ATLETICA, AZZURRI SQUALIFICATI: ANCHE NELLA GIUSTIZIA SPORTIVA VIGE LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA

di Domenico Leccese

Sul caso doping che ha investito i 26 azzuri ritengo di poter affermare che le indagini si svolgano acquisendo prove di un illecito presumibilmente commesso. Questo significa che dopo aver svolto la suddetta attività, è stato presentato un fascicolo al giudice titolare dell'indagine. Hanno indagato su 65 atleti, su 26 dei quali hanno trovato gli estremi per la contestazione della violazione di cui all'art. 23 C.S.A., ovvero eluso controllo. Ora, poiché gli illeciti riguardano le norme sportive e non già il codice penale, ad esprimersi in merito sarà il Tribunale Nazionale Antidoping. Prima di allora, nessuno di questi 26 atleti può dirsi colpevole e semmai dovessero risultare, di certo non sarà per aver fatto uso di sostanze dopanti. Rimane che qualcosa non è chiaro, considerando che per gli altri 39 nulla è emerso a loro carico. Mi auguro che a non vederci chiaro siano stati i "colleghi".. perché accetterei più una delusione professionale che dovermi per l'ennesima volta chiedere che cosa ne è e ne sarà della mia, passione per lo sport ed in particolare per l’Atletica!

La risposta dell'atleta Silvia Salis alle accuse di doping, rappresenta un quadro ben chiaro della situazione "Innanzitutto ci tengo profondamente a precisare che quella di cui vengo accusata non è una vicenda di doping ma di problemi di ricezione della reperibilità da parte del sistema Whereabout con il quale il Coni monitora lo spostamento di ogni atleta. – Dichiara la Salis – Chi mi conosce sa che in 15 anni di carriera mi son sempre battuta contro il doping – prosegue –  e contro chi ha sporcato il nostro sport, prendendo anche parte a campagne di sensibilizzazione tra i giovani. Per quello che riguarda l'accusa, l'unica cosa che mi sento di dire è che il sistema aveva falle tecniche. Fino a qualche anno fa il sistema era cartaceo: la Fidal mediava i nostri rapporti con il coni, noi mandavamo reperibilità via fax (nel 2011!!) e loro la comunicavano al Coni. Sono in possesso di documenti email provenienti dalla Fidal nei quali io, sorpresa che non avessero ricevuto la reperibilità, chiedevo spiegazioni. La giustificazione (che ancora conservo) è stata data al malfunzionamento del fax che è durata qualche giorno nell'inverno tra il 2010 ed il 2011. Basterebbe solo questo per spiegare in che situazione fosse lo stato della comunicazione della reperibilità all'epoca. Successivamente dal fax si passò ad una piattaforma informatica, che presentò da subito problemi di funzionamento: anche in questo caso ho prodotto documenti riguardo all''immissione della password ed alla generazione calendario. Vi faccio un esempio: a Londra appena arrivata mi ero registrata al villaggio olimpico, ma il responsabile sanitario del Coni, mi disse che non risultavo al villaggio. Insistendo sul sistema, aiutata dai sanitari Fidal, sono riuscita ad aggiornarlo, ma è un altro esempio eclatante per capire cosa è successo. Oltretutto, nel caso ci siano inadempimenti, mancate comunicazioni di reperibilità o mancati controlli, la procura è tenuta a mandare all'atleta una raccomandata con ricevuta di ritorno che rappresenta un'ammonizione, ed alla terza scattano le sanzioni. Nella mia vita non ho mai ricevuto ammonizioni riguardo alla mancata comunicazione reperibilità, la mia unica ammonizione ricevuta è stata nell'estate 2014 per un supposto mancato controllo. Ho fatto subito ricorso producendo documenti e dimostrando la negligenza delle altre parti in questione nel reperirmi, e il ricorso l'ho vinto: questo rappresenta il mio unico contatto con la Procura Antidoping in 15 anni di nazionale. Posso parlare solo per me perché conosco la mia situazione, ma nei corridoi della procura ho potuto riscontrare nei giorni delle audizioni di altri atleti che il mio era un sentimento comune di grande frustrazione per esser stati coinvolti in un malfunzionamento delle strutture e dei sistemi preposti. Certa che la vicenda sarà risolta positivamente per me, – conclude Salis –  ribadisco la mia assoluta estraneità a quello di cui sono accusata e confido nel buonsenso della giustizia sportiva, augurandomi che in futuro vicende del genere non accadano più, specie in un periodo molto buio per l'atletica leggera.

La dichiarazione di Ruggero Pertile "Ciao, ho letto molti commenti, ma in merito, tengo a precisare che NON siamo accusati di doping o mancati controlli, ma di problemi di mancata comunicazione. Il sistema whereabouts inizialmente complesso non funzionava in quel periodo. Lo abbiamo evidenziato alla procura che proseguirà con le indagini. Non ho mai pensato di usare scorciatoie e Mai lo Farò!

La dichiarazione di Tito Tiberti "Ci sono quelli come noi che non hanno mai pensato di doparsi, ci sono atleti messi alla gogna che meritano che la loro onorabilità venga difesa (e che si dica che doping e filingfailures – mancanze di comunicazione – non sono la stessa cosa), ci sono forcaioli indifendibili (soprattutto quelli con doveri deontologici di informazione limpida). ForzaAtletica"

Aggiungo alcune considerazioni ironiche, del tutto personali:
– si tratta di fatti degli anni 2010-2012 quando Schwazer fu pescato con le mani nella marmellata ed è reo confesso: dopato davvero, eppure la sua posizione è stata archiviata.
– 65 atleti (26 deferiti e 39 archiviati) rincitrulliti tutti contemporaneamente hanno commesso e ripetuto le medesime infrazioni. Scemenza collettiva!
– i 65, tranne Alex, in tutti i controlli – anche nel periodo delle infrazioni – sono sempre risultati negativi. Strano perché i giornali e i tg dicono che erano dopati…
– atleti inseriti all'interno del sistema WADA/IAAF per anni non hanno mai sbagliato una data e una comunicazione, ma col sistema NADO/CONI erano negligenti.
Di nuovo istupidimento collettivo? Ci sono colpevoli veri? Non lo so, ma so che non c'è rapporto di consequenzialità certa deferimento-condanna e credo nel corso della giustizia. Su molti che ho la fortuna e il privilegio di conoscere posso mettere la mano sul fuoco.Ci sono alcuni negligenti superficiali (e non dico che la superficialità non vada punita… ma non è doping, caxxo!), ci sono alcuni che hanno fronteggiato con scarso successo le falle del sistema informatico whereabouts del primo periodo, ci sono soggetti (non atleti) che probabilmente hanno responsabilità concrete ma che non sono nella lista di proscrizione odierna..

 

Ecco i 26 atleti deferiti:

BERTOLINI Roberto per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

BOURIFA Migidio per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

CAMPIOLI Filippo per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

COLLIO Simone per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

DONATI Roberto per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

DONATO Fabrizio per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

FALOCI Giovanni per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

GALVAN Matteo per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

GIBILISCO Giuseppe per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di inibizione e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

GRECO Daniele per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

HOWE Andrew per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

INCERTI Anna per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

LALLI Andrea per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

LA ROSA Stefano per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

LICCIARDELLO Claudio per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

MEUCCI Daniele per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

OBRIST Christian per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

PERTILE Ruggero per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

RIPARELLI Jacques per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

SALIS Silvia per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

SCHEMBRI Fabrizio per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

SECCI Daniele per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

SLIMANI Kaddour per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

TAMBERI Gianluca per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

VISTALLI Marco Francesco per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A;

WEISSTEINER Silvia per violazione dell’art. 2.3. del C.S.A. con richiesta di irrogazione della sanzione di anni 2 di squalifica e di non doversi procedere per l’addebito contestato di cui all’art. 2.4 del C.S.A.