Anguillara, scandalo acqua pubblica: operato ex amministratori Pd finisce in Procura

 

di Ivan Galea

 

ANGUILLARA (RM) – Nonostante le analisi dell’acqua avessero i parametri fuori norma l’Amministrazione Pd dell'ex sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno con Enrico Stronati assessore all’Ambiente non avrebbe emesso alcuna ordinanza di non potabilità dell’acqua rendendosi responsabile di far continuare a bere alla popolazione acqua ritenuta dalla Asl con valori fuori dai limiti di legge. Una asserzione appena diramata dal Comune di Anguillara che se venisse confermata dalla Procura sarebbe a dir poco scioccante tanto quanto le dichiarazioni shock che Stronati ha fatto lo scorso luglio di quest’anno quando ha scritto che dal 2001 al 2013 è stata “fornita alla popolazione acqua avvelenata e cancerogena”, delle asserzioni lapidarie che in un'altra città avrebbero provocato una indignazione generale e una circostanziata e subitanea indagine da parte delle Autorità competenti.


Ma Stronati come si suol dire a Roma ha “buttato tutto in caciara”
e tentato invano di screditare un organo di stampa che “osserva” il territorio di Anguillara da oltre quattro anni facendo la scoperta dell’acqua calda: la famiglia Galea e il suo impegno civico e di penna. Ma dopo il mediocre clamore suscitato dall’ex assessore all’Ambiente, applaudito da pochi webeti seguaci, ecco che cominciano ad uscire fuori gli scandali dell’acqua pubblica che hanno visto L’Osservatore d’Italia in prima linea nella denuncia di un presunto singolare modus operandi da parte della precedente Amministrazione che adesso viene a galla grazie all’interessamento al caso acqua pubblica di questa attuale amministrazione guidata dal sindaco Sabrina Anselmo.


Nella nota diramata sulla pagina Comune di Anguillara Sabazia Ufficio Comunicazione dell’amministrazione Anselmo si legge chiaramente che “il Comune ha provveduto ad inoltrare alla Procura della Repubblica di Civitavecchia gli atti dai quali si desume la mancanza di emissione di apposite ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua pubblica, nonostante le comunicazioni della ASL con la quale, in ragione delle analisi condotte e dei parametri fuori norma riscontrati, si richiedeva di dichiarare la assoluta non potabilità delle acque provenienti dai pozzi. Tali dati peraltro risultano agli atti essere stati confermati dalle ulteriori analisi condotte privatamente presso il laboratorio incaricato dal Comune. Questi atti saranno valutati dagli organi competenti”. Una situazione gravissima che adesso è finita in mano alla magistratura. I cittadini di Anguillara quindi avrebbero continuato a bere l’acqua dai rubinetti credendo fosse potabile quando invece non lo era? Pagheranno gli amministratori che si presume abbiano messo a serio rischio la salute della cittadinanza non emettendo alcuna ordinanza di divieto di bere?


Nel frattempo proprio perché è venuto a galla questo scandalo dell’acqua, l’Amministrazione Anselmo ha assicurato che “monitorerà costantemente e con continuità il rispetto dei parametri previsti dalla legge, intervenendo con immediatezza qualora siano presenti livelli di sostanze nocive alla salute superiori ai valori previsti”. Adesso Stronati non dovrà preoccuparsi di mandare in scena sul suo blog inutili sproloqui degni delle migliori telenovelas brasiliane degli anni ‘70 ma con tutta probabilità dovrà invece preoccuparsi di dare spiegazioni alla Procura della Repubblica di Civitavecchia su quanto contestatogli dall’attuale giunta pentastellata. Terremo sempre gli occhi aperti.