Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice in merito alla chiusura dell'ospedale Spolverini di Ariccia.
Ecco la lettera:
Ariccia (RM) – Sono veramente delusa. Quando ho sentito dire: lo Spolverini chiude e questa volta è vero! Mi e' crollato il mondo addosso! mi son detta e adesso?
Noi poliomielitici con sindrome post polio che fine faremo? Poco importa se finiamo in un letto senza poterci muovere, Noi che abbiamo dato tanto. In che modo? Ci siamo fatti vaccinare ed eravamo bambini, molti di noi hanno contratto la malattia proprio per il vaccino.
Siamo andati nelle sale operatorie urlando e piangendo ma non potevamo avere nemmeno i genitori accanto ci guardavano attraverso un vetro, ed eravamo bambini, ma non potevamo scegliere.
Noi eravamo cavie e non lo sapevamo. Si! qualcuno l'ha fatto per il nostro bene qualcuno l'ha fatto con il cuore. Ma quei qualcuno non ci sono piu' altrimenti non ci avrebbero abbandonati cosi' non avrebbere permesso di chiudere un bene cosi' prezioso perche' quei qualcuno l'hanno voluto fortemente e l'hanno voluto per i poliomielitici come me .
Stiamo combattendo con la post polio dopo avere combattuto con la polio e l'unica medicina che ci puo' fare stare bene e' la riabilitazione che ci permette di andare avanti, che mette in moto quel poco che ci rimane
dei nostri movimenti, per vivere al meglio per non dire sopravvivere ( e non esagero ).
Se penso che fino a quattro anni fa camminavo ancora e adesso sto su una carrozzina e non ditemi che e' l'eta' non l'accetto perche' so io quello che ho. Qualcuno dice che la sindrome e cronica ma cosi' non e'!
e' stato accertato che essa e' degenerativa. Il mio appello va ' a chi e' in alto ci sono tanti problemi in italia , questo direte voi e' l'ultimo dei problemi
ma per noi che siamo cittadini italiani e' molto importante che non chiudete IO HO UN LAVORO DEI FIGLI E MOLTI COME ME , NON POSSIAMO PERMETTERCI IL LUSSO DI GIRARE IL MONDO
PER POTERCI CURARE. Rifletteteci e non abbandonateci . Fatelo anche in memoria di chi ha dato tanto per questo ospedale e per noi.
DICEVA UNA CANZONE sui monti di pietra puo' nascere un fiore ed io sono certa che anche in un cuore di pietra c'e' amore.
Il sindaco Barbet: “La nostra Amministrazione Comunale crede molto in questo strumento che abbiamo finanziato e su cui puntiamo grazie alla collaborazione con la Asl Roma 5″
GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Nella giornata di martedì 24 maggio il Sindaco Michel Barbet, il Presidente della Commissione Sociale Consiliare Matteo Castorino con la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Lazio Eleonora Mattia e la dottoressa Stefania Salvati della Asl Roma 5 hanno inaugurato il polo affido familiare del distretto che si trova a Setteville in Via Pascoli 52.
“Il polo affido familiare si pone come scopo quello di mettere in contatto le famiglie affidatarie ed i bambini e ragazzi in difficoltà- spiega il Presidente Castorino- con l’obiettivo di consentire un graduale rientro del minore nella famiglia di origine a fronte di un progetto personalizzato di aiuto e supporto”.
“La nostra Amministrazione Comunale crede molto in questo strumento che abbiamo finanziato e su cui puntiamo grazie alla collaborazione con la Asl Roma 5. Tutelare i minori in difficoltà è un compito che spetta alle amministrazioni pubbliche e che dobbiamo perseguire con tutti gli strumenti a nostra disposizione”- conclude il Sindaco Michel Barbet.
Milani (Sulpl): “Ci lascia una delle figure più carismatiche ed amate del Corpo”
ROMA – Si rincorre sulle chat e sulle pagine Facebook il tam tam di cordoglio per la scomparsa di Giovanni Catanzaro, storico comandante della Polizia Locale di Roma, un uomo che nel Corpo aveva percorso tutti i gradini della propria carriera.
Tra i molti a ricordarlo il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in una nota del Segretario Romano Marco Milani dichiara: “Esprimiamo dolore e cordoglio per la scomparsa di uno dei Comandanti più carismatici ed amati che il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale abbia mai avuto. Nell’esprimere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ci piace ricordarlo come un uomo capace di stimolare i suoi uomini al conseguimento dei migliori risultati, esercitarne il controllo in maniera anche rigida ed al contempo difenderli ed assisterli a fronte qualsiasi imprevisto. Qualità tipiche di un Comandante che saputo fare la sua gavetta all’interno del Corpo fino a giungere all’apice. Ci auspichiamo che amministrazione e Comando, sappiano tributargli la giusta memoria”. Così concludono dal sindacato, con quello che appare essere un messaggio indirizzato all’amministrazione Gualtieri.
Ad avere la peggio un uomo di 39 anni ricoverato all’ospedale San Camillo in rianimazione, intubato e in prognosi riservata
ROMA – Un 34enne, commerciante romano e già conosciuto alle forze dell’ordine è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Casalotti e della Sezione Radiomobile della Compagnia Roma Cassia poiché gravemente indiziato di tentato omicidio ai danni di un 39enne romano.
I militari, lo scorso 11 maggio, a seguito di una segnalazione fatta al “112”, sono intervenuti nell’appartamento di via Giuseppe Lazzati, zona Casal Selce, di proprietà del 39enne dove, secondo una ricostruzione dei Carabinieri, i due si erano dati appuntamento per avviare una trattativa circa la cessione di 3 preziosi orologi.
Per motivi ancora in fase di accertamento, tra i due sarebbe nata una lite e con un coltello a scatto – repertato successivamente dai Carabinieri – si sarebbero vicendevolmente colpiti.
Ad avere la peggio è stato il 39enne padrone di casa che ha riportato delle profonde ferite all’addome ed è stato trasferito d’urgenza tramite un’ambulanza del “118” all’ospedale “San Camillo” di Roma, dove si trova ricoverato in rianimazione, intubato e in prognosi riservata.
Anche l’indagato, che ha riportato delle ferite alla regione addominale, è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale “Aurelia Hospital” in codice rosso, dove si trova tuttora piantonato; il suo arresto è stato convalidato.
Sono ancora in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’esatta ricostruzione degli eventi che hanno portato al grave episodio.