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Anguillara Sabazia, Enrico Stronati: “La nave grillina è malamente affondata. Il problema ora è trovare una scialuppa che ci porti tutti in salvo“

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di Enrico Stronati

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Avevo composto questa mia riflessione all’indomani delle dimissioni della Sig. Gàlea, poi ho desistito a pubblicarla, ora credo sia – invece – il momento di farlo.

Dalla lunga e difficile lettera di congedo della vicesindaca Gálea, emergono due aspetti: uno umano, verso il quale tutti dovremmo rispetto e silenzio; l’altro politico e su questo, invece, vorrei spendere due parole.

Tutte le forze politiche locali, da sinistra a destra, hanno commentato l’accaduto evidenziando – come è, peraltro, esplicitamente evidente dalla nota della Sig.ra Gálea – il totale fallimento dell’Amministrazione grillina, mai all’altezza e degna del ruolo assegnatole dai cittadini.

Ma per capire questo non serviva lo sfogo dell’ex vicesindaca, chiunque si è reso conto della devastazione stellare che la Anselmo e i suoi sodali hanno portato. Forse per questo il loro movimento nacque da un evento chiamato “Tsunami tour”, erano già allora consapevoli ciò che avrebbero lasciato dopo il loro passaggio.

Ed è proprio questo il punto!
Come cittadino non posso che condividere il diffuso pensiero che prima se ne vanno (ciò è accaduto ieri, vedi dimissioni dei 9 Consiglieri), meglio è (ma anche per far questo, servono coraggio, dignità, umiltà e capacità, qualità che i signori che occupano ora Palazzo Baronale non hanno mai avuto – e difatti l’Amministrazione è caduta per le dimissioni in massa dei Consiglieri di opposizione e un paio di quelli di maggioranza a cui riconosco un barlume di lucidità).
Ma come ex amministratore sono molto ma molto preoccupato per ciò che accadrà dopo.
Le poche informazioni che trapelano dal Palazzo, che è un fortino omertoso (la casa di vetro della campagna elettorale era evidentemente abusiva), e le conferme della Sig.ra Gálea, certificano che chiunque salirà in comune “dopo lo Tsunami grillino” troverà un’ampia devastazione in tutti i settori dove essi hanno messo mani.

Scuole, rifiuti, parcheggi, acqua, PRG, macchina amministrativa, attività produttive, Martignano, spiagge, tessuto cittadino, viabilità, servizi sociali, etc sono tutti gli ambiti su cui occorrerà urgentemente intervenire con una situazione contabile di forte esposizione (si vocifera un buco di 1.3 milioni di euro, vedremo cosa certificherà il Commissario appena nominato) avendo la Anselmo e i suoi consiglieri fatto spesso uso dell’anticipazione di cassa ma soprattutto per aver gestito la criticità dei plessi scolastici con la superficialità con cui sono soliti pubblicare post sui social.
Una situazione allarmante che richiederà una politica rigorosa che responsabilmente scelga pochi (condivisi) obiettivi di mandato, evitando false promesse elettorali come – ormai – spesso accade e a cui troppo spesso ci si convince a voler credere.

Amministrare con responsabilità, chiarendo sin da subito all’elettore che si potranno raggiungere pochi obiettivi prioritari, espone il fianco alla facile contestazione politico-elettorale di chi, pur di vincere, è disposto a fare promesse di ogni sorta. Con il risultato di ritrovarci con una Amministrazione comunale schiacciata da una dura e facile opposizione che potrà far leva sulle “false” promesse elettorali.

E a perdere sarà sempre il cittadino di Anguillara!
Chi è quel folle che avrà il coraggio di affrontare consapevolmente (perché non si potrà dire: “non immaginavamo cosa avremmo trovato in Comune”) il disastro amministrativo che ha realizzato l’Amministrazione Anselmo?
Da questa impasse si può uscire soltanto con un patto politico/civico trasversale. Un accordo tra più forze politiche e civiche che porti alla definizione di un breve e fattibile programma elettorale composto da pochi e prioritari obiettivi. Nonché una lista composta da candidati di diverse professionalità tecniche e giuridiche, senza fare distinguo sul “colore” di provenienza delle stesse.

Immaginare una campagna elettorale con molteplici diverse forze politiche contrapposte che per accaparrarsi voti elargiscono (false) promesse, sarebbe l’epilogo della iattura che ha già colpito Anguillara allorquando vinse la compagine guidata dalla Anselmo!
Se si vuole risollevare la nostra bella Anguillara – cosa che da tutte le parti si sente affermare – si devono mettere da parte le divisioni che da anni logorano la politica locale, si deve far fronte a questa che è realmente una emergenza senza precedenti, si devono unire le forze, miscelare le qualità che tutti gli schieramenti politici hanno, presentarsi al giudizio degli elettori con un programma serio, fattibile, sostenibile, sincero e una lista di spiccate e riconosciute professionalità che si impegnino al raggiungimento degli obiettivi.

Non è più il tempo per le laceranti campagne elettorali di una volta, non è più il tempo per le divisioni ancestrali della politica locale, non è più il tempo di false promesse, non è più il tempo degli innamoramenti per questo o quel politico, questo o quel partito (abbiamo visto nel 2016 cosa ha portato l’infatuazione di molti nei confronti dei ciarlatani del M5S), non è più il tempo degli screzi per futili motivi tra la maggioranza e l’opposizione.
I cittadini chiedono solo un’Amministrazione che si impegni con serietà a risolvere i problemi, sono stanchi delle infruttuose polemiche, sono stufi delle false promesse, sono alienati dai toni esasperati e triviali.

A tutti noi che viviamo questo momento spetta il compito di provarci, tutti, nessuno escluso. E’ la strada migliore da percorrere e ciò è abbastanza evidente a chiunque.
E semmai questa non fosse praticabile – perché ci potrebbero essere defezioni, ripensamenti, mancanza di interesse, mancanza di tempo, aspirazioni e problemi personali etc etc – si abbia il coraggio di dirlo pubblicamente!

Quanto meno avremo la coscienza pulita per averci provato e nessuno potrà ergersi a giudice senza toga e recriminare su ciò che sarà!

“La nave grillina è malamente affondata, la scia che lascia alle sue spalle è molto preoccupante, ma il vero problema è trovare una scialuppa che ci porti tutti in salvo“.

Costume e Società

Le note disciplinari a scuola: perché?

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Secondo il parere di alcuni docenti, da quando si utilizza il registro elettronico si è più propensi a cliccare sulla voce note per richiamare il comportamento non corretto di alcuni alunni.

Questa modalità è molto più diffusa nelle scuole secondarie di II grado piuttosto che negli altri gradi scolastici. Il perché di questo spartiacque rispetto agli altri gradi d’istruzione dipende dall’età degli alunni.

Nell’immaginario collettivo l’adolescente attua comportamenti più atipici rispetto ad altre età, nonché “degni” di una nota disciplinare in cui viene esplicato l’errore del comportamento dell’alunno da parte del docente.

Perché l’adolescente?

L’adolescente è maggiormente coinvolto nella fragilità del suo cambiamento e pertanto più volubile nel mettere in atto atteggiamenti non coerenti. È un’età di passaggio tra la pubertà e l’adolescenza costellata dai primi amori, le prime relazioni e i primi atteggiamenti di rivalsa sociale.

Un’età in cui il ragazzo/a si pensa in un’ottica di indipendenza da tutto e da tutti, in cui l’ego si esprime in modo alto, pensando di essere leader e di poter assumere comportamenti di ogni tipo. A volte la scaltrezza di un adolescente è peggiore di quella che può assumere un adulto.
In tutto ciò, la genitorialità e, a volte nemmeno la scuola, riesce a scalfire atteggiamenti non congrui alla convivenza sociale da parte di alcuni adolescenti.

È una fase di vita in cui ci si sente “grandi”, in cui ci si oppone alla correttezza e alla presa di coscienza di sé e dell’altro. Un passaggio difficile per la maggioranza dei ragazzi/e: alcuni adolescenti non riescono a darsi una collocazione nel mondo circostante, cadendo spesso in situazioni poco sicure (es. alcool, droga, fumo etc …).

Di concerto tali atteggiamenti vengono riflessi nel contesto domestico e scolastico.
In quest’ultimo caso, il docente è costretto a segnalare, mediante una nota disciplinare, il comportamento incoerente dell’alunno/a.

È in tal senso che il giovane mette in atto comportamenti spesso oppositivi e ribadisce la sua “innocenza”. Qui nascono i dissapori tra alunni e docenti e si spezza una sorta d’incantesimo che segna il percorso dello studente. Nascono raffronti con il docente che ha segnalato una nota disciplinare sia da parte dell’alunno che dei genitori. Quest’ultimi “pretendono” spiegazioni dall’insegnante e spesso sono contrari alla nota assegnata al figlio/a. In casi più sporadici, invece, è lo stesso genitore che chiede aiuto agli insegnanti poiché non riesce a tollerare il comportamento del figlio/a.

In questo contesto, i docenti e i genitori ricoprono un ruolo essenziale per la crescita e l’evoluzione del ragazzo/a. Queste due figure educative devono premunirsi di pazienza, stabilendo le regole da seguire e cercando di accompagnare il giovane verso la strada migliore per lui/lei.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica, Maria Grazia Cucinotta: “Basta elemosinare per il diritto alla salute”

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Il Comitato Promotore della Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 miliardi della Spesa Pubblica STIAMO UNITI “capitanato” dal presidente, l’avvocato Evandro Senatra, è al gran completo.

Due donne sono i veri motori dell’iniziativa nata dalla “intuizione geniale” dell’onorevole Roberto Mezzaroma: Maria di Prato e Maria Grazia Cucinotta.
Due donne che fanno comprendere come questa sia l’ultima possibilità per il nostro Paese di rimettere non solo i “conti in ordine” ma per porre basi solide per il nostro rilancio sociale, economico e politico.
Ed in più ci sono: Civita di Russo, Evelina Amadei, Giuseppe Scarano, Gianluca di Ascenzo, Antonio Tanza, Massimo Zignani, Paolo Sabbioni, Pier Giorgio Poretti, Antonio Gambino, Michele Navaglio, gli altri componenti il Comitato Promotore.


Non ci sono bandiere di partito, ci sono donne ed uomini, professionisti, imprenditori che hanno le idee ben chiare sui mali endemici della nostra Repubblica.

“Vede – dice Roberto Mezzaroma che risponde alla nostra domanda su come gli è arrivata questa intuizione – ci sono arrivato avendo alla spalle la mia esperienza di imprenditore e di padre di famiglia. Questo che oggi noi proponiamo è solo un 10% di quello che il nostro Paese potrebbe risparmiare avendo la volontà di farlo

Quindi mi vuole dire che questa è la punta di un iceberg?

Certamente. Ridurre i ritardi dei lavori, qualificare l’offerta lavorativa, una accoglienza che metta in risalto le qualifiche e la professionalità sono altre componenti.
Se ci aggiungiamo una rivalutazione di tutto quel patrimonio immobiliare nelle mani di Stato, Regioni, Comuni etc, glielo dico da architetto, avremmo ulteriori risparmi e ricchezza.

Prima parlavamo di mancanza di sinergie. Rivestono un peso importante nella società odierna?

Concordo con Lei. Se considera che la formazione non essendo ancora del tutto parte fondamentale del lavoro porta, purtroppo, ad un deprezzamento del valore che questo può generare.
Maestranze poco adeguate e poco formate sono un realtà che può e deve essere incrementata e migliorata.

L’Europa come può esserci di aiuto visto i suoi trascorsi al Parlamento di Bruxelles?

Mi spiace dovere constatare che quella unità di azione politica europea viene sempre più meno.
Le diversità Europee che posso essere valore aggiunto diventano ostacolo.
Le faccio un esempio: la politica estera e di difesa: oggi non vi è una unità di intenti.

nella foto l’onorevole Roberto Mezzaroma e Maria Grazia Cucinotta

Maria di Prato, già promotrice del Referendum contro il Finanziamento Pubblico ai partiti, è il “motore” di questo Comitato.
Dottoressa di Prato ma come ci si arriva a 50.000 firme in due mesi?

Ci si arriva ricordando agli italiani i troppi sprechi.
Ci si arriva facendo non solo capire ma facendo toccare con mano che quella che Lei chiamava “intuizione” è qualcosa di concreto: sanare l’Italia

Maria Grazia Cucinotta sempre attenta ai problemi sociali in modo concreto ed attivo “ci mette la faccia”
Oggi, signora Cucinotta, Lei è qui come Italiana e mamma

Certo e ne vado profondamente fiera. Tocco ogni giorno con mano il dolore della gente.
Vedo donne ed uomini elemosinare la salute che deve essere la base del vivere civile.

Lei con la sua fondazione è molto attenta e vicina alle tante e troppe fragilità che coinvolgono l’Italia.

Si! Troppe volte ascolto il dolore di molte cittadine, di molti cittadini. Assisto troppe volte a situazioni in cui il personale medico e paramedico fa davvero i miracoli per portare avanti ospedali e strutture sanitari.
Loro operano con quello spirito che è frutto della loro professionalità troppe volte arginata dagli sprechi.

Nella foto Maria Grazia Cucinotta ed il presidente del Comitato, avvocato Evandro Senatra

In conclusione Evandro Senatra, avvocato, presidente di questo Comitato Promotore.
Avvocato Senatra, l’onorevole Mezzaroma parlava di pianificazione e formazione. Il suo pensiero?

Concordo in pieno con Roberto (Roberto Mezzaroma n.d.s.) Come vede non è solo il taglio di 500 miliardi il cuore della nostra proposta.
È facile dire: taglio 500 miliardi. È difficile dire e poi attuare la “spendibilità” di questo capitale.
200 miliardi per tagliare il debito pubblico sarebbero la migliore medicina per la nostra economia.
Vede riprendo le parole di Roberto: Lei da padre di famiglia va in banca a chiedere un mutuo perché ha bisogno di comprare casa o iniziare una attività ma ha un debito già esistente.
Trova qualcuno pronto a concederglielo? Sicuramente no.
Oggi il nostro Paese resta ancora in queste condizioni.

E – aggiunge – bisogna investire nelle famiglie, cuore vivo di ogni Nazione.
Ridare dignità con 40 miliardi ai malati in difficoltà
Altri 40 miliardi per i troppi italiani che sono in difficoltà con i mutui.
Un nuova e concreto rilancio per il Paese.

Non c’è solo entusiasmo nei loro visi. C’è la consapevolezza, passata la porta che li condurrà alla Accettazione da parte della Corte di Cassazione di questa “intuizione genitale”, di rendere davvero un servizio come “padri e madri” del nostro Paese.

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