Anguillara, PRG show: oggi conferenza stampa per pochi

 

di Simonetta D'Onofrio

 

ANGUILLARA (RM) – La questione PRG ha destato una certa fibrillazione nella scena politica ad Anguillara. Tra maggioranza e opposizione la tensione sull’argomento è notevole, le accuse sono di non poco conto.

La Regione Lazio, scaduti i termini temporali in cui il Comune avrebbe potuto mandare le proprie osservazioni sulle modifiche inserite dall’ente, ha adottato definitivamente la variante così come inviata ad Anguillara lo scorso mese di luglio.


Il prossimo 2 febbraio il Consiglio Comunale si riunirà, con all’ordine del giorno "COMUNE DI ANGUILLARA SABAZIA (RM). VARIANTE GENERALE AL P.R.G. ADOTTATA CON D.C.C. N. 48 DEL 23/12/2006, NONCHE’ VARIANTE ALLE N.T.A. DEL P.R.G. APPROVATE CON D.C.C. N. 13 DEL 7.05.2013-CONTRODEDUZIONI AL VOTO N. 238/I DEL 28/04/2016 DELLA REGIONE LAZIO-DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA E MOBILITA’-COMITATO REGIONALE PER IL TERRITORIO".

 

Sergio Manciuria, già consigliere comunale, e rappresentante dell’associazione AnguillaraSvolta, esperto del settore urbanistica, ci ha fornito in esclusiva la sua versione dei fatti:

Ieri è stata pubblicata una nota da parte del Comune sul piano regolatore. Cosa ci può dire in proposito?

Sì, in effetti ho avuto modo di vedere, tramite i social, e sono andato a prendermi questa nota sulla pagina Facebook dell’ufficio comunicazione del Comune di Anguillara e ne sono rimasto allibito, soprattutto quando si fa riferimento al concetto di sovranità comunale (basti pensare cosa accaduto con le cave n.d.r.). C’è un vulnus di fondo attinente le disposizioni legislative tra l'altro riconosciute dall'art. 117 della costituzione sulle competenze concorrenti tra Stato e Regione sul Governo del Territorio. Mi sorprende che un’amministrazione che ha sempre fatto della trasparenza la sua bandiera, non abbia pubblicato quanto la Regione ha contestato in questa fase delle controdeduzioni al piano regolatore. Qui c’è da fare un appunto. Questa amministrazione si era presentata agli elettori dicendo che l’avrebbe revocato, mentre il prossimo due febbraio si limiterà a controdedurla.

 

Può aiutarci a fare chiarezza sui tempi tecnici, perché a novembre è stata chiesta una proroga, per presentare le controdeduzioni, e anche per interagire con territorio. Il tempo c’era, perché si è arrivati a questo punto?

Per i neofiti comprendere le dinamiche legislative di un piano regolatore serve sicuramente più tempo rispetto all'iniziale comunicazione del parere regionale, e il fatto di essersi insediati a giugno, in piena estate, la proroga ci può stare se finalizzata a mantenere l'impegno elettorale: bocciarlo o revocarlo senza se e senza ma. Ma in questa occasione ci sono molti buchi sempre da quello che si apprende dal medesimo comunicato (anche all'associazione AnguillaraSvolta è stato vietato l'accesso agli atti): la Regione Lazio l’ha concessa, nei limiti temporali che prevede la norma. C’è la legge 1150 che stabilisce all’articolo 10 dei tempi ben precisi ancorché non perentori, che sono generalmente 90 giorni entro i quali controdedurre, e nei successivi 15 dopo la pubblicazione, la trasmissione al competente organo. Qui si deve ribadire un concetto: la legge 1150, che poi è stata oggetto di delega con la Bassanini, perché prima era competenza statale, poi è diventata concomitante con la modifica dell’articolo 117 della Costituzione, adesso è la Regione che ha potere di decidere quali sono le linee direttrici di un piano regolatore, su proposta del Comune ai sensi della Legge Regionale 14/1999 sul Governo del Territorio.
Quindi nel 2006 il Comune di Anguillara fece una proposta, bella, cattiva, sicuramente modificabile, sicuramente migliorabile (che le amministrazioni che si sono succedute però nessuno ha mai modificato compreso la presente), ma questo non toglie che la sovranità spetta comunque all’ente Regione Lazio, il quale poteva decidere di bocciarla, di modificarla, come ha fatto, oppure di respingerla in modo parziale. Mi sembra strano però che ci siano voluti tutti questi mesi per indire un consiglio comunale visto che i Capi Area sono stati scelti e sappiamo benissimo anche le vicende legate alle dimissioni dei due capi area, prima dell’architetto Scarpati, poi del Ragioniere.
A pensar male si fa peccato ma credo a questo punto le dimissioni possano definirsi in simbiosi con l'impostazione iniziale studiata per questa deliberazione, perché troppe complicazioni sono avvenute in questi mesi. A quanto pare il concetto di revoca che si è proposto in campagna elettorale non aveva motivo di essere supportato legalmente e senza costituire un danno erariale.

 

Sarebbe stato più utile, per un’amministrazione seria e dignitosa presentarsi oggi dimissionaria invece che indire una conferenza stampa a porte chiuse, visto che la Regione sembra aver esercitato il potere definitivo di approvazione per il dilazionamento temporale imputabile esclusivamente all'incapacità di amministrare il presente di Anguillara.

Proprio su questo punto. L’amministrazione dice che la Regione ha violato tre norme, elencandole nel loro comunicato.

Dico che ci troviamo di fronte a un concetto astratto e paradossale e purtroppo per gli elettori che hanno concesso una fiducia al ballottaggio una doccia fredda al limite del raggiro politico. Se tutto ciò fosse avvenuto nei primi tre mesi aveva ben donde di essere affermato ma dopo oltre duecento giorni sembra la solita scusa della classe dirigente politica vecchio stampo per conservare la seggiola e l'indennità.
Dico per primo che proprio essendo i fautori della trasparenza, bastava pubblicare il documento regionale, così avremmo avuto delle delucidazioni in merito, secondo fanno riferimento senza specificare a quale norma, che poi hanno anche un’altra opportunità, nel momento in cui la delibera di giunta regionale dovesse essere approvata a breve, se fosse come dicono loro la possono sempre impugnare al TAR, motivandone dal punto di vista amministrativo quali siano questi aspetti che qui non specificano. Hanno fatto molto fumo, per nascondere il fatto che è sfuggita loro di mano una prerogativa che si erano dati in campagna elettorale

 

Torniamo a parlare di partecipazione. Quest’amministrazione ha vinto le elezioni proprio puntando sulla partecipazione popolare, e sul rigetto di questo piano regolatore. Secondo lei, perché in questo periodo non c’è stata nessuna assemblea pubblica, nessun incontro con le associazioni presenti nel territorio, nonostante ci siano state diverse richieste già dal mese di settembre?

Intanto vorrei specificare che, tra le associazioni, anche la nostra fece una domanda in tal senso, che è stata bocciata dall’architetto Scarpati, motivando che era in fase un procedimento, di cui si aspettava la conclusione già da ottobre. Sarebbe più che altro una domanda da fare a chi ne ha fatto una bandiera, io dico soltanto che la coerenza è un valore aggiunto, chi è incoerente e non ha mantenuto questo impegno deve trarne le conseguenze. Certo, oggi alla luce di quanto sta accadendo sembrerebbe quasi voluta questa mancanza di confronto con le associazioni, indipendentemente da quella che posso rappresentare io, proprio perché non c’era la volontà alla fine di revocare, questo mi sembra abbastanza ovvio e scontato.