Anguillara Sabazia, 10 giorni di prognosi per la cittadina aggredita dalla consigliera comunale. Il Pd chiede l’intervento del sindaco

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Una donna è stata aggredita da una consigliera comunale di maggioranza del Comune di Anguillara Sabazia al termine di una manifestazione indetta dall’amministrazione comunale presso l’ex consorzio agrario. La donna ha riportato dieci giorni di prognosi per l’aggressione subita.

Quella sera erano presenti a garantire l’ordine pubblico sia gli uomini dei carabinieri che quelli della polizia locale che potrebbero aver assistito all’episodio.

E ora la Consigliera comunale rischia di essere querelata per lesioni personali. L’art. 582 c.p. stabilisce infatti che “chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale dalla quale deriva una malattia nel corpo e nella mente, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni …”.

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Un quadro politico imbarazzante…

“Una situazione politica quantomeno imbarazzante, per non dire inverosimile, per i rappresentanti del governo locale che vede una sindaca condannata per calunnia, un consigliere di maggioranza, Massimo Pierdomenico, interessato da un’ordinanza di demolizione per opere di nuova costruzione abusivamente realizzate in assenza di permesso di costruire e probabilmente indagato per abuso edilizio oltre ad essere stato querelato da questo giornale per diffamazione a mezzo stampa per aver diffuso pubblicamente delle gravi offese nei nostri confronti e ora un’altra esponente di quella che doveva essere la compagine del cambiamento a rischio di essere denunciata per l’aggressione attuata nei confronti di una cittadina che protestava democraticamente contro la decisione di cedere il servizio idrico ad Acea.

Cittadini “inferociti” verso gli amministratori comunali

“Quanto accaduto ieri – giovedì 6 dicembre Ndr. – all’incontro organizzato dall’Amministrazione, sulla questione della cessione del servizio idrico ad Acea Ato 2, – – scrivono in una nota dal Partito Democratico di Anguillara Sabazia – è inaccettabile dal punto di vista del dibattito politico ed è privo di qualsiasi forma di giustificazione. L’aggressione fisica da parte di una Consigliera Comunale nei confronti di una partecipante alla manifestazione, indetta dalla stessa Amministrazione, è inaccettabile.

La cittadina ha riportato dieci giorni di prognosi per l’aggressione subita.
Niente può giustificare un’azione del genere, tanto più se commessa da chi detiene un ruolo di responsabilità istituzionale, da chi è stato eletto per rispettare e garantire quel ruolo e quindi l’intera comunità.
Un’istituzione che sceglie di aggredire la cittadinanza, non ha né il diritto né il dovere di essere considerata tale.
Come Partito Democratico chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione tutta di prendere immediatamente le distanze dalla Consigliera colpevole dell’atto, nonché le dimissioni immediate della stessa con tanto di autodenuncia e scuse ufficiali, e quindi pubbliche, alla cittadina vittima dell’aggressione e all’intera cittadinanza.
La partecipazione cittadina era uno dei punti cardine della campagna elettorale di questa Amministrazione, così come l’Acqua Pubblica, come il “NO” allo sfruttamento del suolo (lasciato ora ai privati attraverso i Piani Integrati), come i Comitati di Quartiere, ieri hanno calpestato tutto: il rispetto della persona, la dignità degli elettori.
L’arroganza di considerare la comunità come un mero accessorio, molte volte d’ostacolo, al loro percorso d’incapacità politica e amministrativa ha portato la cittadinanza allo stremo delle forze, tradita e aggredita da chi avrebbe dovuto rappresentarla.
La scelta amministrativa di convocare l’assemblea pubblica “a cose fatte”, perché, secondo quanto detto pubblicamente dagli Amministratori presenti, non ce n’era il tempo, rende perfettamente l’idea di come, gli stessi, considerino l’intera comunità ed Anguillara.
Quello che è emerso dai vari interventi in assemblea ci racconta invece che la Regione Lazio ha la volontà di non imporre soluzioni senza la partecipazione dei cittadini e che tempo per discutere sulla questione ancora ne abbiamo.
L’Amministrazione ha, invece, aperto le porte ad Acea, senza ascoltare i cittadini, rinnegando le battaglie, e a questo punto viene da chiedersi quanto fossero sincere, e rinnegando quanto, prima di loro, sia stato fatto dai precedenti Amministratori per mantenere l’acqua un BENE PUBBLICO.
Per anni si sono fatti portatori di valori e diritti inespugnabili, addirittura additando le azioni dei predecessori, soprattutto sulla questione dell’acqua pubblica; ed ora, non appena hanno toccato con mano le difficoltà amministrative quotidiane, cedono senza se e senza ma al colosso ACEA.
Come cittadini ci sentiamo offesi, ed è nostro dovere condannare ogni forma di violenza.
Come Partito Democratico consideriamo doveroso l’immediato intervento del Sindaco nel condannare l’accaduto, nei mezzi e nelle forme opportune, data la gravità dell’azione.
Per ora non aggiungiamo altro, esprimiamo la nostra solidarietà a Nadia, con l’augurio di riprendersi al più presto.”