ATTENTATI A PARIGI: L'EUROPA SCENDE IN CAMPO

di Matteo La Stella

Roma – L'Europa accoglie la richiesta d'aiuto da parte del presidente francese Francoi Hollande, secondo l'articolo 42.7 del Trattato di Lisbona. Sulla scia degli attentati terroristici che il 13 novembre scorso hanno scioccato Parigi ed in risposta al monito lanciato lunedì dallo stesso Hollande, che ha richiesto un coinvolgimento militare maggiore degli altri stati membri:”L'Europa unita risponde si”. Questo il responso dell'alto rappresentante per gli Affari Esteri Ue Federica Mogherini che annuncia il sostegno unanime da parte del Consiglio di Difesa- riunito a Bruxelles- in merito all'attuazione di una strategia collettiva prevista dall'articolo.

L'art.42.7 e la gli aiuti economici. Secondo la normativa prevista dal Trattato dell'Unione, infatti, uno stato membro vittima di aggressione può coinvolgere gli altri paesi che sono tenuti ad aiutarlo con tutti i mezzi a loro disposizione. In virtù della decisione presa, la Francia si avvia ad una serie di incontri bilaterali con i partner Ue per discutere il tipo di assistenza che ogni paese dovrà fornire. “L'aiuto dell'Europa- spiega il ministro della Difesa francese Yves Le Drian- potrebbe includere un maggiore supporto in Siria, Iraq, Africa”, concentrando l'attenzione su un determinato tipo di appoggio: quello militare. Ringraziando l'Europa per la mano tesa, il ministro ha poi ricordato che:”Si tratta della prima volta che si fa appello a questo articolo”, prima di rincarare la dose chiarendo come l'assistenza debba essere:” Rapida, altrimenti non ha senso”. Parigi, però, ha chiesto e ottienenuto anche aiuti economici da parte della Ue. "Dobbiamo dare tutti gli strumenti a polizia e gendarmeria – ha asserrito il primo ministro Manuel Valls – in uomini e in investimenti. Questo non lo faremo a detrimento del bilancio di altri settori. L'Europa deve capire. E aiutarci”. La Francia: “Sarà costretta a non rispettare” gli impegni dettati dal bilancio europeo. “Dobbiamo dare tutti gli strumenti alla polizia, alla gendarmeria e ai servizi di informazione” ha sottolineato Valls “Dobbiamo assumercene la responsabilità e l'Europa deve capirlo”. “Una cosa è chiara – la replica di Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari – nelle circostanze attuali: in questo momento terribile la sicurezza dei cittadini in Francia e in Europa è la priorità assoluta, e la Commissione Ue lo capisce pienamente”.

Guerra all'Isis. Intanto, dopo le dichiarazioni di guerra nei confronti dello Stato Islamico, Parigi continua a bombardare Raqqua. La roccaforte siriana dell'Isis e i territori adiacenti sono stati oggetto di bombardamenti nella notte, come conferma lo Stato maggiore della Difesa:”Per la seconda volta in 24 ore le truppe francesi hanno effettuato un raid contro Daesh a Raqqa, in Siria”. Dieci i velivoli che hanno preso parte all'incursione sganciando un totale di 16 bombe su di una serie di obbiettivi individuati nel corso di numerose ricognizioni. Questa l'unica differenza rispetto al primo raid aereo, eseguito su postazioni segnalate dal Pentagono.

Caccia all'uomo. Nel frattempo si intensificano le ricerche per stanare l'ultimo fondamentalista ancora a piede libero dopo le stragi di Parigi. Salah Abdeslam si sarebbe diretto, secondo una prima ipotesi in Belgio. Da qui, stando alla ricostruzione del sito “Nouvel Observateur”, un soggetto vicino al jhiadista sarebbe partito per aiutarlo ad allontanarsi dal luogo degli attacchi. Abdeslam avrebbe telefonato quindi ad Hamza Attou poco dopo le 22, e con la tragedia ancora in corso gli avrebbe chiesto:”Pronto, puoi aiutarmi? Puoi venire a prendermi a Parigi? Ti pago la benzina e i pedaggi”.

Controlli a tappeto. Viceversa, controlli a tappetto da parte delle autorità francesi antiterrorismo hanno portato a 23 arresti tra domenica e lunedì. Centoventotto perquisizioni eseguite e andate avanti anche nella notte tra lunedì e martedì, tra Tolosa e Remis. Intanto a Bruxelles è salito il numero degli arrestati. Sono due, infatti, gli artificieri finiti in manette per la detenzione di nitrato di ammonio, componente chimico utile al confezzionamento delle cinture dei kamikaze. Oltre a Mohamed Amri, infatti, è finito in manette anche Hamza Attou, lo stesso che venerdì notte avrebbe offerto un passaggio al fuggitivo Salah Abdeslam. Altri arresti si sono registrati in Germania, nei pressi di Aquisgrana. Tre le persone bloccate dalle autorità tedesche per una possibile implicazione negli attentati di venerdì scorso. Secondo i media si tratterebbe di due donne ed un uomo, anche se al momento non è ancora stata data l'ufficialità da parte della polizia.

Dunque, oggi più di ieri il popolo francese rincorre la libertà, come nel celebre dipinto di Delacroix esposto al Louvre. Niente rivoluzioni interne, mirate a spodestare reggenti bramosi di antiche onnipotenze: stavolta l'indipendenza in gioco è totalmente diversa, e non riguarda solo il paese d'Oltralpe. La Francia indossa l'elmetto per il libero arbitrio della sua gente, perchè possa uscire di casa e prendere parte ad un concerto senza sentirsi costantemente minacciata dalla scimitarra jhiadista. Scende in campo contro quei fantasmi che si materializzano sempre più spesso sotto forma di bestie, assetate di fama e golose di sangue, che pur di mantenere alto il clima di terrore uccidono spietati, nascondendo la testa tra le righe del Corano. Questa volta l'Europa unita sostiene la guerra, perchè “torni nostro quel che fu già nostro”: la libertà di vivere.