ATLETICO MORENA CALCIO – I CAT., SIMONETTI: «VOLEVAMO VINCERE A VALMONTONE E LO ABBIAMO FATTO»

Redazione

Roma – Volere è potere. E’ un po’ questo il concetto della disamina di Fabrizio Simonetti, esterno di centrocampo dell’Atletico Morena che nella gara di Valmontone, però, si è esibito da terzino. «Era uno scontro diretto e noi venivamo dalla partita storta che avevamo giocato in casa la settimana prima contro la Vivace Grottaferrata. A Valmontone ci aspettava una gara durissima, ma siamo entrati in campo con una grandissima voglia di vincere. E ci siamo portati a casa i tre punti». Placidi e una doppietta di Balestrini avevano concretizzato il 3-1 capitolino già nel primo tempo. «Poi nella ripresa abbiamo subito preso gol e poco dopo siamo rimasti in dieci per l’espulsione di Comparelli. La squadra, però, non si è mai disunita – dice Simonetti – e abbiamo portato a casa una vittoria fondamentale. E’ stato il successo di un gruppo che è sempre unito e viaggia verso un unico obiettivo». Che in questo momento, per Simonetti, è chiarissimo. «Sono abituato a guardare sempre avanti e, vista la vittoria di domenica scorsa che ci ha messo a +4 sulle stesse Grottaferrata e Valmontone, il nostro imperativo è quello di cercare di agganciare la Pro Roma (seconda con cinque punti di vantaggio, ndr). Avremo anche lo scontro diretto in casa, possiamo farcela. Finora, comunque, il nostro è stato un grande campionato: non va mai dimenticato che siamo una neopromossa». Nel prossimo turno l’Atletico Morena ospiterà la Roman terz’ultima della classe. «All’andata stavamo rischiando di farci rimontare dopo essere andati in vantaggio per 3-0. Comunque i prossimi avversari sono una squadra ostica che dovremo prendere con le molle. Ma se giochiamo con lo stesso spirito di Valmontone, possiamo fare davvero bene fino alla fine della stagione. Come sempre avremo al nostro fianco i ragazzi degli “East End”, i nostri tifosi organizzati che ci seguono su ogni campo e ci danno una grossa carica: voglio ringraziarli pubblicamente per tutti i sacrifici che fanno e per il sostegno che ci riescono a dare».