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Roma

Ariccia, chiusura ponte monumentale: pericolo oggettivo o ripicca politica?

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Tempo di lettura 3 minuti Cuccioletta: "Ariccia ha il diritto di sapere se l’ Amministrazione è in possesso di una mappa del rischio sismico della città"

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di Ivan Galea


ARICCIA (RM) – Procurato allarme nei cittadini di Ariccia destando notevole preoccupazione. Questa la precisa accusa contenuta nell'ordinanza del sindaco di Ariccia del 30 ottobre 2016 nei confronti di un settimanale che in un articolo riportava come titolo e sottotitolo: “Ariccia, ponte a rischio crollo. Va chiuso” e “Anas: «Traffico, cambi di temperatura e scosse anche lievi possono farlo crollare».  Complice anche l'evento sismico, sempre richiamato nell'atto del sindaco, susseguitosi fatalmente all'uscita dell'articolo, Roberto Di Felice, primo cittadino di Ariccia, disponeva quindi la "sospensione del transito veicolare sui ponti dislocati lungo la strada s.s. n. 7 (via Appia nuova), dell’attività didattica nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado e della frequentazione di persone nei luoghi e nelle strutture pubbliche coperte (palazzo Chigi, locanda Martorelli, Biblioteca comunale, uffici comunali, Centri degli anziani, Impianti sportivi e tutti gli altri luoghi e strutture).

L'ex sindaco Cianfanelli ammoniva la chiusura del ponte Monumentale il giorno prima il nuovo sisma Solo il giorno prima il terribile evento sismico che ha sconvolto nuovamente l'Italia centrale, l'ex sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, scriveva sul proprio profilo Fb: "Ad Ariccia l'Anas invia da luglio un progetto esecutivo del Ponte Monumentale che mette in evidenza una situazione di pericolo. Il Sindaco di Ariccia non vuole approvare il progetto che prevede la chiusura totale del ponte per 74 settimane. Anzi accusa la passata amministrazione e il giornale che ha riportato le conclusioni del progetto Anas di procurare un inutile allarme. Non ha capito che il sindaco deve assumersi la responsabilità della sicurezza nel territorio di Ariccia. Pensa che deve mantenere la promessa fatta ai suoi elettori, deve invece fare il suo dovere e promulgare un ordinanza per vietare totalmente il passaggio di automezzi e pedoni e velocemente permettere a ANAS dì mettere in sicurezza definitivamente il viadotto. Come opposizione abbiamo chiesto la convocazione del consiglio ma le conclusioni ANAS non permettono altro se non la chiusura immediata. Ritengo che se il Sindaco non interviene deve intervenire il Ministero degli Interni".

Pericolo o ripicca? Ponti e strutture pubbliche coperte quindi chiusi a causa di un articolo di un settimanale o a causa di una oggettiva situazione di pericolo, almeno per quanto riguarda il ponte monumentale di Ariccia, evidenziata dall'Anas e sottolineata dall'ex primo cittadino Emilio Cianfanelli?

Roberto Cuccioletta (FDI-AN): Un'ordinanza surreale"
"Ad Ariccia un sindaco ed un ex sindaco litigano e la cittadinanza subisce senza sapere la verità. – Così interviene sulla questione "chiusure" Roberto Cuccioletta portavoce di FDI-AN ad Albano Laziale e candidato sindaco per il partito della Meloni alle trascorse amministrative di Ariccia – Raramente si è avuta la possibilità di leggere un’ordinanza così surreale – prosegue Cuccioletta – come quella pubblicata ieri sul sito del comune di Ariccia. Sull’incipit nulla da dire; l’evento sismico avvertito intorno alle ore 7,40 del 30 ottobre 2016, che ha destato notevole paura nella popolazione, è un fatto indiscutibile, ma il resto dell’ordinanza che attribuisce la decisione della chiusura del ponte ad un articolo apparso su un giornale locale, è a dir poco risibile. La cittadinanza ha il diritto di sapere se il ponte è stato chiuso per una vera causa di pericolo, per ripicca o, peggio, per salvare la coscienza di qualcuno perché, hai visto mai che il giornalista aveva ragione, così se “cade, il ponte, non è colpa del sindaco”. Dopo anni di continue accuse, – evidenzia il portavoce FDI-AN – di reclami e parole tra Cianfanelli e Di Felice, tutta la cittadinanza di Ariccia deve sapere, al di là della mera battaglia elettorale, la verità sul ponte di Ariccia. A tal proposito vogliamo che vengano pubblicati tutti i documenti, la mitica relazione tecnica del Prof. Ragogna , le risultanze delle prove e delle verifiche. Riteniamo assolutamente imperdonabili e superficiali affermazioni del tipo: “in caso di sisma non sarebbe solo il ponte a cadere”. Ariccia ha il diritto di sapere se l’ Amministrazione è in possesso di una mappa del rischio sismico della città, se gli edifici pubblici sono a norma antisismica e se sono state effettuate tutte le verifiche previste, quindi non solo quelle del monumentale e famoso ponte, ma anche delle scuole e di tutte le strutture pubbliche, come richiesto dalla legge vigente. Tutto il resto – conclude Cuccioletta – è propaganda buona solo per il lacchè".
 

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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