TAURIANOVA NDRANGHETA: SCATTATA ALL'ALBA OPERAZIONE DEI CARABINIERI. ARRESTATE 6 PERSONE PER TRAFFICO DI ARMI E SOSTANZE STUPEFACENTI

Redazione
Taurianova (RC)
– Alle prime luci dell’alba di oggi è scattata un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Taurianova, finalizzata all’esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di sei persone risultate responsabili in concorso di un traffico di armi e di sostanze stupefacenti.
Rinvenute armi e droga.
L’operazione, nella cui fase esecutiva sono stati impegnati circa cinquanta militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone Eliportato Cacciatori, giunge all’esito di una complessa e delicata attività d’indagine, nel corso della quale era già stato eseguito l’arresto in flagranza di CREA Ettore classe 1972 ed il fermo di indiziato di delitto di LADINI Giuseppe classe 1978, operati rispettivamente il 1 ed il 25 marzo 2014.
 




VINITALY: "ITALIAN SECCO" DI GANCIA… MA LE UVE SONO ARGENTINE. SCANDALOSO!

Redazione

Verona – Si chiama “Italian secco” e sull’etichetta è ben evidente la scritta in italiano "spumante secco" e il marchio "Gancia", ma con una lente d’ingrandimento dietro la bottiglia si può leggere che è prodotto in Argentina. Lo ha mostrato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Vinitaly in occasione dell’incontro “La legalità nel bicchiere, il piano d’azione” organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare alla presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità Gian Carlo Caselli.
 
Il nome richiama il nostrano Prosecco, il vino nazionale che ha avuto il maggior incremento delle esportazioni, ma siamo di fronte a una bottiglia – denuncia la Coldiretti – che i consumatori identificano facilmente come italiana, ma che di italiano non ha niente perché le uve da cui proviene sono coltivate in Argentina, l’imbottigliamento avviene nel Paese sudamericano. Del resto lo scorso 7 agosto 2013 la Russian Standard, uno dei più grandi gruppi integrati produttori di liquori e vini, ha annunciato di aver aumentato al 94,1 per cento la sua quota di partecipazione in Gancia SpA, fondata nel 1850 da Carlo Gancia, creatore del primo spumante italiano Gancia e leader internazionale nella produzione di spumanti e vermouth.
 
Sul sito argentino www.gancia.com.ar nelle caratteristiche tecniche si legge che – riferisce la Coldiretti – "l’”Italian secco” è ottenuto dal 40 per cento viogner (40 per cento), chennin (25 per cento), chardonnay (25 per cento) e Ugni blanc (10 per cento) ed è uno spumante giallo verdastro che possiede un eccellente perlage, si annusano aromi da frutta come ananas, pesca e fiori di acacia, miele e lievito (pane appena sfornato)".
 
“Dopo che il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è dimesso dalla società che deteneva indirettamente una quota in una spa che controlla la società ungherese Magyar, produttrice di un similgrana, siamo ora di fronte nel settore del vino ad un caso di italian sounding che colpisce pesantemente un altro settore di punta del Made in Italy agroalimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’esigenza di una profonda riflessione sulla politica di sviluppo agroalimentare del Paese per difendere l’identità del patrimonio agroalimentare nazionale. Troppo spesso denunciamo il fenomeno dell’italian sounding all’estero per poi scoprire che nasce all’interno dei confini nazionali, anche da chi dovrebbe essere portavoce del vero Made in Italy".
 




VITERBO, ECONOMIA E FINANZA: IL CAPOLUOGO OSPITA IL SOTTOSEGRETARIO PIER PAOLO BERETTA

Redazione

Viterbo – Il sottosegretario all’Economia e Finanza Pier Paolo Baretta a Viterbo. L’occasione sarà duplice: il convegno “L’impresa del domani: più sviluppo, più lavoro” in programma oggi lunedì 7 aprile alle 17,30 in Camera di commercio a Viterbo;  e, un’ora prima, la presentazione alla stampa dell’Osservatorio Ospeca. “Siamo contenti – dicono gli organizzatori – di poter ospitare nel nostro capoluogo il sottosegretario, Baretta che sarà ospite di un incontro nato con l’obiettivo di concentrare la discussione su tematiche fondamentali per il nostro territorio come l’occupazione, crollata vertiginosamente in questi ultimi tempi; il tutto finalizzato a una decisa e forte ripresa del nostro sistema economico e, soprattutto, a un necessario rilancio del mercato del lavoro e quindi dell’occupazione. Senza dimenticare la presentazione dell’osservatorio Ospeca”.

Molti gli argomenti di sicuro interesse proposti nell’incontro organizzato da Ares Viterbo e Ospeca: tra questi la defiscalizzazione del costo del lavoro delle imprese, la realtà del distretto industriale di Civita Castellana, il mancato investimento degli Enti locali nello sviluppo di nuove tecnologie per abbattere i costi delle imprese. Non ultimo, il ruolo fondamentale degli atenei viterbesi, vere e proprie eccellenze, soprattutto nel settore dell’Agraria o dei Beni Culturali.

I lavori, che vedranno la partecipazioni di tutte le associazioni di categoria del viterbese tra cui Unindustria, Federlazio, Ascom, Confesercenti, Cna, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Laga coop; dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fabi, e dei rappresentanti delle istituzioni locali, saranno aperti dal saluto del presidente della Camera di Commercio, Ferindo Palombella; subito dopo, il dibattito entrerà nel vivo con l’intervento di. Fabio Marinaro, responsabile provinciale Ares e responsabile Ospeca, e di Michele Giammaroni, responsabile nazionale Ares. A margine della relazione, le parti sociali intervenute al convegno potranno esporre le loro valutazioni e, ovviamente, confrontarsi sulle tematiche esposte. Modererà l’incontro, Francesco Oddo, presidente di FondAzione. Prima del convegno, alle 16,30, il sottosegretario Baretta presenterà alla stampa (nella sede di FondAzione in via Cardarelli, 6 a Viterbo) l’osservatorio Ospeca.
 




IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DEL KOSOVO IN VISITA AL COMANDO KFOR

L’appuntamento tra il Ministro degli Esteri kosovaro ed il Comandante di KFOR precede di pochi giorni l’incontro informale che Mr. Enver Hoxhaj ed il Ministro della Kosovo Security Force Mr. Agim Çeku effettueranno presso il Comando della NATO a Bruxelles.

Redazione

Pristina (Kosovo) – Ieri domenica 6 aprile 2014 il Ministro degli Affari Esteri del Kosovo, Mr. Enver Hoxhaj ha visitato il Comando della missione KFOR in Kosovo. Ricevuto dal Comandante della forza multinazionale KFOR, Generale di Divisione Salvatore FARINA, il Ministro si è recato a “film City” sede del Comando delle forze NATO in Kosovo. E’ la prima volta che il ministro degli Affari Esteri Mr. Hoxhaj viene ricevuto dal comandante di KFOR dall’inizio del suo mandato a settembre del 2013. Durante l’incontro il Generale FARINA ha avuto modo di illustrare la situazione operativa corrente che vede le truppe internazionali schierate in tutto il territorio del Kosovo con particolare attenzione alla parte nord dove è concentrata la presenza della minoranza di lingua serba. Il Generale FARINA ha inoltre posto l’accento sull’ottimo livello di cooperazione raggiunto tra le forze multinazionali di KFOR e le autorità del Kosovo in molteplici settori primo fra tutti quello della sicurezza.
“Le strutture del Kosovo deputate al mantenimento della sicurezza, in collaborazione con le Istituzioni internazionali presenti sul territorio e le forze multinazionali di KFOR, stanno dimostrando giorno per giorno le proprie capacità” ha sottolineato il Generale FARINA.
“Ricordo che proprio in occasione delle recenti elezioni amministrative svoltesi per la prima volta su tutto il territorio, la Polizia del Kosovo ha dato prova di affidabilità, preparazione, professionalità garantendo un pacifico e democratico svolgimento delle operazioni. La cooperazione con le forze multinazionali di KFOR è quindi un argomento quantomai attuale in questo periodo storico: nel prossimo futuro intensificheremo ancora di più le attività esercitative finalizzate a migiorare il coordinamento tra tutti gli attori presenti sul terreno”.

L’appuntamento tra il Ministro degli Esteri kosovaro ed il Comandante di KFOR precede di pochi giorni l’incontro informale che Mr. Enver Hoxhaj ed il Ministro della Kosovo Security Force Mr. Agim Çeku effettueranno presso il Comando della NATO a Bruxelles. Durante la sua visita il Ministro Hoxhaj è anche intervenuto alla sessione del Corso di Leadership Strategica del governo austriaco organizzato nella sede del comando della forza NATO in “Film City”. L‘incontro del Generale FARINA ed il Ministro degli Affari Esteri del Kosovo Mr. Hoxhaj rientra nel più ampio progetto di colloqui ad alto livello che vedono impegnato il Comandante di KFOR con i rappresentanti delle Istituzioni locali del Kosovo e quelli dell’area balcanica.
 




AGRICOLTURA E VINO: 2 GIOVANI ITALIANI SU 3 SOGNA DI LAVORARE IN VIGNA

Redazione
 
Il vino Made in Italy offre opportunità di lavoro e al Vinitaly arriva per la prima volta la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potranno accedere gli oltre 2 giovani italiani su 3 (68 per cento) che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbero partecipare alla vendemmia. Il settore del vino è uno dei piu’ ambiti dai giovani si per fare una esperienza lavorativa che per investire come dimostra il fatto che sono ben 19423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12 per cento del totale delle 161716 aziende agricole “giovani”, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati relativi all’ultimo censimento. In altre parole piu’ di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di scommettere sul vino. La Coldiretti al proprio stand nel Centro Servizi Arena – stand A, tra il padiglione 6 e 7, alle 10,00 del 6 aprile ha attivato un sistema informatico autorizzato dal Ministro del Lavoro che opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Uno strumento per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere migliaia di giovani che in Italia aspirano anche ad una esperienza di vita nel vigneto o in cantina. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento e assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. “Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “nel vino il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”. Dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi – sottolinea la Coldiretti – possono essere remunerati con i voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. I voucher, introdotti per la prima volta in Italia nel settore del vino rappresentano – conclude la Coldiretti – uno strumento che offre interessanti opportunità di reddito e occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei campi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.
 




VINITALY: LA GERMANIA PORTA IL FERNET MAFIOSI E L'ITALIA GLI STENDE IL TAPPETO ROSSO… VERGOGNA!

Redazione

Verona – Un “Fernet Mafiosi”, con tanto di gangster e pistola disegnati, che viene venduto in uno degli Stati europei dove la presenza degli italiani è maggiore, la Germania. Il nuovo esempio di prodotto che richiama una delle forme di criminalità organizzata più dolorose ed odiose per il nostro Paese è stato presentato alla Coldiretti al proprio stand nel Centro Servizi Arena – stand A, tra il padiglione 6 e 7, alle 10,00 del 6 Aprile in occasione dell’apertura del Vinitaly  con l’incontro “Alla ricerca della legalità perduta”, organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare nella sala riunione dell’area MIPAAF presso Palaexpo al piano terra alle ore 16,00 con l’intervento del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente del comitato scientifico dell’osservatorio sulla criminalità Gian Carlo Caselli e del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.  Sull’etichetta della bottiglia compare il nome “Mafioso”, con tanto di disegno di un padrino, mentre sul collarino della bottiglia è addirittura raffigurata una pistola, sotto la scritta “Stop!”. Il fernet è prodotto dalle Distillerie Altenburger, ditta tedesca che si trova nella cittadina di Alterburg, centro con oltre trentamila abitanti della Turingia. Sul sito dell’azienda (www.distillerie.de) è possibile acquistare il prodotto al prezzo di 8,50 euro, ma è in vendita in tutto il mondo compresi gli scaffali della “Hetzi Hinam” di Tel Aviv, una delle più grandi e famose catene di supermercati di Israele.
 
“Un vero e proprio schiaffo all’immagine del nostro Paese, ma anche a tutti quegli italiani che tanti anni fa emigrarono in Germania, dando un contributo sicuramente non secondario alla crescita di quella che è oggi la principale potenza economica europea – ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -. Occorre dunque un intervento delle Istituzioni nazionali e comunitarie per fermare comportamenti commerciali inaccettabili che danneggiano l’immagine dell’Italia all’estero, ma soprattutto colpiscono profondamente i tanti italiani che sono stati o sono purtroppo vittima della criminalità organizzata”. Proprio per contrastare l’espandersi delle organizzazioni malavitose nel comparto del cibo Coldiretti ha costituito un Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, con la Presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Gian Carlo Caselli.
 
Ma il “Fernet Mafiosi” non è l’unico esempio di prodotto alcolico che associa all’estero l’Italia alla mafia, ma c’è anche il vino Syrah “Il Padrino” prodotto nella Santa Maria Valley California da Paul Late “For those who dare to feel” (per quelli che osano sentirsi). Un business che coinvolge anche l’Italia dove a Corleone in Sicilia si imbottiglia il vino il “Padrino – Vito Corleone”, ma anche il liquore d’erbe “Don Corleone” a base di miscela d’erbe ed estratti naturali e con lo stesso nome si vende anche un limoncello, senza dimenticare l’amaro “Il Padrino” anch’esso nato da una antica ricetta corleonese per acchiappare qualche turista. Secondo una indagine Coldiretti/Ixe’ il 52 per cento degli italiani che si esprime non assaggerebbe mai una bottiglia di “Il Padrino” perchè la mafia è un grave danno all'immagine del Paese mentre il 38 per cento sorriderebbe ritenendolo un classico stereotipo dell'Italia.
 




POGGIO MOIANO MANIACO SESSUALE: SI INTRODUCE NELL'APPARTAMENTO DELLA VICINA DI CASA E TENTA DI VIOLENTARLA

Redazione

Poggio Moiano (RI) –  La scorsa notte, un uomo C.G. classe 1960, censurato, nullafacente, residente a Poggio Moiano, si è introdotto, dopo aver forzato la porta d’ingresso, all’interno dell’abitazione di una donna di Poggio Moiano. C.G., con il volto coperto, dopo aver puntato una pistola, risultata poi essere giocattolo, ha minacciato e tentato di spogliare la donna al fine di avere un rapporto sessuale.

La donna, reagiva ingaggiando con lo stesso una breve colluttazione costringendo l’aggressore a desistere dal suo intento criminoso per darsi poi alla fuga. La malcapitata,  ancora sconvolta, ha trovato la forza di chiamare immediatamente il 112 per chiedere soccorso e denunciare l’accaduto. l’equipaggio del N.O.R.M. Carabinieri di Rieti prontamente allertato dalla centrale operativa, ha rintracciato il responsabile trovandolo ancora nei pressi dell’abitazione della vittima. L’uomo è stato quindi arrestato ed associato al carcere di Rieti.
 




FROSINONE: AGGREDISCE LA MOGLIE A COLPI DI PORTACENERE IN FACCIA E GLI PROCURA LESIONI GRAVISSIME

Redazione

Frosinone – Alle 21.30 di ieri personale del 118 chiede l’intervento della Volante in  un appartamento nella centralissima via Aldo Moro per un grave episodio di aggressione nei confronti di una donna. E’ proprio tra le mura domestiche  che si è scatenata l’inaudita violenza  che ha visto protagonisti un’anziana e fino a ieri tranquilla coppia di coniugi.

E’ l’ora di cena quando un uomo di 86 anni, apparentemente senza motivo, colpisce ripetutamente al volto, con un portacenere, sua moglie che di anni ne ha 81, fino a quando la malcapitata non perde i sensi. All’arrivo gli agenti trovano la vittima riversa a terra, in condizioni gravissime, soccorsa prontamente dagli operatori del 118 e trasportata presso il locale nosocomio. Il marito aggressore lo trovano seduto in cucina, teatro dell’aggressione, in stato confusionale e sotto shock.

L’uomo è stato arrestato e contestualmente affidato al reparto psichiatrico dell’ospedale di Frosinone al fine di accertare le effettive condizioni psicofisiche che lo hanno portato ad agire tanta violenza nei confronti della compagna di una vita. La vittima per le gravissime lesioni riportate è stata sottoposta ad intervento chirurgico.

 




LITTLE TONY… LA STORIA CONTINUA CON ENRICO, CRISTIANA ED ANGELO

di Mario Torosantucci

Roma – Dedico questo articolo, ad un grande personaggio del mondo musicale internazionale. Grande artista, grande uomo, grande carattere, grande personalità, che ha reso orgogliosa l’ Italia intera, esibendosi in tutto il mondo, e rappresentandola nel migliore dei modi, con la sua grande serietà e professionalità.

Per parlare di Little Tony, bisognerebbe scrivere un libro. Un articolo, è altamente riduttivo. Tuttavia, ho desiderato farlo, perché, anche se il mio, è un piccolissimo contributo, serve, a ricordarlo continuamente, e tenerlo vivo sempre, ringraziandolo per tutto quello che ha trasmesso attraverso la sua musica e la sua inconfondibile voce. Pur con lo stile, ed il genere americano, lui era come si suol dire un italiano vero. Bello, simpatico, altruista, coadiuvato dall' onnipresente grandissimo chitarrista, suo fratello Enrico, dalla carissima ed affascinante figlia Cristiana, ottima cantante, e dal fraterno collaboratore musicista Angelo Petruccetti, è riuscito a portare in tutto il mondo, con il suo talento, quell' italianità, linfa vitale per i nostri connazionali.

Tony è stato e sarà sempre, un uomo senza età. Uno di quei personaggi che lasciano l' impronta, che appartengono ad ognuno di noi, e ci fanno sentire orgogliosi. Per calcare i palcoscenici di tutto il mondo, bisogna avere uno spessore non comune, e soltanto chi lo ha provato, ne può realmente constatare la grandezza.

Ora la sua eredità professionale, è portata avanti, con intuizioni moderne e toccanti scenografie, da Cristiana, Enrico ed Angelo, ai quali auguro, tutto il successo che meritano. Due ultime parole vorrei spenderle per Petruccetti. Un ottimo musicista, compositore ed arrangiatore, che io stimo molto. Un giovane, che, con il suo talento e modernità, riesce a coniugare bene, la melodia tradizionale, inserendola nel contesto musicale odierno, e dimostrando la validità di musiche passate, che sono e saranno sempre attuali, graditissime al pubblico. Segue, il progetto dell' eredità musicale di Tony, la "Little Tony Family". Cari saluti.

Il progetto nasce per volontà di Little Tony
Prima di lasciarci ha espressamente chiesto di continuare a portare avanti il suo patrimonio musicale, continuando a far vivere le sue canzoni che tanto ha amato e che il pubblico ha amato. Enrico, Cristiana ed Angelo (collaboratore storico di Tony) oggi portano avanti quel che è stato descritto, rielaborando i brani e sincronizzando le voci di Tony con i video dei più bei concerti ed apparizioni televisive. Risultato un concerto pieno di emozione, divertimento, energia e carica di rock’n’ roll che Tony ha sempre portato avanti con il credo puro e amore per la musica inglese-americana e la grande melodia italiana. Il concerto si svolge in due ore dove vengono raccontati aneddoti su Tony e la nascita delle canzoni con interventi coreografici di tre ballerine che creeranno dei veri sipari insieme a Cristiana che oltre a cantare ballerà. La band formata da quattro elementi e Tony comparirà in un maxi schermo come già detto e canterà insieme a Enrico-Cristiana ed Angelo.
Il tour partirà in maggio in tutta Italia, e in autunno ci sarà un grande concerto in Canada, dove migliaia di italo-canadesi attendono la little tony family,  per ricordare TONY, avendolo  accolto sempre, con grande affetto e simpatia. il resto della storia lo stiamo scrivendo………
Angelo Petruccetti
 




NAPOLI, CONCORSO DEL COMUNE SUL PERSONALE: "ENNESIMA MANDRAKATA", PAROLA DI CISL

Redazione

Napoli – “Con il concorso il Comune di Napoli commette l’ennesima mandrakata”. Così la CISL Campania commenta l’approvazione della delibera di Giunta che avvia un concorso per 72 dirigenti al Comune di Napoli, con una riserve del 50% dei posti al personale interno all'ente di Palazzo San Giacomo. "Un documento che come al solito non è stato possibile visionare in anticipo, con i dovuti approfondimenti, come richiede un'azione trasparente e realmente partecipativa del contributo di un sindacato responsabile. Per noi è inaccettabile, in assenza di un piano complessivo di riorganizzazione finalizzato all’efficacia e all’economicità dell’azione amministrativa”.
"Sia chiaro non siamo contro a prescindere, ma come si fa a sostenere un provvedimento che mira solo a riempire caselle di un organico che non hai discusso in termini di produttività nella sua interezza? Stando così le cose si rischia solo di favorire gli amici degli amici e parenti di autorevoli dirigenti dell'amministrazione napoletana."
Una scelta che va in palese contrasto con le rassicurazioni e le promesse fatte dal primo cittadino per una svolta del funzionamento della macchina comunale.
"Vogliamo ricordare a De Magistris che l'accordo sulla produttività voluto da Auricchio e Moxedano, e che noi non abbiamo firmato, è il de profundis della meritocrazia, con un solo obiettivo: spaccare i lavoratori, creare un conflitto interno per gestire in maniera discrezionale interi servizi. Dei 9mila dipendenti, 7mila, il vero motore dell'ente, non sono stati coinvolti seriamente né motivati su obiettivi tracciabili -come la Cisl ha sempre chiesto – per rendere più efficiente il Palazzo e contrastare sprechi ed inefficienza."

“Evidentemente la denuncia di una gestione fallimentare della macchina amministrativa da parte di Sodano, Auricchio e Moxedano – più volte rappresentata dalla Cisl – non ha convinto de Magistris.

“Il sindaco concretizzi l’impegno assunto con la nostra organizzazione per una svolta misurabile della sua azione assumendo il coordinamento di una cabina di regia per ammodernare, razionalizzare e rendere più efficiente la struttura. La Cisl è convinta che l’eventuale ricerca di professionalità dirigenziali, di funzionari e personale esecutivo, la decisione di avviare nuove assunzioni o riqualificazioni, debbano avvenire, secondo i più elementari principi che guidano i processi produttivi, a valle e non a monte di un piano organizzativo e industriale dell’ente. E’proprio questo modello non organico di gestione della Giunta che ha portato alla bocciatura da parte della Corte dei Conti del piano di rientro”.

La Cisl chiede, dunque, a De Magistris di intervenire subito. “E’ la sua ultima chance: revochi la delibera delle assunzioni e, anche alla luce della pronuncia di magistrati contabili del prossimo 16 aprile, apra un confronto con il sindacato. In caso contrario ognuno per la propria strada, ma sarà lui il vero responsabile della rottura con la Cisl”.
“Noi ribadiamo la nostra volontà , al di fuori di qualunque interesse di parte, a offrire il più leale e qualificato contributo per intervenire sul pilastro portante della macchina comunale, il primo elemento di garanzia per affrontare efficacemente il tema della tassazione, dei servizi, dell'equità e quindi dello sviluppo complessivo della città. Ma sia chiaro é scaduto il tempo”. 




VIGEVANO: PRESO IL FINTO DIPLOMATICO RUMENO CHE SI DICHIARAVA SINDACO DI CRAIOVA

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Vigevano (PV) – I Carabinieri di Vigevano hanno arrestato il latitante Bonculescu Ion, nato in Romania cl. 1981, residente a Craiova (Romania), celibe, nullafacente, pregiudicato, che si dichiarava “Sindaco” della città di Craiova e diplomatico rumeno.
Latitante rumeno che da quasi un anno  si era reso irreperibile sul territorio nazionale dovendo scontare una pena detentiva di due anni di reclusione emessa nell’agosto 2013 dalla Procura Generale presso il  Tribunale di Milano e di essere in attesa della notifica di altri cinque anni di reclusione. Dal 2005 al 2013 infatti si era reso responsabile, in una ventina di comuni del hinterland milanese e della provincia pavese, di un centinaio di furti e ricettazioni. Lo stesso inoltre era censito nella banca dati in dotazione alle Forze di Polizia con trenta alias. Scappato in Romania era riuscito a sottrarsi alla giustizia italiana, per il tempo necessario a rifarsi una nuova identità grazie ai documenti rilasciatigli dalle autorità della città di Craiova (Romania). Nei giorni scorsi, avendo appreso che la sua promessa sposa, una connazionale residente a Vigevano, aveva ufficializzato il fidanzamento con un ragazzo italiano e che la stessa era in attesa di un bambino, decideva di tornare in Italia, per “chiarire” la situazione e riportare a Craiova anche la futura sposa. Giunto a Vigevano con un pullman, Bonculesco veniva riconosciuto dai Carabinieri di Vigevano, che già in passato avevano avuto a che fare con lui e richiesto dei documenti,  esibiva i nuovi che ne attestavano un’altra identità (un nome e cognome di fantasia che non quelli reali) e che a suo dire (ciò perché aveva compreso di essere stato riconosciuto), secondo la “nuova normativa europea” lui era un’altra persona, con la fedina penale pulita e senza nessun obbligo da dover scontare nei confronti della giustizia Italiana. I Carabinieri  gli spiegavano di non conoscere la “nuova legge” ed operavano invece con le metodologie che utilizzano da 200 anni, pertanto sottoponevano a rilievi fotodattiloscopici il rumeno, verificando che sullo stesso pendeva effettivamente un mandato di cattura. Bonculesco allora tentava di giocare ancora d’astuzia, nella speranza di “intimorire” i militari, aggiungeva, che in Romania, con la nuova identità era il sindaco di Craiova nonché assistente di parlamentare rumeno a Strasburgo presso la UE, munito di passaporto diplomatico  ed incaricato di mantenere i rapporti con le comunità estere dei propri cittadini e pertanto tutelato da immunità diplomatica. Concludeva dicendo che il bambino atteso dalla sua ex promessa sposa era suo e quindi aveva il diritto di assistere la donna e di occuparsi del figlio di prossima nascita. 

I Carabinieri di Vigevano, al comando del Cap. Rocco Papaleo, dopo averlo aiutato nel calcolo dei giorni trascorsi dal suo allontanamento dall’Italia all’inizio della gestazione della donna e verificato quindi che difficilmente poteva essere lui il padre, lo accompagnavano presso il carcere Piccolini della città Ducale dove lo stesso trascorrerà almeno due anni, forse preparando la campagna elettorale per il suo rientro in Romania.