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AREZZO, CARABINIERI IN AZIONE: TRA NATALE E CAPODANNO UN ARRESTO E 25 DENUNCE

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Una persona è stata tratta in arresto, venticinque denunciate in stato di libertà, due segnalate alla Prefettura. Dodici contravvenzioni per infrazione all’ordinanza comunale che vieta l’esercizio della prostituzione su strada.

 
Redazione
Arezzo
– I Carabinieri della Compagnia di Arezzo hanno denunciato in stato di libertà per ricettazione un 49/enne e un 33/enne rumeni, entrambi residenti in Arezzo.

Nei giorni scorsi i due venivano fermati a bordo di una mercedes che, a seguito di accertamenti, risultava essere stata rubata il 2 giugno 2013 in provincia di Ravenna.

Un 27/enne di Arezzo veniva denunciato, anch’egli per ricettazione, perché trovato in possesso di un telefono cellulare, risultato asportato il 17 maggio scorso ad una 50/enne di Arezzo.

Un 19/enne di Arezzo veniva denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, essendo stato trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana, di anfetamina e di un bilancino di precisione.

Un 22/enne della provincia di Lucca, fermato a bordo della propria autovettura con una mazza da baseball custodita all’interno del bagagliaio, veniva denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere.

Un 44/enne del basso Casentino veniva denunciato perché, dopo aver provocato un incidente stradale, nel quale una persona riportava lievi ferite, si era allontanato senza prestarle soccorso.

Un 22/enne rumeno residente in Casentino, fermato alla guida di una autovettura, veniva denunciato per guida senza patente.

Per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti venivano segnalati alla Prefettura una 40/enne di Arezzo, perché trovata in possesso di una siringa con la quale, poco prima, si era iniettata una dose di eroina e un 18/enne della Valdichiana, perché trovato in possesso di alcuni grammi di hashish.

Per guida in stato di ebbrezza alcoolica venivano denunciati una 30/enne, un 27/enne ed un 26/enne di Arezzo, due 45/enne rumeni, anch’essi residenti in Arezzo e altri due stranieri, un 24/enne, residente in Valdarno e un 41/enne del basso Casentino.

Tutti i suddetti, fermati alla guida delle rispettive autovetture, venivano trovati con un tasso di alcool nel sangue superiore ai limiti previsti dalle norme vigenti.

Costante anche l’attività preventiva volta a contrastare la diffusione del fenomeno della prostituzione su strada. Dodici persone, nove meretrici e tre clienti, sono stati contravvenzionati dai Carabinieri della Compagnia di Arezzo per violazione dell’ordinanza comunale specificatamente emanata in materia.
 

I Carabinieri della Compagnia di Bibbiena hanno tratto in arresto un minore degli anni 18 originario della provincia di Terni, nei cui confronti il Tribunale dei Minorenni di Perugia aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere, dovendo il giovane scontare un mesi di reclusione.

 I Carabinieri della Stazione di Camucia hanno denunciato in stato di libertà per rissa 9 persone, 4 italiani e 5 rumeni, tutti di età tra i 25 e i 44 anni, residenti in Valdichiana.

Verso le 4 del primo gennaio 2014, nei pressi di un locale notturno della Valdichiana, per futili motivi, le suddette persone venivano alle mani,  tanto che si rendeva necessario l’intervento dei militari dell’Arma per riportare la calma.

Solo un 43enne italiano veniva medicato presso l’ospedale S. Margherita di Cortona.

 I Carabinieri della Stazione di Terontola hanno denunciato in stato di libertà un 31enne albanese per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato  di alterazione psicofisica dall’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Verso le 08,30 del primo gennaio scorso il 31enne, alla guida della propria autovettura, mentre stava percorrendo la strada regionale 71, usciva dalla carreggiata, finendo in un fossato nei pressi dello svincolo per Castiglion del Lago (PG) del raccordo autostradale Perugia –  Bettolle (SI).

Alla richiesta dei militari dell’Arma intervenuti sul posto, l’uomo opponeva il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti finalizzati ad accertare l’eventuale stato di alterazione psicofisica.

Allo straniero veniva ritirata la patente, mentre l’autovettura veniva sottoposta a sequestro.

 

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Roma, città aperta o città allo sbando? La capitale tra disagi quotidiani, criminalità e ingiustizie: è tempo di risposte dalle istituzioni

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Nel caos delle strade e sui mezzi di trasporto, bande di borseggiatori agiscono impunemente, mettendo in pericolo residenti e turisti

La città eterna diventata la torre di Babele, e fin qui non ci sarebbe niente di male, considerando che è il centro culturale mondiale, e la sua bellezza e la sua storia ne esaltano l’importanza, facendola diventare il luogo al mondo più importante da visitare. Purtroppo, oltre la celebre canzone, viene alla mente il titolo di un altro grande film “Roma città aperta”, per la situazione attuale della capitale.

Roma città aperta nel bene e nel male, ma, attualmente i lati negativi, sono di gran lunga superiori a quelli positivi. La vita, per chi vive in città, è diventata difficile, difficoltosa e pericolosa, ricordando l’atmosfera dei violenti stati sudamericani.

Non ci sono settori della vita pubblica, esenti da pesanti critiche e preoccupazioni, e, questo non fa altro che aumentare la tensione e la paura per la propria incolumità, oltre le difficoltà di qualsiasi esigenza burocratica.

L’ onesto cittadino che lotta giornalmente per le necessità lavorative, o ancor più riguardanti la salute, deve subire passivamente ingiustizie e pericoli di vario genere. Si perde tempo e lavoro per poter rinnovare una semplice Carta D’ Identità, a volte bisogna aspettare dei mesi, e magari, dover andare a richiederla in altri luoghi al di là della nostra residenza, ci sono spesso scioperi dei mezzi pubblici, stranamente quasi sempre di venerdì, e di conseguenza si ricorre ai Taxi che non si trovano, e che quando si è fortunati a trovarne uno, si incappa in qualche conducente disonesto che approfitta della situazione.

Ma la situazione più grave è quella della criminalità, sia essa micro od organizzata, a rendere la vita, ogni giorno più difficile e pericolosa. Quali sono le risposte delle istituzioni? I malavitosi approfittano di queste leggi permissive, per essere sempre più sfrontati, arroganti e violenti, trasferendo, quando sono stranieri, la violenza dei loro paesi nelle nostre città. Sui mezzi pubblici, le bande sudamericane di borseggiatori, hanno preso il sopravvento su quelle dei Rom, con la novità di essere più violenti e quindi potenziali assassini.

La tecnica di borseggio, si differenzia oggigiorno non soltanto per la loro abilità, ma per la cattiveria con cui rubano con violenza fisica infischiandosene della presenza di altre persone. Tutto ciò accade, perché sanno bene che le leggi italiane sono permissive, ed il numero di questi delinquenti cresce esponenzialmente di giorno in giorno.

Perché lavorare, quando ci si può arricchire facendo il finto turista? Perché queste persone, colte sul fatto più volte, sono ancora in circolazione, libere di tornare a delinquere? Quando il derubato reagisce, viene malmenato se non addirittura accoltellato, ma se arreca danno al malvivente deve anche risarcirlo. Questo stato di fatto, è lo specchio del paese di Pulcinella, dove il più debole deve subire in ogni caso. Sulla metro, gli altoparlanti invitano continuamente i viaggiatori a stare attenti per la presenza di possibili borseggiatori, autentica presa in giro, perché questi ci sono sempre e sempre più numerosi.

Dalle telecamere si vedono benissimo, si riconoscono, ma quando fuggono con il bottino non vengono fermati e perquisiti. Abbiamo bisogno di questi stranieri? Fra l’altro, mettono in cattiva luce i loro stessi connazionali, che al contrario lavorano onestamente con tanti sacrifici. Si deve necessariamente spendere una parola sul fenomeno Cicalone.

Cicalone ed i suoi compagni stanno svolgendo un’opera utile e buona per la società, denunciando apertamente questi borseggiatori, senza alcuna violenza e cercando di far capire loro che non si deve rubare. Meriterebbero una medaglia, poiché le forze dell’ordine, oltre avere le mani legate, non possono essere onnipresenti, ma i soliti buonisti, comodi nelle loro poltrone, attaccano questo paladino e compagni, protettori della legalità, dei deboli turisti e della dignità del nostro paese, asserendo, che non è compito loro l’ordine pubblico. Le autorità politiche e tutte le altre del campo giudiziario, devono spiegare ai cittadini, perché questi delinquenti sono ancora liberi di arricchirsi sulle lacrime delle persone oneste, malmenandole spesso pubblicamente se reagiscono, consci che nessuno interviene in difesa perché ha paura. E’ questo il nostro bel paese? Necessitano diecimila Cicalone.

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Trump vince la corsa alla Casa Bianca: la rinascita di un sogno americano

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Il Tycoon ha saputo cogliere il malessere di una nazione stanca, che vede nelle teorie gender e nelle identità fluide, un’anomalia piuttosto che un progresso

Donald Trump, l’imprenditore diventato presidente, ha riconquistato la Casa Bianca in un’operazione che ha dell’incredibile.

Una vittoria, questa, non solo del partito Repubblicano, che riaccoglie a braccia aperte il suo leader dopo il naufragio del 2020, ma anche una riconquista del voto popolare, portando i conservatori a dominare nuovamente il Senato e la Camera dei Rappresentanti.

Un “filotto” riuscito a pochi presidenti e che interrompe il ritmo delle previsioni cupe che i sondaggisti americani avevano alimentato, fallendo clamorosamente ancora una volta.

Ma cosa c’è dietro questa vittoria?

E qui ci sono domande che risuonano forti. Perché, chiedo, Donald Trump ha vinto ancora una volta? La risposta si nasconde nei dati: la sua narrazione riesce a calamitare il voto dell’americano medio, accalappiano anche i giovani sotto i 30 anni.

È un successo che travalica le polemiche e che riaccende il sogno americano, quel sogno che molti avevano dato per spacciato.

Trump ha saputo cogliere il malessere di una nazione stanca, che vede nelle teorie gender e nelle identità fluide, un’anomalia piuttosto che un progresso.

La sua retorica si contrappone a una realtà dove, secondo lui, la politica sembra sempre più al servizio di una ristretta élite di minoranze e delle loro tutele.

Una narrativa, questa, che riesce a risuonare nelle stanze della gente comune, quella che si alza la mattina per andare a lavorare e non ha voglia di sentir parlare di diritti che percepisce come distanti dalla sua quotidianità.

In un discorso che già entrerà nella storia, Trump dichiara: “Abbiamo fatto la storia”.

È una frase che riempie di orgoglio i suoi sostenitori, che lo vedono come un guerriero tornato a combattere per la propria patria. Dopo una sconfitta che sembrava definitiva e le incertezze nate dalle sue vicende legali, il tycoon è riuscito a risalire la corrente e, con audacia, è tornato a rivestire la carica di presidente.

La sua vittoria è un monito, una catarsi per molti americani che credevano di aver visto il peggio; è una vittoria che si nutre della paura e dell’incertezza, del desiderio di sicurezza e di un ritorno a un’idea di America che, secondo il suo discorso, è stata minacciata ed, oggi, con il suo ritorno, torna anche l’eco di un’America che si crede forte, indomita e irriducibile.

Così, mentre i democratici si interrogano su come navigare il nuovo panorama politico, Trump riprende il suo posto nel grande gioco della sfida politica americana.

Siamo di fronte a un nuovo inizio? O semplicemente a una transizione che mette in luce le profonde divisioni di un Paese che fatica a trovare un terreno comune?

Le prossime mosse saranno fondamentali, ma una cosa è certa: Donald Trump sa come sfruttare le fragilità di una nazione, e lo ha dimostrato ancora una volta.

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Sicurezza stradale o fonti di entrate? L’Italia al centro del dibattito sulle multe da record

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Con oltre 1,5 miliardi di euro incassati nel 2023 e un numero spropositato di autovelox e T-Red, il Paese si interroga se il fine ultimo sia davvero la protezione degli automobilisti o un’opportunità di guadagno per le amministrazioni locali

Negli ultimi due anni, il concetto di “sicurezza stradale” in Italia è stato messo in discussione, con cifre record di multe che hanno portato a incassi straordinari per le amministrazioni comunali, spesso a scapito della vera protezione degli automobilisti.

Un esempio eclatante arriva dal semaforo di via Tuscolana a Frascati, che da solo può emettere fino a 1.300 multe al giorno, alimentando il dibattito sull’effettiva funzione di questi strumenti di controllo.

Una delle tante foto giunte in redazione che mostrano la coda del semaforo di via Tuscolana a Frascati

Il 2023 ha segnato un record, con sanzioni che in totale hanno superato la cifra di 1,5 miliardi di euro. Tra le città più colpite c’è Firenze, con una media di 198,6 euro di multe per abitante. Ma è il piccolo comune di Colle Santa Lucia, in provincia di Belluno, a destare scalpore: con soli 346 abitanti, ha raccolto ben 747 mila euro in contravvenzioni.

Un’indagine più ampia ha poi rivelato la sorprendente diffusione di autovelox in Italia

Su 113.831 autovelox presenti a livello mondiale, ben 11.303 si trovano nel nostro Paese, che rappresenta così il 9,93% del totale globale, nonostante la rete stradale italiana si estenda per circa 487.700 chilometri, una lunghezza ben inferiore rispetto a quella degli Stati Uniti o di altre nazioni europee con minore densità di apparecchi. Questo confronto mette in luce una realtà preoccupante: se Paesi come Regno Unito, Germania, Spagna e Svezia dispongono di un numero inferiore di dispositivi nonostante le reti stradali più ampie, ci si interroga sul perché l’Italia abbia così tanti strumenti di controllo.

Il fenomeno T-Red

A Cerveteri, comune con 37.978 abitanti, i sistemi T-Red hanno emesso oltre 4.200 multe in un anno, mentre a Roseto degli Abruzzi, con 25.670 abitanti, si sono registrate oltre 1.000 sanzioni in pochi mesi. Questi esempi fanno sorgere domande sull’effettivo scopo dei controlli, progettati per garantire la sicurezza stradale ma spesso percepiti come strumenti per far cassa.

La proliferazione di autovelox e T-Red, nati per proteggere gli automobilisti, porta oggi molti a domandarsi se l’obiettivo non si sia spostato da quello della sicurezza stradale a una mera fonte di entrate per le amministrazioni locali.

È tempo di riflettere sul reale significato di sicurezza stradale e garantire che questi strumenti rispondano a un’autentica necessità di protezione, piuttosto che al bisogno di riempire le casse pubbliche.

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