AREZZO: SUL RITROVAMENTO DI OSSA UMANE SI ATTENDE L'ESITO DEL DNA

di Angelo Barraco

Arezzo –  Sul caso di Guerrina Piscaglia vi sono sono molti punti oscuri e molte posizioni poco chiare poiché i soggetti coinvolti hanno (o hanno avuto) un ruolo nella sua vita talmente particolare da rendere le circostanze e le dinamiche sempre più fitte e dense di mistero. Il coinvolgimento di un prete, Padre Graziano, e il coinvolgimento del marito; tutto è un dubbio: e se fossimo giunti ad una svolta nel caso della misteriosa scomparsa di Guerrina Piscaglia, scomparsa da Ca’ Raffaello il primo maggio scorso? Pochi giorni fa sono state trovate delle ossa presso il cimitero di San Gianni, nel comune di Sestino, ad Arezzo. La pista che ha portato gli inquirenti al piccolo cimitero di San Gianni riguardano probabilmente una telefonata che Padre Graziano ha fatto ad una persona di quel luogo. Il paesino di San Gianni dista da Ca’ Raffaello 8 Km. Oltre a questi elementi riconducibili a Padre Graziano, c’è un altro elemento importante da sottolineare, ovvero che Padre Graziano celebrava messe proprio a San Gianni. 
 
Il corpo. Per quanto riguarda il corpo, il proprietario del cimitero ha detto che quel corpo non apparteneva a quel cimitero, inoltre il cimitero è sempre aperto e non c’è un custodie quindi l’accesso è semplice non per niente complesso, salvo occhi indiscreti. Per quanto riguarda i dettagli in merito al cadavere, la donna è stata bruciata, sotterrata altrove, poi dissotterrata e sotterrata nell’ossario. La circostanza della terra e del dissotterramento è accertata dalla presenza di terra nei resti ossei estranea a quella presente nell’ossario. Il cadavere non aveva vestiti e ciò che emerge dagli ambienti investigativi è che l’altezza è di 1.55, uguale a quella di Guerrina. Un elemento importante che riguarda le sepolture all’interno del cimitero riguarda la testimonianza di un operaio del cimitero che ha dichiarato che all’interno dell’ossario, l’ultima volta che hanno messo un cadavere, è stato nel novembre 2014.