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Red. Cronaca
APRILIA (RM) – Audizione in commissione Ambiente alla Regione Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Partito democratico), in merito al progetto di realizzazione di una discarica controllata per rifiuti non pericolosi nel comune di Aprilia, località La Ciocca.
Adriano Palozzi (Pdl – Forza Italia), il richiedente l’audizione, ha introdotto i lavori spiegando che essa serve a capire se la discarica in quella località sia una cosa plausibile, alla luce della situazione ambientale e della presenza di centri abitati con una numerosa popolazione nei paraggi. La zona interessata, pur insistendo sul territorio di Aprilia, si trova in linea d'aria più vicina ad Ardea. A tale scopo, sono stati invitati entrambi i sindaci dei comuni interessati. Il primo a parlare è stato il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, che ha sottolineato il fatto che gli abitanti della frazione interessata sono circa tremila. Si è poi detto “preoccupato dal fatto che tali situazioni siano gestite da privati” e che non si riesca a creare degli ambiti territoriali ottimali per gestire le problematiche di questo tipo da parte pubblica. Soprattutto, il sindaco ha rimarcato come tali impianti servano soprattutto per esigenze di altri territori, perché ad Aprilia si è prossimi a raggiungere il 75 per cento di differenziata.
Identiche le posizioni del sindaco di Ardea, Luca Di Fiori, che ha ricordato come la sua città abbia già subito una simile operazione anni or sono, con la discarica di Montagnano, posta ai limiti del proprio territorio. Ma ancora di più in questo caso, la presenza di attività imprenditoriali – e soprattutto di 20 mila abitanti – sconsiglia nel modo più assoluto l'ubicazione in quel luogo. Va aggiunto alle criticità presentate da tale progetto che esistono linee di approvvigionamento idrico in quei luoghi, che lo studio alla base di esso appare carente, la presenza di vincoli sui terreni e anche il fatto che ci sono già in zona altri impianti di trattamento meccanico biologico sia dell’organico che dell’indifferenziato in attività.
Da parte della società Paguro, che dovrebbe realizzare la discarica e che si è espressa per voce del consulente, avvocato Fonderico, si è osservato però che non si tratta di aprire una discarica ex novo, quanto piuttosto di “bonificare e risanare attraverso la creazione di una discarica controllata un'area che già è fortemente inquinata”; da questo punto di vista, piuttosto, ha proseguito il consulente della società, non si capisce come si sia potuto pensare di installare condotte idriche.
L’assessore ai rapporti con il Consiglio, ambiente e rifiuti, Mauro Buschini, ha spiegato che “si è nella fase di aggiornamento del piano rifiuti”, che deve essere presentato per fine anno, e la Regione ha necessità di programmare nuove discariche di servizio, anche se la differenziata procede bene. Le valutazioni da fare sono di tipo tecnico, a questo punto. Da questo punto di vista, l’ingegnere Tosini dell’Area ciclo rifiuti della giunta regionale, ha chiarito che la conferenza di servizi in svolgimento è finalizzata a conoscere, come vuole la legge, la consistenza dello stato di fatto, dal punto di vista anche vincolistico. Quindi si dovranno acquisire i vari pareri delle competenti autorità, dopo di che si passerà alla fase valutativa. La valutazione di impatto ambientale è attualmente sospesa in attesa di chiarimenti e integrazioni alla documentazione presentata, ha concluso l’ingegnere.
Tra i consiglieri presenti, Gaia Pernarella (Movimento 5 stelle) ha criticato quello che a suo dire sarebbe il meccanismo tipico della procedura dell'installazione di impianti nella regione, che parte sempre dall'istanza del privato più che dalla pianificazione pubblica. Francesco Storace (La Destra) si è detto soddisfatto della concordia sul tema del risanamento, ma si è chiesto se ci sia veramente una linea univoca da parte regionale sul tema, con riferimento ai vari territori. Altra preoccupazione di Storace quella della legittimazione delle amministrazioni pubbliche a partecipare alla conferenza e delle deroghe concesse. Daniele Fichera (Psi per Zingaretti) ha chiesto se il piano rifiuti preveda solo una valutazione quantitativa o anche qualitativa dei siti individuati, cosa in cui a suo avviso risiede il cuore del problema, ai fini della tutela delle comunità locali. "Mancanza di pianificazione" è la definizione di quella che è la situazione attuale, secondo Giuseppe Simeone (Pdl-Forza Italia).
L'assessore ha concluso ribadendo la centralità della pianificazione per la Regione, pianificazione che “non si basa su soli criteri quantitativi”, ha aggiunto. Gli impianti di trattamento meccanico biologico sono sufficienti, ha proseguito Buschini, non così le discariche, però. L'assessore ha negato tuttavia che ci siano in programma deroghe per ampliamenti ed ha ammesso che la conferenza di servizi va "organizzata meglio" e a tal fine sarà emanata un’apposita circolare per disciplinare anche la presenza dei consiglieri. Quanto alle deroghe in atto, sono previste dalla normativa vigente, ha aggiunto Tosini.
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