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Arriva Windows 11, si aggiornerà gratis entro i primi mesi del 2022

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Microsoft ha annunciato la nuova versione del proprio sistema operativo: Windows 11. Dopo mesi di indiscrezioni, accenni alle novità e persino la diffusione dell’intero pacchetto di installazione, il colosso di Redmond ha svelato il prossimo aggiornamento del suo sistema operativo. L’obiettivo principale di Windows 11 è la semplificazione dell’interfaccia utente, che si concentra in un ripensamento del Windows Store e miglioramenti alle prestazioni e al multitasking. Windows 11 include un nuovo menu Start e una barra delle applicazioni, entrambi al centro della finestra principale della piattaforma. Una modalità di approccio molto simile al progetto Windows 10X, originariamente pensato per dispositivi leggeri, idealmente concorrenti di Chrome OS. Il nuovo menu Start elimina i Live Tiles introdotti con Windows 8 e opta più per un insieme di app e informazioni in stile Android e macOS. Windows 11 sarà disponibile sui nuovi PC e attraverso un aggiornamento gratuito per i PC Windows 10 idonei entro i primi mesi del 2022. Tra le novità più sorprendenti, Windows 11 potrà far girare le app di Android (grazie ad una partnership con Amazon e il suo Amazon Appstore). Tradotto in termini pratici, le app dei telefoni Google si potranno aprire al fianco degli altri software e funzionare senza particolari limitazioni. Il capo di Windows, Panos Panay, ha affermato che nello sviluppo del progetto “il team è stato ossessionato da ogni dettaglio”. Windows 11 include alcune novità estetiche interessanti, come la modalità chiaro e scuro, anche questa derivata dagli smartphone. Microsoft, memore di alcune critiche mosse a programmi precedenti, come Windows 8, ha pensato a migliorare anche le prestazioni: gli aggiornamenti di Windows sono più piccoli del 40% e più efficienti in quanto ora avvengono in background. Il colosso di Redmond ha inoltre integrato Teams, l’app di chat e collaborazione, direttamente in Windows 11, sia per i consumatori che per gli utenti commerciali. Secondo alcuni, ciò vorrà dire l’abbandono di Skype, che era incluso nell’attuale versione dell’Os di Microsoft. Non manca un po’ di lavoro per l’intelligenza artificiale, presente in un widget che riprende le notizie e gli avvisi personalizzati, tra cui quelli per il meteo e il traffico. Come anticipato, cambia lo store di app, riprogettato e capace di supportare una serie di applicazioni di terze parti, prima escluse. Tra le prime, TikTok e Instagram. Un passo importante va nella direzione della monetizzazione per gli sviluppatori, con Microsoft che non aumenterà la percentuale per i download e permetterà alle software house di usare i propri sistemi di pagamento.

I requisiti minimi hardware di Windows 11 sono soddisfatti dalla maggior parte dei PC in circolazione negli ultimi cinque anni. L’unica criticità è nel “Trusted Platform Module (TPM) versione 2.0” che probabilmente conoscono solo gli ingegneri e qualche appassionato. Si tratta di un piccolo componente hardware delle schede dei PC e dei portatili che si occupa della sicurezza informatica. In pratica è presente in tutti i prodotti pensati per le imprese, su tutti i computer consumer degli ultimi quattro anni e su tutti i computer dotati almeno di processori Intel di ottava generazione oppure AMD Ryzen 2000. Chi invece si è assemblato da solo un PC oppure si è affidato a un negoziante per farlo dovrà verificarne la presenza sui componenti o nelle schede tecniche: solitamente il TMP è integrato nel processore oppure è un chip della motherboard. Infine bisogna ricordare che il modulo potrebbe essere presente ma privo della corretta attivazione che avviene intervenendo sui parametri del BIOS del proprio computer. Uno sviluppatore statunitense ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale della community di GitHub un software, denominato WhyNotWin11, che consente di verificare la compatibilità hardware del proprio PC con il futuro sistema operativo. Basta scaricarlo e avviarlo per ottenere il responso e individuare le eventuali criticità. Ovviamente non si tratta di uno strumento ufficiale e bisognerebbe procedere con cautela. Ad ogni modo, online gli utenti ne stanno apprezzando le qualità. Un metodo semplice per verificare la presenza o lo stato del TMP presente sul proprio PC è quello di digitare nella stringa di ricerca di Windows il termine “tmp”. A quel punto comparirà una pagina dove sarà sufficiente cliccare sulla voce “Processore di sicurezza” per ottenere ogni dettaglio informativo sulla versione montata. In ogni caso, non c’è bisogno di farsi prendere dal panico o dall’ansia. Per aggiornare Windows 10 a Windows 11 bisognerà attendere comunque più di sei mesi. Da qui al 2022 verrà rilasciata l’app per la verifica automatica e in caso di responso negativo Microsoft fornirà sulla pagina ufficiale tutte le informazioni su come procedere.

F.P.L.

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Castelli Romani

Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

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Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).

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Diffamazione, Alessandra Costante (Fnsi): “Carcere per i giornalisti misura incivile”

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“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.

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Costume e Società

Vittorio De Sica: il Maestro del Neorealismo nel cinema italiano

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Nel panorama del cinema italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità e importanza di Vittorio De Sica. Regista, attore e icona del Neorealismo, De Sica ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, sia in patria che a livello internazionale. Il suo contributo al cinema italiano è stato non solo significativo, ma anche rivoluzionario, influenzando generazioni di cineasti e spettatori.

Nato nel 1901 a Sora, in provincia di Frosinone, De Sica ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale, per poi approdare al cinema negli anni ’30. Tuttavia, è negli anni ’40 che ha raggiunto il suo apice artistico, diventando una delle figure centrali del movimento neorealista italiano. Con film come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), De Sica ha portato sullo schermo storie di semplici persone comuni, mostrando la realtà quotidiana e le difficoltà della vita nell’Italia del dopoguerra.

La capacità di De Sica di cogliere l’essenza umana nei suoi film è stata evidente anche nei suoi ruoli da attore. La sua performance memorabile in “Ladri di biciclette”, dove interpreta un disoccupato che cerca disperatamente di recuperare la sua bicicletta rubata, è stata acclamata dalla critica e dal pubblico, confermando il suo talento poliedrico.

Ma è soprattutto il suo lavoro dietro la macchina da presa che ha reso De Sica una leggenda del cinema. I suoi film sono caratterizzati da una semplicità ed un’onestà straordinarie, con una fotografia in bianco e nero che cattura magistralmente l’atmosfera di povertà e speranza dell’Italia del dopoguerra. Inoltre, De Sica ha saputo dirigere i suoi attori in modo naturale e autentico, spesso scegliendo volti non professionisti per dare maggiore realismo alle sue storie.

Oltre ai suoi contributi al Neorealismo, De Sica ha dimostrato la sua versatilità come regista con film di diversi generi, tra cui commedie brillanti come “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e drammi intensi come “Umberto D.” (1952), una toccante storia di un anziano pensionato che lotta per sopravvivere in una società che lo dimentica.

Il suo impatto sul cinema italiano e mondiale è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quattro Oscar alla miglior sceneggiatura originale e un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più importante di tutti i premi, il vero lascito di Vittorio De Sica è il suo straordinario corpus di opere cinematografiche, che continuano a ispirare e commuovere gli spettatori di tutto il mondo, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel raccontare storie umane universali.

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