VITERBO, SANTA ROSA È DIMENTICATA: IL TRASPORTO È UNESCO,

di Giovanni Faperdue

Viterbo – Dal lontano 1457, anno in cui si celebrò il processo di canonizzazione della Beata Vergine Rosa da Viterbo, voluto da papa Callisto III, sono passati più di cinque secoli, nel frattempo è successo di tutto. I viterbesi hanno costruito la Macchina di S. Rosa, ogni anno più bella, e nella vigilia della festa, l’hanno fatta passare per le strade di Viterbo, per ricordare la straordinaria traslazione.

Recentemente l’Unesco ha riconosciuto il trasporto della Macchina in onore di S. Rosa, come patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Tutto bello e tutto da celebrare, ma malgrado il riconoscimento Unesco, la protettrice è ancora una santa di serie “B”. Infatti, ancora non è venerata come santa nel Martirologio Romano, libro ufficiale della Chiesa dove sono trascritti tutti i santi e i beati.

Ma non basta. Non solo manca questo fondamentale riconoscimento, ma la nostra “Rosina” è stata anche inspiegabilmente cancellata dalla data del 4 settembre. Infatti, prima dell’ultima ristampa del Martirologio del 2007, essa era contemplata, (sempre come la Beata Vergine Rosa da Viterbo) per due volte, al sei di marzo (giorno della morte=dies natalis), e al quattro settembre (ricorrenza della traslazione dalla Chiesa di S. Maria in Poggio al Cenobio che oggi porta il suo nome). Adesso è presente solo alla data del sei marzo. La storia dice che al termine del processo callistiano c’erano tutte le condizioni e tutti i documenti in regola, per procedere alla sua iscrizione in qualità di santa nel Martirologio Romano. In quel tempo però né il Comune di Viterbo, e neanche il Cenobio erano nella disponibilità economica di pagare la cifra richiesta. E’ pur vero, come sosteneva il vescovo Lorenzo Chiarinelli, che se il papa l’appella come Santa, essa è a tutti gli effetti tale, ma per noi che amiamo la precisione, questa omissione nel  libro ufficiale della chiesa, dove sono elencati tutti i santi, ha un sapore di emarginazione che non ci piace.

Quando iniziammo questa battaglia, il vescovo Chiarinelli, da noi interpellato in proposito, ci fece sapere che per lui il problema non esisteva, Rosa era santa perché il papa l’aveva chiamata così, e che non era necessario altro. Poi nel 2009, venne a Viterbo in visita pastorale, Papa Benedetto XVI. Quando il pontefice si recò a pregare davanti all’urna della nostra protettrice, la badessa del Monastero di S. Rosa gli consegnò una supplica scritta, affinché nel Martirologio Romano, si annotasse finalmente la nostra “Rosina”, non più come Beata ma come Santa. Quella richiesta non rimase lettera morta, perché dopo poco tempo il Francescano Padre Cristoforo Bove, che faceva parte della Congregazione dei Santi, ricevette l’incaricato di verificare se esistevano le condizioni di questa iscrizione. Da indiscrezioni in nostro possesso, sembra che padre Bove, dopo aver consultato i documenti esistenti negli archivi vaticani, stesse per dare il suo placet a questa operazione. Tutto ci diceva che finalmente eravamo giunti in porto. Invece non era così. Proprio quando tutto l’iter era quasi completato, il frate fu ricoverato in ospedale e il quattro ottobre 2010, dopo tre mesi di degenza, morì. Da quel lontano giorno tutto tace e non è stato fatto più niente.  Giovanni Faperdue ha interpellato in proposito anche il nuovo Vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, ottenendo le stesse risposte del suo predecessore. A questo punto lo scrittore viterbese ha preso carta e penna e il ventidue aprile ha scritto a Papa Francesco I. Nella lettera il giornalista chiede che finalmente, nel Martirologio Romano, si possa vedere trascritta la nostra protettrice come Santa alla data del quattro settembre.  Infatti, la regola che vuole la trascrizione nel Martirologio Romano nella data della morte (dies natalis), ha fior di eccezioni, non ultima quella di S. Francesco che è iscritto nella data della sua traslazione. Il quattro settembre per i viterbesi tutti, è la vera festa di S. Rosa, che è anche celebrata da secoli, con il trasporto della Macchina, riconosciuto anche dall’Unesco.  Il quattro di settembre, per Viterbo e per i viterbesi, è la giornata che è stata sempre dedicata a S. Rosa fin dalla notte dei tempi.  Infatti, in quel giorno del 1258, papa Alessandro IV che aveva ricevuto in sogno per ben tre volte la visita della santa, guidò lui stesso la gloriosa traslazione del sacro corpo dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio al Cenobio di San Damiano (oggi monastero di S. Rosa). Le suore del Cenobio sostengono che fu il papa Alessandro IV, con una sua Bolla, a stabilire la festività di S. Rosa al 4 di settembre. 




VITERBO, TRIBUNE TRASPORTO MACCHINA DI SANTA ROSA 2014: RIMASTI 213 BIGLIETTI

di Gennaro Giardino

Viterbo – 213 biglietti ancora in vendita per poter assistere domani sera al Trasporto della Macchina di Santa Rosa. 108 a piazza del Comune, 8 a San Sisto, 94 a piazza Fontana Grande e 3 a piazza Verdi. I biglietti si potranno acquistare anche domani presso l'ufficio turistico di via Ascenzi. Info: 0761 325992.




VITERBO, TRASPORTO MACCHINA SANTA ROSA: PER I VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE, OPERATIVE 300 PERSONE

di Gennaro Giardino

Viterbo – Protezione civile, cabina di regia per il coordinamento dei gruppi di volontari. A guidarla il consigliere comunale delegato Francesco Moltoni e Gaetano Bastoni, responsabile provinciale della protezione civile. “Operative 300 persone in occasione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa di domani sera – spiega il delegato alla Protezione civile di Palazzo dei Priori Moltoni. Anche quest'anno i volontari hanno dato piena disponibilità in occasione di questo grande e importante evento. Pronti per dare assistenza, ma anche per distribuire 2 mila bottigliette d'acqua tra piazza del Teatro, via Marconi, Corso e via Saffi qualora ce ne fosse necessità e garantire la sicurezza di coloro che seguiranno la Macchina lungo il percorso”.




VITERBO, BENE IN COMUNE: ANCORA QUALCHE GIORNO PER RISPONDERE ALL'AVVISO PUBBLICO RIVOLTO AL TERZO SETTORE

Redazione

Viterbo – Viterbo bene in Comune, ancora qualche giorno per rispondere all'avviso pubblico riguardante il reperimento di soggetti del terzo settore interessati alla partnership nella presentazione  alla Regione Lazio di progetti per anziani, servizi sociali a carattere innovativo e attività di inclusione sociale e lavorativa. “Il Comune di Viterbo – ha spiegato l'assessore ai Servizi Sociali Fabrizio Fersini – intende partecipare al bando regionale per l'accesso ai contributi relativi a progetti per la promozione e il sostegno all'invecchiamento attivo e di rilevante interesse sociale, in scadenza il prossimo 30 settembre. Per questo intende reperire organismi del terzo settore per la presentazione in partnership di tali progetti. Tra questi rientrano organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative e imprese sociali, fondazioni, istituti di patronato e di assistenza sociale, enti ausiliari, enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi, o intese. Il Comune di Viterbo – ha aggiunto l'assessore Fersini – in qualità di soggetto promotore, potrà presentare più richieste di accesso ai contributi in partnership per interventi sia di rilevante interesse sociale che di promozione e sostegno dell'invecchiamento attivo”. L'istanza di interesse alla presentazione di tali progetti in partenariato con l'amministrazione comunale, dovrà essere presentata entro le ore 12 di venerdì 5 settembre al protocollo generale del Comune di Viterbo, via Ascenzi 1, Viterbo. Per informazioni è possibile contattare il numero 0761 348 570 oppure inviare una mail all'indirizzo gciprini@comune.viterbo.it . L'avviso è consultabile sul sito istituzionale www.comune.viterbo.it sezione servizi online, avvisi pubblici – V Settore.




APRILIA, CONFISCATI 30 MILIONI A FAMIGLIA CALABRESE

 Redazione

Aprilia (LT) – Il comando provinciale della guardia di finanza di Latina ha confiscato beni e patrimoni per un valore complessivo di 30 milioni di euro, ad una famiglia di origine calabrese residente ad Aprilia.

Il provvedimento è stato emesso dalla dottoressa Lucia Aielli del tribunale di Latina sezione misure di prevenzione, al termine di un iter processuale avviato con la formulazione da parte della tenenza guardia di finanza di Aprilia di un a proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e personali, nonché il sequestro di beni, nei confronti di tre soggetti G.P., G.G., G.S. appartenenti alla stessa famiglia di origine calabrese e residenti rispettivamente, ad Aprilia, Reggio Calabria e Latina, i quali si sono resi responsabili di gravi delitti contro il patrimonio e la fede pubblica, reati tributari (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, falsità in titoli di credito, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed omessa dichiarazione).

Proprio nella provincia pontina era presente il core business dell’attività imprenditoriale, contraddistinta da una ramificazione di aziende, formalmente amministrate da «teste di legno», ma di fatto gestite in proprio, utilizzate, da un lato, quali contenitori del patrimonio immobiliare, al fine di rescindere ogni collegamento con i soggetti coinvolti e, dall’altro, quali strumenti per l’esecuzione di disegni criminosi connotati da un’elevata pericolosità fiscale. Atteso che la perpetuazione di tali delitti valeva ad esprimere un giudizio di pericolosità sociale e ritenendo che i proventi dell’attività delittuosa costituissero l’unico flusso di ricchezza, venivano effettuate indagini patrimoniali e reddituali finalizzate all’accertamento della consistenza patrimoniale. È stato quindi ricostruito ed intercettato il flusso di capitali che ha generato l’imponente patrimonio sottoposto a sequestro, ritenuto il frutto dei proventi derivanti dalla commissione dei fatti illeciti di diversa natura, commessi con costanza ed abitualità, contestati in diverse circostanze ai tre responsabili.

 

Dagli accertamenti esperiti sulla situazione economico-patrimoniale è stata rilevata una notevole sproporzione tra il patrimonio posseduto ed il reddito dichiarato dai soggetti interessati, assolutamente inidoneo a giustificarne l’elevato tenore di vita sostenuto. questi, i beni sottoposti a confisca (per un controvalore complessivo di circa 30 milioni di euro) sequestrati preventivamente nel 2013: 8 unità immobiliari (appartamenti e villa) site in Aprilia e Reggio Calabria; 2 unità immobiliari (tipo ufficio) ubicate in Aprilia e Cesena; una casa di riposo a Roma; 3 unità immobiliare (scuderie) ubicate ad Aprilia e Reggio Calabria; 1 negozio ubicata ad Aprilia; 7 terreni nei comuni di Roma, Reggio Calabria e Lodi; 4 fabbricati industriali ubicati in Aprilia, Reggio Calabria e Lodi; una Smart Coupe; 11 tra conti/correnti e conti/titoli; 4 società (quote) operanti inLatina, Aprilia e Milano. Inoltre nei confronti di G.P. e G.S. appartenenti alla famiglia è stata applicata, ai sensi dell’art. 6 d.lgs 159/2011 la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno nel comune di Aprilia per la durata di 3 anni.




CASTEL GANDOLFO, MILVIA MONACHESI: PRONTA AD AMPLIARE LA SQUADRA DI GOVERNO

Redazione 

Castel Gandolfo (RM) –  Il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi ha scritto una nota personale per chiarire la sua posizione messa in discusisone da una certa stampa (non dal nostro quotidiano L'osservatore d'Italia). Ecco la nota del primo cittadino Milvia Monachesi: 

Al ritorno da una settimana di ferie e di allontanamento da Internet, ho letto oggi con sorpresa che starei attraversando, come sindaco,  una dura crisi politica, che starei studiando anche varie ipotesi di rimpasto, con tanto di nomI, e che avrei affermato di non essere disponibile a ricandidarmi al termine del primo mandato….. non c’è assolutamente nulla di vero in tutto ciò! Credo che la politica, e anche la comunicazione giornalistica, debba essere ben altro che pettegolezzi e illazioni, dannose per chi le scrive e per chi le legge, e proprio per questo sento la necessità di fare chiarezza. 

Dopo l’eccezionale risultato elettorale delle ultime elezioni europee, la responsabilità politica del mio partito è ulteriormente cresciuta e a livello nazionale, regionale e provinciale è iniziata un’azione forte per eliminare divisioni e contraddizioni che possano in qualsiasi maniera rallentare l’azione politica del PD.

 Per questo il segretario provinciale del PD Rocco Maugliani ha tenuto a Castel Gandolfo un direttivo per invitarci a superare la situazione paradossale che vede il nostro direttivo diviso in tre parti, con il segretario e 9 componenti che rappresentano la maggioranza amministrativa comunale, 5 componenti che rappresentano parte dell’opposizione (Gasperini e Toti), e 2 componenti che rappresentano il Presidente del Consiglio (che vota “secondo coscienza” a volte con la maggioranza e a volte con l’opposizione). 

Come sindaco mi sono subito resa disponibile ad aprire un dialogo, ben sapendo che non sarebbe stato facile a livello personale riuscire mettere da parte la storia che ci ha portati fin dove siamo oggi. Ma credo che l’interesse generale e  del mio partito debba avere la precedenza su tutto e su tutti.

Due anni fa la mia coalizione ha vinto le elezioni, e da allora stiamo governando pur nelle mille difficoltà economiche, sociali e giuridiche che tutti conosciamo. Abbiamo rinnovato nei nomi, nell’età e soprattutto nei metodi il modo di governare, cercando il massimo coinvolgimento dei cittadini senza alcuna distinzione, per promuovere un nuovo senso di appartenenza e protagonismo. Abbiamo dato la priorità al sociale, alla cultura e alla promozione del turismo e dell’ambiente, lavorando contemporaneamente al risanamento del bilancio e alla conclusione dell’iter del Piano regolatore e del Piano di Edilizia Economica e Popolare (che sarà portato in Consiglio entro ottobre). Abbiamo avuto purtroppo molti ricorsi che hanno rallentato l’avvio della raccolta differenziata e dato alcuni  problemi nel servizio di pulizia urbana sul nostro territorio, con  ben tre imprese che si sono succedute nell’incarico, ma anche qui il traguardo dell’avvio della differenziata è ormai imminente. 

Voglio con questo sottolineare che la scelta di apertura è unicamente il gesto di chi si sente forte del mandato ricevuto dai cittadini e proprio per questo disponibile ad ampliare senza timore o arroccamenti difensivi la squadra di governo, alla sola condizione che questo senso di responsabilità e di oggettività sia condiviso anche da chi vorrà entrare. 

Il dialogo al quale ci rendiamo disponibili dovrà quindi essere un dialogo inclusivo e non esclusivo, con una visione generale e non personale, con chi è disponibile a mettersi in discussione con generosità e mai  con chi ha l’arroganza di ritenersi indispensabile, continuando a ignorare che nessuno lo è.




ISIS, OBAMA E UNA RESPONSABILITA' CHE VA OLTRE LE VITTIME INNOCENTI

di Chiara Rai

L’Isis, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, ritiene l’America responsabile delle decapitazioni dei due  giornalisti inglesi, vittime innocenti di una guerra spietata. E presto ne verrà decapitato un altro secondo gli annunci del boia che parla in video.
A più di due anni l’ISIS combatte nella guerra civile siriana contro il presidente sciita Bashar al Assad, e da circa un anno ha cominciato a combattere non solo le forze governative siriane ma anche i ribelli più moderati, creando di fatto un secondo fronte di guerra. L’ISIS che definisce se stesso come “stato” e non come “gruppo”, usa metodi così violenti che anche al Qaida di recente se ne è distanziata, anzi ad onor del vero nel febbraio del 2014 Zawahiri “espulse” l’ISIS da al Qaida.
E l’Isis che paga molto bene i suoi militari, meglio di chiunque altro, controlla tra Iraq e Siria un territorio esteso approssimativamente come il Belgio, e lo amministra in autonomia, ricavando dalle sue attività i soldi che gli servono per sopravvivere. Conosce bene la maniera di mercantizzare con le proprie materie prime e in Siria sta facendo bei soldi dopo il sangue sparso di migliaia di civili. Teorizza una guerra totale interna all’Islam, oltre che contro l’Occidente, e vuole istituire un califfato islamico sunnita

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Sotloff, 31 anni, reporter americano, era stato mostrato al termine del video di James Foley, l’altro giornalista decapitato dai jihadisti dello Stato Islamico. L’Isis aveva minacciato gli Usa che sarebbe stato il prossimo candidato a morire se non fossero cessati i raid sul nord dell’Iraq. I suoi familiari hanno aperto una petizione sul sito della Casa Bianca chiedendo al presidente di salvare la vita al figlio. E proprio una settimana fa la madre di Sotloff ha lanciato un appello all’Isis per la sua liberazione.
«Pago il prezzo» per la decisione dell’amministrazione Obama di attaccare obiettivi dell’Isis in Iraq. Sono queste – riporta il New York Times – le parole pronunciate da Steven Sotloff nel video che mostra la sua decapitazione. Il boia ha lo stesso accento britannico dell’autore dell’uccisione di Foley: «Sono tornato Obama – dice il killer – e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l’Isis». Nel video diffuso in rete lo Stato islamico minaccia anche l’uccisione di un terzo ostaggio, il britannico David Cawthorne Haines.
L’America, volente o nolente miete vittime perché provoca reazioni estremiste e terroristiche per via della sua politica accentratrice e troppo spesso protagonista. Chi non ha un pezzo di America nel proprio paese? Obama deve assumere scelte che vanno oltre la volontà di voler salvare vittime innocenti. Uno stato con tutto questo potere. Un grande inarrestabile figlio della globalizzazione che si scontra con la violenza dell'Isis responsabile di genocidio. La follia omicida di chi pensa di combattere una “guerra” giusta è inarrestabile e fa paura. Metastasi Isis sono ormai dappertutto, anche in Italia. Le potenze mondiali dovrebbero trovare al più presto una soluzione che non abbia soltanto stelle e strisce sul dorso. 




CIVITAVECCHIA, ASL ROMA F: TRASPARENZA E TEMPESTIVITÀ NELLA GESTIONE DELLA VICENDA DELLE INFEZIONI NEL REPARTO OCULISTICA DELL’OSPEDALE

 

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma

 

Redazione
Civitavecchia (RM)
– In riferimento a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, riguardo ai casi di infezione postoperatoria verificatisi recentemente nel reparto Oculistica dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, interviene la Direzione Aziendale della ASL ROMA F riassumendo così i fatti.
Il giorno 19 agosto scorso, presso l'Ospedale San Paolo di Civitavecchia, nove pazienti sono stati sottoposti ad intervento mono-oculare di cataratta in un'unica seduta operatoria; i pazienti si sono presentati il 20 agosto ad un controllo ambulatoriale e presentavano un decorso post-operatorio normale.
Tuttavia, al controllo ambulatoriale del giorno ancora successivo, il 21 agosto, tre dei pazienti operati presentavano una infezione (endoftalmite) quale complicanza post-operatoria, che veniva immediatamente segnalata dal Direttore della UOC Oculistica alla Direzione Sanitaria dell'Ospedale. Comunque gli altri sei pazienti mantenevano un decorso post-operatorio del tutto normale.

Il Direttore Sanitario f.f. dell'Ospedale, su suggerimento e d'intesa con il Direttore della UOC Oculistica f.f. e il chirurgo oculista operatore, disponeva il trasferimento immediato dei tre pazienti affetti da endoftalmite presso l'Ospedale Oftalmico di Roma, dove , nello stesso pomeriggio e serata, venivano sottoposti tempestivamente ad un nuovo intervento.

In tutto questo periodo di tempo il chirurgo oculista operatore dell'Ospedale di Civitavecchia si è tenuto costantemente in contatto telefonico con i colleghi oculisti dell'Ospedale Oftalmico, aggiornando senza soluzione di continuità il Direttore Sanitario Aziendale sull'evoluzione delle condizioni cliniche dei pazienti, recandosi peraltro personalmente presso l'Ospedale Oftalmico ed assistendo al terzo intervento, assicurando così una doverosa e concreta attenzione al problema sanitario insorto ed allo stato d’animo dei pazienti e dei loro familiari.
Al termine degli interventi, i tre pazienti apparivano in condizioni cliniche stabili.

Il Direttore Sanitario Aziendale ha raggiunto l'Ospedale San Paolo immediatamente dopo la segnalazione e, insieme al Direttore Sanitario Ospedaliero, al Direttore della UOC Oculistica, al chirurgo oculista operatore, alla Responsabile del Coordinamento Infermieristico dell'Ospedale e l’infermiera addetta alla Sorveglianza Sanitaria ed Igiene Ospedaliera, al termine di una prima riunione conoscitiva (della quale è stato redatto un apposito Verbale), procedevano  preliminarmente ad esaminare le cartelle cliniche e le schede operatorie di tutti i pazienti sottoposti ad intervento di cataratta nella seduta del 19 agosto, accertando che i cicli di sterilizzazione risultavano regolari. A scopo cautelativo, veniva disposta subito dopo  la sospensione temporanea di tutte le attività chirurgiche nella sala operatoria nella quale erano stati praticati gli interventi di cataratta, fino a nuova e diversa disposizione, ed il campionamento delle superfici della sala operatoria con esame microbiologico colturale sul materiale prelevato, a cura del Laboratorio Analisi dell'Ospedale.

Inoltre veniva affidato ad una Società certificata esterna (e quindi con opportuni criteri di terzietà), l’esame di tutti i parametri di qualità dell'aria (compresi quelli relativi alla carica microbica) e della sterilità delle superfici della sala operatoria, avviato al contempo l'indagine epidemiologica, segnalando l'evento al Risk Manager per i procedimenti consequenziali.

Nei giorni successivi il chirurgo oculista operatore ha continuato a mantenersi in contatto con i colleghi dell'Ospedale Oftalmico e a far visita ai tre pazienti, esternando il rincrescimento e instaurando con essi un rapporto di franchezza.
Il Risk Manager ha trasmesso il 26 agosto alla Regione Lazio la segnalazione per l'Osservatorio del Ministero della Salute Os-MES, secondo l'intesa Stato-Regioni sul Rischio Clinico del 20/03/2008 e il Decreto Ministeriale del 11/09/2009, ai quali fanno riferimento le "Linee Guida per gestire e comunicare gli Eventi Avversi in Sanità", trasmesse dalla Regione Lazio con nota prot. 406609 GR/11/13 del 15/07/2014, mentre la Direzione Aziendale richiedeva inoltre la consulenza tecnica , la supervisione ed il monitoraggio agli uffici specifici del Ministero della Salute.

Nello stesso giorno il Direttore Sanitario Aziendale ha convocato una riunione del Comitato per le Infezioni Ospedaliere dedicata all'acquisizione dei dati obiettivi disponibili, alla quale sono stati invitati a partecipare, oltre ai componenti di ruolo, anche il dirigente medico oculista che aveva eseguito gli interventi di cataratta, un dirigente medico della UOC Medicina specialista infettivologo ed esperto della relativa disciplina e il Direttore f.f. del Laboratorio Analisi.

Il Direttore Generale e il Direttore Sanitario, il 27 agosto, si sono recati in visita  ai pazienti ricoverati presso l'Ospedale Oftalmico, dopo aver preannunciato la visita stessa ai pazienti e averne ottenuto la disponibilità, per il tramite del chirurgo oculista operatore dell'Ospedale San Paolo di Civitavecchia,  quale loro medico di riferimento. Il colloquio è stato improntato ad esprimere una vicinanza umana e il rincrescimento per l'accaduto, nella massima franchezza, con l'impegno a ricercare le cause e/o fattori contribuenti dell'evento, ai fini di  studiare e adottare le relative azioni di prevenzione. Ai pazienti è stata comunque offerta e assicurata la massima vicinanza e collaborazione dell'Azienda Sanitaria per qualsiasi loro eventuale necessità futura.

La mattina del 1 settembre, infine, il Direttore del Dipartimento Oculistico dell'Ospedale Oftalmico di Roma ha comunicato telefonicamente al Direttore Generale e al Direttore Sanitario Aziendale di aver rivisitato i tre pazienti, già tutti comunque dimessi, e ha riferito che i due di loro presentano condizioni soddisfacenti e tali da ritenere che ci potrà essere un buon recupero del “visus”, mentre per il terzo paziente permarrà ancora per qualche giorno la  riserva della prognosi relativamente alla possibilità di recupero del “visus.

Fin qui, in piena trasparenza, la successione dei fatti e le azioni messe in atto dalla ASL ROMA F con tutta la tempestività possibile, essenziale ai fini della riuscita delle terapie. La Direzione Aziendale tuttavia è comunque sempre disponibile attraverso i suoi organi tecnici a fornire ulteriori informazioni tecniche di dettaglio, pur rassicurando che sono state e saranno via via adottate tutte le misure ritenute utili a garantire comunque la piena sicurezza degli utenti.
 




NEMI, SI AFFOGA NEI DISSERVIZI: ACQUA, INTERNET E RECAPITO POSTA… SI SALVI CHI PUO’!

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Da martedì 2 settembre 2014 alle ore 14 Nemi centro storico è di nuovo senz’acqua. Un disservizio che a singhiozzo ha attanagliato la cittadina dei Castelli Romani per tutta l’estate, soprattutto nei fine settimana.

Si può asserire che Nemi assomiglia ad un paese sottosviluppato: oltre a non potersi lavare, non c’è neppure internet (dalle ore 9 di lunedì 1 settembre), in quanto Telecom ha grossi problemi nel ripristino del servizio. E il recapito di posta ordinaria? Neanche a parlarne. Se venisse a mancare anche la corrente elettrica, allora sarà meglio evacuare. Oltre alla cittadina di Nemi, sono colpiti dal disservizio internet altri 600 utenti circa del circondario. Mercoledì 3 settembre diversi cittadini valuteranno se intraprendere azioni legali contro Telecom per scadenza dei tempi contrattuali di ripristino. Intanto gli operatori Telecom riferiscono differenti tempi stimati di ripristino, a seconda di chi risponde al centralino. Dunque c'e' anche confusione nella comunicazione da parte di Telecom che dovrebbe invece fornire notizie precise soprattutto quando si tratta diguasti imputabili alla stessa azienda di Telecomunicazioni. Persiste inoltre da circa sei mesi la mancanza di collegamento internet veloce con i gestori Vodafone e Wind in quanto sembrerebbe che alcuni ripetitori su Monte Cavo siano stati compromessi da un fulmine circa sei mesi fa e mai più riparati. E noi paghiamo!




LATINA: IL PROGETTO DI PEDONALIZZAZIONE DEL CENTRO E' OPERATIVO

Redazione

Latina – E’ attiva la Ztl nel centro di Latina. Il progetto di pedonalizzazione, approvato dalla Giunta Comunale lo scorso 14 agosto, prevede la chiusura di parte di corso della Repubblica. Più precisamente da piazza San Marco esclusa fino a piazza del Popolo,  parte di via Pio VI e di via Eugenio di Savoia fino alla confluenza con piazza della Libertà; il lato destro di piazza del Popolo e un tratto di via Diaz fino all'incrocio con via Carducci.

Gli orari in cui sarà vietato il transito nell'area interessata varieranno sensibilmente in base a due periodicità: fino al 30 settembre la ztl sarà attiva tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 15.00 e dalle ore 16.30 alle 24.00, mentre dal 1 ottobre al 31 maggio i varchi limiteranno il traffico dalle 9.00 alle 15.00 e dalle 16.30 alle 21.00.
Le operazioni di carico/scarico merci saranno invece consentite esclusivamente nelle fasce orarie comprese tra le 7.00 e le 9.30 e tra le 15.00 e le 16.30.

Il Comune rende noto, tramite una delibera consultabile sul sito ufficiale, anche le deviazioni delle linee di trasporto pubblico che percorrono il centro latinense e le diverse categorie protette, a cui verranno rilasciati permessi specifici per circolare liberamente nonostante l'apertura dei varchi. Artigiani e titolari di esercizi commerciali con sede all'interno della Ztl potranno infatti richiedere dei contrassegni al Comune per raggiungere le proprie attività, mentre i residenti nella zona interessata riceveranno permessi annuali per posteggiare le automobili (massimo due  per nucleo famigliare) se sprovvisti di garage o parcheggi dedicati. I veicoli a servizio di invalidi o portatori di handicap non necessiteranno invece di alcun permesso, così come le biciclette, le ambulanze e i mezzi di polizia, carabinieri e vigili del fuoco.

In via di definizione, infine, anche il calendario degli spettacoli e delle iniziative che saranno organizzati da un gruppo di lavoro interassessorile per animare l'ambiente nel nuovo centro a misura di pedone.




LATINA: VINCENZO ZOTTOLA SI RICONFERMA PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Redazione
Latina
– Questa mattina si è insediato l’assemblea il nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Latina, che con 24 voti favorevoli e solo 2 contrari, ha confermato Vincenzo Zottola alla Presidenza dell’Ente per il quinquennio 2014/2019.
“L’attuale momento economico ci impone” ha introdotto Zottola “un grande senso di responsabilità e la consapevolezza che nessun comparto produttivo possa da solo superare la crisi. Invito pertanto tutte le associazioni di categoria a lavorare insieme per mettere in atto politiche di sviluppo rapide e condivise”.
“La Camera di Commercio” ha aggiunto “ancor di più ora che il suo ruolo viene messo in discussione da discutibili processi di riforma calati dall’alto, deve necessariamente indirizzare il proprio percorso verso il lavoro che più le è proprio: essere punto di riferimento e di coordinamento tra tutti gli enti istituzionali per sviluppare progettualità regionali e nazionali. Il recepimento e la gestione dei fondi europei oggi richiedono una capacità di integrazione ancora più importante che nel passato.

E’ questa la strada che in Camera di Commercio di Latina e in Unioncamere Lazio continueremo a percorrere, rafforzando un processo di dialogo già intrapreso nei mesi scorsi con la Regione, con i Comuni e con tutte le realtà istituzionali operanti nei territori. Solo facendo convergere le forze su pochi ma veri progetti possiamo creare un vero sviluppo per le imprese”.
Tra i temi più rilevanti della lunga relazione, il Presidente Zottola ha voluto evidenziare la necessità di operare definitivamente sul rafforzamento della rete infrastrutturale della provincia di Latina, a partire dal Porto di Gaeta, l’Aeroporto di Latina e il potenziamento dei collegamenti viari (Roma-Latina, Cisterna-Valmontone e Monti Lepini).
Gli altri 15 punti programmatici sono:
•    Accesso e sostegno al credito
•    Iniziative per l'attuazione di nuovi distretti/sistemi produttivi locali e sostegno a quelli già esistenti (chimico-farmaceutico,agroindustriale, nautico)
•    Politica di Marketing Territoriale, Pianificazione Strategica, Governance e Sviluppo locale
•    Politica dell'internazionalizzazione
•    Politica ambientale ed energetica per lo sviluppo sostenibile del territorio
•    Sviluppo della filiera agricola e agroindustriale
•    Valorizzazione, promozione e sviluppo turistico del territorio
•    Economia del Mare e politiche di cooperazione nel Mediterraneo
•    Politiche per il commercio e lo sviluppo di un sistema integrato dei centri naturali commerciali
•    Ricerca e innovazione
•    Peculiarità artigianali ed eccellenze locali
•    Formazione e cultura d'impresa
•    Sostegno all'impresa locale
•    Semplificazione amministrativa – E-Government
•    Valorizzazione delle professioni ordinistiche