di indagare presso il centro di meccanizzazione e smistamento postale di Fiumicino. Apriti cielo!
Infatti solo a settembre del 2013, in quel centro sono stati fermi, per vari giorni, circa 11 mila quintali di posta: 5 milioni di lettere e 3 mila quintali di raccomandate.

Il piano di riorganizzazione di Poste Italiane prevedeva il taglio di quasi seimila portalettere, di 4.600 zone di recapito, che vengono unite alle altre e di 1.407 centri di meccanizzazione e la consegna a giorni alterni nei centri con meno di 20 mila abitanti.

Dulcis in fundo: Il Consiglio dei Ministri ha approvato, i decreti che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze del capitale di Poste Italiane  fino al 40 percento in una o più
tranche. Se a tutto ciò si aggiunge la già varata spending review, a cura di cavallo, consistente in una ristrutturazione delle Poste avvenuta tramite uno spostamento del personale dal recapito della corrispondenza ai servizi di vendita di prodotti finanziari e assicurativi, che ruota attorno alla divisione Bancoposta e alla compagnia Poste Vita, certamente più appetitivi, si ha un quadro più preciso della situazione drammatica in cui versa il “servizio recapiti”.

Ciò detto, con quale coraggio ci si ostina a parlare di riforme? Quale progresso, quale cambiamento quando al cittadino non è neanche assicurato il recapito di un semplice pacco, una lettera, una rivista in abbonamento e, a volte ahimè, persino delle bollette?
Le grandi riforme partono da tanti piccoli dettagli!