AstraZeneca, Von der Leyen: “Stop export fino al rispetto dei patti”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si vaccinerà oggi all’ospedale Spallanzani di Roma. Il capo dello Stato ha 79 anni e rientra nelle tempistiche vaccinali previste dalla regione Lazio

Ci aspettiamo che AstraZeneca accresca i suoi sforzi per distribuire di più e mettersi in pari. Questo sarà il riferimento sulla possibilità” per l’azienda “di esportare anche da altri Stati membri”. La mancata autorizzazione dell’Italia “non è una tantum, dipende dall’azienda” ricreare “la fiducia onorando il contratto. Se lo farà, certamente le porte dell’export saranno aperte”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista ad un gruppo ristretto di media europei.

“Da quanto vediamo AstraZeneca sta distribuendo meno del 10%” delle dosi di vaccino in Ue rispetto a quanto pattuito per il primo trimestre, ha aggiunto von der Leyen, precisando che secondo il contratto, “AstraZeneca doveva iniziare a produrre prima di avere l’autorizzazione al mercato” e preparare le scorte “per distribuire le dosi una volta avuto il via libera. Ha funzionato con Biontech-Pfizer e Moderna, non ha funzionato con AstraZeneca. Vogliamo sapere cosa è successo”, ha aggiunto.

“L’Ema ha già pubblicato le linee guida per accelerare l’approvazione di vaccini adattati in caso di nuove varianti. Lo adotteremo in collegio l’11 marzo” ha inoltre detto von der Leyen. 

Il numero di dosi di vaccino disponibili nell’Ue dovrebbe raggiungere i 100 milioni al mese a partire da aprile, ha spiegato la presidente della Commissione europea in un’intervista ai quotidiani tedeschi Stuttgarter Zeitung e Stuttgarter Nachrichten e ripresa anche da Politico.eu. “Da aprile in poi, le quantità potrebbero nuovamente raddoppiare secondo i piani dei produttori, anche perché stanno per essere approvati ulteriori vaccini”, ha affermato, aggiungendo che si aspetta “una media di circa 100 milioni di dosi al mese nel secondo trimestre, per un totale di 300 milioni entro la fine di giugno”.

“La presidente nella sua intervista non ha specificato le aziende” dei vaccini, “dunque le cifre che ha dato sono le cifre globali che stimiamo adesso per il secondo trimestre. Sapete che la situazione evolve ed è per questo che siamo molto prudenti nelle stime che evolvono anche in funzione dei nostri contatti con le imprese”, ha precisato poi il portavoce della Commissione europea Eric Mamer rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il vaccino Johnson&Johnson fosse o meno compreso nell’annuncio della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen sulle 300 milioni di dosi entro la fine di giugno. Il vaccino Johnson&Johnson non ha ancora ricevuto l’ok da parte dell’Ema.