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Roma

ARDEA, STORIA DI UN RAGAZZO DISABILE: QUELL’IRRAGGIUNGIBILE CENTRO RICREATIVO DI POMEZIA

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Tempo di lettura 3 minuti Antonio, lo ripete diverse volte: vorrei, con questo mio “sfogo”, far accrescere l’interesse dell’opinione pubblica sulla mia condizione, una realtà comune a tanti altri disabili sparsi nel mondo

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di Simonetta D’Onofrio

Ardea (RM) – Scarsa attenzione per chi è costretto a rimanere inchiodato su una sedia a rotelle, desideroso di raggiungere un posto ricreativo distante dalla sua abitazione una decina di chilometri. Sembra essere questa la motivazione che ha spinto un giovane trentenne a contattarci per porre all’attenzione della redazione il suo annoso problema. Antonio (nome di fantasia per proteggere la sua privacy) è affetto da distrofia muscolare dall’età di tre anni ed è costretto a rimanere bloccato in una carrozzina. Ho sempre trovato difficoltà a poter raggiungere qualsiasi posto — ci dice — il ragazzo e devo essere sempre accompagnato in ogni occasione da mia madre.

Antonio, lo ripete diverse volte: vorrei, con questo mio “sfogo”, far accrescere l’interesse dell’opinione pubblica sulla mia condizione, una realtà comune a tanti altri disabili sparsi nel mondo. Persone con disagi che troppo spesso vengono dimenticate dai media e da chi ha il potere decisionale, uomini e donne che non solo subiscono il dolore fisico ma anche il disagio psichico provocato soprattutto dalle istituzioni che non garantiscono il raggiungimento della pari dignità sociale oltre che morale.

Il nostro protagonista, avrebbe voluto trascorrere un periodo di tempo di questa pausa estiva, presso un centro ricreativo diurno di Pomezia, specializzato per chi ha gravi disabilità, distante qualche chilometro dal territorio comunale dove risiede (si raggiunge con meno di un quarto d’ora in macchina).

“Sarebbe stato per lui una vera e propria terapia, proprio per stare insieme agli altri, per soddisfare l’esigenza di uscire e relazionarsi con il mondo esterno – sostiene la madre separata da molti anni – per questi motivi ho fatto questa richiesta al Comune dove Antonio risiede. Ho pensato che un ambiente con un clima positivo, gli avrebbe permesso un notevole sviluppo delle abilità cognitive, attraverso laboratori e attività di socializzazione”.

La mamma di Antonio ci racconta di aver tentato invano di contattare l’Amministrazione Comunale per richiedere assistenza specifica per lo spostamento di Antonio presso la struttura di Pomezia, perché non in grado di sostenere alcuna spesa aggiuntiva, già gravata da numerose altre spese che da sempre si sobbarca per il mantenimento di un ragazzo disabile.

Allora noi de la redazione ci siamo mossi e abbiamo immediatamente ricevuto una risposta: L’addetto stampa ci ha comunicato che al momento non c’è la possibilità di fornire adeguata copertura per questo tipo di servizio. Il caso sarebbe comunque sotto osservazione dai servizi sociali, che ne conoscono la situazione specifica.

Non è solo Antonio ad affliggersi, e non è un problema solo di Ardea, comune di oltre 42.000 abitanti alle porte di Roma.

La mobilità per le persone con la carrozzella, i servizi specifici da poter offrire per superare le difficoltà oggettive, riguardano molte realtà nel territorio nazionale.

In questo caso abbiamo parlato di trasporto “non obbligatorio” e non previsto da parte di una Pubblica Amministrazione, ma il tema della disabilità è molto vasto e articolato.

Il Censis, di recente, ha definito disabili, i più diseguali nella crescita delle diseguaglianze sociali. Secondo l’Istituto di Ricerca socio-economica le persone disabili saranno 4,8 milioni nel 2020. Dopo la scuola, i disabili saranno destinati all'invisibilità. In Italia la spesa pubblica (437 euro pro-capite all'anno) è molto inferiore a quella media europea (535 euro). Finita la scuola “obbligatoria”, afferma il Centro Studi Investimenti Sociali “tutti a casa”. Il destino dei ragazzi ormai grandi che escono dal sistema scolastico è sintetizzabile con una parola: dissolvenza.

Carreggiate sconnesse, dislivelli negli esercizi commerciali pubblici, mancanza dell’attuazione delle normali norme del codice della Strada sono ormai disagi con i quali, purtroppo, i disabili sono costretti a conviverci “normalmente”. Se aggiungiamo, inoltre, una forte mancanza di sensibilità verso chi soffre, una completa trascuratezza nell’accompagnare i bisogni di queste persone, non solo da chi ha incarichi istituzionali, ma da parte di chi dovrebbe interagire e promuovere percorsi accessibili, mettendo a disposizione strumenti che ne permettono il buon funzionamento, ci accorgiamo che si è fatto ben poco finora. Anche in questo caso la mancanza di una legge organica, affrontata a livello europeo, potrebbe fare molto, una direttiva ad hoc che “obblighi” tutte le istituzioni a comportarsi allo stesso modo, da Nord a Sud, Isole comprese.

 

 

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Castelli Romani

Ariccia, la Locanda Martorelli partecipa alle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi Illustri italiani

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Sabato 1 e domenica 2 aprile 2023, la Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour di Ariccia partecipa alla seconda edizione delle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi Illustri italiani, patrocinata dal MIC e dall’Icom Italia. Una giornata dedicata ai luoghi che custodiscono la memoria e il lascito dei “Grandi” alla quale parteciperanno ben 114 case museo.
 
È per celebrare questi luoghi carichi di suggestione che l’Associazione Nazionale Case della Memoria ha deciso di promuovere in tutta Italia la Giornata nazionale delle Case dei personaggi illustri, in programma per il prossimo sabato 1 e domenica 2 aprile. Piccole case o ville storiche, abitazioni o veri e propri musei, residenze stabili o “rifugi” estivi, in cui si respira un’atmosfera diversa, in cui la Storia si mescola con il presente, per mantenere vivo il ricordo di chi, pur non essendo più in vita, ha ancora molto da dire. Tutte unite idealmente per due giorni sotto la stessa insegna: valorizzare la memoria del passato per tramandarla alle nuove generazioni.
 
“Due giorni di porte aperte per riaccendere l’attenzione sulle tantissime case di personaggi illustri di cui è disseminato il nostro Paese – spiega Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Un modo per ‘unire le forze’ e dire: noi ci siamo. Quello che da quasi vent’anni anima la nostra associazione è proprio la voglia di non lasciare indietro nessuno, ma anzi fare il più possibile rete per arrivare a un fine comune: che si parli delle case dei ‘Grandi’, per alimentare la voglia di scoprirle e immergersi nella loro atmosfera”.
L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante” del Programma UNESCO “Memory of the World” (sottocomitato Educazione e Ricerca).
 
La Locanda Martorelli, di proprietà del Comune di Ariccia – (Roma), è un edificio storico sul corso Garibaldi ad Ariccia ed affaccia sulla Piazza di Corte realizzata nella seconda metà del ‘600 su progetto di Gian Lorenzo Bernini. Nella seconda metà del ‘700 era di proprietà dell’artista Giovan Battista Stazi e a questo periodo risalgono le tempere murarie a carattere storico mitologico opera del pittore polacco Taddeo Kuntze e degli artisti suoi collaboratori. Il pregevole ciclo pittorico si compone di 11 tempere murarie che raccontano la storia dell’antica città di Aricia e dei suoi culti quali Diana e Ippolito.
 
Il Casino Stazi nell’800 viene acquistata da Antonio Martorelli che la trasforma in un albergo che ha ospitato numerosi artisti quali Massimo D’Azeglio, Nino Costa, William Turner, Camille Corot, Henry Wadswort Longfellow e tanti altri. Dal 2009 il Comune di Ariccia ha affidato il servizio di custodia e visite didattiche all’Associazione Archeoclub Aricino Nemorense aps (iscritta al Registro Unico del Terzo Settore) che ha musealizzato alcuni ambienti con un percorso dedicato al Grand Tour e all’Appia Antica.
 
“Sono estremamente soddisfatta – ha commentato la consigliera comunale Irene Falcone – per essere riuscita, insieme alla collega Anita Luciano e a tutta l’amministrazione comunale, a portare la Locanda Martorelli all’interno della rete nazionale delle Case Museo. Questi due giorni di visite guidate saranno importanti per continuare quel processo di marketing culturare del territorio che stiamo portando avanti da qualche anno e che sta mettendo Ariccia sempre più al centro dell’area dei Castelli Romani, non solo per le sue eccellenze enogastronomiche ampiamente riconosciute, ma anche per il valore storico, artistico e culturale del proprio territorio”

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Roma

Roma, truffa del finto pacco: in manette coppia in trasferta da Napoli

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Medaglie D’oro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 32 anni e una donna di 24 anni, entrambi già con precedenti, gravemente indiziati del reato di truffa aggravata in concorso in danno di una donna anziana.
La vittima, una 90enne romana, era stata contattata al telefono da un uomo che spacciandosi per il nipote in difficoltà, chiedeva di pagare all’ufficio postale una somma pari a 450 euro quale contrassegno per un pacco che le doveva essere consegnato. Il finto nipote ha riferito alla vittima che un’incaricata delle poste si sarebbe presentata presso la sua abitazione per ritirare la somma pattuita. Approfittando dell’evidente buona fede della vittima, la 24enne si è presentato a casa della donna e le ha consegnato un finto pacco al cui interno vi era una scatola vuota, facendosi consegnare la somma di 450 euro in contanti. L’intervento repentino dei militari ha permesso di bloccare l’indagata e il suo complice ed a restituire il denaro e alcuni gioielli alla povera vittima. L’arresto è stato convalidato.

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Castelli Romani

Velletri, Fausto Servadio su ospedale: “Con coerenza sempre in difesa della salute pubblica”

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VELLETRI, SERVADIO SU OSPEDALE: «CON COERENZA, SEMPRE IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA»

«Sull’ospedale di Velletri ci sarebbe tanto da dire e ricordare: governava il centrodestra in Regione quando presentai ricorso al Presidente della Repubblica, facemmo i consigli comunali straordinari in piazza, ci opponemmo in ogni sede e riuscimmo a scongiurarne il declassamento da Dea di primo livello a presidio territoriale. Oggi, con le ultime notizie che ci arrivano e che parlano di un nuovo possibile commissariamento della sanità potremmo ritrovarci a dover difendere il nostro ospedale. Siamo pronti ancora una volta a ripercorrere tutto ciò che abbiamo fatto per tutelare la salute di migliaia di persone. Il nosocomio di Velletri è una realtà seria e fondamentale per gli oltre 50 mila abitanti che vi risiedono e non solo perché serve un bacino di utenza di 150 mila persone. Con coerenza manteniamo la posizione di sempre: siamo dalla parte di chi considera l’Ospedale della nostra città un polo fondamentale di riferimento che per nessun motivo deve essere depauperato o subire razionalizzazioni a discapito della nostra salute». Così in una nota il candidato Sindaco di Velletri Fausto Servadio.

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