ARICCIA, ELEZIONI: MAURO SERRA BELLINI: "ECCO COME È ANDATA CON LA RACCOLTA FIRME DEGLI ISCRITTI PD"

di Chiara Rai

Mauro Serra Bellini è il candidato Pd alle prossime amministrative di Ariccia. L'Osservatore D'Italia lo ha intervistato per capire bene quali sono i suoi obiettivi e come è arrivato ha ricorprire la carica di candidato a primo cittadino del Partito Democratico. Ecco l'intervista

 

Dottor Serra Bellini, Le chiedo un suo commento rispetto alle defezioni dell'ultimo Consiglio comunale
Ritengo sia una vicenda strettamente legata all’approssimarsi della verifica elettorale che ha visto alcuni consiglieri posizionarsi all’esterno del Partito democratico, contestando le procedure utilizzate per la scelta del candidato sindaco, e motivando ulteriormente questa scelta con una presa di distanza dall’azione amministrativa, a loro giudizio frutto di scelte non condivise o per lo meno non discusse abbastanza con la maggioranza. Personalmente, dall’interno del PD e della maggioranza ho vissuto con loro i vari passaggi dal 2011 ad oggi, a volte ponendomi insieme a loro anche in una linea di confronto con il resto della maggioranza stessa, ma sempre all’interno di questa, come credo sia normale che succeda in tutte le assemblee; in ogni caso, avendo condiviso un programma, il dissenso può riguardare il percorso da seguire, ma mai gli obiettivi, quindi da parte mia ritengo che se questi consiglieri continuano a perseguire gli stessi obiettivi della coalizione che rappresento, che sono mossi dagli stessi principi fin dalla nascita di questa coalizione nel 2006, credo ci possano essere margini di ricomposizione della vicenda.
 

 

Lei è stato candidato a sindaco del Pd con una raccolta di oltre 500 firme su circa 600 iscritti. In caso fosse andata diversamente, si sarebbe sottoposto alle primarie?
Dobbiamo innanzitutto fare la cronistoria della vicenda per spiegare come si è finiti alla raccolta delle firme degli iscritti. Quando si è cominciato ad affrontare il percorso per arrivare al voto amministrativo comunale nel partito si è cominciato a discutere degli strumenti più idonei per individuare il candidato sindaco, tra cui le primarie. Poi in un Direttivo del PD di dicembre, convocato a seguito di un incontro di coalizione nel quale era stata espressa la volontà degli alleati di non partecipare alle primarie ma di riservarsi di valutare una eventuale candidatura proposta dal PD, al di là delle modalità di scelta della persona da parte di questo partito; in sostanza, il PD avrebbe dovuto fare primarie di partito per individuare un candidato il quale avrebbe dovuto essere valutato dagli altri partiti della coalizione. Ebbene, tale Direttivo, all’unanimità dei presenti, su proposta di uno dei consiglieri che ora fanno parte del gruppo “Alternativa democratica” e con l’assenso dell’altro, presente anche lui, si è espresso a favore della mia candidatura; tale decisione risulta conforme allo di statuto e quindi efficace.
Nei giorni successivi la Consigliera Luisa Sallustio che, pur essendo presente alla riunione, non aveva partecipato alla decisione finale in quanto si era allontanata anticipatamente, ha presentato la propria candidatura chiedendo di procedere con le Primarie. A seguito di questa richiesta il Direttivo, riunitosi i primi di gennaio di quest’anno, ha deciso di fare una verifica ulteriore procedendo con la raccolta delle firme; da una parte la Consigliera Sallustio per le primarie, dall’altra il resto del Direttivo, ad eccezione dei due consiglieri fuoriusciti, per confermare il criterio della candidatura unitaria sul quale si era già espresso favorevolmente il Direttivo; qui c’è da sottolineare che nel foglio dove venivano raccolte le firme non c’era il mio nominativo, ma solamente la sottoscrizione della richiesta di una candidatura unitaria. Nel successivo direttivo, convocato per la presentazione delle firme raccolte, la Consigliera Sallustio pur presente, non ha depositato le firme raccolte e pertanto è stato confermato quanto deciso dal direttivo di dicembre a proposito della candidatura unica. Tutto il percorso è stato seguito da un funzionario della Federazione del Partito che ha garantito la conformità con lo statuto del Partito dei vari passaggi.
Personalmente avevo detto e confermo che avrei sciolto le riserve, così come poi ho fatto, solamente in caso di una indicazione pressoché unanime della maggioranza, cosa che è regolarmente avvenuta sia da parte del Partito, con il direttivo di dicembre, che da parte della coalizione, nel successivo incontro.
 

Ora tocca a lei proporre agli elettori di portare avanti la politica di governo intrapresa dall'attuale sindaco uscente Emilio Cianfanelli. Pensa di proporre un programma fedele alle attuali linee programmatiche amministrative o ci saranno delle novità?
Per quanto riguarda le linee programmatiche e amministrative dobbiamo distinguere quelle che abbiamo condiviso con tutta la coalizione fin dal 2006, quali il Nuovo ospedale dei castelli Romani, la lotta alle speculazioni sul territorio e la raccolta differenziata, che devono essere portate avanti senza soluzioni di continuità, dalle nuove proposte, che potranno scaturire anche da una serie di incontri di ascolto che ho intenzione di organizzare sul territorio e con i rappresentanti delle associazioni produttive e di volontariato che operano nel nostro ambito. Poi è necessario anche affrontare le questioni esterne che riverberano sull’attività e sull’efficienza della macchina amministrativa comunale; ad esempio l’attuale assetto istituzionale della città metropolitana non garantisce adeguatamente la tutela degli interessi dei nostri territori rispetto a quelli della città di Roma; a mio giudizio è necessario proseguire nel cammino dell’unione dei Comuni per raggiungere dimensioni ottimali che possano fare massa critica nei confronti sia della capitale, ma anche rispetto ai problemi che oramai non sono più relegati all’interno dei singoli territori comunali; pensiamo al servizio idrico integrato, alla gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche alla possibilità di creare strutture sovracomunali in grado di accedere alle risorse dell’Unione europea, come ad esempio i Fondi strutturali, da destinare agli investimenti sul territorio in infrastrutture e servizi.
 

Le chiediamo di entrare più nel dettaglio: cosa intende fare per prima cosa qualora dovesse essere eletto sindaco?
In un’amministrazione non c’è la prima cosa da fare, ma al momento dell’insediamento bisogna far partire immediatamente l’attività della Giunta e poi del Consiglio per iniziare a realizzare il programma, ne contempo bisogna monitorare e dare risposte immediate ad esigenze più spicciole, ma non per questo meno importanti, come ad esempio la cura e manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, l’attenzione verso l’efficacia e l’efficienza dei servizi forniti ai cittadini, la rilevazione puntuale delle criticità emergenti e l’adozione tempestiva di soluzioni adeguate.
 

Ci sono delle critiche dell'opposizione rispetto "alcune politiche urbanistiche ed il piano finanziario del nuovo appalto per la raccolta differenziata", cosa si sente di dire a riguardo?
Le politiche urbanistiche di tutela del territorio e di crescita sostenibile sono state condivise dalla maggioranza fin dal programma 2006 2011 ed è stato uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo; quando ci siamo insediati nel 2006 abbiamo trovato una serie di patti territoriali che con non poche difficoltà siamo riusciti a bloccare o a farli rientrare negli ambiti previsti dalle norme; inoltre riguardo al piano di indirizzo predisposto, propedeutico all’approvazione della variante generale al piano regolatore, deve purtroppo tener conto di tutti i vincoli che gravano nel nostro territorio e se vogliamo prevedere una crescita sostenibile si dovranno garantire tutti gli standard dei servizi (verde, scuole ecc.); detto questo dovrà essere l’attuale maggioranza a verificare il rispetto del programma con il quale abbiamo raccolto il consenso, altrimenti, se avrò il consenso necessario e sarò eletto sindaco sarà la maggioranza che mi sosterrà a valutare se gli indirizzi a suo tempo forniti ai tecnici sono adeguati alle esigenze del territorio.
Sulla raccolta differenziata, nel momento in cui è stato presentato il progetto, sono stato tra quelli che ne hanno evidenziato alcune criticità, tant’è che la Giunta su richiesta della maggioranza ha apportato anche alcune modifiche. Tuttavia, se vogliamo ragionare in termini di obiettivi, non possiamo non tener conto che abbiamo superato il 70% e siamo tra i primi comuni nel Lazio; detto questo, i meriti vanno sicuramente ascritti ai cittadini che ci hanno seguito, ma soprattutto gli amministratori e agli uffici che ci hanno lavorato. Ciò non vuol dire che non ci siano ancora margini di miglioramento in termini percentuali, incrementando ad esempio l’efficienza della raccolta in alcune zone, e mi riferisco in particolare al centro storico, o al nuovo ecocentro di prossima apertura in località Fontana di Papa. Poi ritengo che la differenziata funziona se c’è un costante monitoraggio e una messa a punto continua a fronte delle criticità, e questo sarà l’impegno che mi sento di prendere con gli elettori.