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Cronaca

AREZZO: PRESA BANDA DI RUMENI SPECIALIZZATA IN FURTO BANCOMAT CON SPACCATA

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Tempo di lettura 2 minuti Sono tuttora in corso le ricerche al fine di rintracciare il terzo malvivente, componente della banda specializzata in furti di bancomat con spaccata

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Redazione

Arezzo – I carabinieri della stazione di pieve santo stefano e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di bibbiena hanno tratto in arresto per furto aggavato un 37enne e un 24enne , rumeni, senza fissa dimora, resisi responsabili di un furto con spaccata presso un bancomat.
In data 21 gennaio 2015 alle ore 03.20 la centrale operativa della compagnia  carabinieri di bibbiena veniva attivata sulla utenza 112 in quanto, presso l’autogrill situato nel comune di Pieve Santo Stefano sulla corsia in direzione sud della s.g.c. “e45”, si era verificata una “spaccata” ad opera di alcuni individui incappucciati, che agganciavano con una grossa e resistente corda da carico l’apparecchiatura bancomat posizionata all’interno del ristorante e  la trainavano fuori, per caricarla poi a bordo di un furgone di colore bianco. La manovra era repentina e causava gravi danni all’infrastruttura e alle suppellettili del locale. I malfattori nell’immediatezza riuscivano a far perdere le proprie tracce, per cui venivano immediatamente attivate le ricerche, a cui partecipavano, oltre ai militari della stazione di pieve santo stefano e del nucleo operativo e radiomobile di bibbiena, anche  pattuglie delle altre compagnie del comando provinciale di arezzo.  
Nella notte, nonostante la pioggia battente, venivano perlustrati in maniera minuziosa i campi circostanti l’autogrill, alla ricerca degli autori del furto e del furgone utilizzato per la spaccata.
Verso le 5, nei pressi della s.g.c. “e45”, i militari operanti, intercettavano i  tre individui, che si stavano allontanando a piedi. Gli stessi, alla vista dei militari, si davano a precipitosa fuga e, mentre due riuscivano ad allontanarsi, uno , un 37enne rumeno senza fissa dimora, veniva bloccato e portato in caserma dove, sottoposto a perquisizione, veniva trovato con addosso 2 marsupi, nei quali erano conservati complessivamente circa 39 mila euro, facenti parte della somma contenuta nel bancomat asportato.
Nelle ore successive i militari dell’arma rinvenivano, allinterno di un capannone agricolo,  il furgone utilizzato per commettere il furto, un yundai modello h100, risultato asportato il 16 gennaio scorso presso una officina in provincia di brescia. All’interno dello stesso venivano anche rinvenuti i resti del bancomat, aperto e ridotto ad un cumulo di ferraglia.
Le ricerche, coordinate dal comando provinciale di arezzo, continuavano in modo incessante, sia attraverso il presidio delle possibili vie di fuga  a bordo di eventuali veicoli da parte dei restanti malviventi, sia attraverso le battute a piedi in zone impervie, che potessero offrire un temporaneo rifugio agli altri soggetti coinvolti e,
Nel primo pomeriggio, i carabinieri della stazione  di pieve santo stefano, in un casolare abbandonato in loc. Formole, rintracciavano un 24enne, anchegli rumeno e   senza fissa dimora, che alla vista dei militari accennava un tentativo di fuga, ma veniva subito immobilizzato.
Sottoposto a perquisizione veniva trovato in possesso di un marsupio contenente circa  euro 20.000, anche questi facenti parte della refurtiva.
Sono tuttora in corso le ricerche al fine di rintracciare il terzo malvivente, componente della banda specializzata in furti di bancomat con spaccata,  che dovrebbe avere con se il resto del bottino, ammontante a circa 20.000 euro, somma mancante dal totale contenuto nel bancomat.
I due soggetti, entrambi pregiudicati, sono stati tradotti dai carabinieri presso la casa circondariale di arezzo.

 

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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