Recovery found e riaperture in Lombardia: l’intervista all’on. Paolo Grimoldi

Intervista all’onorevole Paolo Grimoldi Segretario della Lega Salvini Premier Lombardia e Presidente OSCE’s parlamentary delegation sul recovery found, sulle riaperture in Lombardia.

On. qual’e’ a sua posizione in merito all’appena approvato recovery found dal Consiglio Europeo?

Per quanto riguarda gli accordi europei quello che noi vogliamo mettere in chiaro é che in questi anni. noi abbiamo contribuito all’Unione Europea molto di piu’ di quello che in termini economici é tornato indietro all’Italia. Ogni anno ci andava bene ci smenavamo 3 miliardi e se andava male ce ne smenavamo 8. Il nostro é il secondo Paese in termini di contribuzione che tiene in piedi l’ Unione Europea , abbiamo sempre dato e in un momento in cui l’Europa ha una sfida pretendiamo che questa sfida sia giocata in modo leale. Noi non chiediamo la solidarietà ma chiediamo che ci sia un equilibrio di interessi all’interno dell’Unione Europea. La Germania ha avuto un enorme vantaggio dall’ingresso dell’Italia nell’euro permettendo a una moneta molto forte come il marco tedesco di svalutarsi leggermente all’interno dell’euro e quindi permettendo alla Germania di aumentare tantissimo le esportazioni e di violare gli accordi europei attraverso un enorme surplus rispetto alle sue esportazioni e nonostante questo la Germania ha fatto come nulla fosse ed é andata avanti avvantaggiandosi di questa situazione , l’ Italia invece , che é un paese manifatturiero leggero , all’interno di una moneta molto più forte, ha sicuramente avuto maggiori difficoltà . Quindi questo nostro contributo al benessere economico dell’Europa che ha creato il surplus alla Germania va assolutamente bilanciato specialmente in un momento di difficoltà come questo dovuto al virus attraverso della liquidità che non può essere ovviamente passibile di onerosi interessi. Non esiste questo perché sennò viene meno la ragion d’essere dell’Europa , sempre che sia mai esistita perché abbiamo evidentemente sempre dato ma mai ricevuto.

É d’accordo col Governatore Fontana in merito alle riaperture in Lombardia? E sempre secondo il piano delle riaperture circa tre milioni di lavoratori si sposteranno, molti sono pendolari. Come verranno adeguati i trasporti rispettando le 4 D?

Ovviamente sono d’accordo col Governatore Fontana sulla riapertura servono però delle regole chiare, serve attenzione, servono precauzioni. Non possiamo attendere. In merito ai trasporti qui é il nodo , questa é una cosa che deve fare il Governo. Il governo fino ad ora non é riuscito a fornire i reagenti per fare gli esami sui tamponi, non é riuscito a fornire le mascherine dove ogni regione ha cercato di raccattarsele in giro perché dal Governo le mascherine che sono arrivate attraverso la Protezione Civile Nazionale sono quelle che persino il Presidente della Regione Campania De Luca. , ha definito le mascherine di Bugs Bunny dicendo che erano inutili e che hanno sollevato polemiche . Il Governo, a detta persino in queste ore del sindaco di Bergamo Gori, non sa che pesci prendere, é un enorme Babele dove ognuno dice la sua e si sanno le cose per voci. Non si capisce come , quando e perché si deve aprire, hanno messo insieme 15 task force con 450 persone in qualità di esperti e ad oggi nessun imprenditore capisce quali sono i parametri, le regole , cosa bisogna fare, bisogna mettere i separe’ bisogna disinfettare dall’oggi al domani , e se un capo d’abbigliamento viene provato che cosa si deve fare , come lo si deve lavare . Mancano tutte le linee guida e si capisce bene che queste linee guida non possono arrivare 24 – 48 ore prima della riapertura perché un’azienda normale ha bisogno di tempi tecnici per potersi mettere in carreggiata. il problema probabilmente é proprio questo che di 65 membri del governo circa che hanno provato provato a lavorare nella loro vita , non so se arriviamo a 2 , quindi il problema é che questa é gente che , non avendo mai lavorato, non si rende neanche conto. Che a pochi giorni dalla riapertura manchino le linee guida é scandaloso. Dopodiché bisogna però riaprire perché sennò quello che é un dramma sanitario che fortunatamente sta via via calando, diventerà una tragedia economica. Non possiamo rimandare l’apertura con intelligenza, precauzioni, con quello che la Lombardia suggerisce le 4 d sul digitale, il distanziamento etc con dei parametri bisogna riaprire . Speriamo che il Governo non latiti fino all’ultimo senza dare risposte esaustive come ha fatto invece per il dramma sanitario dove non c’è stato nessun tipo di aiuto se non attraverso polemiche nel cercare di sminuire il lavoro delle Regioni, in modo particolare quelle con un colore politico diverso , anche se la Regione numeri alla mano col dramma piu eclatante, da ieri, é la Regione Emilia Romagna, in particolare la provincia di Piacenza . Ovviamente il Governo se ne guarda bene però dal minacciare commissariamenti dell’Emilia-Romagna perché ovviamente sennò, il Governo stesso andrebbe a casa per ovvi motivi di carattere politico.

Un suo pensiero agli italiani in questo difficile momento storico?

Dico che c’è luce in fondo al tunnel e nei prossimi mesi ritengo che ci sarà una forte ripresa. Certo ci metteremo degli anni a risollevarci da questa tragedia del coronavirus però possiamo guardare al futuro con speranza. E soprattutto io auspico che da qui a qualche mese si possa anche avere quella stabilità politica, quella determinazione in un nuovo Governo per portare a casa gli interessi degli italiani. Perché oltre che la luce in fondo al tunnel gli italiani hanno bisogno di risposte concrete , celeri e di determinazione da parte di chi governa senza continui tentennamenti rispetto all’Europa o rispetto alle liti e agli equilibri. Io penso che il centrodestra possa dare queste risposte e siamo sicuri che un Governo alternativo a questo sia la soluzione anche se la soluzione ultima é sicuramente quella delle elezioni passando dalla volontà popolare per avere un Governo che metta al primo posto l’Italia e gli italiani.




Parlamentari: perchè in questo periodo non destinate 10mila euro ognuno per le attrezzature ospedaliere e per aumentare gli stipendi ai veri eroi di oggi medici e infermieri?

Questo é il momento dell’emergenza, dove l’esecutivo é quello che deve agire e ha prevalenza per forza di cose. Detto ciò, i nostri parlamentari non stanno lavorando o meglio, come sappiamo, lavorano un giorno a settimana e l’aula é contingentata.

Teoricamente giusto in tempi di pandemia, ma non in una democrazia dove sono pagati dai cittadini che rappresentano. Allora una riflessione sorge spontanea: non si potevano trovare soluzioni alternative con le dovute precauzioni.. qualcuno aveva parlato di usare il Pala Eur dove le dovute distanze sarebbero state assicurate.

Inoltre sarebbe auspicabile conoscere quali sono i criteri adottati per il contingentamento. Ossia su quali basi si decide tu si e tu no?

E non sarebbe allora molto piu utile e giusto che dal mese di marzo e fino alla durata dello status quo i parlamentari vivessero con 1.500 euro al mese lasciando i restanti 10.000 euro circa, in maniera comprovata e trasparente, per metà alle attrezzature ospedaliere necessarie e per metà per aumentare lo stipendio ai veri eroi di oggi, medici e infermieri?




Parlamento, Zicchieri (Lega): “Tornare a lavorare, a maggior ragione in questo momento particolare per il Paese”

Al momento il Parlamento é rallentato, ma non fermo. È chiaro che chi sta legiferando con i decreti legge e i dpcm, procedura inevitabile per far presto, ma i decreti legge sono tutti calendarizzati, prima al Senato e poi alla Camera. Certo, a causa della carenza di dispositivi di protezione, di parlamentari in quarantena e di obbligo di osservanza delle distanze, le presenze saranno ridimensionate, ma ci saranno. Ci basta questo?

Premesso che siamo in un regime di guerra dove ciò che conta é ora prioritariamente l’esecutivo (che ci piaccia o meno quello che abbiamo), ci stiamo chiedendo se é giusto o meno che il parlamento abbia ridotto il lavoro.

Lo abbiamo chiesto all’on Francesco Zicchieri (Lega Salvini premier), vicepresidente del gruppo alla Camera.

“Penso che il Parlamento – ha dichiarato l’on. Zicchieri – debba tornare a lavorare a maggior ragione in questo momento particolare per il Paese. Noi siamo pagati dagli italiani per lavorare e come stanno lavorando molte altre categorie è giusto che lavorino i parlamentari”. E alla domanda sui rischi di movimento e di contagio risponde: “Mantenendo fede ai protocolli, usando tutte le dovute precauzioni”.

On.Zicchieri qualcuno propone il Palaeur per le dovute distanze che ne pensa?:

“Usiamo i protocolli qualunque essi siamo ma andiamo a lavorare. Il Paese e gli italiani hanno bisogno di un parlamentare che lavori”.




Governo disattento e un popolo incapace di essere comunità: si salvi chi può

Un governo disattento che si lascia sfuggire un decreto cosi epocale. E un qualcuno che fa uscire quel decreto prima ancora che venga firmato, probabilmente preso dalla solita foga della corsa a chi fa prima a pubblicare.

Conseguenza? Un popolo del sud che abbandona il nord per tornarsene a casa, scordando nel panico totale il senso civico, l’amore per gli altri e per sé stessi.

E così diventiamo un popolo incapace di essere comunità. E ora cosa si fa? Servirebbe un governo con pieni poteri militari si, un governo per salvare il salvabile. Noi italiani dobbiamo forse, in questi casi, essere governati solo attraverso un autoritarismo forte? ‪E i noborders che dicono di fronte al rischio di morte? Forse si deve usare la frontiera, e tornare alla Nazione e allo Stato?

“La nostra Costituzione non prevede né l’uso dello stato d’assedio né quello di stato di eccezione, che consenta di sospenderla. Per cui per agire bisogna per forza di cose uscire dalla Costituzione, cioè di fatto stracciarla.” Così il professor Marco Gervasoni in un suo post su facebook.

Se non siamo capaci di autodisciplinarci in un caso simile non credo si possano avere altre vie. Bisogna rivalutare la virtù del nazionalismo perché, ripeto, siamo un popolo incapace di senso civico e autodisciplina.

I nostri ospedali sono al collasso, le rianimazioni sono al collasso e si paventa una scelta aberrante tra chi ha priorità di vita.