AUDI GIALLA: LA DISTRUZIONE HA PORTATO AL MINIMO LE POSSIBILITA' DI INDIVIDUARE I MALVIVENTI

di Angelo Barraco
 
Treviso – Il Capo della Procura di Treviso, Michele Dalla Costa, ha commentato la vicenda dell’Audi Gialla e si è detto rammaricato per l’eccessivo clamore mediatico che si è creato in merito alle vicende dei malviventi. Ha aggiunto inoltre che la distruzione dell’autovettura ha portato al minimo le possibilità di individuazione dei soggetti, ecco le sue parole: “si sono ridotte al minimo. Sarà difficile trovare qualche reperto utile e purtroppo, se fino a ieri avevamo qualche aggancio per individuare gli occupanti, oggi non c'è più neppure questo".
 
Ritrovamento auto bruciata. E’ stata ritrovata bruciata nel Trevigiano l’Audi Gialla che era al centro di una vera e propria ricerca da parte delle forze dell’ordine. La ricerca del mezzo ha avuto una larga diffusione anche sulla rete e ciò sicuramente ha spinto i malviventi a sbarazzarsene poiché si saranno sentiti braccati e messi alle strette. I resti dell’automobile sono stati rinvenuto nelle campagne vicino al torrente Muson, vicino al comuni di One’ di Fonte ed Asolo. Il luogo in cui è stato rinvenuto il mezzo fa ipotizzare che il covo della banda possa essere nel Trevigiano, ma non sono state trovate tracce dei malviventi. A dare l’allarme dell’auto in fiamme in Via Battagello sono stati alcuni cittadini, che hanno chiamato il 112 intorno alla mezzanotte. Nella giornata di ieri uno dei ricercati si è presentato spontaneamente presso la questura di Torino, con il suo legale rappresentante, e ha chiarito la sua posizione riferendo elementi in merito alla  foto dei tre soggetti che circola in rete e che viene associata all’Audi Gialla riferendo che conosce gli altri due soggetti e che risiedono nel loro paese e che uno di essi sarebbe detenuto. L’uomo ha detto: “Quello non sono io, vi provo la mia innocenza”. L’uomo risulta estraneo alla vicenda ma gli accertamenti hanno riscontrato che non è in regola con il permesso di soggiorno, quindi è stato condotto al CIE e in seguito sarà espulso. Dove sono adesso i tre banditi?
 
I banditi.  Una macchina, dei banditi in fuga che sfidano le leggi dello Stato e che sono ricercati dalle forze dell’ordine. Sembra una storia che si ripete e ci fa tornare in mente le tragiche vicende del passato che hanno insanguinato  Bologna. Tre malviventi hanno rubato presso l’aeroporto di Malpensa a Milano, il 26 dicembre,  un’Audi gialla con motore Lamborghini e targa ticinese e con essa si sono resi responsabili di fughe contromano come quella sul passante di Mestre , fatta a 260 km/h e in contromano e in quella circostanza, probabilmente, causano un incidente in cui muore una donna. L’autovettura è stata intercettta il 16 gennaio ad Albano Terme ma non si è fermata all’alt dei Carabinieri e da quel momento è partita la caccia all’uomo. In seguito l’auto viene avvistata in Friuli ma fugge nuovamente. Un ulteriore avvistamento dell’autovettura avviene il 21 gennaio presso il distributore di San Donà di Piave, dove vengono  ripresi dalle videocamere.