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Latina

Aprilia: I lavoratori comunali dicono NO al contratto decentrato

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Tempo di lettura 2 minuti Chierchia: "La speranza è che il Sindaco intervenga in prima persona per risolvere la questione"

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Red. Cronaca

APRILIA (LT)
– Si è tenuta venerdì mattina l’assemblea dei lavoratori del Comune di Aprilia indetta dalla RSU, Rappresentanza Sindacale Unitaria, al fine di discutere e porre in votazione la proposta di modifica del contratto decentrato dei dipendenti comunali. Il risultato è stato che i lavoratori si sono espressi a grande maggioranza ritenendo non ricevibile la proposta di nuovo contratto decentrato. "Nei giorni scorsi anche la nostra sigla sindacale aveva convocato un’assemblea dei propri iscritti e simpatizzanti, – dichiara il reggente CISL FP Latina Roberto Chierchia –  nella quale a maggioranza assoluta i lavoratori hanno chiesto alla CISL FP di Latina di non sottoscrivere l’accordo. Quindi – prosegue Chierchia – la riunione della RSU ha confermato la posizione della nostra sigla sindacale che da circa un anno ha rappresentato più volte all’amministrazione apriliana il malessere dei lavoratori per una serie di scelte non condivise con le rappresentanze sindacali, che stanno creando problemi sia nell’erogazione dei servizi ai cittadini ma anche una sensibile riduzione dei livelli salariali dei lavoratori. Il punto principale che abbiamo rappresentato in ogni riunione della delegazione trattante è la mancanza di volontà da parte dell’amministrazione di valorizzare il proprio personale con le progressioni economiche orizzontali, ferme oramai da quasi dieci anni. Per non parlare poi – evidenzia il rappresentante sindacale –  delle restrizione attuate nei vari istituti contrattuali ed in particolare nel settore della Polizia Locale, dove in maniera totalmente unilaterale, l’amministrazione ha modificato gli orari di servizio, ha attribuito i gradi, non ha erogato le indennità relative al disagio, addirittura prima della sottoscrizione del nuovo accordo, i progetti, i buoni pasto, non vuole utilizzare i proventi del codice della strada per i progetti finalizzati alla sicurezza stradale ed alla previdenza complementare, nonostante la previsione normativa, tutto ciò ha portato addirittura allo sciopero totale dei lavoratori di tale settore. Ora ovviamente la scelta ricadrà sull’Amministrazione che dovrà decidere se cercare una mediazione con le rappresentanze sindacali oppure continuare per la sua strada, continuando a non ascoltare le istanze dei propri lavoratori. La nostra speranza – conclude Chierchia – è che il Sindaco intervenga in prima persona per risolvere la questione dando precise direttive ai propri dirigenti, al fine di evitare ulteriori disagi ai cittadini, visto che l’unica strada rimasta è quella delle iniziative sindacali e legali che potrebbero estendersi anche ai lavoratori dell’Azienda Speciale Multiservizi, viste le ultime deliberazioni approvate che prevedono esternalizzazione di servizi e riorganizzazioni, senza, al momento, alcun consenso delle organizzazioni sindacali".

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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