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Roma

Anguillara: Pro Loco "stellare" per pochi intimi?

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Tempo di lettura 2 minuti Non dovrebbe essere difficile per il sindaco Sabrina Anselmo parlare con la Pro Loco…

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di Silvio Rossi

 

ANGUILLARA (RM) – Ad Anguillara nuove polemiche nei confronti della Pro Loco, l’associazione che è stata destinata dall'amministrazione Comunale a occuparsi dell’organizzazione, in esclusiva delle feste cittadine. Come descrive la legge 13 del 2007 della Regione Lazio, le Pro Loco devono prevedere, nello statuto, che “sia garantito il metodo democratico di accesso ai cittadini”. Ciò significa che tutti i cittadini che fanno regolare richiesta, se non hanno limitazioni dei propri diritti civili, possono iscriversi alla stessa. Una norma che non sembra essere stata rispettata ad Anguillara dove dieci persone, impegnate da anni nella valorizzazione turistica del territorio e che avrebbero potuto proprio per questo motivo essere molto utili nelle attività che la stessa organizzazione deve realizzare, si sono viste negare l’iscrizione con una lettera firmata dal presidente della Pro Loco di Anguillara Riccardo Papi, nella quale come motivazione di tale diniego, si afferma solamente “ai sensi dell’articolo 5 dello statuto della Pro Loco”. Uno statuto che sembrava quasi un segreto di stato, non era pubblicato sul sito dell’associazione, fino a qualche giorno fa e giravano voci (ad arte) che confermavano come nell’articolo 5 dello statuto fosse prevista la possibilità di rifiutare l’iscrizione senza motivazione. Il rifiuto senza motivazione è esattamente agli antipodi di quanto previsto nella legge regionale. Chi decide se una persona è degna o meno di entrare nella Pro Loco? Possibile che in un gruppo di dieci persone, che hanno fatto richiesta, tutti non abbiano le caratteristiche previste, che d'altronde non sono scritte da nessuna parte, per poter partecipare? Seppure qualcuno tra i richiedenti possa essere entrato in contrasto con gli attuali vertici dell’organizzazione, cosa peraltro che non può essere ostativa dell’iscrizione, per quale motivo tutti quanti sono stati rifiutati compreso anche chi non ha mai scritto o detto nulla riguardo le ultime polemiche sull’organizzazione delle feste ad Anguillara? Qual'è la loro colpa? Forse di essere amici o parenti delle persone critiche?


Il sindaco faccia chiarezza
Un comportamento come questo non trova giustificazioni, e pone, a questo punto, agli amministratori comunali e al sindaco Sabrina Anselmo in primis, un quesito diretto. È giusto che il sindaco assegni compiti alla Pro Loco se questa adotta comportamenti che potrebbero apparire in netto contrasto con i principi democratici richiamati dalla legge regionale? Il sindaco non ritiene estremamente grave quanto avvenuto? Non sarà il caso che intervenga per fare chiarezza e garantire il rispetto delle regole?


Esclusi e la polemica Intanto gli “esclusi” ci fanno sapere di aver posto il problema anche durante le riunioni avvenute a palazzo comunale con il consigliere di maggioranza Ernesto Liberati che si è occupato della faccenda, ma a quanto ci viene riferito, quando veniva posto il problema il consigliere invece di cercare di risolvere il problema, avrebbe accusato queste persone di cercare di fare solo polemica. Ci dicono gli interessati che proprio il consigliere Liberati si è adoperato per sollecitare i rappresentanti delle associazioni locali a interloquire con la Pro Loco di Anguillara, per cui giudicano incomprensibile il suo comportamento.


Difficoltà di comunicazione In fondo, non dovrebbe essere difficile per il sindaco Sabrina Anselmo interfacciarsi con la dirigenza della Pro Loco, considerato anche il fatto che nel consiglio direttivo della stessa, stando al sito ufficiale della Pro Loco di Anguillara, il segretario risulta essere Paola Anselmo, sorella del sindaco, con la quale la prima cittadina non dovrebbe avere difficoltà nel farsi comprendere. Difficoltà di comunicazione che invece abbiamo riscontrato noi, dato che a una precisa richiesta di spiegazioni in merito alle motivazioni del rigetto delle 10 domande, indirizzata proprio al segretario della Pro Loco, non abbiamo ancora ricevuto risposta.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio. In molte di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che il paziente ha inserito il nome e il cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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Litorale

Tor San Lorenzo, tiene oltre 11 chili di droga in cantina: arrestato 40enne

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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Anzio hanno arrestato un 40enne del Marocco gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali.
A seguito di numerosi servizi perlustrativi nel territorio del comune di Ardea – frazione Tor San Lorenzo, i Carabinieri hanno notato che l’indagato, già noto per i suoi precedenti, da qualche mese, aveva aperto un negozio di abbigliamento e aveva un tenore di vita particolarmente alto.
Individuata l’abitazione dell’uomo, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una verifica. Nel corso della perquisizione domiciliare, i militari hanno trovato la chiave di una cantina di pertinenza e, una volta avuto accesso all’interno, hanno rinvenuto un trolley pieno di sostanze stupefacenti.
Nel dettaglio, vi erano oltre 11 kg di hashish, divisi in panetti, e circa 170 g di cocaina. Durante le operazioni, il 40enne ha opposto resistenza e tentato di darsi alla fuga ma è stato prontamente bloccato e arrestato. Nella circostanza, due Carabinieri hanno riportato lesioni guaribili in dieci giorni.
Sequestrati anche 2.760 euro in contanti, un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento in dosi. L’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.



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