Anguillara Sabazia, locale Malaspina: illecito amministrativo e violazione delle norme anticovid

Il Comune ha ordinato la cessazione dell’attività di spettacolo e di pubblico intrattenimento per l’ex Hollywood

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il Comune di Anguillara Sabazia ha notificato l’ordinanza di cessazione immediata dell’attività di spettacolo e di pubblico intrattenimento al locale Malaspina (ex Hollywood), dopo l’accertamento effettuato dai Carabinieri in cui è stato contestato un illecito amministrativo nonché la violazione delle norme anticovid meglio specificate dall’art 16 del Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 02/03/2021.

I fatti si riferiscono allo scorso sabato 26 giugno quando il cocktail Bar Malaspina dalle 23 fino alle prime luci dell’alba di domenica mattina ha ospitato tantissimi giovani che hanno ballato attaccati fino all’alba, come testimoniato dal video pubblicato nel nostro precedente articolo, ricordando più una attività di discoteca che di cocktail Bar con musica di sottofondo. Una situazione simile a quella dello scorso agosto 2020 quando alcuni ragazzi di ritorno dalla Sardegna, dove era scoppiato il cluster proveniente da Porto Rotondo, avevano partecipato a una delle serate organizzate dal locale e che aveva visto nei giorni successivi la Asl Rm 4 invitare tutti coloro che avevano partecipato a mettersi in autoisolamento.

E anche in questo caso è intervenuta la Asl Rm4 dopo che successivamente alla serata “danzante” si sono registrate 2 persone positive al Covid che hanno fatto partire gli accertamenti sanitari.

Nel verbale di contestazione dello scorso giovedì 1 luglio 2021 emesso dai Carabinieri è stata disposta la chiusura del locale per cinque giorni demandando al Comune l’emissione di provvedimenti consistenti nella ordinanza di cessazione immediata di attività di pubblico spettacolo.

Nell’ordinanza del Comune di Anguillara, indirizzata al legale rappresentante del locale, si legge testualmente: “il soggetto e’ risultato violare le norme di cui   all’art. 68 del R.D. n. 773/31 (TULPS) e l’art. 666 C.P.comma 1 cosi come modificato  dall’art 49 comma 1 lett B  del D.L.vo 30/12/1999 nr 507(in luogo aperto  al pubblico dava uno spettacolo pubblico senza la  prescritta licenza dell’Autorità): in un locale autorizzato per somministrazione di alimenti e bevande con musica di sottofondo “dava per un elevato numero di invitati maggiore a 200, uno spettacolo/trattenimento danzante ……. dagli accertamenti emergeva la presenza di allestimenti con strutture tipiche  dell’attività di discoteca…. la presenza di disk-jockey, la richiesta di pagamento all’ingresso di biglietto, la pubblicità sui social network con  previsione dell’evento……. elementi  tali da  far assumere allo spettacolo/trattenimento posto in essere le caratteristiche per il quale e’ necessaria la licenza ex art 68 TULPS …omissis…“.

Il titolare del locale aveva inviato una nota di smentita dove tra l’altro evidenziava che: “risultano assolutamente insostenibili le apodittiche, strumentali ed ingiuste accuse, a cui si intende fermamente reagire, se del caso con iniziative anche giudiziali, posta la natura diffamante dello scritto, che chiaramente tende a gettare un velo di discredito sull’attuale classe politica, prendendo di mira per l’ennesima volta la nostra attività, che ha la sola colpa di continuare a dare lavoro a giovani del posto, che, lo si tiene a precisare, non ha mai posto in essere alcuna violazione alle norme anticovid, solo strumentalmente chiamate in causa, senza una reale necessità”.

Dunque alla cronaca fin d’ora seguita da L’Osservatore d’Italia fanno seguito gli effetti di quello che fin dall’inizio abbiamo narrato come un ripetersi di un episodio già visto lo scorso anno. Tant’è.