FECONDAZIONE ETEROLOGA: SI DIVENTA MAMMA GRAZIE AGLI EMBRIONI SPEDITI “PER POSTA”

di Christian Montagna

Giusto o sbagliato che sia, ognuno può avere il proprio punto di vista in merito alla questione. Dopo anni in cui è stata bandita dalla nostra nazione, oggi, in Italia è possibile praticare la fecondazione eterologa. Ma, la mancanza di regolamenti e norme rende il tutto alquanto caotico. La soluzione che si prospetta ora in Italia è quella “per posta”. Strano a udirsi ma è accaduto ad una coppia di Torino affidatasi al centro privato Livet: in questo caso la fecondazione eterologa doveva supplire a un problema di fertilità della donna, così il seme del marito è stato mandato a Barcellona ed è servito per creare un embrione con l'ovulo di una donatrice. L'embrione quindi è stato rispedito in Italia e impiantato nella paziente.


I vantaggi. Sicuramente l’utilizzo del mezzo postale riduce i costi spesso alle stelle di queste operazioni: le coppie infatti non dovranno più spostarsi oltre confine per la creazione degli embrioni; in secondo luogo, inoltre, si riescono ad aggirare i limiti imposti sul reperimento di ovociti e sperma, e le conseguenti difficoltà. Secondo la normativa vigente, la donazione oggi può essere esclusivamente anonima. Ma, basta andare su Internet per scoprire il mercato di gameti maschili a partire da 149 euro e per farseli spedire direttamente a casa congelati. Il Consiglio superiore di sanità sta mettendo a confronto il proprio regolamento sui gameti donati con le norme europee, e lo licenzierà nel prossimo autunno. Ma sul punto della gratuità la ministra Lorenzin è stata inflessibile, e si prevede che continuerà ad esserlo.


La notizia è stata ben accolta dai ginecologi e da tutti coloro che sperano nei figli che solo l'eterologa può dare, specie alle donne sterili. Sebbene, la mentalità italiana fosse ancora molto retrò in merito all’argomento, numerose coppie esultano per il risparmio di soldi e tempo a cui andranno in contro. Addio dunque a viaggi, soggiorni in albergo e permessi da chiedere al datore di lavoro. I molti centri italiani dunque dovranno ricorrere ai corrieri e alle transazioni con i centri esteri combinate in modo da non infrangere la legge.
 




ARRIVA LA TASSA SULL’ARIA CONDIZIONATA: 200 EURO A FAMIGLIA. COSA NE PENSATE?

di Christian Montagna

Roma – Eppure, qualcuno in giro lo avevo detto: “Tra un po’ ci tassano anche l’aria”. Non è quella che respiriamo ma sempre aria è! Come se non bastassero, arrivano sempre più numerose le imposte ai contribuenti che, devono solo pagare. L’ennesima batosta si abbatte sul condizionatore, frutto della necessità dell’Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea che tutela l'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. Ad annunciarlo sono state Federconsumatori e Adusbef, che, si dicono «pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo». In poche parole, i condizionatori vengono equiparati ai riscaldamenti e per questo sottoposti al controllo ogni 4 anni, pena multe salatissime. Sembra una delle tante bufale che circolano sul web ma, purtroppo, non è così. Ad emanare il provvedimento alla fine di giugno di quest’anno è stato il governo Renzi: il comune di Roma, è stato il primo a “sfruttare” quest’altra opportunità di gonfiare le casse comunali. Proprio nella capitale infatti, stanno sorgendo come funghi società adibite al controllo e al censimento degli impianti di condizionamento.


Di cosa dovrà essere dotato il condizionatore? I
nnanzitutto, oltre alla spesa del macchinario e del montaggio, ai proprietari dovrà essere rilasciato un libretto e un bollino alla modica cifra di 200 euro che, sale a 300 euro qualora dovessero esserci più impianti in casa. Il provvedimento, nelle casse dello stato porterebbe alla pari dell’ Imu circa 4 miliardi di euro. Una grande trovata insomma per uno stato con le casse vuote. La tassa però interesserà solo chi ha condizionatori superiori ai 12 Kw.


Il condizionatore negli esercizi commerciali. Proprio perché il commercio è fiorente e i commercianti sono sempre più felici, (magari), anche per i condizionatori all’interno di attività commerciali, la batosta è notevole. Le ricadute indirette sui condizionatori negli esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini.


Cosa accadrà se il condizionatore dovesse essere non in regola? Aspre multe naturalmente fioccheranno per i trasgressori: dai 500 ai 3 mila euro per il proprietario dei condizionatori, da mille a 6mila euro per il manutentore che non abbia applicato minuziosamente la normativa. Anche in questo caso, le somme finiranno tutte nelle casse di Comuni e Regioni.




KATY PERRY VUOLE COMPRARE UN CONVENTO MA…LE SUORE SI OPPONGONO

di Christian Montagna

Los Angeles – Proprio lo scorso lunedì, l’Osservatore d’Italia affrontava le spese folli dei vip con le conseguenti cifre da capogiro in ballo. C’è chi compra isole, c’è chi compra ville e grandi appartamenti e c’è anche chi compra…un convento! Sì, proprio un convento! La star Katy Perry, ha deciso di acquistare un convento in cui costruire la sua nuova dimora ma, due suore agguerrite più che mai, si oppongono!

 

L’immobile è stato valutato 15 milioni di dollari, spiccioli per una cantante del calibro di Perry: è ubicato nel quartiere di Silver Lake a Los Angeles e già in passato era stato tra i sogni di vip e rock star. Le due suore, Rita Callanan, 77 anni, e Catherine Rose Holzman, 86 anni, in un ricorso giudiziario contestano che l'arcidiocesi di Los Angeles abbia la facoltà di vendere l' "Istituto californiano delle suore del santissimo cuore immacolato della beata vergine Maria", e rivendicano di essere le sole titolate a farlo secondo il regolamento conventuale.


Non sono bastate le canzoni cantate dalla star alle suore durante un incontro in convento: le sorelle, proprio non ne vogliono sapere. Sebbene non vivessero più nel convento, è palese che non abbiano alcuna intenzione di concederlo a mamma, nonna e Katy Perry. Pare però che sia proprio una questione di antipatia verso la cantante internazionale: le due religiose infatti avrebbero preferito nell’acquisto il ristoratore Dana Hollister, sebbene avesse solo offerto un acconto di 44.000 dollari e il saldo in tre anni.
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CAMPANIA, RICORSO ACCOLTO: DE LUCA RESTA IN CARICA

di Christian Montagna

Napoli – Il collegio del Tribunale Civile di Napoli, presieduto da Umberto Antico ha accolto il ricorso del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, contro la sospensione inflittagli ai sensi della Legge Severino dopo la condanna in primo grado per abuso d'ufficio. De Luca, dunque, resta in carica. Secondo quanto dichiarato dai legali del governatore, sarebbero stati giudicati incostituzionali i profili della norma che lo aveva sospeso.

 

L’annuncio del ricorso. Il tanto atteso ricorso del Presidente della Regione Campania, era stato annunciato dal deputato Pd Fulvio Bonavitacola. “E' stato depositato in mattinata presso il Tribunale di Napoli ricorso avverso e per l'annullamento del decreto del presidente del Consiglio con cui è stata disposta la sospensione dalla carica del neoeletto presidente della giunta regionale della Campania”, comunicava alcune settimane fa il deputato.

La sospensione. In seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi aveva annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto era stato “come previsto dalla legge”. L’unica possibilità per il sospeso sarebbe stata quella di scrivere all'Avvocatura dello Stato e nominare il vice e la giunta. In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventavano realtà: già dal pomeriggio del 26 Giugno, giorno della sospensione, il ministro Boschi aveva annunciato che sarebbe stata applicata la legge Severino in nome di una legge che hanno sempre rispettato.


La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile.

Il presidente provvisorio. Era Rosa D’Amelio il presidente provvisorio del Consiglio che partecipò ad una riunione del gruppo Pd per discutere circa le linee da adottare.


La replica del M5S. Le opposizioni protestavano: “ Bisogna tornare a votare e chiedere a quei partiti che hanno fatto ferro e fuoco delle nostre istituzioni di non presentarsi piu', di tornarsene a casa”. Così replicava alcune settimane fa il vicepresidente della Camera e esponente del M5S Luigi di Maio, parlando dello slittamento del Consiglio Regionale della Campania, previsto per oggi e rinviato in seguito alla sospensione del governatore Vincenzo De Luca.




ARMI PER ISIS E BOKO HARAM SOTTERRATE A CASTEL VOLTURNO : LE RIVELAZIONI SHOCK DI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

di Christian Montagna

Castel Volturno – Sono shock le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia a Castel Volturno: le armi in Italia circolano tranquillamente, evadendo i controlli e favorendo le organizzazioni terroristiche di Isis e Boko Haram. Secondo l’inchiesta del "Corriere della Sera", il trasferimento di armi in Italia avviene “in parti” ovvero, smontando le componenti delle armi ricomposte poi da abili artigiani italiani. A parlare è un giovane che sin dall’età di 13 anni, in Liberia, sua terra d’origine, era stato condannato al mondo dei soldati: come lui tanti altri baby soldati istruiti in materia di armi che oggi assemblano le armi che evadono i controlli.

 

Ma come fanno ad evadere i controlli? Un gioco da ragazzi si potrebbe definire quello spiegato dal testimone: le armi viaggiano smontate; fucili e pistole viaggiano con bolle di accompagnamento che le qualificano come carpenteria metallica in modo da non destare sospetti. I pezzi, una volta giunti a destinazione, vengono assemblati da abili giovani esperti in materia che nel corso della loro esperienza hanno ricomposto anche bendati armi in tempi record. Sono le esercitazioni militari a cui sono stati sottoposti sin da bambini che oggi, permettono agli uomini coinvolti nell'assemblaggio, anche dal Comune in provincia di Caserta, di essere utitli alle grandi organizzazioni terroristiche. Ciò, indica la vulnerabilità di qualunque posto: proprio nel giorno in cui sono stati fermati terroristi in Italia, ne vengono fuori altri ancora. E chissà quanti altri ancora ne saranno scovati.


La “manovalanza invisibile”. Sono invisibili, senza alcun permesso di soggiorno, immigrati e clandestini che alimentano le fila dei sistemi mafiosi che spesso si fondono con quelli autoctoni. Mafia nigeriana e camorra diventano le uniche possibilità di sopravvivenza. Assoldati per poche decine di euro al giorno, confezionano droga, assemblano armi, schiavizzano prostitute; disposti a tutto pur di “guadagnarsi la giornata”. E’ difficile individuarli, difficile scovarli: si nascondono ovunque, nelle migliaia di strutture abbandonate a Castel Volturno dai proprietari, nei sottoscala, tra le boscaglie incolte che nella zona sorgono numerose.

 

La mafia nigeriana. “E’ la mafia nigeriana ad occuparsi di tutto ciò” ha spiegato il collaboratore di giustizia che in questi anni ha contribuito agli arresti di numerosi mafiosi. La mafia nigeriana è ormai un’organizzazione ben radicata nel territorio campano e opera nelle aree del litorale casertano fino al basso Lazio, a Roma (Tor Bella Monaca), Genova, Catania, Veneto. “Ci sono personaggi che hanno fatto parte di Boko Haram, la feroce organizzazione terroristica jihadista) e che oggi vivono qui anche se non è facile individuarli. Loro hanno la possibilità di offrire supporto ai terroristi in caso di attentati e si approfittano anche degli altri. Tutti sanno come spostare le armi qui e tutti sanno montarle. Spesso le sotterrano nei terreni della zona di Castelvolturno”. 




“LA TERRA DEI FUOCHI BRUCIA ANCORA”: IL SELFIE DEI VIP DIVENTA VIRALE

di Christian Montagna

Napoli – Giunge dal web l’ennesimo appello per richiamare l’attenzione sulla terra dei fuochi. Stavolta, a fotografarsi con un scritte dedicate alla terra dei fuochi che brucia sempre di più sono stati il giornalista Sandro Ruotolo, il cantante Gigi D’Alessio e il parroco Maurizio Patriciello. “Non bisogna dimenticare la triste realtà dei roghi a nord di Napoli e in tutta la Campania” è il messaggio che gira ormai in modo virale sui social.

Non solo i volti vip ma anche attivisti napoletani si sono fatti fotografare con cartelli e scritte sulla terra dei fuochi. Anche dal Salento, giungono messaggi di solidarietà e vicinanza. “ Sentiamo il sostegno della gente, rispetto a tutte quelle problematiche che continuano a creare disagi, a chi vive giorno per giorno la realtà dei roghi”, ha dichiarato Vincenzo Tosti del coordinamento comitati fuochi. “Siamo contenti dell’appoggio del popolo salentino che in questo momento vive la questione dell’abbattimento degli ulivi. Ci unisce la volontà di azione in difesa delle nostre terre ed il supporto è reciproco”.

Alcuni messaggi sono indirizzati proprio al Governo, affinché non abbandoni le terre campane che bruciano. Ancora oggi infatti nelle aree di Giugliano e Caserta, le terre continuano a fumare senza sosta. Incendi appiccati senza remore, terre violentate e inquinate dalla camorra che tutt’ora continua indisturbata. L’aumento di tumori e le morti degli ultimi anni, a poco son servite: il problema della Terra dei Fuochi non è stato ancora risolto.




NAPOLI: VOLANO BOTTIGLIE SUL PALCO, MALIKA AYANE SE NE VA. ECCO COSA E’ ACCADUTO

di Ch. Mo.

Napoli – Ieri sera, in piazza Municipio a Napoli, durante il programma “Parallelo Italia” condotto da Gianni Riotta, tre militanti di estrema sinistra, ultraquarantenni e aderenti al gruppo “Reddito minimo di inserimento”, hanno creato non pochi disordini in piazza compromettendo la buona riuscita dello spettacolo stesso . La Polizia ha identificato l’uomo che lanciando bottiglie sul palco nel momento in cui la cantante Malika Ayane si stava esibendo, ne ha causato l’interruzione. L’artista, tra scuse e un enorme disagio, ha immediatamente abbandonato il palco. Sull’uomo ora pendono denunce per violenza privata e tentativo di lesioni oltre che per manifestazione non autorizzata e tentativo e/o interruzione di servizio pubblico. La Digos della Questura di Napoli sta analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per individuare altri eventuali responsabili dell’accaduto.

 

Malika Ayane scrive su facebook. "Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l'aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa. Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma. Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di 'Sold Out' e poi ero di strada, ovvio che abbia detto si. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un'opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l'idea che ad un programma in cui si discute 'cosa succede in Italia' ci fosse spazio anche per "altro", non solo per l'analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna. Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato. quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno."




LIBIA-CAUSTO, la storia che si ripete

di Christian Montagna

Libia- causto è il nuovo genocidio che si sta perpetrando ai danni degli africani in Libia. Schiavitù e discriminazione raziale alimentati da una grande possibilità di denaro fornita dai “disperati”. Li chiamano così, eppure, sono esseri umani come noi. L'orrore del genocidio si ripete a distanza di anni. Inutile negarlo, è in atto , è a Tripoli, sui barconi, nelle carceri. Stanze di pochi metri con centinaia di africani ammassati dentro o anche boscaglie in cui si nascondono come bestie, in attesa del momento in cui il mare si manifesti più propizio alle partenze. Barconi fatiscenti, privi di ogni norma di sicurezza, esposti alle intemperie: una latta di benzina, un motore trovato a basso prezzo ed ecco che si incassano altre migliaia di euro, euro con l’odore della morte. Della vita dei viaggiatori? Poco importa… In prima linea ci sono loro, gli scafisti, la reincarnazione del più grande essere malvagio che anni addietro ha colorato di sangue le pagine della storia. Sono trafficanti di esseri umani, che si arricchiscono giocando sulle vite, come fossero semplici oggetti da maneggiare, perlopiù, senza cura. Ma l’altra faccia della stessa medaglia, dello stesso olocausto, non è poi così diversa: è quella del governo che li "salva" dalle mani degli scafisti ma li condanna ugualmente. Scabbia, malaria, senza acqua nè cibo, li rinchiude in carcere, in attesa non si sa di cosa, forse, della morte. Uomini, donne e bambini privati di ogni diritto ma soprattutto della dignità; colpevoli di essere nati nelle terre dilaniate da guerre civili, in cui, governi impostori o latitanti non hanno saputo garantire protezione; nelle terre cosiddette dimenticate da tutti. Ma quando avrà fine tutto ciò? Quando si capirà realmente che siamo dinanzi al Libia-causto? Forse mai, forse non interessa capire e non interessa aiutare i più deboli: dovranno riuscirci da soli, liberarsi con le proprie forze o, forse, dovranno soccombere e accettare quello che il destino ha scelto per loro . Ma meditate, questo, non è un uomo…




CINEMA: SABRINA FERILLI E MARGHERITA BUY LESBICHE NEL FILM “IO E LEI”

di Ch. Mo.

Cinema – Un film rivoluzionario che promette scene hot è quello che dal prossimo 1 ottobre approderà nelle sale cinematografiche italiane. “Io e lei” il titolo del nuovo capolavoro di Maria Sole Tognazzi. Due attrici protagoniste da urlo quali Margherita Buy e Sabrina Ferilli che interpreteranno il ruolo di due ragazze lesbiche che finiscono perfino a letto insieme. Una stoia d’amore fondata sulla normalità, come d’altronde è, che si lascia trasportare dalle passioni e dalle e emozioni. La pellicola racconta le vicende di Marina (Ferilli), omosessuale da tempo, e Federica (Buy) che ha un ex marito, due figli, ed è alla sua prima esperienza. La regista che si dice soddisfatta del lavoro svolto, ha raccontato l’incontro e la nascita di questa idea. “Pensavo ad un altro film con Margherita e quando a Cannes ho rincontrato Sabrina Ferilli che era al Festival per presentare “La grande bellezza” sono stata fulminata dal pensiero stravagante di una storia d'amore tra due donne. Una specie di Vizietto, quarant'anni dopo, al femminile, con Buy e Ferilli".


Nessuna diversità, nessuna trasgressione nel film: esattamente la normalità così come dovrebbe essere nella realtà. Allo stesso modo di una relazione tra uomo e donna, Tognazzi ha raccontato la storia di queste due giovani omosessuali che si incontrano. Le dichiarazioni della regista alla presentazione del film sembrano chiarire il tutto e ed esplicitare la linea di pensiero scelta durante la realizzazione: “ Quando la gente capirà che una storia d'amore è solo una storia d'amore e nient'altro, forse anche la politica, può darsi che faccia qualche passo in avanti."




CASSAZIONE: OK AL CAMBIO DI SESSO ALL’ANAGRAFE ANCHE SENZA OPERAZIONE CHIRURGICA

di Christian Montagna

Storica la sentenza della Cassazione che ha accolto un ricorso di una transessuale che esigeva cambiare sesso all’anagrafe sebbene non si fosse sottoposta all’intervento chirurgico. Il Tribunale di Piacenza e la corte d’appello di Bologna avevano infatti respinto la richiesta di Rete Lenford. Secondo la giurisprudenza in atto finora, la modifica degli atti anagrafici sarebbe stata possibile soltanto dopo l’esecuzione del trattamento chirurgico agli organi genitali. Una giurisprudenza che però da oggi si appresta a diventare storia vista la sentenza di cassazione.


Secondo la transessuale in questione, “ il desiderio di realizzare la coincidenza tra soma e psiche è, anche in mancanza dell'intervento di demolizione chirurgica, il risultato di un'elaborazione sofferta e personale della propria identità di genere realizzata con il sostegno di trattamenti medici e psicologici corrispondenti ai diversi profili di personalità e di condizione individuale. Il momento conclusivo non può che essere profondamente influenzato dalle caratteristiche individuali". Indi per cui, anche senza la chirurgia il cambio anagrafico dovrebbe essere concesso.


La transessuale che da ormai 25 anni è socialmente riconosciuta come donna, ha raggiunto nel corso del tempo l’equilibrio psico-fisico che le permette ora, secondo la Cassazione, di poter modificare i dati anagrafici.




JOHNNY DEPP, MEL GIBSON E ZUCKENBERG: LE SPESE FOLLI DEI VIP. ECCO COSA HANNO ACQUISTATO

di Christian Montagna

Se da una parte non si fa altro che parlare di tasse e crisi, dall’altra parte, pare esserci qualcuno che nemmeno il significato di questi termini conosca. Affari milionari, shopping di lusso e isole intere acquistate da attori, imprenditori e rock star come fossero semplici capi da bancarella. E’ la nuova trovata dei Vip, quelli veri, che in un modo o nell’altro, lasciano sempre parlare di sé. Se in Grecia, non si fa altro che parlare di crisi e recessione, decisamente controcorrente è l’azione del famosissimo attore americano Johnny Depp. Proprio a Strongyli, nel Mar di Levante, ha acquistato un isolotto alla modica cifra di 4.2 milioni di euro. Quanto sono 4.2 milioni di euro per noi comuni mortali? Cifre esorbitanti che forse mai e poi mai riusciremo a vedere in questa vita… L’isola abitata secondo l’ultimo censimento esclusivamente da 9 persone, da oggi sarà un bene privato intestato proprio a lui, il pirata dei caraibi per eccellenza. A rivelare la notizia è stata l'agenzia di stampa ellenica Ana/Mpa, secondo cui recentemente si sarebbero interessati all'investimento anche Brad Pitt e Angelina Jolie, battuti, se così si può dire dal rivale Depp. Il nuovo acquisto, secondo indiscrezioni, andrebbe a rimpiazzare l'atollo nell'arcipelago delle Bahamas che Depp ha ceduto all'ex moglie, Vanessa Paradis, dopo il divorzio.


Oltre a lui, tanti altri sono stati scoperti di aver fatto acquisti simili: Richard Brandson, patron del gruppo Virgin, possiede addirittura due isole: una da 24 ettari nel Mar dei Caraibi, diventata un resort di lusso, e un'altra più piccolina al largo di Virgin Gorda dove vorrebbe creare un santuario dei lemuri per proteggere la specie in estinzione. Leonardo di Caprio vorrebbe trasformare il suo atollo, al largo dell'Oceano Atlantico, in un resort "eco-friendly". Il fondatore di Facebook, Mark Zuckenberg, invece, ha reso totalmente privato un pezzo di Hawaii, pagandolo ben 80 milioni di dollari. Mel Gibson invece l’avrebbe pgata “solo” 10 milioni di dollari la sua isola privata. C’è chi vende e c’è chi compra in questo vasto giro di “imprenditori immobiliari”: negli States, diventa davvero dura la vita da Vip al punto da volersi disfare dei beni racimolati nel corso di onorate carriere. L'attore Nicolas Cage, ad esempio, vorrebbe cedere Leaf Cay, nell'arcipelago delle Bahamas.; Celine Dion invece vorrebbe svendere, se così si può dire, la sua villa al largo della costa occidentale del Canada a “soli” 21 milioni di euro. Insomma, se da una parte si cerca di “guadagnarsi la giornata”, dall’altra, e con immensa invidia, si cerca di movimentarla a suon di acquisti folli. Questo signori, è il mondo VIP!