Tamagotchi, l'animaletto elettronico torna dopo 21 anni

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

E' stato uno dei fenomeni di massa che ha caratterizzato la fine degli anni '90, e adesso si prepara a tornare in versione "rinnovata". Dopo 21 anni arriva infatti nei negozi il Tamagotchi originale, il portachiavi a forma d'uovo con all'interno un cucciolo virtuale da accudire che ha spopolato da oriente a occidente. A resuscitare il giochino elettronico, oggi racchiuso in un guscio di plastica più piccolo, è la stessa società che lo lanciò nel 1996, la Bandai Namco, che per ora lo ha portato solo sugli scaffali giapponesi all'equivalente di 16 euro, in linea con le 25mila lire che costava due decenni fa. Gioco di successo, nel corso degli anni il Tamagotchi è stato riproposto in una quarantina di versioni ed è diventato personaggio di videogiochi, di un'app, protagonista di film, di fumetti e di una serie animata. Al 2010 ammontavano a 76 milioni le unità vendute. La versione celebrativa del Tamagotchi ripropone i sei personaggi originali nel classico schermo Lcd, ma in un guscio più piccolo. Anche la modalità di gioco è la stessa: tre pulsanti per dargli da mangiare, curarlo, tenerlo pulito, metterlo a dormire, giocare con lui e sgridarlo alla bisogna, il tutto con l'obiettivo di renderlo felice ma soprattutto di non farlo morire. In questi 20 anni l’evoluzione del Tamagotchi non si è fermata. La versione più aggiornata è uscita a giugno 2016, si chiama Tamagotchi M!X, è a colori, e assegna ai cuccioli nati i tratti fisici di mamma e papà. Ma come è nato il Tamagotchi? Aki Maita, l’inventrice, aveva sempre voluto avere un animale domestico, un cucciolo da avere sempre vicino da amare e coccolare anche se non si ha un giardino o un ambiente adatto. Grazie a quest'idea venne alla luce il giochino elettronico in grado di simulare il dover crescere e accudire un animale. Semplice quanto geniale, a partire dal 1996, il Tamagotchi avrebbe conquistato fan di giovani e meno giovani grazie alla sua semplicità. Riuscirà a conquistare anche il cuore dei ragazzi di oggi? Oppure passerà inosservato? Per scoprirlo non resta altro che aspettare.




Google Play, attenzione all'app truffa che vi ruba 18 euro

 

di Francesco Pellegrino Lise

 

Androidiani di tutto il mondo, fate bene attenzione a ciò che avete scaricato, ma soprattutto non credete mai a tutto ciò che appare sul vostro display. Le minacce si nascondono sempre dove meno te lo aspetti. ESET, il più grande produttore di software per la sicurezza digitale dell'Unione europea, ha infatti individuato una app fake su Google Play, chiamata F11, che tramite tecniche di ingegneria sociale induceva gli utenti Android a pagare 18€ per scaricare un aggiornamento di Flash Player inesistente. Già, perché Flash Player per Android è sempre stato disponibile gratuitamente ed è ormai obsoleto, essendo stato ritirato addirittura nel 2012. Eppure, secondo gli esperti di ESET, l’app è stata scaricata dalle 100.000 alle 500.000 volte. Questo probabilmente perché la truffa era ben realizzata dal punto di vista grafico ed i loghi che comparivano nell’app richiamavano esattamente quelli originali. Ma come funzionava l’app F11? Una volta scaricata l’app, si apriva un finto tutorial che spiegava all’utente come completare l’installazione di Flash Player sul dispositivo Android; si veniva poi indirizzati su una pagina PayPal sulla quale l’utente ignaro inseriva i dettagli della propria carta di credito per ottenere l’aggiornamento. Dopo il pagamento, appariva un link che invitava a scaricare un browser a scelta tra Firefox o Dolphin, due piattaforme che supportano di default i contenuti flash e che sono disponibili gratuitamente su Play Store senza dover pagare nessuna cifra. A seguito della segnalazione di ESET, l’app maligna è stata rimossa da Google Play. Gli esperti di ESET raccomandano di verificare sempre il numero di installazioni, il rating e soprattutto i commenti degli utenti che hanno già scaricato un’app. In ogni caso, l’utilizzo di un software di sicurezza affidabile e costantemente aggiornato eliminerà la possibilità di essere insidiati da ogni tipo di minaccia. Detto ciò, il consiglio più utile per non incappare in truffe o altri spiacevoli episodi è sempre lo stesso: scaricare solo software di cui non si hanno dubbi.




WhatsApp, in futuro si potranno anche scambiare soldi

 

di Francesco Pellegrino Lise


L'inarrestabile impero di Mark Zuckerberg non si ferma mai, e come di consueto tende a uniformare i suoi servizi per "semplificare la vita" degli utenti. WhatsApp quindi si appresta a diventare sempre di più come Facebook Messenger, almeno stando alle ultime voci di corridoio. Infatti, secondo i recenti rumors, sulla chat potrebbe arrivare la possibilità di scambiarsi piccole somme di denaro. L'app, come anticipato dal sito indiano The Ken, sta pensando di lanciare questa funzione in India entro i prossimi sei mesi. WhatsApp, secondo quanto riportato dal portale, punta a utilizzare UPI, un sistema di pagamento bancario sostenuto dal governo, per permettere agli iscritti di poter effettuare pagamenti tra di loro con il semplice invio di un messaggio. Si tratterebbe di una novità non di poco conto visto che l'India con 200 milioni di iscritti è per WhatsApp il principale mercato. Realizzando tutto ciò, WhatsApp potrebbe dunque infliggere il colpo di grazia alle altre piattaforma già presenti nel territorio indiano come Truecaller che, con i suoi 150 milioni di utenti e la possibilità di effettuare dei pagamenti in tutta facilità, rappresenta un ostacolo negli obiettivi di 'dominio' di Zuckerberg. A febbraio, ricorda inoltre il sito TechCrunch, Brian Action, uno dei fondatori di WhatsApp, durante una visita in India aveva incontrato le autorità e ammesso che la compagnia stava cominciando a esplorare modi per integrare dei servizi di pagamento nella chat. Facebook ha già introdotto una funzione per scambiarsi soldi all'interno di Messenger, per adesso esclusivamente negli Stati Uniti. 




Windows perde la corona, Android è il sistema operativo più usato

 

di Francesco Pellegrino Lise


Attenzione, il re ha perso la corona. Per la prima volta dagli anni ottanta infatti Windows ha perso il primato di sistema operativo più utilizzato al mondo. A surclassarlo, come rivelato dalla società di ricerche StatCounter, è stato Android, che il mese scorso ha battuto la piattaforma Microsoft in relazione alla quantità di utenti che se ne servono per navigare su Internet. È la prima volta che il sistema operativo di Google raggiunge la vetta nelle graduatorie di StatCounter, e non è detto che le posizioni siano ormai stabilizzate. Considerati gli esigui margini del robottino verde su Windows è probabile che i due software si scambino la posizione già nel corso delle prossime settimane, in ogni caso il  dato è molto indicativo. Lle nuove statistiche riflettono infatti le condizioni del mercato degli ultimi anni, laddove l'uso tradizionale del sistema fisso sta sempre più lasciando spazio al mobile. StatCounter misura le quote di mercato sull'uso del web ponendo sotto analisi i dati aggregati provenienti da circa 15 miliardi di visualizzazioni di pagina al mese effettuate dalla sua rete di oltre 3 milioni di siti web. Considerate le enormi dimensioni del bacino d'utenza valutato possiamo considerare i risultati dello studio come una buona base di partenza per capire quali sono le piattaforme più utilizzate, che però di riflesso non possono offrire dati sul numero di utenti. Il motivo del sorpasso del sistema operativo Google sta nella sua netta preminenza nel settore mobile: si calcola che quattro smartphone su cinque funzionino con Android. Microsoft ha mantenuto il primato nel mercato dei sistemi operativi desktop, con una percentuale di computer Windows pari all'84 per cento, senza però riuscire a diventare competitivo sul versante smartphone. Insomma: siamo dinanzi a una nuova era? Oppure il sistema operativo del colosso di Redmond è destinato a restare sovrano ancora per molto? La sfida è apertissima ma è ormai sempre più chiaro a tutti che, se Microsoft non riuscirà a conquistare una corposa fetta di utenti anche nel settore mobile, il verdetto sembra ormai essere già scritto.




Digital Bros Game Academy, ha inizio il terzo anno

 

di Francesco Pellegrino Lise


"Game Academy", il percorso di formazione post-diploma di Digital Bros per Game Designer, Game Programmer e Artist & Animator 2D/3D, chiude con successo il secondo anno accademico 2016-2017 e inaugura il terzo anno di attività. Proprio per questo l'Academy ha aperto le porte della propria sede milanese, in Via Labus 15/3, a 71 nuovi studenti provenienti da 14 Regioni Italiane, da San Marino e dalla Svizzera. I corsi formativi organizzati dalla società stanno crescendo costantemente, con nuovi studenti che quest'anno arriveranno anche dalla Svizzera. Il metodo usato per l'insegnamento è il "learning by doing", lo stesso usato dai celebri "boot camp" americani. Il terzo anno accademico introdurrà alcune importanti novità, tra cui l'arrivo della Realtà Virtuale e di specifiche sessioni dedicate all’Intelligenza Artificiale affidate a Michele Pirovano, ex Core Trainer del corso di Game Programmer, che si occuperà inoltre di ricoprire il ruolo di consulente didattico per la programmazione. Il Corso per Game Programmer, che conta 18 studenti, sarà affidato a Fabio Mosca. Sono stati confermati anche i Core Trainer Simone Magni e Riccardo Landi, che seguiranno i 36 studenti delle due classi del Corso per Game Designer e Massimo Ribattezzato, affiancato dallo Specialist Trainer Federico Ferrarese, che si occuperà della formazione dei 17 studenti del Corso Artist & Animator 2D/3D. Nonostante i corsi si svolgano a Milano, più della metà degli studenti arrivano da fuori la Lombardia e hanno un'età media di 25 anni. I numeri del nuovo anno accademico confermano la crescita costante di questa realtà italiana per imparare a sviluppare videogiochi sotto ogni aspetto. La Digital Bros Game Academy, per chi non lo sapesse, nasce dalla volontà del Gruppo Digital Bros di investire in iniziative volte a far crescere il mercato videoludico in Italia, sostenendo e valorizzando i giovani talenti. Proprio su questo principio si fonda il percorso formativo, come testimoniato anche dall’assegnazione delle 4 borse di studio a copertura totale per l’anno accademico 2017/2018 riservate ai candidati più meritevoli, due delle quali rivolte alle donne. Per tutte le informazioni sui corsi, si può consultare il sito ufficiale della Digital Bros Academy a questo link.




Mass Effect Andromeda, in cerca di una nuova casa esplorando l'ignoto

 

di Francesco Pellegrino Lise


Signori e signore, Mass Effect è tornato. Ed è tornato con una galassia tutta nuova da esplorare, con innumerevoli pianeti tutti da scoprire, nuove storie tutte da vivere, temibili nemici da combattere e un carico colossale di personaggi con i quali tentare i fan della serie e chi approccia per la prima volta al titolo. Con questi presupposti non si può certo dire che quella di Bioware con Mass Effect: Andromeda sia una sfida da poco. Una sfida nata all'ombra di un'epopea giocata da milioni di utenti che, nel tempo, hanno elevato il Comandante Shepard e i suoi compagni di viaggio al rango di vere e proprie figure chiave della fantascienza videoludica. Cinque anni dopo, il team canadese dona al pubblico un nuovo universo narrativo che, a partire dall'incredibile bagaglio rappresentato dalla storia dell’opera di Bioware, punta a ridefinire gli standard della saga e a trovarle una nuova "casa" tra le stelle di Andromeda su Pc, Xbox One e PlayStation 4. Mass Effect: Andromeda porta i giocatori fino ad Andromeda, una galassia inesplorata dove una serie di nuovi personaggi, guidati dal pioniere, combatteranno per ottenere una nuova casa per gli abitanti della via Lattea. Vestendo i panni di uno dei gemelli Ryder nel ruolo di Pioniere, i giocatori guideranno una squadra di esploratori altamente addestrati alla ricerca e scoperta di nuovi mondi, razze aliene e pericoli. La storia di Mass Effect Andromeda ha inizio dopo un viaggio durato oltre 600 anni verso la galassia di Andromeda, proprio quando l’equipaggio si sveglia dal sonno criogenico e inizia la ricerca di una nuova casa per l’umanità. I sogni di una colonizzazione senza intoppi vengono velocemente infranti, dato che quei pianeti che dovevano essere dei paradisi si dimostrano essere invece terre desolate e inospitali. Inoltre, il Pioniere scoprirà che non tutti gli abitanti della galassia sono felici dell’arrivo degli Umani. Nemici terrificanti sfideranno i giocatori e le loro squadre, obbligandoli a sfruttare a loro vantaggio gli ambienti distruttibili, movimenti verticali tramite jetpack, armi personalizzabili, poteri Biotici e altri strumenti che rendono il sistema di combattimento e la progressione del personaggio emozionante e libera come mai prima. Insomma, gli ingredienti che hanno portato la saga ad ottenere un posto nell’Olimpo dei videogames ci sono ancora tutti. Archiviata l'estinzione su scala galattica incarnata dalla minaccia dei Razziatori, Andromeda si allontana dalla generale cupezza dell’impresa compiuta dal capitano Shepard in Mass Effect 3 per offrire al pubblico un'avventura con connotazioni meno grame, che punta sul desiderio di scoperta costruendo così una dimensione narrativa nuova, forte e articolata. Una prospettiva di cui il Pioniere è al tempo stesso simbolo e artefice, data la rilevanza, per molti versi inedita, delle scelte del protagonista sul tono generale dell'avventura. Accantonata la polarità del sistema EroeRinnegato, le opzioni dialogiche a disposizione dei giocatori rispondono a quattro archetipi caratteriali (Emotivo, Logico, Disinvolto, Professionale) le cui connotazioni morali non aderiscono a stereotipi d'allineamento, ma offrono invece una personalizzazione del proprio alter ego virtuale decisamente più ampio e credibile. Anche il rapporto scelta-conseguenza risulta contestualmente più sfumato, e la sensazione è quella di avere un controllo più profondo della caratterizzazione del protagonista, la cui eco è chiaramente identificabile tanto nelle scene scriptate, quanto nella percezione che gli altri personaggi hanno di Ryder stesso.

 

 

Dopo le prime ore di gioco, si scoprirà che l'equipaggio della Tempest è composto da un gruppo di avventurieri multispecie con cui si potranno stringere legami forti e duraturi, sebbene la definizione dei diversi personaggi spinge a sviluppare preferenze nette, che avranno conseguenze sugli sforzi romantici che si faranno. Inoltre rispetto al passato, le romance di questo Mass Effect sono particolarmente interessanti, principalmente perché le interazioni in questo senso sono basate su un percorso condiviso fatto di fiducia e sostegno reciproco. Parlando di Gameplay, Mass Effect Andromeda è un un gioco di ruolo incentrato sull'esplorazione, in questo caso di pianeti totalmente sconosciuti. Differentemente dalla trilogia originale, qui le superfici concretamente esplorabili non saranno moltissime, ma ognuna di esse merita assolutamente di essere visitata: paesaggi desertici, glaciali o tropicali faranno da sfondo alle varie quest e sub-quest disponibili che sono veramente tantissima. Si spazia dal classico "porta il pacco dal punto al A al punto B", fino a missioni molto più contestualizzate e che in qualche modo si intersecano con la trama principale o con quelle lealtà dei vari membri dell'equipaggio. La spinta all'esplorazione in Andromeda è preponderante rispetto qualsiasi altra attività: più sarete curiosi e determinati, più segreti e sfaccettature scoprirete. Ogni pianeta poi avrà un grado di vivibilità, che in base alle quest che si porteranno a termine, aumenterà: arrivare al 100% non sarà mai facile, ma superata la soglia del 40% sarà possibile stabilire una colonia umana, magari facendo amicizia o stringendo alleanza con gli esseri e le specie che ci abitavano prima. Senza contare che ogni attività fatta ci darà diritto ad acquisire determinati "punti vivibilità Andromeda", che potranno essere investiti sul Nexus (la nave/pianeta dell'Iniziativa Andromeda) per risvegliare particolari sezioni umane ancora bloccate in criostasi e che potranno aiutare in modi specifici, come per esempio fornire costantemente crediti extra oppure risorse minerarie. Insomma lo scopo è esplorare, conoscere e colonizzare nuovi pianeti. Le side quest sono nel complesso quasi sempre stimolanti e, se si avrà la pazienza di portarle a termine tutte, esse daranno una visione d'insieme più approfondita dell'universo di gioco, visto che alcune di esse si legano in qualche modo con gli avvenimenti principali. La scelta di BioWare di ridurre il numero di pianeti esplorabili ma di potenziarne le attività è sicuramente vincente: scorrazzare a destra o a manca con il Nomad non sarà quasi mai noioso, complice anche la sempre presente dose di curiosità nello scoprire nuovi paesaggi, strutture aliene o caverne segrete. Ovviamente in queste fasi di esplorazione non si è soli, al contrario, la specie nemica di Andromeda, i Kett, saranno sempre presenti e non si tireranno mai indietro da nessuno scontro a fuoco. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, questo è votato molto all'action, complice anche il jetpack che permettere di compie balzi verticali e laterali costanti. Questa scelta ha spinto BioWare a creare scontri più attivi che sfruttano la verticalità e la diversità di un level design che nelle sezioni di combattimento diventa funzionale e obbliga lo studio rapido dello scenario. Le coperture saranno automatiche e non esiste pausa tattica. Veloce, letale e divertente, questo Combat System rinnovato spinge il giocatore al movimento continuo e suggerisce, senza troppi fronzoli, di stare sempre allerta per poter sopravvivere, anche perché l'IA sarà molto aggressiva e obbligherà i giocatori al continuo movimento e al cambio di posizione strategica. I punti esperienza ottenibili dalle varie attività faranno progredire di livello, e ogni qual volta che Ryder aumenterà le sue statistiche verranno assegnati anche alcuni punti abilità da investire nelle tre macro categorie: Biotica, Combattimento e Tecnologia. Ognuno di questi rami ha al suo interno diversi perks, e investire punti in una o nell'altra categoria sbloccherà piano piano tutti e sette i profili del protagonista: configurazioni differenti e preimpostate che modificheranno statistiche, bonus e malus di classe. Sarà possibile cambiare in qualsiasi momento dello scontro il proprio profilo. A fare da contorno all'esplorazione non poteva mancare il crafting, che ricalca una struttura classica per il genere: utilizzare lo scanner in dotazione di Ryder sarà utile per entrare in contatto con nuove cose, siano macchine, animali o piante: ogni qual volta si otterranno dati nuovi verranno attribuiti dei punti da investire nell'acquisto di determinati progetti per armi o corazze. Toccherà poi reperire i vari materiali prima di poter concretamente creare l'oggetto. Detto ciò, è bene dire che si potranno ottenere ottimi drop anche senza rivolgersi al crafting e anche nel caso in cui si decida di dedicarsi in modo serio alle quest e sub-quest.

 

 

Mass Effect Andromeda gode anche di una componente multi giocatore cooperativa fino a 4 giocatori. La formula e la stessa già vista nel terzo capitolo della saga, ma la velocità dei combattimenti apportate a questo nuovo capitolo innalzano gli scontri a un livello di frenesia davvero esaltante. Il PvE è costituito da una modalità orda che prevede per ogni player la possibilità di creare, personalizzare e potenziare una delle 25 classi disponibili, ottenibili tramite la riscossione dei vari pack che al loro interno contengono le ricompense disponibili. Tali oggetti si dividono fra armi, consumabili e, appunto, le classi stesse dei combattenti. Fortunatamente nel titolo di Bioware le possibilità di personalizzazione non finiscono qui e, in aggiunta al classico equipaggiamento, si potrà anche costruire una build di abilità del proprio personaggio il più utile possibile a superare le sfide. In questo senso ci saranno le diverse skill della classe in questione affiancata da una serie di slot che ne determinano il livello: investire i punti in una o nell'altra ne incrementerà ovviamente l'efficienza sul campo di battaglia. Come in Mass Effect 3 torna poi il sistema di combo, che permetterà di ottenere danni bonus sui nemici combinando le proprie abilità con quelle dei compagni: attenzione a sottovalutare la difficoltà della modalità, perchè al netto di un approccio che potrà sembrare casual e poco approfondito la modalità orda di Andromeda si rivelerà molto molto ostica se giocata a livelli di difficoltà più alta. Interessante anche il ponte di collegamento che unisce single player e multiplayer: durante il corso dell'avventura infatti potremo impiegare la milizia del Nexus in missioni speciali, nel caso in cui quest'ultime siano troppo complicate c'è la possibilità di svolgerle in prima persona. Questo vuol dire esser catapultati nel multigiocatore e, una volta portato a termine l'obbiettivo, ottenere reward per entrambe le modalità. Per quanto riguarda il comparto grafico, il titolo Bioware viaggia tra alti e bassi. Sebbene la qualità generale del comparto tecnico di Mass Effect: Andromeda si attesti su buoni livelli, questo rappresenta il punto debole dell'intera produzione. Il gioco se da un lato è più che capace di incantare lo sguardo dei giocatori con panorami planetari da sogno grazie a una direzione artistica di primo livello, dall’altro soffre di una quantità fin troppo consistente di glitch e problemi di vario genere, in grado di influire negativamente sulla qualità dell'esperienza. Il difetto più fastidioso di tutti però riguarda le animazioni dei volti, questo per fortuna è un problema evidente ma non sistematico, caratterizzato da fluttuazioni qualitative che, fortunatamente, non incidono con particolare brutalità sulla godibilità, ma che purtroppo intaccano la perfezione di un gioco davvero profondo e intrigante. Per quanto riguarda il comparto audio, le musiche e gli effetti sonori sono sempre ben calibrati e ben riprodotti. Peccato per il mancato doppiaggio in lingua italiana, ma per sopperire a questa mancanza fortunatamente sono stati inseriti i sottotitoli. Tirando le somme, questo nuovo Mass Effect Andromeda ha il grande merito di portare su Pc e rilanciare su Xbox One e PS4 una saga importante, capace di offrire centinaia di ore di gran divertimento e che è capace di coinvolgere sia fan di vecchia data che nuovi giocatori. Lasciarselo scappare sarebbe un vero peccato. Provare per credere.

 


GIUDIZIO GLOBALE:


Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 9
Longevità: 9,5


VOTO FINALE: 9




Samsung presenta la nuova videocamera Gear 360

 

di Francesco Pellegrino Lise


Samsung, oltre agli smartphone Galaxy S8 e S8+,  ha annunciato la nuova videocamera Gear 360, un dispositivo di fascia alta in grado di realizzare video a 360 gradi anche in 4K con una portabilità ed una facilità d’utilizzo senza precedenti. Gear 360 (2017) è leggerissima e compatta e completa l’ecosistema delle soluzioni Samsung per la realtà virtuale con contenuti di alta qualità. “Oggi i consumatori realizzano sempre più video per condividere le loro esperienze; vogliamo offrire loro prodotti accessibili e innovativi per contenuti digitali che siano più semplici da realizzare e condividere anche in streaming”, ha dichiarato Younghee Lee, Executive Vice President of Global Marketing and Wearable Business, Mobile Communications di Samsung Electronics. “La nuova Gear 360 consentirà ai consumatori di vivere e condividere nuove esperienze”.



Aumenta la qualità dei tuoi contenuti a 360 gradi
 La Gear 360 (2017) offre per la prima volta la possibilità di registrare video in 4K per contenuti digitali più realistici ed immersivi. Grazie ai sensori da 8.4 megapixel e alle lenti Fisheye con apertura focale F2.2, si possono così creare immagini dalla risoluzione ancora più elevata. Gear 360 (2017) è stata realizzata facendo leva sulle più avanzate tecnologie Samsung per la condivisione, visualizzazione e modifica immediata dei contenuti a 360 gradi. Che si tratti di creare video oppure immagini, gli utenti potranno accedere a diverse modalità di visualizzazione, strumenti per l’editing, effetti e filtri per creare contenuti personalizzati. Sarà inoltre possibile convertire facilmente video a 360 gradi in formati standard per una condivisione dei contenuti ancora più semplice.



Rimani sempre connesso con il 360 Social Live Broadcast
 Gear 360 (2017) introduce la condivisione dei contenuti in tempo reale. Quando Gear 360 è sincronizzata con uno smartphone o computer compatibile, il dispositivo consente agli utenti di visualizzare e condividere le loro migliori esperienze trasmettendole in diretta su piattaforme social come Facebook, YouTube o Samsung VR.

Compatibilità estesa per esperienze a tutto tondo Gear 360 (2017) è compatibile con i principali dispositivi Samsung, tra cui i nuovi Galaxy S8 e Galaxy S8+, Galaxy S7, Galaxy S7 edge, Galaxy S6 edge+, Galaxy S6, Galaxy S6 edge e Galaxy A5 (2017). Gear 360 (2017) offre la compatibilità, a differenza del modello precedente, con dispotivi iOS tra cui iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus e iPhone SE, computer Windows e Mac. È inoltre compatibile con una vasta gamma di accessori e supporti di terze parti. 

 


Caratteristiche tecniche

Camera doppia lente fish-eye con sensori CMOS 8.4 megapixel

Image Processor DRIMe5s

Video MP4 (H.265) – Doppia lente: 4096×2048 (24fps)

Foto JPEG – Doppia lente: 15MP

Audio Codec: ACC Supporto: MP3, M4A, AAC, OGG

Memoria microSD card (fino a 256GB)

Caratteristiche Modalità di ripresa: Video, Photo, Time Lapse Video, Looping Video, Modalità panorama HDR Certificazione IP53 per la resistenza ad acqua e polvere Modalità di scatto 180° / 360°

Connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac (2.4/5GHz) Wi-Fi Direct Bluetooth v4.1 USB 2.0 (Type-C)

Dimensioni 100.6×46.3×45.1 mm

Peso 130g

Batteria 1,160mAh Li-ion 




Galaxy S8 e S8+, Samsung presenta gli smartphone della riscossa

 

di Francesco Pellegrino Lise


Dopo lo scivolone a causa della batteria "esplosiva" del note 7, Samsung tenta di risalire la china presentando i suoi nuovi smartphone top di gamma: Galaxy S8 e S8+. I nuovi dispositivi ridefiniscono la categoria grazie a un design rivoluzionario, Infinity display per un’ esperienza visiva unica e funzionalità incredibilmente evolute. “Samsung Galaxy S8 e S8+ sono l'inizio di una nuova era per il design che li caratterizza e i nuovi e fantastici servizi che li accompagnano per offrire nuove modalità per vivere il proprio mondo – ha dichiarato DJ Koh, President of Mobile Communications Business, Samsung Electronics -. Galaxy S8 e S8+ sono il nostro modo per riconquistare la fiducia dei consumatori, ridefiniscono il concetto stesso di sicurezza e rappresentano una pietra miliare nella storia degli smartphone Samsung”. Il display qhd 2960 per 1440 pixel "edge-to-edge", già mostrato da Lg a Barcellona per il suo G6 e qui curvato fino a dare l'idea di non aver più bordi, è rispettivamente da 5,6 e 6,2 pollici. In pratica il modello più piccolo ha uno schermo con un ampiezza simile a quello dell'iPhone 7 Plus, solo che essendo curvo e senza bordi sembra più piccolo oltre ad essere più leggero. Ha un processore dalle prestazioni elevatissime ad otto core, accompagnato da 4Gb di ram (che diventano 6 in Cina e Corea), talmente potente che se inserito nella sua basetta collegata ad un monitor può diventare un pc. Il tutto è affiancato da un ottimo riconoscimento del volto che affianca quello dell'iride lanciato sul Note 7, che potrebbe tornare sul mercato, e quello delle impronte digitali. Basta sollevare il telefono e l'S8 riconosce in un secondo il suo proprietario. Il tutto attraverso la macchina fotografica anteriore da 8 megapixel. Quella posteriore è da 12 con la tecnologia dual pixel presentata sull'S7. Galaxy S8 e S8+ sono stati rivoluzionati sotto ogni aspetto, tutti i dettagli sono stati rinnovati per superare ogni limite e andare oltre. Il design in vetro senza cornice né tasti fisici regalerà un’esperienza visiva senza precedenti. E grazie alla presa ancora più comoda, si avrà la sensazione di leggerezza tra le mani per un utilizzo sempre più facile. Disponibile nei modelli da 5.8” e 6.2”, Galaxy S8 e S8+ sono pronti ad andare oltre i confini dello smartphone.

 

 

Galaxy S DNA Oltre a un design innovativo, Samsung ha adottato sui due nuovi smartphone tecnologie all'avanguardia:

– Fotocamera premium: Galaxy S8 e S8+ presentano una fotocamera frontale da 8 MP con F 1.7 per selfie mai visti prima e una fotocamera posteriore Dual Pixel da 12 MP F 1.7, pronta a catturare ogni istante, anche in condizioni di scarsa luminosità.

– Performance elevate : Galaxy S8 e S8+ utilizzano il primo processore Octa Core al mondo da 10 nm per garantire performance elevate, massima fluidità di utilizzo e consumi ridotti. Inoltre, Galaxy S8 e S8+ sono pronti per supportare connessioni LTE e Wi-Fi fino a 1 Gbps per consentire di scaricare o caricare file di ogni dimensione alla massima velocità.

– Massima sicurezza: In tema di sicurezza Samsung offre nuove soluzioni innovative rispetto al passato. Da oggi è possibile sbloccare con un semplice colpo d’occhio Galaxy S8 e S8+ grazie alla scansione dell’iride, ottenendo il massimo livello di sicurezza esistente. Infatti l’iride non può essere duplicata dal momento che ha un disegno unico che differisce persino tra fratelli gemelli. In più, grazie anche alla nuovissima funzionalità Riconoscimento del viso, da oggi sarà possibile

sbloccare istantaneamente Galaxy S8 e tenere sempre al sicuro tutti i contenuti semplicemente guardando lo smartphone.

Galaxy S8 e S8+ inoltre mantengo le caratteristiche fondamentali della gamma Galaxy, che gli utenti hanno imparato ad amare e apprezzare, tra cui:

– Resistenza ad acqua e polvere (certificazione IP68)

– Supporto per MicroSD fino a 256GB

– Always on display per visualizzare l'ora o le notifiche quando lo schermo è in standby

– Ricarica rapida e ricarica wireless 

 

La nuova intelligenza artificiale : Bixby La vera novità è Bixby, l’assistente personale che rivoluziona totalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con il loro smartphone: comprende, scrive e naviga per l’utente. Bixby Vision permette di andare oltre ciò che l’occhio umano coglie e di avere più informazioni o consigli sui luoghi che si visitano. Basta puntare la fotocamera su ciò che interessa e Bixby penserà a tutto il resto: può tradurre testi, può trovare il prodotto che si sta inquadrando online o semplicemente fare la scansione di un codice a barre o un codice QR. Bixby Voice garantisce un’interazione vocale completamente naturale. Grazie a Bixby Voice Galaxy S8 riuscirà ad elaborare dei comandi complessi aiutando l’utente a completare tutte le tue attività durante la giornata nel modo più semplice e veloce. Bixby Home permette di accedere rapidamente a ciò di cui si ha bisogno semplicemente con un click. Il nuovo assistente personale di Galaxy S8 ricorda gli appuntamenti, suggerisce notizie in base alle proprie preferenze, raccoglie informazioni sul meteo, permette di accedere rapidamente a lettore musicale o mail o ancora alla galleria. Bixby Home impara dall’utente e gli suggerisce i contenuti più interessanti da visualizzare. 

 

Oltre l'esperienza d'uso tradizionale Galaxy S8 e S8+ offrono un solido ecosistema di prodotti e servizi che renderanno unica l’esperienza d’uso del dispositivo sia in termini di produttività che di connettività. 
I due nuovi smartphone saranno accompagnati dal nuovo Gear VR con Controller in collaborazione con Oculus. Il Controller consente di gestire il dispositivo e navigare tra i contenuti in modo più semplice ed interattivo. I dispositivi potranno anche essere collegati alla nuova Gear 360 per creare video a 360 gradi in 4K, scattare foto da 15MP e condividere in diretta i momenti più importanti attraverso il livestreaming. 
Grazie alla potenza di calcolo di Galaxy S8 e S8+, potrai aumentare la tua produttività utilizzando Samsung DeX, una soluzione unica che trasforma lo smartphone in un vero e proprio desktop. Attraverso la DeX Station gli utenti potranno visualizzare i contenuti in multitasking su uno schermo ancora più grande e rendere la gestione dei file di lavoro ancora più semplice ed efficiente. 

 

Contenuto e prezzi La confezione di Galaxy S8 e S8+ include inoltre i nuovi auricolari realizzati da AKG by Harman, per offrire performance elevate e una qualità audio senza compromessi. Il design ergonomico, i materiali metallici e il cavo in tessuto antigroviglio sono solo alcune delle caratteristiche che renderanno unica la tua esperienza d’ascolto. Inoltre, col la diffusione crescente di dispositivi connessi e la necessità di gestirli in maniera semplice e integrata, Samsung Connect semplifica la gestione dei dispositivi smart: consente agli utenti di attivare facilmente i device IoT utilizzando una configurazione rapida e di gestire tutti i dispositivi connessi tramite un'unica app. Il Galaxy S8 sarà disponibile in Europa dal 28 aprile, in diversi colori per soddisfare ogni stile: Midnight Black, Orchid Gray e Arctic Silver. In più, potrai prenotarlo dal 29 marzo al 18 aprile per riceverlo fino a 8 giorni prima del lancio ufficiale in Italia, su www.samsung.it/shop e nei migliori punti vendita di elettronica di consumo. Galaxy S8 e Galaxy S8+ saranno disponibili rispettivamente a 829 e 929 euro.




EA Play, la line up 2017 di Electronic Arts si mette in mostra

 

di Francesco Pellegrino Lise


Come già è avvenuto lo scorso anno, Electronic Arts, uno fra i massimi colossi del gaming a livello mondiale, anche questa volta all'E3 2017 non svolgerà la sua tradizionale conferenza ma organizzerà nuovamente l'evento EA Play. Proprio a riguardo, i responsabili della software house hanno svelato i primi protagonisti dell'evento. Sul palco dell'Hollywood Palladium di Los Angeles, Electronic Arts, oltre a mostrare i nuovi capitoli delle sue tre immancabili serie sportive, FIFA, Madden NFL e NBA Live, focalizzerà l'attenzione anche sul seguito del popolare Star Wars Battlefront e del prossimo episodio legato al franchise di corse d'auto Need for Speed. I titoli appena citati saranno presenti in forma giocabile e saranno presentati nel corso della convention d'apertura che potrà essere seguita anche in streaming. Le informazioni su Star Wars Battlefront, al momento, sono ancora molto poche e il gioco è praticamente avvolto nel mistero. Durante una recente riunione finanziaria, Andrew Wilson di Electronic Arts, ha solo confermato il periodo di uscita, fissato per la fine dell'anno, dichiarando che rispetto al suo predecessore, il titolo sarà molto più grande ed includerà inediti contenuti. Ricordiamo che l'EA Play si svolgerà all'Hollywood Palladium di Los Angeles il 10, l'11 e il 12 di giugno. I biglietti sono disponibili a partire dal 20 aprile, alle ore 18 per tutti i Giocatori che vorranno partecipare all’evento statunitense. Oltre all’esperienza di gioco ad Hollywood, gli appassionati di tutto il mondo potranno seguire EA Play online via streaming con trasmissioni dedicate ad approfondimenti sui contenuti di gioco dei nuovi titoli, eventi competitivi ed interviste esclusive con i team di sviluppatori.




Anche l'Italia in corsa per il titolo mondiale dei giochi di logica e strategia

 

Le donne comunicano meglio, gli svizzeri sono i più precisi, i tedeschi sono i migliori ingegneri. I giovani pensano fuori dagli schemi, mentre gli anziani hanno dalla loro l’esperienza. Tutti stereotipi culturali. Ma quanto c’è di vero? Anche per l’Italia, da sempre, gli stereotipi si sprecano. Riuscirà la squadra che dal Politecnico di Torino volerà a Budapest a dimostrare che la nostra nazione può competere nel mondo ai massimi livelli della logica e della strategia? Un evento unico, trasmesso in diretta streaming sabato 25 Marzo su Red Bull TV, darà questa risposta: “Mission: Unlock Enoch”, ultimo atto del primo campionato mondiale di escape room nato sulla piattaforma Red Bull Mind Gamers. Nei tre giorni dell’evento le 22 nazionali qualificate, composte da quattro giocatori ciascuna, più due Wild Card Team, si sfideranno in una corsa contro il tempo in dovranno usare tutte le proprie doti di strategia, intuito visivo, logica e creatività. L’escape room finale è stata ideata e realizzata dal team diretto da Scott Nicholson, guru del settore, visiting professor al MIT e docente di Game Design and Development presso il BNGLab della Wilfrid Laurier University di Brantford in Canada. Nelle fasi di qualificazione oltre 10.000 giocatori hanno provato a risolvere una serie di enigmi sulla piattaforma online Red Bull Mind Gamers. Quasi la metà dei partecipanti era costituita da donne, smontando il pregiudizio che il mondo dei giochi sia “una cosa da maschi”. E non è tutto.

Che gli asiatici siano celebri per le loro capacità di problem-solving lo conferma il fatto che tra le 2.345 squadre che hanno preso parte alla sfida, i vincitori a Singapore e in Corea hanno ottenuto i migliori tempi medi. Ciò nonostante, è stata una squadra dell’Università di Berkeley in California ad aver realizzato il record assoluto: 7 minuti, 7 secondi e 616 millisecondi. Un risultato sorprendente che cancella lo stereotipo dei californiani “rilassati”. Un’efficace comunicazione tra i componenti della squadra potrà essere fondamentale. Saranno avvantaggiati i team con più membri femminili, come la Romania?

La squadra ucraina, composta da amici di vecchia data, è favorita rispetto agli sloveni, che prima di qualificarsi non si erano mai conosciuti? Alcune squadre sono composte esclusivamente da ingegneri, come la Svizzera e l’Oman. Come se la caveranno contro i tecnici informatici francesi o contro i due chimici, il geologo e l’archeologo spagnoli?

I francesi, tutti sotto i 21 anni, sono i più giovani: sarà un vantaggio rispetto agli over 30 della Svezia e dell’Inghilterra? I Turchi, invece, prima della finale non hanno mai messo piede in una escape room: come faranno a competere con gli Inglesi, che complessivamente hanno all’attivo quasi mille partite? Senza contare che in una dei Wild Card Team c’è il campione mondiale di puzzle. C’è solo un modo per scoprirlo. Le semifinali di “Mission: Unlock Enoch” cominceranno giovedì 23 Marzo e solo due tra le 22 squadre in gara conquisteranno un posto per la finalissima di sabato 25. L’ultimo atto di questa sfida mondiale sarà trasmesso dalle ore 20.00 in diretta streaming in esclusiva su redbull.tv. Non resta che collegarsi e scoprire chi sarà il team che si aggiudicherà il primo titolo mondiale di mind games. 




Lego Worlds, via libera alla creatività

 

di Francesco Pellegrino Lise


Chi ha giocato almeno una volta con le costruzioni Lego, sa che il più grande pregio dei mattoncini sono la possibilità di spaziare con la fantasia, creare mondi, universi e storie senza confini e in totale libertà. Bene, con il videogioco Lego Worlds, da poco disponibile per Pc, Xbox One e PlayStation 4, tale libertà viene affiancata dalla possibilità di esplorare lo spazio, scoprire nuovi strumenti per realizzare il proprio pianeta e creare un vero e proprio ecosistema. Fedele alla realtà o del tutto strampalato, non importa; in Lego Worlds ognuno è padrone del suo mondo e il divertimento è assicurato. Ma veniamo al sodo: il titolo targato Warner Bros. E TT Games inizia subito in maniera intelligente e fa scorrere le prime ore di gioco in modo divertente, interessante e piacevole. Il gioco riesce a introdurre infatti tutti gli strumenti a disposizione del giocatore in modo graduale e divertente, all’interno di tre diversi mondi precostruiti che servono a dare un’idea di ciò che si potrà fare più avanti, quando la palla passerà completamente nelle mani del giocatore. In questa fase, le meccaniche già conosciute dei vari giochi LEGO su licenza si fondono benissimo con le nuove possibilità offerte da Worlds. Una voce narrante chiara e ben doppiata guida il giocatore alla scoperta degli strumenti di costruzione e modifica della “realtà”, il tutto in una serie di quest semplici e funzionali. Dopo questa fase d’apprendimento il gioco prende una svolta netta verso la sua natura sandbox. L’armonia della fase tutorial si spezza in un attimo e il giocatore è catapultato in un universo dove si ha la possibilità di fare migliaia di cose. Ed è proprio a cominciare da questa fase che il giocatore ha a disposizione la possibilità di cercare nella galassia infiniti mondi generati dal sistema e atterrarci sopra grazie al proprio razzo. Una volta atterrati su uno degli infiniti pianeti creati appositamente dal gioco, la situazione è un po’ più desolante rispetto a quanto vissuto nel tutorial.

 

 

Il senso di progresso che funzionava abbastanza bene prima subisce un brusco rallentamento e le missioni che accompagnano i mondi diventano più difficili da affrontare. Tali quest servono in molti casi ad accumulare mattoncini d’oro. Questi pezzettini sono fondamentali nel gioco perché oltre che essere l’unico materiale in grado di potenziare la propria nave per esplorare pianeti sempre più grandi e fornire alcuni oggetti utili all’esplorazione dei mondi, garantiranno, una volta che se ne sono accumulati 100, di sbloccare l’opzione per costruire il proprio pianeta. Per accumulare i 100 fatidici mattoncini occorrerà diverso tempo, ma c’è da dire che una volta compiuta l’impresa, il risultato è davvero appagante. Pianeti ghiacciati, deserti western, isole tropicali, mondi rurali, terre preistoriche, biomi fatti interamente di caramelle e pan di zenzero, cittadine di LEGO City e castelli medievali sono solo una piccola parte di ciò che è possibile trovare scorrazzando per l'universo di gioco, senza contare che in futuro arriveranno ulteriori add-on a tema per arricchire la propria collezione di pezzi. Esplorando ogni singolo mondo, è possibile fare praticamente tutto ciò che passa per la mente: guidare veicoli, costruire, terraformare l'ambiente di gioco togliendo o aggiungendo terreno e modelli, scavare gallerie alla ricerca di forzieri sepolti, addomesticare gli animali e cavalcarli, scoprire e catalogare ogni oggetto, raccogliere monete e così via. Insomma per dirla breve, Lego Worlds di cose da fare ne offre proprio tantissime. Insomma, se c’è da fare un plauso agli sviluppatori di TT Games è proprio per aver dato a un videogame la stessa incredibile sensazione che si ha costruendo con i mattoncini Lego in casa. Dal punto di vista strettamente grafico il gioco non gode ovviamente di una grafica realistica, ma non è un difetto proprio perché è la sua natura a imporre un impatto visivo così. Texture coloratissime e ambienti ricchi arricchiscono l’alternarsi del giorno e della notte in un universo sempre pieno di cose da fare, di scoperte e di emozionanti avventure. Come già accennato il doppiaggio in italiano è ben fatto, mentre invece le musiche e gli effetti sonori sono sempre in linea con ciò che accade sullo schermo.

 

 

Tirando le somme, si può davvero dire che Lego Worlds mette finalmente tra le mani dei giocatori i mattoncini che hanno reso famoso il marchio danese. Al di là del fatto che i controlli non sono sempre eccezionali, costruire e modificare cose, strutture, edifici e interi pianeti, in questo modo, può essere ottimo per bambini e adulti con buona voglia di fare e un pizzico di pazienza. I risultati possibili sono notevoli e la sensazione di appagamento nel vedere le proprie opere realizzate e vive è davvero unica. Se si è appassionati dei mattoncini danesi e si ha un forte senso di creatività, Lego Worlds è il gioco che fa per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 7,5
Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5