ANGUILLARA: VIGNA DI VALLE ANCORA ISOLATA. L'APPELLO AL SINDACO E ALL'OPPOSIZIONE

 

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A rischio chiusura le attività commerciali di Vigna di Valle. L’azione legale nei confronti di Roma Città Metropolitana con tutta probabilità non permetterà di risolvere rapidamente il grave problema

 

di Simonetta D'Onofrio

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Anguillara (RM) – Ad Anguillara da oltre un mese la frazione di Vigna di Valle, distante circa tre chilometri dal centro cittadino, dove hanno sede svariate attività commerciali tra cui stabilimenti balneari, si trova se non proprio isolata, in gravi difficoltà a causa dell’interruzione della strada provinciale per una frana avvenuta in località “Curva del Pizzo”.

Dal 5 febbraio, giorno in cui si è verificato lo smottamento, per raggiungere Vigna di Valle occorre percorrere via dei Monti, strada ritenuta pericolosa, a causa dell’asfalto scivoloso soprattutto nelle giornate di pioggia, oppure effettuare un lungo giro fino alla via Braccianese. Se questa condizione risulta scomoda per i residenti, costretti ad allungare i tempi per gli spostamenti, diventa un vero dramma per tutti i commercianti della zona, che hanno assistito ad un vero e proprio calo dei clienti.

La località di Vigna di Valle, con la chiusura della provinciale circumlacuale, diventa in pratica un vicolo cieco, i potenziali clienti sono costretti a un lungo trasferimento per percorrere pochi chilometri, col risultato che chi decide di passare una serata al ristorante, o in pizzeria, trova più comodo recarsi in altre località più facilmente raggiungibili, per non parlare poi dei gestori degli stabilimenti balneari che, qualora la provinciale non venga riaperta prima dell'inizio della stagione estiva, saranno costretti a chiudere i battenti.

“Siamo al collasso – riferisce Nicola, un ristoratore di Vigna di Valle – da quando è venuta giù la frana, il lavoro è crollato. Il problema non è per me, però io ho quattro dipendenti fissi, e una situazione del genere mette a rischio i posti di lavoro”.  

Nicola ci conferma anche che dopo l’incontro dello scorso 24 febbraio tra commercianti, residenti e i rappresentanti del Comune di Anguillara, non hanno più avuto notizie da parte dell'amministrazione. L’azione intrapresa dalla maggioranza è stata l’affidamento ad un avvocato per promuovere un’azione legale contro la Città Metropolitana di Roma (Ente subentrato al posto della Provincia), per intimare la riapertura della strada.

I residenti e i commercianti di Vigna di Valle, però, non possono certamente accontentarsi di un’azione legale nei confronti di Roma Città Metropolitana che con tutta probabilità non permetterà di risolvere rapidamente il grave problema. E l'impressione generale è che sembra una modalità per sollevare la giunta dalla responsabilità della mancata riapertura, evitando quindi di affrontare direttamente la questione.

Il sindaco è il responsabile della Protezione Civile, e dell’incolumità dei cittadini, così come conferma il Formez, “l'autorità comunale di protezione civile è il sindaco, sia quale capo di un'amministrazione titolare di competenze amministrative nel tempo ordinario sia quale organo personalmente chiamato ad azioni tecnico – amministrative anche di carattere estremo in occasione di eventi di protezione civile”. In questa sua funzione può, e deve, adottare tutti i mezzi per mettere in sicurezza la strada in questione. "Affidarsi all’azione legale nei confronti di altri – dichiarano alcuni residenti del luogo – significa abdicare alle proprie prerogative".

Alle dichiarazioni dei residenti si aggiungono anche quelle di molti commercianti: "Se non ha i fondi per sistemare la strada, il sindaco che vuole essere vicino ai suoi concittadini, si rechi al palazzo della Città Metropolitana di Roma, e non faccia ritorno finché non avrà ottenuto delle garanzie sulla risoluzione in tempi ristrettissimi del problema, anche a costo di fare gesti eclatanti, come per esempio incatenarsi all’ingresso di Palazzo Valentini. E questa determinazione dovrebbe essere portata avanti non solo dal primo cittadino ma anche dai consiglieri di opposizione, che devono e non possono chiamarsi fuori se ci tengono al bene della cittadinanza. I consiglieri adottino quei comportamenti che pretendono dal sindaco, in modo d dare un esempio concreto"