Assange arrestato: interrogativi sui rapporti tra governi e governati

Il potere è inteso come dominanza e non come possibilità, quasi da sempre e quasi ovunque? E i governi mentono o nascondono cose ai loro cittadini? Sono questi gli interrogativi inquietanti che da anni vengono riproposti con la vicenda di Julian Assange, prepotentemente riemersa in queste ore.

L’arresto dell’ideatore di WikiLeaks, colui che ha svelato al mondo verità altrimenti nascoste,si è rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e lì è rimasto per anni.

Poi la tutela è venuta improvvisamente meno e si è assistito all’arresto, con il prelievo di forza di Assange da parte degli agenti londinesi. C’è un ordine preciso, nei riguardi di Julian Assange considerato alla stregua di un terrorista. Ha destabilizzato molto, questo è fuori discussione. Ma ha fatto riemergere quegli interrogativi, che sono planetari: come viene esercitato il potere? E i governi, che rapporti hanno, in realtà, con i governati?

Enrico Pellegrini