Milano, si accendono i riflettori sulla 4 edizione di “Boreali”: il festival più grande festival italiano dedicato alla cultura del nord Europa

MILANO – È stato presentato a Milano, presso la libreria Verso Libri, la 4° edizione dei BOREALI, il più grande festival italiano dedicato alla cultura del Nord Europa, ideato e organizzato dalla casa editrice Iperborea in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e con il patrocinio del Comune di Milano, dove per quattro giornate, dal 22 al 25 febbraio 2018, ci si immerge nel mondo e nella cultura nordica. Dopo le giornate milanesi, il festival si sposta nella città di Venezia (giugno 2018, in collaborazione con Libreria Marco Polo), seguita da Cagliari (giugno 2018, in collaborazione con l’associazione culturale Chourmo, organizzatrice da oltre 15 anni del Festival di Letterature Applicate Marina Café Noir) e Udine (ottobre 2018, in collaborazione con altri due partner prestigiosi come il Teatro San Giorgio e la Libreria Moderna Udinese).

Anche il programma di questa quarta edizione esplora vari ambiti:

tornano infatti gli incontri con scrittori e intellettuali nordici e italiani, una serata con protagonisti della scena musicale scandinava, proiezioni cinematografiche, letture, corsi di lingua, esecuzioni, seminari, laboratori per bambini, un pranzo nordico e molto altro.

Un programma sfaccettato

Sul fronte della LETTERATURA, saranno ospiti lo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson, autore di diversi libri di grande successo, che inaugurerà il festival con Andrea Vitali e racconterà il suo ultimo romanzo Grande come l’universo (Iperborea, 2018) e l’incanto dell’Islanda, un’isola dove risuonano le voci immortali della poesia, della letteratura e della musica (giovedì 22 febbraio ore 18.30); lo svedese Steve Sem-Sandberg presenta con Wlodek Goldkorn I prescelti (Marsilio, 2018), un romanzo rigoroso come un’indagine storica dedicato alla storia dell’ospedale Spiegelgrund di Vienna, dove, tra il 1941 e il 1945, circa 800 bambini indesiderabili furono sottoposti a torture ed esperimenti medici, un libro che racchiude una profonda riflessione sull’umana capacità di fare il male, e di resistere (domenica 25 febbraio ore 15.30); la giovane autrice danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen presenta insieme a Natascha Lusenti Isola (Iperborea, 2018) il suo primo romanzo tradotto in Italia, il racconto del suo ritorno alle isole Faroe, da cui i nonni emigrarono negli anni ’30, un viaggio poetico tra Storia e leggende di queste terre estreme nell’anima di una famiglia e nell’identità smarrita di chi emigra (venerdì 23 febbraio ore 19); la scrittrice norvegese Hanne Ørstavik parla con Antonio Scurati del suo romanzo A Bordeaux c’è una grande piazza aperta (Ponte alle Grazie, 2018), un libro d’amore, sul desiderio di vicinanza e sessualità e sullo smarrimento che avviene quando l’altro non si lascia incontrare (domenica 25 febbraio ore 16.45); lo scrittore finlandese Kjell Westö presenta insieme a Luca Scarlini il suo ultimo romanzo Miraggio 1938 (Iperborea, 2017), premio Finlandia e Premio del Consiglio Nordico, un giallo letterario che parla di amicizia, redenzione e vendetta, nella Helsinki negli anni ’30 (sabato 24 febbraio ore 16.30); Morten Strøksnes racconta a Giacomo Papi Il libro del mare (Iperborea, 2017), uno dei casi editoriali del 2017, un reportage narrativo alla ricerca di una delle più misteriose creature marine, lo squalo groenlandese, una riflessione sull’ossessione per la paura dell’ignoto che ancora oggi il mare ci risveglia (sabato 24 febbraio ore 17.45).

Previsto anche un omaggio all’autore di culto Stig Dagerman, di cui Iperborea ha appena pubblicato Autunno tedesco, con Fulvio Ferrari e Giorgio Fontana;

Un incontro dedicato al primo premio Nobel donna Selma Lagerlöf (di cui Iperborea ha appena pubblicato Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson, classico senza tempo della letteratura per l’infanzia), a cura di Luca Scarlini, che racconterà tra musiche e immagini, la vita della grande autrice svedese che decise di puntare tutto sulla democrazia del sogno, per cancellare le ingiustizie sociali e inneggiare alla libertà (sabato 24 febbraio ore 14.30); un evento con l’illustratore Felix Petruška tutto dedicato ai Mumin, la famiglia di troll finlandesi amata da adulti e bambini in tutto il mondo, nata dalla fantasia di Tove Jansson (domenica 25 febbraio ore 18); uno spettacolo dedicato al maestro dello humor finlandese Arto Paasilinna di Valerio Millefoglie, che si candida al Guinness dei Primati della Lettura Veloce, intrecciando personaggi, trame, voci, documenti e suoni, dando vita al romanzo più ambizioso e mai pubblicato di Paasilinna: “Opera Omnia” (sabato 24 febbraio ore 19). Il suggestivo CINEMA NORDICO è presente con Heartstone (2016) del regista Guðmundur Arnar Guðmundsson, Queer Lion alla 73a Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del Festival MIX Milano 2017, due amici in equilibrio tra amore e amicizia nella difficile fase della vita che precede l’età adulta (giovedì 22 febbraio ore 21); e il pluripremiato Sámi Blood (2017), della regista svedese Amanda Kernell, un viaggio alla ricerca dell’identità Sámi tra il rigetto della propria cultura d’appartenenza e il desiderio di una nuova vita (sabato 24 febbraio ore 21). In programma inoltre un’ampia rassegna dedicata al regista Ingmar Bergman, nel centesimo anniversario della nascita (1918 – 2018), con la proposta in lingua originale di titoli noti e meno noti della sua ampia filmografia, fra i quali Come in uno specchio, La fontana della vergine, Persona, Il posto delle fragole, Il settimo sigillo, Sinfonia d’autunno, Sussurri e grida e Il volto.

Non mancano, infine, le proposte incentrate sulle LINGUE E LE CULTURE DEL NORD, come l’incontro sulla poesia islandese a cura di Silvia Cosimini (domenica 25 febbraio ore 12); un corso di “runologia” (sabato 24 febbraio ore 13.30); una passeggiata con la traduttrice Margherita Carbonaro attraverso la storia, la lingua, la cultura e la vita quotidiana della Lettonia, entrata a far parte del catalogo Iperborea con il romanzo Come tessere di un domino di Zigmunds Skujiņš, grande classico moderno della letteratura baltica (sabato 24 febbraio ore 15.30); un incontro sulle “meraviglie del popolo Sámi ” con Anna Brännström (venerdì 23 febbraio ore 18); un incontro dedicato alla Norvegia con Adriano Sofri , Siri Nergaard e Francesco Costa (domenica 25 febbraio ore 19); e le LETTURE ANIMATE PER BAMBINI, dai più piccini fino ai primi lettori, organizzati in collaborazione con la casa editrice Babalibri, l’Associazione ABC e con Pino Costalunga.
Prevista anche un’incursione nello SPORT, con il racconto per parole e immagini dedicato all’impensabile ascesa del calcio islandese, di Leonardo Piccione e Davide Coppo, con la partecipazione di Jón Kalman Stefánsson e in collaborazione con Rivista Undici (sabato 24 febbraio ore 21).

Sabato 24 e domenica 25 fra le 12 e le 14.30 previsto il tradizionale pranzo nordico, con assaggi e specialità gastronomiche del Nord.

Venerdì 23, a partire dalle 22, torna I Boreali Party, una serata tutta dedicata alla musica nordeuropea, con performance live di grandi artisti e nuove scoperte della scena musicale scandinava, in collaborazione con Ceres Nørden e I Distratti: quest’anno si alterneranno sul palco i MAN DUO, coppia elettro-pop visionaria in arrivo direttamente dalla Finlandia composta da Jaakko Eino Kalevi e Long-Sam, e gli olandesi Bruxas, formati dal nuovo portavoce dello psycho-rock Jacco Gardner e da Nic Mauskovic, la mano che si cela dietro ai ritmi e alle sonorità tropicali del duo, in Italia per presentare il loro primo EP “Más Profundo” (Dekmantel). Come per le edizioni precedenti, Iperborea si avvale di una fitta rete di collaborazioni e partnership indispensabile alla riuscita del festival, fra i quali il Comune di Milano, le case editrici Ponte alle Grazie, Marsilio, e Babalibri, Nordic Culture Fund, Kulturrädet, Islandic Literature Center, Norla, Latvian Writer’s Union, FILI, Danish Arts Council, Creative Europe, Ambasciata di Finlandia, Ambasciata d’Olanda, Ambasciata di Norvegia, Ambasciata di Svezia, VisitDenmark, Innovation Norway, VisitFinland, Ceres Nørden, Stora Enso, I Distratti, Istituto Culturale Nordico, Università degli Studi di Milano, Gogol & Company, Verso Libri, Festival MIX Milano, Serate Musicali, Associazione ABC. Sponsor: Norden, Stora Enso. Sponsor tecnici: Errea, MilanoVino, Scuola Holden, Fiordilana. Mediapartner: Corriere della Sera, ilPost, Rivista Undici Iperborea è una casa editrice milanese fondata da Emilia Lodigiani nel 1987 con l’obiettivo di far conoscere la letteratura dell’area nord-europea in Italia. Da anni è diventata un punto di riferimento per la promozione e l’organizzazione di eventi legati alla cultura nordica.

Gianfranco Nitti




Vicenza, “Sopra e Sotto i Colli Berici”: due fine settimana dedicati alle bellezze e sapori del territorio

VICENZA – Nella primavera 2018 torna Sopra e Sotto i Colli Berici, progetto nato grazie all’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici, che propone due fine settimana dedicati alla scoperta delle bellezze e dei sapori del territorio che circonda la città di Vicenza.

Venerdì 30 marzo, Sabato 31 e domenica 1 aprile 2018 il primo appuntamento, seguito dal weekend successivo, da venerdì 6 a domenica 8 aprile 2018

L’arrivo è previsto per il venerdì sera a Vicenza, con sistemazione in agriturismo e cena tipica con specialità dell’area berica

Il sabato sarà dedicato all’esplorazione dei Colli in bicicletta, con un’escursione tra siti storici e preistorici che si concluderà con il pranzo in un’azienda agricola della zona e una degustazione di vini e prodotti tipici. Nel pomeriggio i più piccoli potranno trascorrere alcune ore in fattoria didattica, mentre per gli adulti sarà prevista una degustazione in distilleria.

La domenica si partirà alla volta del centro di Vicenza attraverso la ciclabile della Riviera Berica, con la possibilità di visitare alcune ville venete come Villa Carli, Villa Valmarana ai Nani e Villa Capra Valmarana, detta La Rotonda. Si potrà altrimenti proseguire per visitare il centro città e la mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo in Basilica Palladiana.

Un programma ricco per vivere a pieno il territorio e scoprire le sue bellezze storico-naturalistiche, ma anche gastronomiche

Patria della “Pietra di Vicenza”, i Colli Berici sono ottimi per la viticoltura: le varietà che si esprimono al meglio in questo territorio sono quelle a bacca rossa come Cabernet, Merlot, Carmenére e Tai Rosso, vitigno autoctono che il Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza si sta impegnando a valorizzare. Questi vini ben si abbinano alle specialità tipiche della gastronomia locale in degustazione durante i due weekend, come Il Bacalà alla vicentina, la Soprèssa Vicentina D.O.P., l’olio extravergine di oliva DOP Berico Euganeo, il miele, i formaggi.

Sopra e sotto i Colli Berici è realizzato nell’ambito del Progetto di eccellenza “Valorizzazione dell’enogastronomia e della tipicità regionale come turismo esperienziale” con il Patrocinio della Regione Veneto. È organizzata dall’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici in collaborazione con Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza, Consorzio Pedemontana Veneta e Colli e Svagā.

Il programma completo e dettagliato è disponibile sul sito www.sopraesottoicolliberici.it

Gianfranco Nitti




Bari, BIT 2018: la Puglia lancia nuovi prodotti turistici

BARI – Alla Bit 2018 la Puglia si presenta quest’anno con un folto gruppo di operatori turistici, oltre 90, di cui molti si sono messi insieme per presentare al meglio i territori. Nello stand organizzato da Pugliapromozione, dove è allestito un angolo di dimostrazioni gastronomiche e degustazione, hanno a disposizione per gli incontri btob 44 tavoli per il leisure e 8 per il mice. Una delle novità di questa edizione 2018 è la partecipazione di molti comuni pugliesi che hanno la visibilità nello stand organizzato da Pugliapromozione ed in particolare nella saletta stampa nella quale si susseguiranno incontri e conferenze di presentazione di nuovi itinerari e prodotti turistici.

“La Puglia si presenta alla Bit come un territorio ideale per quei viaggiatori nel mondo che desiderano visitare luoghi meno conosciuti dove vivere un’esperienza autentica – afferma l’Assessore all’Industria turistica e Culturale della Regione Puglia – Puntiamo all’allungamento della stagione turistica 365 giorni l’anno, grazie anche al clima mite, all’aumento dei collegamenti aerei nazionali e internazionali e alla offerta di nuovi prodotti turistici. Alla Bit gli operatori pugliesi quest’anno presentano le loro strutture ma anche nuovi prodotti turistici, alcuni messi a punto con i Comuni, come percorsi enogastronomici che valorizzano le produzioni tipiche pugliesi a km zero, itinerari storico-culturali che esaltano le ricchezze del territorio e consentono anche di visitare mostre d’arte, percorsi di trekking, itinerari ciclabili e ippovie. La Puglia offre esperienze a tutto campo in tutte le stagioni dell’anno”.
Un’altra importante novità di quest’anno scaturisce dall’accordo innovativo sul turismo fra Puglia e Lombardia per diventare più attrattivi. La presentazione dell’accordo con il quale le due regioni stanziano centomila euro a testa per mettere a segno un piano comune per la promozione, l’allungamento della stagione turistica e qualificazione dell’offerta, avverrà proprio alla Bitdurante un incontro che si svolgerà il 12 febbraio alle 12 ( Fieramilanocity – Mico Sala Brown 1) sul tema“Puglia& Lombardia : Double your journey in Italy”, al quale parteciperanno gli assessori al turismo delle due Regioni.

E proprio la Bit sarà l’occasione per lanciare le prime iniziative congiunte: nel pomeriggio del 12 si svolgerà l’incontro di formazione Human TTT, Tourism Think Tank, il Fattore umano nel settore del turismo(www.tttourism.com) presso l’Unicredit Pavilion, organizzato dalla Regione Lombardia, con numerosi panel di formazione dedicati agli operatori turistici lombardi e pugliesi. In serata, sempre all’Unicredit Pavilion, un evento enogastronomico e musicale, organizzato dalla Regione Puglia, dedicato sempre agli operatori turistici delle due regioni, durante il quale saranno presentate le due destinazioni.

Gianfranco Nitti




La Madonna Esterházy di Raffaello a Roma

ROMA – Dal 31 gennaio all’8 aprile 2018 le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nella sede di Palazzo Barberini, dedicano a La Madonna Esterházy di Raffaello una mostra curata da Cinzia Ammannato. In occasione del prestito – concesso dal 27 gennaio al 9 aprile – della celeberrima Fornarina per la mostra Raffaello e l’eco del mito, in programma all’Accademia Carrara di Bergamo (27 gennaio – 6 maggio 2018), viene presentata al pubblico una delle opere più interessanti e significative della produzione raffaellesca, grazie a una politica di scambi incrociati con musei italiani e stranieri, promossa dalle Gallerie.

La Madonna Esterházy di Raffaello è una tavola in pioppo di piccole dimensioni (cm 29 x 21,5), proveniente dallo Szépművészeti Múzeum di Budapest, il Museo Nazionale di Belle Arti ungherese, dipinta intorno al 1508, tra la fine del periodo fiorentino e l’inizio di quello romano. In quell’anno, cruciale per l’arte dell’Occidente, si aprivano i cantieri per le decorazioni del nuovo Vaticano: la volta della Cappella Sistina e le Stanze degli appartamenti papali.

Il confronto con il disegno conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi – qui rappresentato con una riproduzione in grande formato – evidenzia il momento di passaggio intellettuale dell’artista dal mondo fiorentino a quello romano. Nel disegno infatti il fondale presenta un partito tipicamente fiorentino fatto di colline e alberi. Si tratta di un primo stato, diverso da quello finale su tavola, dove si vedono invece rovine antiche di sapore romano, nelle quali si sono voluti riconoscere i resti del Tempio di Vespasiano e della Torre dei Conti nel Foro Romano. Insomma, elementi dell’antico che rimandano a Roma.

Non è chiara la committenza: una scritta sul retro, non più visibile, riconduceva a Elisabetta, madre di Maria Teresa d’Asburgo, e a un dono dell’opera da parte di Clemente XI Albani.
La tavoletta rientra in una serie di quadri di Raffaello che legano bene fra loro, come la Madonna del Baldacchino in Palazzo Pitti a Firenze e la Sacra Famiglia Canigiani della Alte Pinakothek di Monaco. Nulla è casuale in quelle opere strettamente connesse, nonostante le rispettive diverse scale di grandezza. Riflettono ricerche tanto coerenti da poterle datare con buona approssimazione in un circoscritto giro di mesi dell’intensissima vita dell’autore.

La tavola viene esposta accanto a una riproduzione in grande del correlato disegno preparatorio e ad altre tre opere provenienti dalle Gallerie Nazionali, simili per formato e ambiente.

Gianfranco Nitti




Presentato da Confindustria il rapporto Filiera della salute 2018: ‘white economy’ decisiva per lo sviluppo del paese, vale quasi l’11% del PIL e dà lavoro a 2,4 milioni di persone

L’industria della sanità cura l’economia e la società del Paese. Così il Rapporto di Confindustria, appena presentato, sulla filiera della salute riassume il grande valore economico e sociale che il comparto costituito da sanità pubblica, impresa privata e indotto mette al servizio dell’Italia. Ha introdotto il Rapporto Rosario Bifulco, presidente del Gruppo Tecnico Scienza della Vita, cui han fatto seguito Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria; Massimiliano Boggetti, presidente di Assobiomedica; Gabriele Pellissero, presidente di Aiop; Filippo Lintas, presidente di Assogastecnici-Federchimica; Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme., con conclusione dei lavori del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Secondo lo studio, realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa (Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme), la c.d. “white economy” è ormai un potente volano dell’economia italiana:

Contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone circa il 10% dell’occupazione complessiva).
Il perno decisivo della “white economy” è costituito dall’industria privata della salute: un settore i cui principali indicatori di performance– nonostante la crisi – registrano miglioramenti significativi sia in termini percentuali, rispetto al totale nazionale, sia in termini assoluti. La filiera della salute “privata” (manifattura, commercio e servizi sanitari privati) rappresenta da sola,rispetto all’economia del Paese, il 4,9% del fatturato (144 mld di euro), il 6,9% del valore aggiunto (49 mld di euro), il 5,8% dell’occupazione (circa 910.000 persone) e il 7,1% delle esportazioni (oltre 28 mld di euro), con valori tutti in crescita rispetto al 2008.

Un gigante economico, ma anche un comparto industriale anticiclico:

Di fronte ad un valore aggiunto complessivo dell’economia italiana rimasto pressoché invariato tra il 2008 e il 2015, il Rapporto rileva che quello della filiera della salute è cresciuto del 14,3%. Ancora migliore è il dato sull’occupazione (in gran parte altamente qualificata),in aumento del+3,35% tra il 2008 e il 2015, contro un dato nazionale negativo (-9,2%). Una filiera nella quale è più forte il posizionamento competitivo dell’Italia. Molto significativi sono infatti anche i dati sulla spesa in ricerca e innovazione (circa 2,8 miliardi di euro in valore assoluto nel 2016, il 13% del totale degli investimenti in ricerca e innovazione in Italia, con un’incidenza sul valore aggiunto generato dalle imprese superiore al 15%).Un modello vincente e innovativo, tipico di quell’approccio multidisciplinare basato sulla condivisione della conoscenza che caratterizza i sistemi economici più avanzati. La crescente partecipazione delle imprese della filiera ai bandi europei per la ricerca ne costituisce una delle più recenti testimonianze. Grazie a questi numeri, la filiera della salute contribuisce in modo determinante all’efficacia delle cure per i cittadini, e con essa, al miglioramento costante della qualità e della lunghezza della loro vita, portando il nostro Paese ai primi posti nelle classifiche internazionali. La “white economy” è, insomma, una delle principali aree di sviluppo dell’economia in cui il nostro Paese – alla luce delle classifiche internazionali – ha un considerevole vantaggio competitivo. Ciò anche grazie al modello di sanità pubblica adottato, all’integrazione virtuosa fra componente pubblica e privata e all’eccellenza nelle competenze espressa dalla componente medica e professionale. Un mix unico che, per svolgere appieno il suo ruolo di leva per lo sviluppo, va inserito nel suo complesso come ambito di politica industriale, valorizzandone le eccellenze e promuovendole anche al di fuori del contesto italiano come elemento costitutivo del Made in Italy. Un ambito decisivo per la crescita economica degli anni futuri, che ha bisogno di risorse coerenti con questi obiettivi ambiziosi e con una domanda di salute in netto aumento: una migliore integrazione di risorse pubbliche e private, con lo sviluppo della sanità complementare, rappresenta in questo senso una scelta non più rinviabile.
Gianfranco Nitti




A Milano tutto il mondo in Bit a febbraio

Molti operatori sono già tutti proiettati verso il primo grande appuntamento del settore dei viaggi del 2018: ‘Bit – Borsa Internazionale del Turismo’, in calendario a FieraMilanoCity e MiCo da domenica 11 a martedì 13 febbraio.

Cresce nel frattempo la lista di espositori istituzionali, italiani ed esteri, che vanno ad arricchire un carnet dove son ben rappresentate tutte le tipologie di operatori del settore.

Dall’Italia si segnalano, al Nord, le Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia – territori particolarmente sotto i riflettori l’anno prossimo per il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, occasione di riscoperta di luoghi e percorsi di grande suggestione – e l’Emilia Romagna, che coniuga l’offerta mare, benessere e divertimento della Riviera con città d’arte come Bologna, Ferrara o Parma. Al Centro-Sud spicca il Molise, microcosmo dove si incontrano climi, atmosfere e sapori di Nord e Sud, Adriatico e Appennino, vera scoperta della prossima stagione. Per le isole, discorso a parte merita la Sardegna che punta sulla valorizzazione di beni culturali e archeologici oltre alle ben note destinazioni balneari.

Dall’estero, ritornano, dopo alcune edizioni di assenza, due grandi classici delle vacanze:

Le Canarie, non solo sole & mare ma anche escursioni in paesaggi unici; e le Maldive, paradiso tropicale che punta sempre più a vacanze naturali e sostenibili. A testimonianza del consolidato ruolo di Bit come riferimento per un’area ricca di storia e bellezze naturali, come quella Euromediterranea, si presenta l’Algeria, alternativa ideale per una vacanza mare e sole, aumentano gli spazi Giordania, Israele e Tunisia, e addirittura lo raddoppia la Russia, meta in forte crescita nelle preferenze dei viaggiatori internazionali che ne apprezzano la ricca cultura e le tradizioni. Tra le destinazioni storiche spiccano Cuba con le sue spiagge candide e il fascino storico dell’Avana; Sri Lanka, sospeso tra mari cristallini, templi buddisti e natura selvaggia; o Turchia, con il suo mix unico di culture, percorsi archeologici e religiosi, mare e natura.

Presenti anche molte delle mete che stanno crescendo di più negli ultimi anni

Dall’America Latina si segnalano il Guatemala, la nuova meta per chi ama il richiamo maya del Centroamerica; e l’Argentina, un continente in sé dalle pampas del Nord ai ghiacci della Patagonia passando per Buenos Aires, la metropoli più europea d’America. Dall’Asia ecco il Giappone, destinazione ideale per gli amanti della vacanza culturale, con le sue vie di pellegrinaggio buddiste e shintoiste lungo un rosario di isole piene di fascino; e il Bangladesh, famoso per i festival e la varietà gastronomica che ne riflettono la diversità culturale e religiosa. Dall’Europa in evidenza la Moldavia, nuova meta dell’Est dove l’anima slava incontra l’eredità latina dell’etnia romena.

In particolare, ancora dall’estero, in forte crescita nell’edizione 2018 la presenza degli Stati Uniti

Dopo i risultati ottenuti nel 2017 con la nuova formula, la destinazione europea preferita degli italiani – tra metropoli vibranti e natura dei great outdoors – ha deciso di rafforzare la partnership con Bit 2018 attraverso un progetto di co-marketing che porterà in manifestazione 100 Agenzie di Viaggi ospiti. Crescono, inoltre, il Leisure e il MICE, che vedrà lo sviluppo di un progetto specifico con la supervisione di un Advisory Board, e si confermano anche le aree tematiche Bit4Job (incontro tra domanda e offerta professionali), A Bit of Taste (turismo enogastronomico), I Love Wedding (Destination Wedding e viaggi di nozze) e Be Tech (soluzioni innovative). Confermata infine la formula mista con la domenica aperta al pubblico dei viaggiatori.
La crescente attenzione di Bit al mondo AdV si conferma anche con un’altra grande novità: la Travel Agent Academy, un format di approfondimento in 4 sessioni da un’ora rivolto a un massimo di 200 Agenzie di Viaggi invitate, che si terrà nelle giornate professionali lunedì 12 e martedì 13, per consentire anche la visita in fiera.

Per Bit 2018, dunque, una crescita complessiva marcata dai rinnovati livelli di soddisfazione degli operatori:

Secondo un’indagine indipendente condotta da GRS Explori, l’89,3% degli espositori si è dichiarato soddisfatto e l’87,4% considera la partecipazione importante per la propria attività. Tra i visitatori professionali si segnala il 75% che preferisce la collocazione attuale, confermando l’importanza di contare su una manifestazione sul turismo localizzata a Milano nel vivace contesto della città.
Gianfranco Nitti




Lotta all’antisemitismo: a Roma la conferenza internazionale

ROMA – La Presidenza italiana dell’OSCE ospita lunedì 29 gennaio la Conferenza internazionale di Roma sulla responsabilità degli Stati, delle istituzioni e degli individui nella lotta contro l’antisemitismo nell’area dell’OSCE. La Conferenza riunisce oltre 400 partecipanti provenienti da oltre 45 Stati partecipanti e Paesi partner dell’OSCE per la cooperazione, con 20 capi delegazioni governative e alti funzionari dell’OSCE, dell’ODIHR, della Commissione europea e delle Comunità Internazionali ebraica, cristiana e musulmana.

Il Presidente in esercizio dell’OSCE, il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano, aprirà la sessione plenaria insieme al segretario generale dell’OSCE Thomas Greminger, alla direttrice dell’ODIHR Ingibjörg Sólrún Gísladóttir, nonché alla presidente delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, al presidente del Congresso ebraico mondiale,ambasciatore Ronald Lauder, al presidente del Congresso ebraico europeo Moshe Kantor, al presidente del consiglio di Yad Vashem , Rabbino Meir Israel Lau, al presidente di B’nai Brith Daniel Mariaschin ed al fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi.

Il tema centrale dell’evento è la responsabilità individuale e collettiva in relazione al passato, al presente e al futuro

Successivamente, quattro panel tematici, con oltre 40 relatori, discuteranno su responsabilità dei legislatori e dei dipendenti pubblici, la religione e l’antisemitismo, il ruolo delle nuove tecnologie dell’informazione (o dei social media), nonché l’istruzione e lo sport. Questa conferenza a Roma all’inizio della presidenza italiana dell’OSCE del 2018, nel più ampio contesto delle celebrazioni della Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto, testimonia l’impegno italiano nella lotta all’antisemitismo. L’Arco di Tito e la Menorah (la lampada a sei bracci) costituiscono gli elementi stilizzati del logo ufficiale della Conferenza di Roma sull’antisemitismo nell’area dell’OSCE.

Negli ultimi anni, le manifestazioni antisemitiche in tutta Europa e nella più ampia regione dell’OSCE sono aumentate in modo significativo, spinte dalle tensioni sociali, dall’evoluzione della situazione in Medio Oriente e dal ruolo svolto dalla propaganda diffusa attraverso Internet. La Conferenza di Roma sull’antisemitismo offre l’opportunità di condividere opinioni, esperienze e migliori pratiche, al fine di individuare approcci cooperativi nell’affrontare le questioni comuni. Serve anche come piattaforma per sviluppare ulteriormente il dialogo e la cooperazione tra governi, istituzioni e singoli, in linea con il mandato dell’OSCE, “una delle grandi sedi del multilateralismo globale, in cui non è lasciato alcun posto alla discriminazione e all’intolleranza “, come l’ha definita il Presidente in esercizio Alfano. Tenendo conto dell’importanza della lotta contro tutte le forme di razzismo e intolleranza, durante il suo mandato l’Italia si impegna a concentrarsi anche sulla discriminazione verso cristiani e musulmani. La conferenza si svolge presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Piazzale della Farnesina 1, a Roma.

Gianfranco Nitti




Presentato a Taranto il nuovo libro sul rapporto tra scienza, ragione e dogma

“La religione vede ciò che la scienza non può dimostrare”, sentenzia un noto aforisma. Di fatto per un tempo incalcolabile ogni volta che la scienza non ha potuto dimostrare una verità in quel momento apparentemente imperscrutabile, la religione è intervenuta con l’autorità dei suoi dogmi. Peraltro negli ultimi cinque secoli i progressi della scienza moderna, e cioè di quella scienza liberatasi da ogni condizionamento di tipo dogmatico, religioso o metafisico, svelando verità un tempo considerate imperscrutabili, hanno messo in discussione i dogmi. Tutto ebbe inizio nel 16* secolo, muovendo dall’astronomia, con la cosiddetta rivoluzione copernicana, per espandersi in breve tempo a tutti i settori della scienza e di tutto lo scibile umano. Prese così il via un percorso ricco di successi e conoscenze, destinati a migliorare la qualità della vita degli uomini, restituendo loro dignità e libertà di pensiero. Un percorso difficile, duro e non privo di ostacoli, come quelli posti dai difensori, e non sempre per soli motivi ideologici, dei dogmi. Un contenuto quindi alquanto interessante e da meditare quello del libro recentemente pubblicato dalla vivace casa editrice tarantina Scorpione, intitolato SCIENZA RAGIONE E DOGMA, il cui autore, Antonio Di Palma, uno stimato medico radiologo tarantino, affronta tematiche non facili e perciò stesso stimolanti.
Nelle pagine di “Scienza-Ragione-Dogma” l’autore ripercorre, come in un diario, le più importanti tappe di questo itinerario, con l’ intento di rendere omaggio ai sacrifici, alla tenacia del lavoro e della mente degli uomini di scienza che ne sono stati protagonisti.

Alla presentazione nel capoluogo ionico ne han parlato, con l’autore, l’ing. Luigi Prosperi, il prof. Paolo De Stefano e l’editore, il prof. Piero Massafra.

L’autore, Antonio Di Palma, medico chirurgo, primario radiologo. Ha insegnato alla Scuola di Specializzazione di Radiologia presso l’Università degli studi di Verona nonché nel Master post-laurea per “Esperti di Trasferimento dell’innovazione in sanità” presso l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo – Cittadella della ricerca – Brindisi. Nel 2002 nominato Cultore della materia nella disciplina “Diagnostica per immagini” dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università̀ di Foggia. Ha coltivato un proprio interesse in alcuni aspetti della religione, dell’esoterismo e della evoluzione della scienza e della tecnica.

Gianfranco Nitti




Helsinki, turismo: l’italia ben rappresentata a Matka 2018

HELSINKI – Si è chiusa la 32a edizione della Fiera Internazionale del Turismo Matka, svoltasi ad Helsinki, Finlandia, la principale della Scandinavia. il numero dei visitatori complessivo è ammontato a ca. 63.000 (14.000 dei quali professionali), un calo del 10% ca. sul 2017

Tra gli 83 paesi rappresentati, ha ben figurato quest’anno il padiglione Italia, molto vasto e visibile.

Allestito dall’Enit di Stoccolma con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia, riuniva Regione Lombardia, Lago di Como, Camera di Commercio Imperia, Mamberto, Drive, Dacia tra Cielo e Mare, Morandi Tours, Grand Hotel e Spa di Castrocaro terme e Bed&Bike. A fianco, anche Hurray Italia di Roma ed il Royal Hotel di Sanremo. Anche il lago Maggiore era presente con un suo stand.

Alla fiera Matka l’Umbria è stata premiata come “Dream Destination” dalla rivista Mondo.

L’ambasciatore d’Italia in Finlandia, Gabriele Altana, ha ritirato il premio insieme ad Anna Andersson dell’Enit. Da sottolineare l’impegno del Comune di Como nel promuovere il proprio territorio sul mercato scandinavo facendo leva sullo sport e sul Lago. Il 20 gennaio, all’interno dello spazio riservato alla Regione Lombardia, l’astro nascente del rally Emil Lindholm ha premiato la vincitrice di un quiz sul Rally di Como, che metteva in palio un soggiorno nella città lariana in occasione dell’evento. La sede ENIT di Stoccolma e il Comune hanno in programma, inoltre, un educational tour proprio in occasione del rally. Piacevole lo stand della compagnia aerea Finnair, ove troneggiava una lucida Vespa in ambiente mediterraneo, e sempre originali i temi lapponi nello stand di Inari e di Rovaniemi, la patria del vero Babbo Natale.

Questi i numeri finali di MATKA 2018:

Numero dei visitatori 63 600, inclusi 14000 visitatori professionali (visitatori 2017 71.000/ visitatori 2016: 68.000)
Numero degli espositori 915 da 83 paesi.
Giornata del Matka Workshop 2018:
Fornitori: 112 tavoli al Meet Finland, per 126 società; 69 tavoli al Global Workshop, per 80 società. Acquirenti: 300 acquirenti da 35 paesi e 7600 richieste di incontro.
La prossima edizione, la 33°, è già programmata dal 18 al 20 gennaio 2019.




Matera 2019 capitale del futuro: una grande occasione per investire

Si è svolta recentemente a Roma la presentazione  di “Matera 2019, capitale del futuro. Dove investire è cultura”. Matera è oggi una delle città più visitate d’Italia e tra le più vivaci dal punto di vista culturale e punta a crescere come centro di produzione creativa materiale e immateriale, d’esempio per il Sud e per tutto il Mediterraneo. I pilastri su cui poggia il programma culturale di Matera 2019 sono stati pensati e studiati per essere di importanza strategica non soltanto per la città e la sua regione, ma per l’intero Paese.

 

L’evento – promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 – è stato occasione per presentare ad un pubblico qualificato di imprenditori e politici le attività di Matera 2019 da oggi al 2020, illustrandone con chiarezza le opportunità in termini di visibilità e sviluppo di affari e turismo per quelle realtà che decideranno di sostenere il progetto. E’ intervenuto, a sostegno dell’iniziativa, il ministro dei Beni, Attività Culturali e Turismo,  Dario Franceschini .

Matera 2019, una storia che parte da lontano
Il 17 ottobre 2014 Matera è stata proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019 a chiusura di un intenso percorso di candidatura e a seguito della valutazione di una giuria internazionale. L’idea di candidare Matera a questo prestigioso titolo era stata promossa alla metà del 2008 da un gruppo di giovani, costituitisi nell’Associazione Matera 2019 con l’obiettivo principale di avviare il percorso della candidatura attraverso il coinvolgimento dal basso dell’intera comunità lucana. Per rafforzare e rendere condiviso tale percorso, le istituzioni regionali hanno dato luogo nel luglio del 2011 al Comitato Matera 2019, con una sua autonomia giuridica, volto specificamente a preparare e sostenere unitariamente la candidatura. Dopo l’entrata nella rosa dei candidati, nel settembre 2014, è stata costituita la Fondazione Matera-Basilicata 2019 come soggetto preposto ad attuare le linee di intervento delineate nel dossier finale di candidatura al fine di consolidare il posizionamento acquisito da Matera e dalla Basilicata a livello europeo nel settore della creatività e di diventare una piattaforma culturale per il Mezzogiorno d’Europa.
Matera 2019 sarà una grande occasione per allargare e qualificare il pubblico della cultura, sperimentando nuovi modelli di ascolto, condivisione e produzione abbracciando l’idea di un “abitante culturale” che partecipi attivamente ai processi di co-creazione e di cogenerazione.

Futuro Aperto
La filosofia di Matera 2019 è racchiusa in due parole: “Futuro Aperto”, uno slogan scelto per rappresentare al meglio la natura e l’essenza dell’intero programma culturale. Matera 2019 vuole infatti essere un’opportunità per creare una cultura aperta, in tutte le sue molteplici declinazioni: aperta perché “accessibile a tutti”; aperta perché “non oscurantista nei confronti dei pensieri e delle sensibilità”; aperta perché “disponibile al dialogo”. Da un punto di vista operativo, aprirsi significa perciò confrontarsi con gli abitanti culturali del resto d’Italia e dell’Europa; liberare i dati e condividere la conoscenza, in modo particolare all’ambito dei beni culturali; garantire trasparenza in tutte le azioni pubbliche; accogliere operazioni culturali inaspettate.


La forza sono e saranno i cittadini:
gli abitanti di Matera, della Basilicata ma anche del Mezzogiorno e di tutta l’Europa. Chi deciderà di visitare Matera non sarà un turista, quanto piuttosto un “cittadino temporaneo”, partecipante attivo di un progetto civico a lungo termine per la costruzione di un nuovo futuro per l’Europa basato su apprendimento reciproco, creatività e valori condivisi.


Eventi, cultura, sviluppo: l’effetto moltiplicatore per il territorio
Partecipazione, inclusione, apertura. Con questi punti fissi Matera 2019 si propone al territorio. L’80% del programma culturale di Matera 2019 prevede il coinvolgimento della cittadinanza attraverso azioni di co-creazione. Tutti i ragazzi delle scuole elementari e medie di Matera e della Basilicata verranno coinvolti, mentre almeno 8.000 operatori e artisti arriveranno da tutta Europa per programmi di residenze europee e di mobilità. Saranno ospitati 40 raduni, incontri internazionali e scuole estive delle comunità e delle reti del cambiamento europeo.
Il progetto culturale di Matera 2019 si articola in cinque principali filoni tematici, ognuno dei quali diviso in cluster, o gruppi progettuali, che sviluppano l’indagine su un determinato aspetto del tema attraverso una serie di iniziative di grande, media e piccola scala: Futuro remoto, Radici e percorsi, Riflessioni e connessioni, Continuità e rottura, Utopie e distopie.


Due sono i progetti chiave su cui il programma di Matera 2019 pone le basi:
l’Open Design School (ODS) e l’istituto Demo-Etno-Antropologico (1-DEA). L’I-DEA sarà un luogo in cui arte e scienza si incontreranno a partire dagli archivi condivisi reperiti in regione, in Italia e nel resto d’Europa. Partita nel 2016, l’ODS permetterà invece di creare una nuova generazione di designer con capacità e competenze necessarie a sviluppare localmente gran parte delle strutture e delle tecnologie necessarie per realizzare il programma del cartellone del 2019.


Quattro le grandi mostre che caratterizzeranno l’offerta culturale di Matera 2019.
Ars Excavandi sarà la prima vera indagine sulla storia dell’architettura rupestre attraverso i secoli, analizzata da una prospettiva contemporanea esplorando anche le più innovative direzioni future. Rinascimento riletto svelerà le tracce che ha lasciato questo incredibile periodo artistico e culturale attraverso i territori della Basilicata e della Puglia. La poetica dei numeri primi svelerà l’antica bellezza della matematica svelandone la centralità nel lavoro di artisti di tutte le età. La quarta mostra, Osservatorio dell’Antropocene, contribuirà al vasto dibattito intorno al presunto inizio di una nuova era geologica definita dalle azioni dell’uomo.

Il programma di costruzione di capacità Matera 2019 ha impostato un programma di costruzione di capacità a livello sistemico che riguarderà gli operatori socio-culturali: orientamento alla collaborazione, superamento della logica assistenziale, capacità di networking internazionale, ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e di imprenditorialità, attenzione alla rilevanza sociale dovranno costituire il DNA progettuale degli operatori del settore culturale e creativo. Nella gestione di un’iniziativa complessa come la Capitale Europea della Cultura, le risorse umane rivestono un ruolo chiave. Il programma di costruzione di capacità consentirà di intraprendere iniziative innovative e al contempo doterà le strutture culturali già esistenti di un pool di collaboratori per il futuro.

 

Una grande occasione per investire Una stima prudente quantifica in un milione le presenze che gli eventi culturali in programma porteranno a Matera nel 2019. Un numero che si innesta in una favorevole congiuntura per chi abbia la capacità di investire sul territorio. Secondo gli ultimi dati macroeconomici la Basilicata è la regione del Sud Italia che cresce di più: dopo aver risentito in maniera considerevole della crisi, mostra segni di ripresa in tutti i settori. L’ultimo rapporto Svimez (2016) mostra che il PIL della regione cresce del 5,5% nel 2015, mentre il Mezzogiorno dell’l% e il resto del Paese dello 0,8%. ln particolare, il PIL della provincia di Matera cresce del 6,4% ed è in costante aumento nelle serie storiche.


I dati che riguardano i flussi turistici a Matera sono il primo effetto visibile del titolo di Capitale Europea della Cultura.
Dal 2014 (anno della proclamazione) al 2016, gli arrivi nella città di Matera sono passati da 150 mila a 253 mila (+63%) e le presenze da 244 mila a 409 mila (+67%). Un visitatore su 4 che arriva a Matera è straniero, 16.000 in più rispetto al 2014. Il tessuto cittadino e imprenditoriale ha risposto alle nuove esigenze di accoglienza: gli esercizi ricettivi sono passati da 184 a 482 e i posti letto da 2.908 a 4.527.
Si stima che i 200 milioni di euro investiti sul territorio per turismo e opere pubbliche possano generare un ritorno pari a un miliardo di euro sul territorio in quattro anni.

Gianfranco Nitti