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ARICCIA, ELEZIONI: MAURO SERRA BELLINI: "ECCO COME È ANDATA CON LA RACCOLTA FIRME DEGLI ISCRITTI PD"

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Tempo di lettura 5 minuti Dai colpi di scena in Consiglio comunale alle primarie passando per il programma elettorale

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di Chiara Rai

Mauro Serra Bellini è il candidato Pd alle prossime amministrative di Ariccia. L'Osservatore D'Italia lo ha intervistato per capire bene quali sono i suoi obiettivi e come è arrivato ha ricorprire la carica di candidato a primo cittadino del Partito Democratico. Ecco l'intervista

 

Dottor Serra Bellini, Le chiedo un suo commento rispetto alle defezioni dell'ultimo Consiglio comunale
Ritengo sia una vicenda strettamente legata all’approssimarsi della verifica elettorale che ha visto alcuni consiglieri posizionarsi all’esterno del Partito democratico, contestando le procedure utilizzate per la scelta del candidato sindaco, e motivando ulteriormente questa scelta con una presa di distanza dall’azione amministrativa, a loro giudizio frutto di scelte non condivise o per lo meno non discusse abbastanza con la maggioranza. Personalmente, dall’interno del PD e della maggioranza ho vissuto con loro i vari passaggi dal 2011 ad oggi, a volte ponendomi insieme a loro anche in una linea di confronto con il resto della maggioranza stessa, ma sempre all’interno di questa, come credo sia normale che succeda in tutte le assemblee; in ogni caso, avendo condiviso un programma, il dissenso può riguardare il percorso da seguire, ma mai gli obiettivi, quindi da parte mia ritengo che se questi consiglieri continuano a perseguire gli stessi obiettivi della coalizione che rappresento, che sono mossi dagli stessi principi fin dalla nascita di questa coalizione nel 2006, credo ci possano essere margini di ricomposizione della vicenda.
 

 

Lei è stato candidato a sindaco del Pd con una raccolta di oltre 500 firme su circa 600 iscritti. In caso fosse andata diversamente, si sarebbe sottoposto alle primarie?
Dobbiamo innanzitutto fare la cronistoria della vicenda per spiegare come si è finiti alla raccolta delle firme degli iscritti. Quando si è cominciato ad affrontare il percorso per arrivare al voto amministrativo comunale nel partito si è cominciato a discutere degli strumenti più idonei per individuare il candidato sindaco, tra cui le primarie. Poi in un Direttivo del PD di dicembre, convocato a seguito di un incontro di coalizione nel quale era stata espressa la volontà degli alleati di non partecipare alle primarie ma di riservarsi di valutare una eventuale candidatura proposta dal PD, al di là delle modalità di scelta della persona da parte di questo partito; in sostanza, il PD avrebbe dovuto fare primarie di partito per individuare un candidato il quale avrebbe dovuto essere valutato dagli altri partiti della coalizione. Ebbene, tale Direttivo, all’unanimità dei presenti, su proposta di uno dei consiglieri che ora fanno parte del gruppo “Alternativa democratica” e con l’assenso dell’altro, presente anche lui, si è espresso a favore della mia candidatura; tale decisione risulta conforme allo di statuto e quindi efficace.
Nei giorni successivi la Consigliera Luisa Sallustio che, pur essendo presente alla riunione, non aveva partecipato alla decisione finale in quanto si era allontanata anticipatamente, ha presentato la propria candidatura chiedendo di procedere con le Primarie. A seguito di questa richiesta il Direttivo, riunitosi i primi di gennaio di quest’anno, ha deciso di fare una verifica ulteriore procedendo con la raccolta delle firme; da una parte la Consigliera Sallustio per le primarie, dall’altra il resto del Direttivo, ad eccezione dei due consiglieri fuoriusciti, per confermare il criterio della candidatura unitaria sul quale si era già espresso favorevolmente il Direttivo; qui c’è da sottolineare che nel foglio dove venivano raccolte le firme non c’era il mio nominativo, ma solamente la sottoscrizione della richiesta di una candidatura unitaria. Nel successivo direttivo, convocato per la presentazione delle firme raccolte, la Consigliera Sallustio pur presente, non ha depositato le firme raccolte e pertanto è stato confermato quanto deciso dal direttivo di dicembre a proposito della candidatura unica. Tutto il percorso è stato seguito da un funzionario della Federazione del Partito che ha garantito la conformità con lo statuto del Partito dei vari passaggi.
Personalmente avevo detto e confermo che avrei sciolto le riserve, così come poi ho fatto, solamente in caso di una indicazione pressoché unanime della maggioranza, cosa che è regolarmente avvenuta sia da parte del Partito, con il direttivo di dicembre, che da parte della coalizione, nel successivo incontro.
 

Ora tocca a lei proporre agli elettori di portare avanti la politica di governo intrapresa dall'attuale sindaco uscente Emilio Cianfanelli. Pensa di proporre un programma fedele alle attuali linee programmatiche amministrative o ci saranno delle novità?
Per quanto riguarda le linee programmatiche e amministrative dobbiamo distinguere quelle che abbiamo condiviso con tutta la coalizione fin dal 2006, quali il Nuovo ospedale dei castelli Romani, la lotta alle speculazioni sul territorio e la raccolta differenziata, che devono essere portate avanti senza soluzioni di continuità, dalle nuove proposte, che potranno scaturire anche da una serie di incontri di ascolto che ho intenzione di organizzare sul territorio e con i rappresentanti delle associazioni produttive e di volontariato che operano nel nostro ambito. Poi è necessario anche affrontare le questioni esterne che riverberano sull’attività e sull’efficienza della macchina amministrativa comunale; ad esempio l’attuale assetto istituzionale della città metropolitana non garantisce adeguatamente la tutela degli interessi dei nostri territori rispetto a quelli della città di Roma; a mio giudizio è necessario proseguire nel cammino dell’unione dei Comuni per raggiungere dimensioni ottimali che possano fare massa critica nei confronti sia della capitale, ma anche rispetto ai problemi che oramai non sono più relegati all’interno dei singoli territori comunali; pensiamo al servizio idrico integrato, alla gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche alla possibilità di creare strutture sovracomunali in grado di accedere alle risorse dell’Unione europea, come ad esempio i Fondi strutturali, da destinare agli investimenti sul territorio in infrastrutture e servizi.
 

Le chiediamo di entrare più nel dettaglio: cosa intende fare per prima cosa qualora dovesse essere eletto sindaco?
In un’amministrazione non c’è la prima cosa da fare, ma al momento dell’insediamento bisogna far partire immediatamente l’attività della Giunta e poi del Consiglio per iniziare a realizzare il programma, ne contempo bisogna monitorare e dare risposte immediate ad esigenze più spicciole, ma non per questo meno importanti, come ad esempio la cura e manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, l’attenzione verso l’efficacia e l’efficienza dei servizi forniti ai cittadini, la rilevazione puntuale delle criticità emergenti e l’adozione tempestiva di soluzioni adeguate.
 

Ci sono delle critiche dell'opposizione rispetto "alcune politiche urbanistiche ed il piano finanziario del nuovo appalto per la raccolta differenziata", cosa si sente di dire a riguardo?
Le politiche urbanistiche di tutela del territorio e di crescita sostenibile sono state condivise dalla maggioranza fin dal programma 2006 2011 ed è stato uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo; quando ci siamo insediati nel 2006 abbiamo trovato una serie di patti territoriali che con non poche difficoltà siamo riusciti a bloccare o a farli rientrare negli ambiti previsti dalle norme; inoltre riguardo al piano di indirizzo predisposto, propedeutico all’approvazione della variante generale al piano regolatore, deve purtroppo tener conto di tutti i vincoli che gravano nel nostro territorio e se vogliamo prevedere una crescita sostenibile si dovranno garantire tutti gli standard dei servizi (verde, scuole ecc.); detto questo dovrà essere l’attuale maggioranza a verificare il rispetto del programma con il quale abbiamo raccolto il consenso, altrimenti, se avrò il consenso necessario e sarò eletto sindaco sarà la maggioranza che mi sosterrà a valutare se gli indirizzi a suo tempo forniti ai tecnici sono adeguati alle esigenze del territorio.
Sulla raccolta differenziata, nel momento in cui è stato presentato il progetto, sono stato tra quelli che ne hanno evidenziato alcune criticità, tant’è che la Giunta su richiesta della maggioranza ha apportato anche alcune modifiche. Tuttavia, se vogliamo ragionare in termini di obiettivi, non possiamo non tener conto che abbiamo superato il 70% e siamo tra i primi comuni nel Lazio; detto questo, i meriti vanno sicuramente ascritti ai cittadini che ci hanno seguito, ma soprattutto gli amministratori e agli uffici che ci hanno lavorato. Ciò non vuol dire che non ci siano ancora margini di miglioramento in termini percentuali, incrementando ad esempio l’efficienza della raccolta in alcune zone, e mi riferisco in particolare al centro storico, o al nuovo ecocentro di prossima apertura in località Fontana di Papa. Poi ritengo che la differenziata funziona se c’è un costante monitoraggio e una messa a punto continua a fronte delle criticità, e questo sarà l’impegno che mi sento di prendere con gli elettori.

 

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Roma

Roma, Tor Bella Monaca: violenze domestiche e minacce di morte, arrestato un uomo per maltrattamenti aggravati

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“Vivevamo con la paura che succedesse qualcosa di peggio”, raccontano i vicini, scossi dall’episodio

Nella giornata di ieri, a Tor Bella Monaca, si è consumato l’ennesimo episodio di violenza domestica. Un uomo di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e lesioni personali aggravate nei confronti della sua compagna convivente, una donna di 37 anni, originaria di Roma.

L’intervento dei Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca è avvenuto a seguito di una segnalazione ricevuta in caserma. La vittima, che presentava una ferita alla testa causata da un violento colpo sferrato dal compagno, è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata al Policlinico Casilino. Sebbene le sue condizioni non fossero considerate gravi, la donna è stata trattenuta in osservazione, lasciando emergere una storia di abusi che durava da anni.

Secondo quanto riferito dalla donna ai Carabinieri, le violenze erano ormai una costante nella sua vita da circa 10 anni, sin dall’inizio della convivenza con l’uomo. Il compagno, un tossicodipendente con evidenti problemi di gelosia morbosa, l’aveva sottoposta a continue aggressioni fisiche e verbali, senza che lei trovasse mai il coraggio di denunciarlo. Solo ora, dopo l’ennesimo episodio di brutalità, ha deciso di rompere il silenzio.

Tra i dettagli più agghiaccianti emersi dalle sue dichiarazioni, vi sono le minacce di morte ricevute e i danni causati all’interno della loro abitazione, segni di un clima di terrore vissuto quotidianamente. La donna ha anche ammesso di aver subito altre lesioni in passato, mai refertate, lasciando intuire una lunga scia di violenze mai denunciate.

Il vicinato: “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava”

I residenti della via Fabrizio Chiari, luogo dell’arresto, hanno espresso il loro sgomento per la vicenda. Alcuni di loro, scossi dall’accaduto, hanno riferito ai giornalisti di aver sentito più volte urla e litigi provenire dall’abitazione della coppia. “Sapevamo che c’era qualcosa che non andava, ma nessuno si aspettava che fosse così grave”, ha dichiarato una vicina di casa, con voce tremante. “Vivevamo con la paura che potesse succedere qualcosa di peggio, ma non immaginavamo che lei subisse violenze così terribili.”

Un altro residente ha commentato: “Lui era una persona difficile, lo sapevamo tutti. Aveva problemi di droga e spesso lo vedevamo alterato. Ma lei era sempre così riservata, sembrava che volesse nascondere tutto”.

L’arresto

Dopo aver acquisito la denuncia della donna e raccolto le prove necessarie, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto presso il carcere di Regina Coeli. Il Tribunale di Roma ha già convalidato l’arresto, disponendo la sua detenzione in carcere in attesa di ulteriori sviluppi. Le accuse nei suoi confronti sono gravi e includono maltrattamenti e lesioni personali aggravate, reati che potrebbero costargli una lunga pena detentiva.

L’episodio ha sollevato ancora una volta il tema delle violenze domestiche, una piaga che troppo spesso resta nell’ombra, e che coinvolge numerose vittime incapaci di denunciare i propri carnefici. Le forze dell’ordine continuano a sensibilizzare sulla necessità di rompere il silenzio e denunciare tempestivamente situazioni di abuso, per evitare che episodi di violenza degenerino in tragedie irreparabili.

Un grido di allarme sociale

Questo dramma si inserisce in un contesto sociale già problematico come quello di Tor Bella Monaca, un quartiere noto per l’alto tasso di criminalità e disagio sociale. “Speriamo che questa vicenda serva a far riflettere”, ha dichiarato un altro residente. “Qui la violenza è all’ordine del giorno, ma non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo fare di più come comunità per aiutare chi soffre in silenzio.”

La speranza è che la vicenda possa portare maggiore attenzione sulla necessità di proteggere le vittime di violenza domestica e offrire loro il supporto necessario per ricostruire le proprie vite.

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Castelli Romani

Nemi, “I Corsi” senz’acqua: una battaglia che non trova ascolto

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Residenti esasperati da continui guasti idrici, l’associazione locale lancia un grido di aiuto contro il silenzio di Acea

Da anni, la zona alta di Nemi, conosciuta come “I Corsi“, si trova a dover affrontare una situazione inaccettabile: l’acqua potabile, bene primario e fondamentale, continua a mancare per lunghi periodi durante l’estate a causa di guasti alle condutture idriche. Il problema, ormai cronico, ha colpito ancora una volta i residenti nel corso dei mesi estivi, lasciando numerose famiglie senza fornitura idrica per giorni interi.

Nonostante le ripetute segnalazioni, la situazione sembra essere sempre la stessa. A pagare il prezzo più alto di questa disfunzione sono le famiglie del quartiere Corsi e del Parco dei Lecci, costrette a vivere senza acqua, per più di due giorni consecutivi in diverse occasioni solo nell’ultimo mese.

La comunità locale è esausta, e l’unica risposta ricevuta dal gestore idrico Acea sembra essere una generica scusa per il disagio, accompagnata da una sterile offerta di rimborso. Un rimedio che, però, non può compensare la gravità del problema.

L’Associazione “Corsi & Parco dei Lecci”, nata oltre due anni fa proprio per far fronte a questa emergenza, ha portato avanti una lunga battaglia contro il gestore, ma senza alcun risultato concreto. A guidare questa battaglia è la presidente Rosa Lenci, che ha recentemente inviato un’ulteriore lettera di reclamo all’indirizzo PEC di Acea, evidenziando i disagi continui subiti dagli abitanti. “Con la presente sono a comunicare la mancanza di acqua a giorni alterni per più di quattordici volte nel mese di agosto e ancora a settembre per altre cinque/sei volte, compreso oggi”, scrive nella sua denuncia, sottolineando come la mancanza d’acqua si protragga spesso per oltre 48 ore.

La presidente Lenci, ha rimarcato la gravità della situazione, ricordando che l’interruzione della fornitura di acqua rappresenta una violazione del codice penale. “Ci state portando all’esasperazione,” aggiunge con forza, evidenziando come il disinteresse di Acea Ato 2 stia esasperando i residenti, che si trovano ormai stremati da anni di disagi senza una soluzione concreta all’orizzonte.

L’associazione chiede ora un incontro urgente con un responsabile di Acea per discutere una soluzione definitiva, mentre il loro grido di aiuto continua a rimanere inascoltato. La mancanza d’acqua non è soltanto un disagio quotidiano, ma un problema di salute pubblica e di qualità della vita, che le autorità locali dovrebbero prendere in carico con maggiore serietà e urgenza.

Se da un lato Acea Ato 2 continua a rassicurare i residenti con scuse formali e promesse di rimborso, dall’altro lato il problema persiste, senza che vengano prese misure concrete per evitare nuovi guasti.

È ora che le istituzioni locali intervengano in modo deciso per garantire il rispetto di un diritto essenziale e mettere fine a questa vergognosa situazione.

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Castelli Romani

Frascati: “Crolla” la pavimentazione in piazza San Rocco

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Spaventano le immagini che ci sono arrivate oggi in redazione di piazza San Rocco a Frascati.
“Frascati crolla” è il grido che ci giunge.

la foto mostra nel dettaglio la “voragine” creatasi su piazza San Rocco

I lavori che imperversano in città mostrano la fragilità del territorio dove si sviluppa Frascati.
Anni di mancate manutenzioni e di lavori, a quanto ci dicono numerosi altri cittadini, eseguiti con poca accuratezza hanno minato la stabilità del terreno e le piogge torrenziali di questi giorni sono il “colpo di grazia”.

immagini giunte in redazione

Quello che traspare è la necessità di porre in essere un accurata ricognizione della città stessa, specie nella zona più storica ed antica.
La necessità di riqualificare, in special modo, tutto il centro storico diventa sempre di più necessaria ed urgente proprio per evitare ulteriori danni a quello che resta il fragile territorio della città tuscolana.

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