Repubblica italiana vers. 2021: quale laicità?

Tra le tante domande postegli dai senatori, Draghi ha così risposto a quella sul caso del Concordato tra Chiesa e Stato Italiano: “Mi preme ricordare che il nostro è uno stato laico, non è confessionale, quindi il parlamento ha tutto il diritto di discutere e legiferare. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il Concordato con la Chiesa”. Specificando come “la laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso. La laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali.”

Una risposta, quella del premier Draghi, che può sembrare come ovvia per chi ha orecchie superficiali. Qualcuno addirittura è andato oltre dicendo che il presidente ha voluto scaricare la responsabilità su altri. Sbaglia chi ragiona così. La risposta di Draghi si deve leggere alla luce della Costituzione ed agli stessi dettami della laicità. Lo Stato laico si differenzia completamente da quello confessionale, da quello ateo e anche da quello teocratico. Vivaddio l’Italia è uno stato laico degno di un paese libero e democratico.

Alcuni stati atei li abbiamo ben conosciuti e purtroppo sopravvivono ancora. Sono i paesi comunisti dove ogni libertà religiosa è soppressa e nessuna religione è riconosciuta.

Vi sono poi gli stati teocratici dove l’autorità religiosa coincide con quella politica e fra religione e politica non c’è alcuna linea di demarcazione. Di questi Stati fanno parte i paesi islamici.

Ci sono poi gli Stati confessionali. In questi casi lo Stato riconosce una sola religione ed i principi di tale religione ispirano le leggi dello Stato. Altre religioni sono tollerate quasi sempre in principio, ma la cronaca racconta altre storie.

Lo Stato che dovrebbe offrire più garanzia è quello laico, appunto quello dell’Italia e di cui ha parlato Draghi. Lo Stato laico si distingue dagli altri da una netta distinzione tra potere politico e potere religioso ed in più ponendo tutte le religioni sullo stesso piano.

A differenza della Costituzione francese, che all’art. 1 , sancisce: “La Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale”. In quella italiana non si trova specificatamente dichiarata la laicità della Repubblica ed il legislatore la presume dai seguenti articoli:

n.2 – “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”
n.3 “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

n.8- “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”
n-19 – “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.

n.20 –“ Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.”

Ma a suggellare la laicità dello Stato italiano è l’art.7 della Costituzione che recita:
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”..

Si deve fare attenzione però perché la laicità può essere tanto negativa che positiva.
La laicità è positiva nei casi come in quello dell’Italia dove i due Stati sono due ordini distinti. E’ positiva quando lo Stato non solo non interferisce nelle questioni religiose, ma si impegna a rimuovere quegli ostacoli che impediscono l’esercizio delle libertà religiose.

Praticamente la nota della Santa Sede per il decreto Zan si riferisce specificatamente a questa interpretazione della laicità che se non rispettata de facto, renderebbe i due ordini separati ad ignorarsi, con lo Stato indifferente alla religione e quindi senza alcun impegno a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’esercizio delle libertà religiose.

Ci si augura vivamente che lo Stato non voglia considerare la libertà religiosa un fatto privato e voglia il Senato nella sua piena autonomia rivedere il ddl Zan, rimuovendo eventuali ostacoli che ne impedirebbero l’esercizio delle libertà e non solo quelle religiose.
Buon lavoro ai senatori.




Anguillara Sabazia, emergenza cimitero: quel silenzio di tomba del Sindaco Pizzigallo…

Enrico Stronati: “Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ancora nessuna soluzione all’orizzonte per il cimitero di Anguillara Sabazia che ha ormai, da tempo, registrato il tutto esaurito. Una situazione emergenziale che dura da anni e che ha visto requisire i loculi a privati cittadini che li avevano ottenuti in concessione, pagando fior di quattrini, e che ad oggi ancora non sanno quando potranno rientrarne in possesso.

Ultimamente il Comune di Anguillara Sabazia ha aggiornato il Piano Triennale delle opere pubbliche, ma dell’ampliamento del cimitero comunale e della costruzione di quello nuovo continua a non esserci traccia.

“Ho cercato di portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale la questione della requisizione dei loculi, che è una misura estrema e che, come tale, dovrebbe essere contingentata nel tempo e nei numeri. – Dice il Consigliere comunale di Sinistra in Comune” Enrico Stronati – L’ho fatto formalizzando richieste e incontri che esulassero dagli strumenti del Consiglio comunale (quali interrogazioni e/o mozioni) perché – come ho già dichiarato – l’argomento richiede sensibilità e vanno evitate strumentalizzazioni politiche. Ma non mi sembra che questa scelta stia avendo successo”.

Enrico Stronati parla di un primo incontro risalente allo scorso 2 febbraio 2021 alla presenza della Consigliera delegata, del Responsabile d’Area e della Segretaria comunale. “Rappresentai il problema (già loro noto) – racconta Stronati – e concordammo tutti che la vicenda necessitasse di una soluzione o quanto meno di una programmazione che consentisse di dare indicazioni sui tempi per giungere a suddetta soluzione a tutti quei cittadini che si sono visti requisire i propri loculi ma anche a quelli che hanno pagato per veder, poi, il proprio caro defunto letteralmente “parcheggiato” in un loculo di terzi. Sollecitai una qualche forma di risposta al problema il giorno 11 febbraio e poi il 23 marzo. Cosa che, evidentemente, non ottenni”.

Lo sdegno dei cittadini verso il “disinteresse” al problema cimitero

Alcuni dei nostri lettori, che non riescono a far arrivare il loro sdegno agli amministratori comunali per quello che appare come un disinteresse nei confronti dell’emergenza cimitero, ci hanno chiesto di continuare a richiamare chi di dovere ad assumersi le responsabilità e di dimostrare fattiva volontà di porre fine all’emergenza loculi. Noi lo facciamo volentieri perché non è più ammissibile, come riferiscono queste persone, che si continui con la solita tiritera “vorrei ma non oso”. Con il comportamento che appare come attendista la nuova giunta guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo rischia di perdere la fiducia dei tanti cittadini che hanno riposto in questa legislatura la speranza di una rinascita per Anguillara dopo il fallimentare governo M5s guidato da Sabrina Anselmo.

Volere è potere… dice il detto

E come dice il detto: “Volere è potere” e la Giunta Pizzigallo questa volta lo ha dimostrato, senza esitazione alcuna, con Deliberazione di Giunta comunale n. 74 del 20.05.2021 quando ha approvato 4 decreti sindacali che autorizzano l’erogazione ad altrettanti dipendenti, dell’indennità di posizione, dimostrando con ciò che “certi diritti” non possono essere ignorati, mentre altri, magari possono essere ignorati, come nel caso della requisizione loculi.

Le dichiarazioni del Sindaco Angelo Pizzigallo

Il 15 settembre 2020 su Adnkronos Angelo Pizzigallo, quale candidato sindaco in vista delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre dello scorso anno, così sintetizzava il suo programma: “Decoro, manutenzione, acqua, scuole e turismo sono le emergenze da affrontare con efficienza ed efficacia ad Anguillara”. Questa sua è stata un’ingenua ammissione nel misconoscere candidamente l’emergenza cimitero. Per lui le emergenze sono altre, quelle del suo programma. Però non si amministra con l’ingenuità, dice la gente domandandosi, allora cosa intendeva veramente il sindaco quando, andando a riferire al Commissario Prefettizio Gerardo Caroli il 21 febbraio 2020, discuteva delle varie problematiche della Città, oltre che della scuola parlando anche del cimitero comunale e dicendo: “Per il cimitero siamo propensi ad una risoluzione definitiva del problema del reperimento dei loculi, consigliando la progettazione del nuovo cimitero sulla via di Santo Stefano, come da PRG approvato dalla Regione Lazio. L’ipotesi di un ampliamento dell’attuale cimitero, alla luce delle requisizioni attuali, risolverebbe il problema solo per qualche anno”. Molta gente, constatando che per il sindaco dunque esiste “il problema”, si chiede se come amministratore responsabile non spetti a lui risolverlo.

Intervistato da Chiara Rai nel corso della trasmissione “Officina Stampa” dello scorso 11 marzo il Sindaco spiegava che una prima soluzione di natura emergenziale è quella di ampliare l’attuale cimitero per poi, successivamente, agire sulla progettazione di un nuovo camposanto da realizzarsi nell’area già destinata dal PRG.



Ad oggi sono trascorsi 3 mesi da queste dichiarazioni e ancora non si trova la minima traccia di ampliamenti o di progetti relativi la costruzione di un nuovo camposanto.

E sempre durante l’intervista il Sindaco Pizzigallo affermava che: “Un’attività importante come quella sulle concessioni in essere e quelle vecchie, magari scadute, deve essere portata avanti perché è vero che l’amministrazione deve cercare di risolvere i problemi ma per farlo ha necessità di dare ordini regole e impostazioni”. Ebbene alla luce di queste dichiarazioni forse è il caso che qualcuno faccia sapere all’avvocato Angelo Pizzigallo che è proprio lui “l’amministratore” che dovrebbe dare ordini, regole e impostazioni. Fateglielo sapere, tante volte non lo sapesse, oppure è diventato Sindaco a sua insaputa?

La risposta degli amministratori è sempre la stessa: “Stiamo provvedendo”

Il Consigliere comunale di opposizione Enrico Stronati durante l’incontro dello scorso 2 febbraio con la Consigliera delegata, il Responsabile d’Area e la Segretaria comunale aveva sollecitato un intervento per risolvere l’incresciosa questione del guano dei piccioni “che molti cittadini, tra cui mia mamma, – dice Stronati – mi rammentano ogni volta che mi incontrano. La risposta è sempre la stessa: “stiamo provvedendo”. Ho concesso tutto il tempo possibile, consapevole che un conto è amministrare il bene comune, un conto è fare dichiarazioni in campagna elettorale. Sono ancora in attesa che l’Amministrazione mostri chiaramente quale sia il percorso individuato per risolvere questi problemi che stanno a cuore a tutti. E’ necessario fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti, ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto e ai cittadini che frequentano il cimitero e devono ogni giorno rimuovere il guano dei piccioni con attrezzi, peraltro, spesso di fortuna. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura”.

Il Sindaco è stato dunque sollecitato svariate volte ad uscire dall’equivoco e a fornire una risposta ai possessori di loculi requisiti e ai cittadini che hanno pagato per un loculo mai avuto, (facendo così fare cassa al Comune). Il primo cittadino sull’argomento si è trincerato in un assoluto mutismo che non può significare altro che imbarazzo. La buona Amministrazione si riconosce dai servizi essenziali che assicura, ha detto giustamente qualcuno. Qui però si sta parlando di Anguillara Sabazia e definire con gli occhi di oggi questa “una buona amministrazione” sarebbe troppo.

Per il sindaco Angelo Pizzigallo il programma elettorale sembra essere un sogno di mezz’estate

Fra pochi giorni saremo in estate, poi tornerà l’autunno e poi ancora l’inverno e il sogno di Pizzigallo presenterà il conto ai cittadini con le strade che si allagheranno, l’interruzione dell’acqua corrente, le pozzanghere, il vandalismo come quello di pochi giorni fa ai danni del bar Toscanini, la mancanza di aerazione meccanica controllata nelle classi scolastiche e non solo. Una città non vive solamente della “manutenzione straordinaria della tribuna dello stadio calcistico”. Il sogno di mezz’estate di Pizzigallo fra poco svanirà e così andrà in fumo anche un’altra stagione turistica. Il primo cittadino si presume sia soddisfatto, ma la gente non lo è per niente e noi continueremo a ricordarglielo.




Anguillara Sabazia, cimitero full e loculi requisiti ad libitum: nessuna soluzione nel piano triennale dei lavori pubblici

Una situazione, a dir poco, paradossale vista l’ormai cronica emergenza loculi che va avanti da anni

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il Comune di Anguillara Sabazia ha aggiornato il Piano Triennale delle opere pubbliche ma dell’ampliamento del cimitero comunale e della costruzione di quello nuovo continua a non esserci traccia. Una situazione, a dir poco, paradossale vista l’ormai cronica emergenza loculi che va avanti da anni e che ha visto requisire a tanti cittadini le tombe senza aver indicato un termine temporale.

Ma oltre all’irregolarità relativa l’assenza dei termini di scadenza delle requisizioni c’è dell’altro, che appare ben più grave.

“Non sussistono i presupposti per l’esercizio del potere di requisizione, connessi alla imprevedibilità della situazione”, perché quanto accaduto “sembra invece derivare da una inadeguata attività di programmazione ed esecuzione degli interventi di ampliamento necessari, imputabili in via esclusiva all’amministrazione comunale”. Concetti questi espressi dal Tar Campania – Salerno che nel 2015 aveva accolto il ricorso di un cittadino.

Agli amministratori del Comune di Anguillara Sabazia e a tanti altri in simili condizioni, la motivazione di questo giudice non li preoccupa?

“Le ordinanze contingibili e urgenti “svolgono una funzione necessaria all’eliminazione o rimozione dello stato di pericolo, con una prospettiva – immediata (indilazionabile) – di porre rimedio all’emergenza.” Anche questo ultimo giudizio sembra inverosimilmente essere stato pronunciato dalle vittime delle requisizioni di loculi da parte del Comune di Anguillara Sabazia invece è il Tar di Sicilia che con sentenza 15 ottobre 2019 n.2379 aveva dichiarato illegittima l’ordinanza sindacale di requisizione loculi, una fattispecie come quella di Anguillara Sabazia.

Dopo la pubblicazione su questo giornale dell’articolo “Comune che vai amministratore che trovi”, siamo stati contattati da alcune persone, anch’esse vittima delle “requisizioni ad libitum” da parte del Comune di Anguillara Sabazia, che ci hanno chiesto di fornire ulteriori informazioni a riguardo.

Bene, convinti della scorrettezza di quelle requisizioni, suffragati da autorevoli sentenze di più di un Tar e considerata la supponenza degli amministratori locali, accogliamo la richiesta sperando che “chi deve intendere intenda”.

Un atto amministrativo può considerarsi illegittimo e perciò nullo quando sussiste l’inesistenza o l’indeterminatezza del soggetto o dell’oggetto, nei casi d’incompetenza o di vizi e quando risulta difforme dalla norma che lo disciplina.

Dopo la cacciata con sfiducia della sindaca Sabrina Anselmo, tanti ad Anguillara Sabazia auspicavano un cambio di marcia. La nuova Giunta Pizzigallo invece ha deluso le aspettative in particolare modo ai tanti a cui è stato sospeso “temporaneamente a tempo indeterminato” un diritto acquisito.

 Si sapeva che le requisizioni dei loculi effettuati ad Anguillara Sabazia, tutte e nessuna esclusa, fossero in odore di nullità perché a tutte mancava il termine di scadenza come la legge prescrive.

Oggi pubblichiamo altre ragioni più gravi che rendono quelle requisizioni illegittime come stanno sentenziando, di volta in volta, i vari Tar che si trovano a pronunciarsi in merito.

Il Tar Sicilia ha bocciato con l’ordinanza 111 del 2012 rilevando l’assenza di riferimento temporale revocando così la requisizione dei loculi al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli .

Dal 2017 Anguillara porta addosso l’onta di ordinanze illegittime, corresponsabile di ciò anche il segretario generale della Consiliatura Anselmo, ordinanze improvvisate.

Si cita testualmente da “Diritto.it” il ruolo principale del segretario comunale: “ll segretario comunale e provinciale svolge una serie di compiti, i principali dei quali, sono di collaborazione e di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi elettivi organi dell’ente, in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti.”.

Ogni ulteriore commento si lascia al lettore.

Altra sorpresa negativa! Mai si aspettava l’iniziativa durante l’interim del commissario prefettizio. Un uomo di legge. E non si spiega come mai abbia potuto procedere alle requisizioni senza riferimento temporale ed in alternativa di qualsiasi raccomandazione. 

Per quanto concerne la Giunta Pizzigallo poi non solo ha approvato l’uso illecito di quelle ordinanze ma ne ha fatto anch’esso errato uso. Se qualcuno ha potuto giustificare il comportamento della Giunta Pizzigallo, oggi con il rinnovo del Programma Triennale dei Lavori Pubblici deliberatamente omettendo ogni e qualsiasi cenno all’ampliamento del cimitero, quel qualcuno ha da ricredersi.

Porre rimedio all’emergenza costituisce parte dei compiti di ogni amministratore locale e questo costituisce atto del suo ufficio.

A questo punto non si capisce come mai:

  • La Giunta Pizzigallo stia eludendo questo atto;
  • L’opposizione non abbia nulla a che ridire;
  • Il nuovo segretario non senta la necessità di esprimere un suo parere autorevole;
  • La maggior parte delle vittime delle requisizioni, non se la sentano di far sentire la loro voce.

Meditate gente, meditate quando entrerete nella cabina elettorale la prossima volta.




Emergenza cimiteri, tra requisizioni di loculi temporanee e quelle Ad libitum: Comune che vai amministratore che trovi…

La requisizione senza termine di scadenza è solo un abuso, è un atto illegittimo, è considerare i propri concittadini come sudditi e questo non può chiamarsi civiltà, ha un altro nome: atto vergognoso

Quello dei 7904 comuni italiani è un mondo in movimento. Dal 1861 in poi, a causa di divisioni, unioni ed accorpamenti, molti sono stati soppressi e in seguito ricostituiti. E’ un mondo tenuto costantemente sotto osservazione perché per i partiti politici i comuni costituiscono territori per l’incubazione di consensi e l’accaparramento di voti.

Potere, economia e sviluppo urbano si diversificano tra un comune e l’altro a seconda del livello culturale ed il senso civico dell’amministratore di turno. Il tutto dipende se questi sappia guardare lontano, se conosce il contesto territoriale, se sia veramente motivato verso il bene comune ed infine se sappia trasformarsi in leader per non soccombere agli interessi lobbistici.

In teoria il cittadino ha in mano il destino del proprio Comune ogni volta che entra nella cabina elettorale. E’ lì che si disegna quale benessere per il futuro. Ahinoi sovente primeggia il voto di favore al personaggio “simpatico”.

Abbiamo fatto una veloce ricerca tra una settantina di comuni e non potendo, per brevità, elencarli tutti, ci siamo dati un tema molto dibattuto in tempi di Covid-19 causa l’esponenziale aumento di decessi, e cioè l’emergenza sepolture.

Dalla nostra ricerca emergono Comuni virtuosi che avendo amministratori motivati e che hanno saputo guardare lontano, non si sono fatti sorprendere dall’emergenza. Hanno avviato con urgenza i lavori di ampliamento del cimitero e a lavori avviati, avendo esaurito i loculi a disposizione, anche loro malgrado, hanno dovuto ripiegare a requisire quelli dei privati ancora non utilizzati.

Essendo questi dei Comuni governati da amministratori con esperienza giuridica e rispettosi dei diritti dei loro cittadini, chi più e chi meno, si sono distinti per la loro correttezza e serietà.

Alcuni di questi Comuni meritevoli di menzione

Il Comune di Palomonte (Provincia di Salerno) con Ordinanza emergenza loculi del 17.9.2020 autorizzava l’utilizzo della sepoltura provvisoria per il periodo di tre mesi, impartendo precisi ordini all’Ufficio tecnico “predisporre ogni utile atto affinché entro e non oltre tre mesi il nuovo edificio sia agibile e quindi possa cessare ogni requisizione provvisoria”. I lavori sono stati eseguiti ed i loculi restituiti ai legittimi concessionari.  

Stesso comportamento civile che il Comune di Jerzu, provincia di Nuoro, in identica occasione ha saputo adottare con i suoi concittadini. Entro otto mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza di emergenza si dovevano terminare i lavori di ampliamento del cimitero. Anche in questo caso la requisizione portava un termine, una scadenza. Allo scadere degli otto mesi, a lavori terminati la promessa del sindaco è stata onorata.

Requisizione loculi applicata dagli azzeccagarbugli

La requisizione senza termine di scadenza è solo un abuso, è un atto illegittimo, è considerare i propri concittadini come sudditi e questo non può chiamarsi civiltà, ha un altro nome: atto vergognoso. Una condotta simile si può giustificare solo ammettendo che gli amministratori siano a digiuno completo di qualsiasi cultura delle leggi, buoni solo ad occupare la poltrona  tirando a campare.

Ci siamo avvicinati alla provincia di Trapani e precisamente a Città di Castelvetrano. Gli amministratori di questo Comune, Città degli ulivi e dei templi, hanno considerato l’emergenza loculi cimiteriali d’importanza superiore  alla ristrutturazione di qualsiasi tribuna dello stadio locale. A Trapani avevano compreso la sacralità del feretro ed emettendo l’ordinanza requisizione loculi si erano accertati che entro e non oltre 24 mesi i loculi sarebbero stati restituiti ai legittimi concessionari. Questi amministratori sono andati oltre perchè avevano stabilito di corrispondere ai concessionari dei loculi requisiti provvisoriamente, un canone (tariffa) rapportato al periodo di effettivo utilizzo.

Sono tanti i comuni, da nord a sud che correttamente nel requisire i loculi ai concessionari, hanno stabilito un termine entro il quale si impegnavano di restituire il loculo. Alcuni come Trapani sono andati oltre, con i concessionari hanno stabilito un tariffario. Altri comuni poi hanno scelto di allungare la concessione con il relativo periodo che il loculo veniva requisito.

In tema di requisizione loculi, tanti sono i Comuni che sono stati corretti e leali con i loro concittadini e tra i sopranominati merita menzione anche il Comune di Fiano Romano. Con deliberazione G.C. n°86 del 26 luglio 2016, approvando il progetto dell’ampliamento cimiteriale aveva dato un termine di scadenza entro e non oltre 18 mesi per la consegna. Tali termini sono stati applicati e rispettati sia nel requisire che nel restituire i loculi ai legittimi concessionari.

Anguillara Sabazia e le requisizioni “Ad libitum”

A fine ricerca salta all’occhio il comportamento corretto giuridicamente e comportamentale della maggioranza dei comuni e per contro la baldanza degli amministratori che si sono succeduti al Comune di Anguillara dal 2017 a oggi. Questi amministratori dovrebbero riflettere meglio sul loro operato in tema di requisizioni dei loculi cimiteriali “ad libitum” e anche i cittadini dovrebbero riflettere e meditare.  “Meditate gente, meditate” diceva Renzo Arbore.




Anguillara Sabazia, l’eterna incompresa: quando il bene comune viene considerato un optional

Il video editoriale di Emanuel Galea e Chiara Rai all’interno riguardo la vicenda della requisizione dei loculi al Cimitero

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – A circa 30 chilometri a nord-ovest di Roma, adagiata sui rilievi Sabatini e su un promontorio del Lago di Bracciano, si trova uno dei borghi medioevali più incantevoli e suggestivi del Lazio. Vanta nobili origini, discende in linea diretta dalla famiglia della ricca patrizia Rutilia Polla e ha una lunga e ricca storia. Ricca di siti geologici, monumenti storici, aree naturali, clima mite e tramonti da mozzafiato. Non a caso che ai più è conosciuta come “La gemma del Lazio”. Ancora conserva, gelosamente, l’antico punto d’ingresso alla città, una porta cinquecentesca, sormontata da un orologio ancora funzionante mentre tutto il borgo è abbracciato da un bastione cinquecentesco con torrione medioevale compreso. Là dentro è tutta poesia, fascino ed incanto. La natura è stata più che generosa con questo lembo di terra. Il visitatore, a fine giro del borgo, non può che sospirare con i versetti della Zanicchi: “Il tuo sangue nelle vene e ti porto nel mio cuore”.

Qui il tempo si è fermato ed il vecchio borgo di lassù, specchiandosi nelle acque azzurre del lago sottostante, sembra rilassarsi rassegnato e “disteso come un vecchio addormentato e la noia, l’abbandono, il niente son la (sua) malattia.”

Appunto della sua noia, del suo abbandono e della sua malattia che oggi si vuole trattare

Di amministratori meritevoli di menzione, Anguillara ne ha avuti nel lontano passato e poi, come è capitato a Montecitorio e a Palazzo Madama, c’è stata una moria di una vera classe dirigente. La politica ha perso la sua vocazione ed è diventata una bottega di interessi. Oggi il bene comune viene considerato un optional e tutte le attività della politica politicante tendono a un solo fine, l’aumento dei consensi. Quella noia “del vecchio addormentato” più che altro esprime disgusto per questa deriva verso il degrado completo. Il “niente” della politica locale sta privando questa cittadina storica da una meritata posizione  nella scala nazionale di attrazione turistica. E’ vero che madre natura con questo lembo di terra è stata più che magnanima, però purtroppo la generosità dell’una ha incontrato l’indifferenza di altri. Il mistero dell’Acqua Claudia, riconosciuta come unica e speciale già dalla metà del 1700, l’acqua della Mola Antica, per i residenti e non, una risorsa di approvvigionamento, per gli amministratori è stata abbandonata a se stessa mentre il privato raccoglie i frutti di un bene che tutti considerano “bene comune”.  Perché? Come mai questa risorsa non suscita tanto interesse quanto le colate di cemento?

Stesso destino è stato riservato ad un reperto archeologico, unico nel suo genere. Una piroga monossile di 8000 anni fa, rinvenuta nel 2002 in località La Marmotta  sul lago di Bracciano ad Anguillara quando scavando,  i sommozzatori avevano portato alla luce il più antico villaggio neolitico d’Europa.

Il disinteresse degli amministratori non è nato oggi, di fatto il 28 ottobre 2018, su questo stesso giornale con l’articolo “Anguillara Sabazia, la piroga: la solita storia degli amministratori che la vogliono raccontare ma poi s’addormentano” si era lamentato dell’abbandono al suo destino del prezioso reperto archeologico. Altri Comuni, altri amministratori avrebbero fatto carte false per averla nel loro territorio, ma qui siamo ad Anguillara.

Un capannello di anziani, facendo su e giù per via Reginaldo Belloni, dopo un poco si fermavano e guardando il rudere del palazzo accanto al ristorante Zaira, commentavano l’impotenza degli amministratori che, mentre si riempiono la bocca con il bel discorso del decoro urbano non trovano il coraggio o la soluzione oppure un accordo per buttare giù quell’obbrobrio che sta deturpando da anni il decoro del lago stesso. Come mai, dicevano questi signori, che non si riesca a rimuovere quella vergogna? Chi sa chi lo sa? Qualcuno lo dovrebbe sapere…

Giustamente, concludeva il più anziano, la cittadina è stata trascurata ormai da parecchi anni. Ogni amministrazione si è limitata a promuovere nuovi insediamenti, nuove costruzioni, nuovi agglomerati, senza però, adeguare i servizi alla crescita della popolazione. La rete idrica, quella fognante, rete scolo acque fluviali sono rimaste sempre quelle di quando Anguillara contava appena appena sei-settemila abitanti. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. Scoppiano i tubi, straripano le fogne e l’acqua piovana invade le strade e la rete elettrica ogni tanto fa cilecca. E gli amministratori? Quei signori non vedono, non sentono, non parlano.

Officina Stampa del 13/05/2021: Emanuel Galea fa il punto sulla requisizione “temporanea” dei loculi cimiteriali che si protrae dal 2017

La lista è lunga ma quello che reca l’onta maggiore agli amministratori fino ad oggi succedutisi, è l’emergenza cimitero

In questo risiede  l’incongruenza, l’incoerenza e l’incomprensione di questa gente che fino ad ora hanno avuto la presunzione di promettere un “futuro migliore” per la cittadina. Sono circa 20 anni che l’emergenza loculi si fa sempre più acuta. L’hanno riconosciuto. Hanno ammesso candidamente che trattasi di vera emergenza. Hanno avuto il pudore di avvisare la cittadinanza che l’emergenza si fa sempre più minacciosa.

Va bene, uno da fuori, potrebbe pensare che dopo tutto questo sarebbero seguiti i fatti, i rimedi, le soluzioni. L’unica soluzione che gli amministratori hanno escogitato è fare cadere il costo dell’emergenza anziché su tutta la comunità, interamente a carico dei 150 concessionari. Per risolvere  poi il problema un nuovo stratagemma  (intelligente) a costo zero: spostare da un loculo all’altro i “cari estinti”. Fino a quando?

Anguillara non si rassegna e fiduciosa aspetta il giorno che arriveranno degli amministratori che la sapranno comprendere, valorizzare i suoi pregi e far passare la sua noia.




L’Italia e l’urlo di Munch: gigante salvaci tu!

Una fra le varie analisi della celeberrima opera “L’Urlo di Munch”, quella di Sonia Cappellini per Storia dell’Arte, ha il pregio di suscitare nel lettore nuove interpretazioni ed una nuova simbologia del dipinto di Edward Munch.

Per chi scrive, quell’urlo ben sia conforme con il grido dell’Italia pensando al suo angoscioso futuro, grida per paura, per dolore e urla per rabbia. L’autrice dell’analisi nel farci notare il volto umano sfigurato, simbolicamente in quel volto non può che esserci il volto del “Belpaese”, completamente anch’esso sfigurato, deturpato, umiliato e vilipeso.

Quando, sempre l’autrice, descrivendo il dipinto dice che la figura “sembra a malapena mantenersi in posizione eretta, quasi non avesse spina dorsale” a noi il pensiero va a un’Italia depauperata, divisa tra mille interessi lobbistici, le numerose correnti, frazionismi e fazioni di partiti senza alcuna reale conoscenza del paese reale, i tanti carrieristi in lotta eterna per il potere, un fiume carsico di corruttori, corrotti ed evasori attraversando il sottosuolo della penisola e colate di lava di malcontento e conclamata povertà che si accumulano nelle periferie sia al nord che al sud pronti a divampare.
Per finire con la simbologia, il dipinto mostra “quell’essere umano” che mentre sostiene la testa sembra chiudere le orecchie e Sonia Cappellini commenta: “come se la stessa persona non fosse in grado di sostenere il grido che lei stessa sta emettendo”.

E’ proprio così, l’Italia chiude le orecchie perché, ahinoi, non è in grado di supportare oltre perchè l’Italia ha rotto gli argini e la “cloaca massima” nazionale ha invaso puri e duri.
Soccombono le istituzioni e gli organi di garanzia, langue la vita sociale e agonizza la giustizia. Anela la democrazia ed il diritto sta venendo mortificato.

La libertà di opinione si mette in forse, quella personale è in quarantena ed il variegato mercato dell’informazione si arricchisce sempre più di multiformi bancarelle di tg, riviste, giornali e talk show e carrozzoni vari. A questo punto è d’obbligo la riflessione: cosa s’intende veramente con neutralità e obiettività della stampa? In che misura c’entra la collocazione politica dei telegiornali?
Dice Paolo Del Debbio: “mille ragioni, mille opinioni” al che ci si sente autorizzati a dire: tanti telegiornali, tante collocazioni politiche e tante versioni dei fatti di cronaca.

E’ così? Più che la pandemia l’Italia teme il collasso delle istituzioni, il degrado ed il decadimento del sistema, della vita sociale. Il famoso dipinto dell’artista norvegese mostra un cielo al tramonto con linee di rosso sangue e sullo sfondo ci si intravedono due figure. Queste non vedono, non sentono, non accorrono. A questo punto l’Italia grida: Gigante pensaci tu. Draghi risponde: ci penso io; il cielo sorride e la speranza rinasce nei cuori di tutti.




Anguillara Sabazia, un salto dalla padella pentastellata alla brace della politica qualunquista

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – E’ male avere il male, ma essere burlati è peggio! Chi si sarebbe mai immaginato che dopo il fallimento della Giunta pentastellata guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo ne potesse subentrare una che promette di fare peggio? Provare per credere! Il peggio non è mai morto.

Con delibera del Consiglio comunale n.2 del 13/2/2021 e successivamente con la delibera di Giunta comunale n.50 del 9/3/2021 è stata approvata la variazione del Programma triennale 2021-2023 dei lavori pubblici. Avendo già bene in mente il programma triennale 2020/2022 della Giunta pentastellata, a suo tempo sfiduciata, ogni cittadino si sarebbe aspettato un piano triennale che si distaccasse completamente dalla politica fallimentare della Giunta Anselmo. Invece no. Meraviglia delle meraviglie e delusione delle delusioni la Giunta “della speranza” è riuscita a presentare un programma triennale peggiore di quello sognato e mai realizzato dall’amministrazione grillina. Complimenti perché non era cosa scontata.

I programmi delle rispettive Giunte hanno in comune l’interesse per la progettazione di vari interventi nei plessi scolastici di Anguillara. Come sogno non si trova niente da ridire ma se poi rimane solo tale, a che pro sprecare tempo a scriverlo?

Il programma triennale della Giunta Pizzigallo si fregia di contributi regionali, ministeriali e fondi comunali per la realizzazione delle opere, per ora solo buone intenzioni su carta. Bene occorre ricordare però, che anche la Giunta Anselmo, per la realizzazione dell’ ampliamento del Cimitero comunale con annesso parcheggio si fregiava anche essa di finanziamenti.

Il fatto sta che il progetto di ampliamento del Cimitero è stato cassato, della destinazione dei fondi stanziati non se ne è saputo più nulla e questo spiega quanto male è avere il male, però il fatto che non si fa nemmeno il minimo cenno della realizzazione dell’ampliamento del cimitero nel Programma triennale della Giunta Pizzigallo è la peggiore burla che un qualsiasi cittadino possa digerire.

La Giunta Pizzigallo, a detta di molti cittadini, sembra identificare tutto il male della cittadina nello stato urbanistico di via Romana, Residenza Claudia, Vigna di Valle e un tratto di viale Reginaldo Belloni, la messa in sicurezza della viabilità di via della Mola Vecchia, il ponte sito in via Reginaldo Belloni ed in ultimo, “piacere per piacerti”, quando il governo centrale intima i vari lockdown e vieta gli assembramenti, la Giunta programma i “Lavori di manutenzione straordinaria della tribuna dell’impianto del campo da calcio comunale F. Capparella”. La gente che non ha le stesse vedute di questa amministrazione si domanda: e perché non anche la manutenzione straordinaria della piscina olimpionica comunale? E perché no? Ma l’opposizione non ha proprio nulla da eccepire? Dice la gente, un serio programma per affrontare la stagione turistica non merita ugual attenzione della manutenzione straordinaria della tribuna dell’impianto del campo da calcio?

I cittadini guardano ed osservano, giudicano e discutono e commentano. La Giunta Anselmo, pur non avendo realizzato quello che aveva programmato, però nel piano triennale aveva previsto dei lavori, allora come ora, urgentissimi per la cittadina, come la realizzazione della rete fognante Albucceto – Ponton dell’Elce, la realizzazione di un centro servizi a supporto delle attività di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani. Aveva immaginato cose intelligenti come il recupero funzionale del Torrione da adibire a incubatoio della musica e della cultura. La Giunta grillina aveva sogni più lusinghieri. Poi, della bella favola della Giunta grillina di realizzare l’ampliamento del cimitero, già si è trattato all’inizio di questo articolo. La signora Anselmo sarà ricordata come la sindaca sfiduciata per non essere stata all’altezza dell’incarico affidatole.

Il buongiorno si vede dal mattino. Per strada e tra le bancarelle del mercato la gente mormora e bisbiglia sotto voce “Se la Giunta Pizzigallo intendeva presentarsi alla cittadinanza con questo Programma Triennale, vuol dire che Anguillara dalla padella pentastellata è caduta nella brace di una politica qualunquista.




Roma e Anguillara Sabazia, loculi cimiteriali: una vergogna che non sarà mai abbastanza grande!

Ad Anguillara Sabazia come a Roma e… a Roma come in qualsiasi altro posto il “caro estinto non vota”. Il de cuius non fa vertenze, non reclama, non sciopera, non protesta. La buonanima fa comodo all’amministratore finché è vivo e vegeto e purché paghi i vari balzelli.

Ai residenti del camposanto vale quanto è scritto sulla porta dell’inferno: “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”, ovvero: scordatevi una volta per sempre di avere qualsiasi diritto di cittadinanza e ricordatevi che per il Comune non siete altro che “un problema”, siete gli scheletri nell’armadio di ogni Consiliatura.

Scheletri nell’armadio sì, ma non per sempre, finché un padre, casualmente un deputato viene colpito duramente negli affetti più cari, dovendo scontrarsi amaramente con la dura realtà di tanta “malamministrazione” di tanti Comuni e davanti al collasso del cimitero di Prima Porta, non posta questo tweet: “Raggi vergogna, da due mesi non riesco a seppellire mio figlio…. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande”.


La notizia suscita rabbia e sgomento e tanta solidarietà intorno al deputato Romano. Grazie a lui si è scoperto un vaso di pandora dei collassi dei cimiteri, argomento fino ad ora ignorato dalla “grande” stampa.

Quanti altri padri “Andrea” sono vittima di queste malamministrazioni?

Alcuni commentatori tv, mal informati, hanno voluto spiegare l’ammasso di feretri nei depositi dell’Ama in attesa di sepoltura dovuto, secondo loro, alla crescita di decessi a causa Covid-19. Non è così! L’ammasso di quei feretri ha ben altre spiegazioni come ben altre spiegazioni hanno le discutibili requisizioni che il Comune di Anguillara Sabazia ha effettuato disordinatamente, prima dalla Giunta pentastellata guidata dalla ex sindaca Sabrina Anselmo, poi dal Commissario Prefettizio e recentemente dall’attuale Giunta di centrodestra guidata dal Sindaco Angelo Pizzigallo.

Anche per Anguillara Sabazia, sembra valere quanto è scritto sulla porta dell’inferno:: “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”, scordate una volta per sempre d’avere qualsiasi diritto di cittadinanza e che per il Comune non siete che “un problema”, siete gli scheletri nell’armadio di ogni Consiliatura”. Non può che essere così perché ad ogni insediamento di un nuovo Consiglio non mancano gli auspici, le promesse e le tante parole al vento. Ad Anguillara Sabazia ci sono stati progetti approvati, in parte finanziati, fior fiore di architetti arruolati per studiare il progetto, tanto bla bla bla per condurre sempre alla stessa conclusione. I morti non votano, non fanno sentire la loro voce, i morti non fanno flash mob e non disturbano. I morti non portano consensi elettorali e i morti possono aspettare.
Spostare i morti da un angolo del “giardino” all’altro per il Comune sembra essere diventato uno sport a costo zero.

L’ingiustizia però, questa volta non si fa a chi ci ha lasciato, l’atto ingiusto si compie impunemente a scapito di chi con grandi sacrifici aveva pagato la concessione e l’offesa si fa contro quel congiunto che assiste al pellegrinare del proprio caro estinto quando quest’ultimo viene a dover lasciare il loculo per fare posto al legittimo concessionario.

Il dolore non ha prezzo, ma i sentimenti non fanno parte del regolamento comunale

Il lamento del deputato Andrea Romano dovrebbe scuotere le coscienze di qualsiasi amministratore, ammesso che ne abbiano una. “Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo” esclama il padre affranto e poi : “Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo”.

Non è solo l’Ama che non dà tempi di sepoltura degni di una città civile perché anche l’amena cittadina di Anguillara Sabazia non dà tempi certi e pertanto anche per gli amministratori di ieri e di oggi, la vergogna non sarà mai abbastanza grande.




Le osterie ed i talk show televisivi

Mentre una volta la vita sociale si svolgeva nella piazzetta del paese, nell’androne o nell’atrio, radunati sulle panchine del giardino oppure, specialmente per gli anziani, nelle osterie, oggi con i vari web network, le relazioni sociali spesso iniziano e si sviluppano sui social, con un clic, con un like oppure con un emoticon.

Per l’argomento che qui si vuole trattare, interessa principalmente la vita sociale che caratterizzava le serate nelle osterie. Oggi quella vita è quasi sparita ed è stata rimpiazzata dai talk show televisivi.

Molti di noi conoscono le osterie come luoghi di una certa atmosfera spensierata, serena e, oserei dire, sognante. Si entra sobri e si esce un tantino barcollando, recitando frasi poetiche e raccontando episodi nostalgici, decantando quel vino soave  e quella cucina di una volta.

Ancora tutt’oggi gli anziani di villaggi, borghi e periferie si incontrano all’osteria per una partita a carte davanti a un buon bicchiere. La sala si riempie di fumo mentre le discussioni si accendono, la temperatura sale ed i fiaschi si svuotano. Gli eventi del giorno vengono rivisti, commentati ed ognuno dei commensali non manca di fare sentire la sua opinione. L’oste sorveglia le discussioni soddisfatto e felice di accontentare i clienti in tutto purché paghino.

L’osteria però non è stata sempre questo posto tranquillo. Racconta Manzoni nei sui “Promessi sposi” che spesso la clientela non era della più raccomandabile, spesso ci si trovavano ladri e borsaioli, tanto vero che Manzoni fu convinto che per Renzo rappresentava luogo di perdizione. Sempre nel mondo dei Promessi sposi spesso  viene dipinta come un luogo immorale e contrapposto alla quiete del focolare domestico.

Qualcuno però, potrebbe domandare cosa c’azzecca tutto questo con i talk show televisivi. A parere di chi scrive il nesso ci sta e la spiegazione pure.

Gli avvenimenti del giorno, allora, si discutevano, anche animosamente, tra gli anziani o i gli sfaccendati, accomodati intorno ai tavoli delle osterie davanti a un buon bicchiere. Le discussioni duravano ore ed ore e la tensione saliva man mano che si svuotavano i fiaschi e l’oste ne riforniva altri pieni. Ogni commensale diceva la sua e raramente che si raggiungeva l’unanimità. L’oste giocava la sua parte in quella commedia. Interveniva ogni volta che la discussione si scemava. Faceva il gioco di parte. Più le anime si riscaldavano, più fiaschi si consumavano e più l’osteria prosperava.

Oggi il gran bla bla dei talk show televisivi ha preso il posto di quelli accesi scambi di parole, alterchi, battibecchi, polemiche e diverbi delle osterie.

Forse è cambiato il palinsesto. E’ cambiato l’arredamento. E’ migliorata l’illuminazione. Forse l’oste si presenta “più sexy” e si fa chiamare presentatore, ma gli argomenti del giorno sono sempre uguali a quelli di ieri. Si smerciano opinioni per verità e si forniscono percentuali a iosa.

Ogni talk show è un continuo déjà vu di altri simili di altre reti con l’ordine dei fattori cambiati ma il prodotto sempre scadente rimane. E’ un continuo susseguirsi di “uomini di scienza”, ognuno con la propria teoria che raramente coincide con quella del “collega”. Onorevoli e giornalisti di grido raramente disertano questi salotti e a chi piace invece la sceneggiata napoletana il divertimento è assicurato.

Per onestà intellettuale qui bisogna chiarire che non si sta parlando delle trasmissioni che per scelta fanno un vero “giornalismo investigativo”. Questi sono quelli che veramente rendono un utile servizio al cittadino.

Si sta parlando invece dei talk show generici di livello scadente ed alcuni di loro facenti parte della tv spazzatura. Generalmente i talk show di cui si riferisce sono popolati da pseudo esperti, ospiti che parlano tanto contemporaneamente, dicendo nulla, mentre la moderatrice spesso e volentieri interviene sovrapponendo la sua voce su quella di tutti per imporre una sua scaletta predefinita. A fine serata, spenta la tv e posato il telecomando, lo spettatore che dalla trasmissione aspettava chissà cosa, rimane deluso, dicendo fra sé e sé, in osteria per lo meno si assaggiava un buon bicchiere, qui invece con tutte le banalità ed il déjà vu ti fanno proprio rintontire del tutto, di più.




Il governo della sopravvivenza e l’atroce dilemma quasi amletico…

Sopravvivere alla pandemia con il sorriso sulle labbra e la schiena china, acconsentire passivamente per poi soccombere, in catalettica attesa della ineluttabile fine causata dagli eterni lockdown improvvidamente imposti da chi speranza predica e che speranza non dà, oppure se sia più umano disobbedire ai dictat del regime per contrastare i morsi della fame ed affrontare a viso aperto la povertà galoppante: questo è l’atroce dilemma, quasi amletico.

Il governo Draghi, per costituzione è nato come un governo di salvezza ma i fatti dimostrano che trattasi più di uno di sopravvivenza. Il professore Draghi, in parte per la sua alta professionalità ed in parte per la sua  figura  prestigiosa  da tutti  riconosciuta sia in casa che all’estero, è stato chiamato dal presidente Mattarella in un momento critico della storia italiana, per mettere  le sue competenze a disposizione  d’un piano per la vaccinazione e a un secondo compito, più gravoso, per gestire il Recovery Plan.

Come presidente del Consiglio Draghi porta un handicap. In parlamento sta il suo tallone d’Achille che renderebbe la sua missione quasi impossibile

E’ stato chiamato a dirigere un governo di “salvezza” composto da una maggioranza bulgara, multi partitica, litigiosa, riottosa, orfana di idee e di progetti. L’unico accordo raggiunto univocamente fra di loro è “non mollare la poltrona, whatever it takes”.  Ecco perché anziché governo di salvezza il presente governo è in effetti un governo di sopravvivenza.

Draghi ha preso in consegna un parlamento reduce di due gestioni “Conte”, caratterizzate di video conferenze, promesse a gogò, elargizione di strenne varie per invigorire i “costruttori” ed i “responsabili”, trascinando l’Italia sull’orlo del precipizio.

Sembra che l’offerta a Draghi è stata condizionata; accettare l’incarico comprensivo dell’accollo di tutto l’apparato di Palazzo Madama e di Montecitorio. Draghi accettò ed oggi il Paese si è ritrovato con il vecchio barattato per nuovo. Niente di nuovo sotto le stelle. Ho letto da qualche parte: “Procrastinare è l’arte di stare al passo con ciò che è successo ieri, per evitare il domani”. Niente di meglio per definire la politica del primo, secondo e l’attuale  “Conte ter”.

Corre il Covid-19 e il governo lo rincorre, chiudendo Comuni e Regioni, abbassando saracinesche e facendo sparire panchine dai giardini pubblici, multando chi osa affacciarsi per strada nelle ore non consentite ed ogni attività produttiva esala l’ultima speranza di poter un giorno risollevarsi. Cresce la disoccupazione e la povertà si accanisce sempre più sui già poveri di ieri aggiungendo  nuovi che i vari lockdown stanno mietendo.

La fame sta travolgendo intere nuclei familiari e la rabbia sta salendo a livelli preoccupanti

Le varie dimostrazioni di disobbedienza che affollano le piazze non sono  che l’emergere delle prime colate di lava che il vulcano paese espelle. Il governo forse farebbe bene a non sottovalutare questo  “punto di fusione”.

I mass media, dall’olimpo delle loro “certezze” e lo stesso si può dire dei vari politici  e pseudo esperti che adornano i salottini dei talk show televisivi ogni sera, ogni giorno feriale e anche festivo, omni presenti come sopra mobili in una vetrina, si affaticano ad esternare  comprensione e commiserazione verso gli stenti e la degradata  indecenza in cui sono scivolate tante famiglie causa gli avventati lockdown. Bontà loro però  tengono a raccomandare a questo popolo, che il Pontefice ben ebbe ad   identificare  nella “cultura dello scarto”, di essere comprensivi, di pensare a tanti morti, tanti in terapia intensiva, ad attendere con fiducia  perché il ministro prevede che ormai stiamo percorrendo l’ultimo miglio.

Quanto sia solidale raccomandare agli altri il digiuno quando si è satolli!

Tanti buontemponi vedono il lume in fondo al tunnel solamente che il tunnel è lungo ormai più di dodici mesi e a chi manca “il pane quotidiano” gli si è appannata la vista ed il lume non lo vede più.

Che fare? Ecco che si presenta l’atroce dilemma. Sopravvivere alla pandemia con il sorriso sulle labbra e la schiena china , acconsentire passivamente per poi soccombere, in catalettica attesa della ineluttabile fine, protetto dagli eterni lockdown finche non accada l’irreparabile o disobbedire  ai dictat del regime per contrastare i morsi della fame ed affrontare a viso aperto la povertà galoppante, rischiando il morso della “variante” ed il tristissimo epilogo.

Quale è più tormentoso, sparire di virus e di lockdown o spegnersi lentamente  di stenti e di fame? Questo è l’atroce dilemma, quasi amletico.




Anguillara Sabazia, nuova giunta Pizzigallo: dilemma cimitero e vecchio stratagemma a cinque stelle

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Con grande delusione abbiamo dato notizia, con l’articolo pubblicato su questo quotidiano lo scorso martedì 23 marzo 2021 intitolato “Anguillara Sabazia, emergenza cimitero: raschiato il fondo del barile” che il Comune ha “bocciato” i tre progetti per ampliare l’attuale cimitero, presentati a giugno 2020, dalle tre ditte “Pieri Costruzioni srl”, “Scopetti srl”, ed “Edim srl” perché la “Proposta realizzazione ampliamento cimitero Comunale e dell’antistante parcheggio” è risultata improcedibile a causa di carenza nella presentazione dei documenti previsti dal Codice dei Contratti.

Ora se come appare è intenzione di questa Giunta realizzare in project financing l’ampliamento dell’attuale cimitero in 18/24 mesi dall’approvazione di un nuovo progetto per poi successivamente procedere con la realizzazione di un nuovo camposanto sicuramente incontrerà scetticismo, forte scontento, insoddisfazione e tanta amarezza da parte di quella parte della cittadinanza che oggi si trova senza alcuna speranza di poter rientrare in possesso dei loculi “requisiti temporaneamente” da loro acquistati a caro prezzo e con grandi sacrifici.

Sull’edizione de “Il Messaggero” dello scorso venerdì 26 marzo, sotto il titolo, l’articolista bene esterna il sentimento di disagio e quello di arroganza del potere, sentimento amaro che provano i cittadini a cui è stato commesso “l’atto d’imperio” per sospendere “temporaneamente a tempo indeterminato” la concessione.

Altri Comuni, pur trovandosi in simili emergenze hanno usato altri comportamenti più urbani. Prima di tutto concertando con i concessionari delle condizioni remunerative per il servizio che quest’ultimi venivano chiamati a prestare a favore della Comunità locale. I suddetti Comuni, molto correttamente hanno stabilito una “scadenza certa” alla temporaneità dell’atto di requisizione, giusto come prescritto dalla legge. Ad Anguillara i cittadini lamentano invece l’assenza di simili comportamenti che non ci sono stati ed il Comune, fino ad oggi, ha mostrato unicamente la sua faccia dura da “padre padrone”.

Si sperava tanto che con l’avvento della nuova Giunta Pizzigallo, anche ascoltando il discorso d’esordio, le cose si sarebbero, non dico tanto, ma un pochino migliorate. Invece ecco un’altra Giunta ed un’altra delusione.

A questo punto è lecito chiedere in cosa sono incorsi Scopetti Srl e le altre due ditte di così tanto grave che la loro domanda “sia risultata improcedibile a causa di carenza nella presentazione dei documenti previsti dal Codice dei Contratti”?!

Se la Giunta Pizzigallo è realmente conscia dell’emergenza loculi e fattivamente è intenzionata ad accelerare, per risolvere il problema, perché, anziché pensare, come sembra, ad un nuovo progetto per procedere successivamente con la realizzazione di un nuovo camposanto, non richiama Scopetti, Edim e Pieri Costruzioni e gli fa completare la documentazione mancante e così si accorciano i tempi?

Volere è potere e potere è volere!

Nel frattempo che la Giunta rifletta ancora sul da farsi, si invitano i concittadini a cui è stata requisita “temporaneamente a tempo indeterminato” la concessione del loculo nel cimitero cittadino, di fare gruppo ed a questo scopo possono contattare lo scrivente Emanuel Galea all’indirizzo email: emanuelgalea4@gmail.com

Il Comune è la casa di TUTTI e non è giusto che le lacune delle varie Giunte e l’emergenza loculi ricadano sui soli 150 cittadini concessionari. I cittadini di Anguillara aspettano. Sta alla nuova Giunta Pizzigallo dimostrare di non percorrere il vecchio stratagemma messo in campo dalla ex amministrazione Cinque Stelle.